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Estratto del documento

SCUOLA DI MANCHESTER

Si occupa prevalentemente del conflitto bianchi/neri in Sudafrica. Sposta l’attenzione dalla

teoria all’azione analizzando l’assetto strutturale di una data società. Accentua l’aspetto

dinamico.

• Gluckman – Studia gli Zulu. Si allontana dal funzionalismo strutturale: l’equilibrio della

società non è dato dall’adattamento dei fenomeni che la compongono ma

dall’aggiustamento di fenomeni contraddittori e conflittuali. I sistemi sociali sono

caratterizzati da equilibrio e instabilità che si succedono periodicamente. Rimane però

legato alla fase dell’equilibrio senza analizzare la trasformazione. Potere diritto e rituale

nelle società tribali 1965: definisce competizione lotta conflitto e contraddizione:

1. Competizione: contrapposizioni individuali

2. Lotta: contrasti ricorrenti di maggiori gravità ma sempre individuali

3. Conflitto: opposizioni interne alla struttura che producono alterazioni delle

posizioni sociali ma non del modello

4. Contraddizione: relazioni tra principi e processi discrepanti all’interno della

struttura sociale che cambiano il modello.

Analizza il rituale come metodo di risoluzione del conflitto e quindi del ristabilimento

dell’equilibrio sociale. Il rito diventa metafora del conflitto, tutti sono obbligati a

parteciparne (Durkheim).

• Turner – studia gli ndembu della Zambia. Nozione di dramma sociale: la comunità

ndembu vive una dimensione conflittuale, cioè nella contrapposizione tra la

matrilinearità e la discendenza virilocale: gli uomini devono fare in modo che i propri figli

restano nel villaggio e che i figli delle sorelle ci arrivino. Obiettivi contraddittori quindi

generatori di conflitto. Conflittualità espressa attraverso accuse di stregoneria (picchiarsi

nel lignaggio è vietato): bisogna cercare di non accusare qualcuno del proprio lignaggio.

A Turner non interessano le norme ma soltanto cosa avviene e perché. La foresta dei

simboli 1967 e Il processo rituale 1969: mette in rilievo che l’analisi funziona-strutturale

non è in grado di svelare dall’interno il senso dei rapporti sociali. Turner sottolinea che i

riti di passaggio mettono in evidenza i principi di struttura sociale nascosti. Es i riti di

passaggio: dice che i riti di iniziazione non parlano delle relazioni dell’individuo con la

comunità ma evidenziano i principi della struttura sociale con simboli. Ci sono 3 livelli:

1. Esegetico: riguarda l’interpretazione locale del significato dei simboli

2. Operazionale: riguarda come i simboli vengono utilizzati dai membri della società

3. Posizionale: cosa significano i simboli in relazione al contesto della loro

utilizzazione (significato polisemico)

Opposizione tra struttura e antistruttura: antistruttura quando la comunitas

(riconoscimento dei rapporti sociali non istituzionalizzati) prevale sulla societas

(dimensione della norma). La comunitas c’è ogni volta che la società deve vivere un rito

liminare.

• Leach – studia i kurdi dell’Iraq; è il primo che studia sul campo le società complesse

(organismi politici centralizzate, religioni salvifiche, specializzazione produttiva). Critica

l’equilibrio del funzionalismo strutturale dicendo che ci sono forze economiche e politiche

esterne che generano rivolgimenti. Bisogna pensare il sistema sociale come un sistema

costituito da un complesso di interazioni generate da interessi conflittuali e attitudini

divergenti. Critica la società come sistema chiuso. Studia i kachin della Birmania e vede

che sono comunità che hanno frequenti rapporti con altre di cultura diversa. È un

sistema sottoposto a frequenti collassi strutturali: continuum di forme sociopolitiche

comprese tra 2 estremi, gumlao egualitario e democratico, gumsa aristocratico che

riproduce su scala minore gli shan. La contraddizione interna al sistema è basata sul

sistema di scambio matrimoniale tra lignaggi mayu, datori di mogli, e dama, prenditori

di mogli. Gumsa e gumlao sono solo due ideali e non due stati reali, c’è contraddizione

tra ideale e azione. All’interno del sistema gumlao c’è comunque un capo che pensa in

termini gumsa. Critica la prospettiva normativa dell’antropologia perché gli individui non

si conformano del tutto alle norme ma a seconda degli interessi contingenti le

interpretano e creano un nuovo assetto strutturale. Nuovo elemento della scelta.

Introduce la nozione di rete e di network analysis: consente di indagare sfere d’azione

che non sono riconducibili a schemi normativi. Le reti sociali sono dunque le relazioni che

connettono gli individui indipendentemente dalla loro appartenenza a gruppi

istituzionalizzati.

• Firth – distingue struttura sociale e organizzazione sociale: la prima è l’insieme delle

relazioni normative di una società. La seconda indica i processi di coordinamento delle

azioni e delle relazioni in riferimento come frutto delle scelte compiute dai membri della

società.

• Barth – Gruppi e confini etnici 1969, rifiuta la nozione di società chiusa e circoscritta. Un

gruppo etnico solitamente è un insieme di individui con origini storiche, linguistiche e

culturali comuni, per Barth non è definibile solo in base a questi parametri ma anche a

criteri elaborati dall’interno che permettono ai componenti di sentirsi uniti e per stabilire

una distinzione con gli altri. Bisogna studiarli sulla base delle dinamiche e dei simboli che

producono per distinguersi = confine etnico: non impedisce il cambiamento di identità ,

può essere attraversato e serve a dare corpo alla differenza culturale. I gruppi che

interagiscono devono favorire lo scambio e non annullare la propria identità.

PROSPETTIVE CRITICHE NELL’ANTROPOLOGIA FRANCESE

ANTROPOLOGIA DINAMISTA

Studia le trasformazioni delle società africane in seguito all’impatto coloniale. È una prospettiva

interessata a leggere le società e le culture in una prospettiva dinamica, capace di cogliere le

dimensioni della storia e della trasformazione sociale.

• Balandier – studia le società africane, identifica il rapporto tra le società occidentali e

quelle tradizionali con situazione coloniale: è il dominio imposto da una società

straniera e culturalmente diversa in nome di una superiorità razziale affermata in

maniera dogmatica a una maggioranza autoctona inferiore sul piano materiale. È la

situazione coloniale a segnare la vita delle società studiate dagli antropologi. Le società

comunicanti 1971: tutte le società sono soggette a una dinamica interna e esterna; ogni

società viene modificata dalle sue contraddizioni interne e da forze sociali esterne. Conia

l’espressione terzo mondo, indica i paesi esclusi, il terzo stato.

• Bastide – studia le comunità afroamericane. Parla di casualità interna ed esterna:

quest’ultima riguarda anche la pressione del passato della società. Inaugura la

sociologia della malattia mentale, mette l’accento sulla nevrosi culturale: consiste in

un attaccamento alla religione africana come mezzo di risposta all’ostilità che circonda la

comunità e quindi per conservare la propria identità. Le religioni africane in Brasile 1961,

studia i culti nati dall’incontro delle religioni, nuovi culti detti sincretici perché nascono

nonostante l’apparente chiusura verso l’esterno. Nei gruppi di africani che vivono in

Brasile, sono rimasti solo i frammenti in campo religioso, non hanno più una memoria

comune perché si sono frammentati, essi devono rimettersi insieme e quando mancano

elementi li prendono dalle altre tradizioni con nuovi significati. Bastide critica gli

antropologi che vogliono piegare le società a piani di sviluppo (antropologia

applicata), bisogna che l’interesse scientifico e quello istituzionale collaborino e

cooperino.

ANTROPOLOGIA DI ISPIRAZIONE MARXISTA FRANCESE

Le idee di Marx si erano integrate con quelle di Morgan sull’evoluzione della società. Vengono

ripresi i modi di produzione come forme storiche di esistenza sociale (capitalismo o

feudalesimo). Dipendono da mezzi di produzione, manodopera e rapporti di produzione (nella

società capitalistica è il lavoro salariato). Ci si chiede quali sono i modi di produzione nelle

società studiate dall’antropologia.

• Meillassoux – studia in Costa d’Avorio, i gouro hanno un modo di produzione lignatico: si

fonda sulla presenza di lignaggi ai quali appartengono individui per discendenza

maschile o femminile. I rapporti di produzione sono modellati sulla dipendenza dei

giovani dagli anziani che gestiscono la distribuzione delle risorse e gli scambi

matrimoniali. I gouro sono passati da economia di sussistenza a piantagione (imposta). Il

modo lignatico coesiste con quello capitalista. Donne granai e capitali 1975: delinea il

modo di produzione domestico antecedente a quello lignatico. Le comunità

domestica è caratterizzata da:

Produttività sufficientemente elevata da permettere il mantenimento della

o popolazione necessaria a fornire la manodopera per la ripetizione del ciclo di

lavoro agricolo.

Utilizzo della terra come mezzo di lavoro

o Impiego dell’energia umana come fonte di energia principale

o Uso di mezzi di produzione fabbricabili individualmente

o

La forma sociale (comunità domestica) è stata incorporata al modo di produzione. La

capacità fondamentale è quella di riprodurre la manodopera. Il sistema lignatico consiste

nell’avvicendamento delle generazioni nel ruolo di giovani e anziani. Tutti gli uomini

hanno la possibilità nella vita di accedere ai mezzi di riproduzione sociale. Vengono

connessi ciclo produttivo e ciclo riproduttivo. Ogni modo di produzione ingloba

quello precedente e viene inglobato da quello successivo. Il capitalismo distrugge la

comunità domestica.

• Godelier – affronta il tema della storia determinata dalle condizioni materiali d’esistenza.

Vuole conciliare economia e parentela in un rapporto di infrastruttura(condizioni

materiali e sociali di esistenza) e sovrastruttura (sfera rappresentazionale ideologica).

Ritiene che nelle società primitive è impossibile isolare i rapporti di produzione dai

rapporti di parentela. Nell’infrastruttura sta la determinante dell’organizzazione sociale.

Bisogna considerare la parentela come un campo autonomo di rappresentazioni (vedi

LS). La religione è una sovrastruttura che però ha un ruolo nei rapporti di produzione.

Studia il suo ruolo tra gli inka precolombiani: le eccedenze alimentari venivano donate

agli dei come tributi, costituiva la princ

Dettagli
A.A. 2011-2012
17 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher favoletta91-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Allovio Stefano.