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Effetti avversi degli antipsicotici tipici
Gli antipsicotici tipici possono causare diversi effetti avversi a livello del sistema nervoso centrale e periferico.
L'antagonismo sui recettori dopaminergici D2 può causare un aumento degli effetti extrapiramidali. L'antagonismo sui recettori istaminergici H, invece, può causare sonnolenza, aumento dell'appetito e aumento di peso (con conseguente aumento del rischio cardiovascolare e di diabete). L'antagonismo sui recettori adrenergici α, infine, può causare vertigini, ipotensione e sedazione.
Nella tabella seguente sono riassunti gli effetti terapeutici e avversi dei principali antipsicotici tipici.
In caso di distonia acuta, si somministrano farmaci antiparkinsoniani. Contro l'acatisia si procede con la riduzione della dose o il cambio del farmaco, oltre alla somministrazione di benzodiazepine e β-bloccanti. Anche in caso di forme di parkinsonismo si riduce la dose o si cambia direttamente il farmaco e si somministrano farmaci antiparkinsoniani. Infine, per la discinesia tardiva è necessario sospendere il farmaco.
I farmaci antipsicotici tipici possono dare origine anche a una reazione avversa più importante.
definita come “sindrome maligna da antipsicotici” (o da neurolettici secondo la vecchia denominazione). È un fenomeno raro, che si presenta in circa lo 0.02% dei pazienti settimane dall’inizio della terapia ed è fatale nel 10% di questi. Insorge tipicamente dopo 1-2 per cui spesso paradossalmente prima dell’insorgenza degli effetti terapeutici. Si risolve entro due settimane dalla sospensione del farmaco, anche se è possibile la persistenza di una sintomatologia residua. Questa si presenta con:- Ipertermia;
- Rigidità muscolare;
- Segno della ruota dentata;
- Scialorrea;
- Crisi oculogire;
- Opistotono;
- Effetti extrapiramidali;
- Trisma;
- Disfagia;
- Movimenti coreiformi;
- Festinazione;
- Ipertensione arteriosa;
- Tachicardia;
- Sudorazione;
- Incontinenza;
- Delirium;
- Stupore;
- Mutismo.
18 La crisi oculogira è un disturbo che si manifesta con lo spostamento dei bulbi oculari in una posizione fissa estrema, spesso rivolti ai lati o verso l'alto.
19 Opistotono è il termine con il quale si vuole indicare un severo stato di rigidità spastica che porta il paziente ad assumere un'innaturale posizione inarcata.
20 Il trisma, o trismo, è una contrattura spastica dei masseteri, muscoli della mandibola, che provoca difficoltà o impossibilità ad aprire la bocca.
21 La festinazione è un disturbo della deambulazione caratteristico delle sindromi parkinsoniane, consistente nella tendenza ad aumentare progressivamente la velocità del passo.
147- Leucocitosi e aumento CPK >1000 IU/mL.
Per quanto riguarda l'approccio terapeutico, in questo caso è fondamentale innanzitutto la sospensione del farmaco, attuare misure di sostegno delle funzioni vitali (es. ossigeno, e
dantrolene sodico per diminuire l'ipertono.fluidi), somministrare agonisti dopaminergici
Gli antipsicotici tipici possono dare anche degli effetti avversi di tipo cardiovascolare, con:
- Ipotensione ortostatica;
- Sincope;
- Prolungamento dell'intervallo QT;
- Tachicardia ventricolare;
- Torsione di punta;
- Arresto cardiaco.
Il rischio che si sviluppi un prolungamento dell'intervallo QT dipende non solo dal farmaco usato, ma anche in larga misura da fattori individuali e ambientali, quali:
- Età > 65 anni;
- Sesso femminile, in cui l'intervallo QT è tipicamente più lungo rispetto agli uomini;
- Ipertrofia miocardica (come nell'ipertensione arteriosa);
- Sindrome QT congenita;
- Bradicardia, che comporta di base un prolungamento (es. bradicardia sinusale, blocco atrioventricolare di II o III grado);
- Disordini elettrolitici (es. ipokaliemia, ipomagnesemia), per cui bisogna prestare attenzione ai farmaci che li causano, come
di scatenare o aggravare disturbi del ritmo e della conduzione;
Epilettici, per il rischio di abbassare la soglia di convulsività;
Epatopatici, a causa della probabilità di determinare ittero da stasi e per l'alterato metabolismo, che può portare a una ridotta eliminazione del farmaco;
Anziani, in cui si può avere un potenziamento di tutte le attività del farmaco per rallentata metabolizzazione e aumentata sensibilità dei recettori;
Donne in gravidanza, per l'effetto teratogeno di questi farmaci durante il I trimestre.
Farmacocinetica
Gli antipsicotici tipici possono essere somministrati sia per via orale che intramuscolare e hanno un'emivita variabile da 10 a 40 ore, per cui è necessario distanziare adeguatamente le dosi per prevenire l'accumulo. Sono generalmente ben assorbiti per via orale, ma bisogna fare attenzione all'assunzione concomitante di altri farmaci come antiacidi e prestare attenzione agli anticolinergici che
possono rallentarne l'assorbimento. Se somministrati per via parenterale,Esistono delle formulazioni "deposito"raggiungono il picco plasmatico entro 30-60 minuti.(depot) che consentono, in pazienti particolarmente complessi, di attuare unasomministrazione intramuscolare mensilmente.
Hanno elevata liposolubilità e un'alta percentuale di legame alle proteine plasmatiche (90%).hanno un alto volume di distribuzione, prevalentemente al SNC e ai tessuti adiposo econnettivo.
Sono metabolizzati per ossidazione a livello epatico dal sistema microsomiale del citocromop450, in particolar modo dall'isoenzima CYP1A2, che li trasforma in metaboliti per lo piùper via renale. Il loro metabolismo è stimolato dall'assunzione di nicotina,inattivi, escretisedativi e anticonvulsivanti (es. carbamazepina, fenobarbital), mentre è inibito dallafluvoxamina.
Antipsicotici atipiciCome detto in precedenza, gli antipsicotici atipici (anche detti non
convenzionali o di II generazione), oltre all'antagonismo sui recettori D, esercitano un'azione antagonista anche sui recettori serotoninergici 5-HT2A. Il vantaggio principale di questi farmaci è l'esistenza di un ampio margine tra la dose efficace nel controllo dei sintomi della psicosi e le dosi che provocano effetti collaterali di tipo extrapiramidale. Inoltre, gli antipsicotici atipici presentano superiorità clinica rispetto ai tipici in quanto sono efficaci anche sui sintomi negativi della schizofrenia e nei pazienti resistenti ai farmaci classici. Tuttavia, gli antipsicotici atipici possono provocare gravi effetti collaterali che ne limitano l'uso, come l'agranulocitosi da clozapina, capostipite di questa classe di farmaci e antipsicotico più potente.
Base al loro meccanismo d'azione, possono essere classificati in:
- Antagonisti dei recettori D e dei recettori 5-HT (SDA):
- Clozapina (Leponex®)
- Olanzapina
- (Zyprexa®)
- Quetiapina (Seroquel®)
- Risperidone (Risperdal®)
- Paliperidone (Invega®)
- Ziprasidone (Zeldox®)
Agonisti parziali dei recettori D (DPA):
- Aripiprazolo (Abilify®)
Agonisti parziali dei recettori 5-HT (SPA):
- Clozapina (Leponex®)
- Quetiapina (Seroquel®)
- Ziprasidone (Zeldo®)
- Aripiprazolo (Abilify®)
Tutti gli antipsicotici atipici presentano una rapida dissociazione dai recettori dopaminergici D, differentemente da quelli tipici.
Meccanismo d'azione
Gli antipsicotici atipici possono legare molti più recettori d'azione rispetto a quelli tipici, per cui hanno un meccanismo più complesso (MultiAction Receptor Target Antipsychotics MARTA). Per quanto riguarda i recettori dopaminergici, sono antagonisti dei recettori D, ma legano anche i D2, i D3 e i D4. Legano poi i trasportatori della noradrenalina e della serotonina, i recettori adrenergici α1 e α2, il recettore istaminergico H1.
2 1 149recettore muscarinico M . Inoltre, legano anche numerosi recettori serotoninergici, non1soltanto i 5-HT e i 5-HT .2A 1ALa diversa affinità dei farmaci per i vari tipi recettoriali consente di scegliere la molecolaAd esempio, l’aloperidolo ha un’alta affinità di legame permigliore a seconda del paziente.i recettori adrenergici α e per i recettori dopaminergici D , D e D , per cui può determinare1 1 3 4effetti extrapiramidali e cardiovascolari.Normalmente, la serotonina inibisce il rilascio della dopamina dai terminali assonalidopaminergici mediante il legame con il recettore 5-HT presinaptico. Il blocco di questo2Arecettore da parte degli antipsicotici atipici porta quindi a un aumento del rilascio didopamina soprattutto a livello della via mesocorticale (dove sono riccamente presenti irecettori 5-HT ), depotenziata in corso di schizofrenia e che veniva ulteriormente inattivati2Adai farmaci tipici andando a rafforzare i sintomi negativi.
Gli effetti sono visibili anche sullavia nigrostriatale, in cui la serotonina non inibisce più il rilascio della dopamina e riduce anche l'insorgenza di quindi sintomi extrapiramidali. Sulla via tuberoinfundibulare dei livelli di dopamina l'aumento porta a un'inibizione del rilascio di prolattina, per cui si evita l'iperprolattinemia che con gli antipsicotici tipici porta a galattorrea, amenorrea e altri disturbi della sfera sessuale. Sulla via mesolimbica, invece, responsabile dei sintomi positivi della schizofrenia, il blocco serotoninergico non è abbastanza forte.