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EXTRAPIRAMIDALE

Quindi se si somministra una fenotiazina che blocca i recettori per la dopamina, lo fa non soltanto nel sistema meso-limbica, ma blocca anche i recettori per la dopamina nigro-striatali. Quindi si possono avere sintomi simili al morbo di Parkinson = sintomi extrapiramidali.

I recettori D della dopamina sono coinvolti nella psicosi con altre vie (come nel caso della via nigro-striatale che corrisponde al sistema extrapiramidale = si vanno a bloccare i recettori della dopamina che sono nello striato = viene meno la regolazione del movimento. il paziente ricorda un malato di Parkinson = parkinsonismo iatrogeno), non in quella meso-corticale.

La corteccia motoria è una parte della corteccia da cui si dipartono i motoneuroni che vanno a regolare il movimento. Ci sono due motoneuroni:

  • Uno centrale
  • Uno corticale/spinale che nasce nella corteccia motoria. Per la loro forma caratteristica a piramide vengono chiamati MOTONEURONI PIRAMIDALI. L'attività è

indirettamente regolata dal sistemastriato.A livello del caudato-putamen abbiamo l'incontro di due vie e ricevono due tipi di neuroni: neuronidiscendenti e neuroni ascendenti.Per la ricerca farmacologica è andata avanti, fino ad arrivare ai farmaci antipsicotici atipici.Accanto ai farmaci di I generazione, sono stati sintetizzati iFARMACI ANTIPSICOTICI ATIPICI LOXAPINAquali: ,RISPERIDONE OLANZAPINA ARIPRAZOLO, , ,CLOZAPINA QUETIAPINA ZIPRASIDONE, e .Questi farmaci hanno un'azione anche sui sintomi negativi.I nuovi antipsicotici, grazie al loroprofilo favorevole per via degli effetticollaterali (eccetto la clozapina, per viadegli effetti indesiderati ematologici),possono essere prescritti a persone chemanifestano il loro primo episodiopsicotico.La tollerabilità dovrebbe favorire la compliance durante laterapia di mantenimento e ridurre il rischio di nuovi episodi.Anche in pazienti che trattati con antipsicotici tipici presentano effetti extrapiramidali persistenti,

o che non hanno risposto alla terapia, può essere prescritto un atipico. Nei pazienti che non hanno risposto agli altri farmaci si può provare la clozapina. Per ridurre la gravità e il numero degli effetti collaterali è importante iniziare con dosi basse e aumentarle gradualmente nel corso di alcune settimane, controllando effetti terapeutici ed effetti collaterali. Nelle fasi iniziali della terapia, nel vecchio o nel molto giovane possono essere efficaci dosi ai limiti inferiori del normale intervallo di dosaggio. Il trattamento di mantenimento è molto lungo e la sospensione del farmaco richiede sempre cautela. L'introduzione dei farmaci antipsicotici durante gli anni Cinquanta incrementò notevolmente il trattamento dei pazienti affetti da schizofrenia. L'efficacia di questi farmaci è stata dimostrata centinaia di volte in studi in doppio cieco controllati con placebo. In un numero significativo di pazienti, gli antipsicotici.

Riducono i sintomi e diminuiscono la durata media dell'ospedalizzazione. Non solo questi farmaci tranquillizzano i pazienti agitati ed eccitati, ma rendono anche più rispondenti e comunicativi i pazienti socialmente introversi e focalizzati internamente. Dopo sole poche dosi, i sintomi di iperattività e maniacali in genere scompaiono, mentre i sintomi positivi della schizofrenia possono gradualmente ridursi dopo varie settimane. I deliri, le allucinazioni e il pensiero disturbato vengono ridotti e si osservano miglioramenti che interessano l'introspezione, il giudizio, la cura di sé stessi e la tendenza all'isolamento. Più resistenti al trattamento risultano invece i sintomi negativi della schizofrenia.

Profili recettoriali di alcuni antipsicotici:

Questi antipsicotici sono stati scelti come esempi di farmaci attivi prevalentemente su recettori dopaminergici (aloperidolo), dopaminergici e serotoninergici (risperidone) e ad ampio spettro.

supiù recettori (clozapina, olanzapina, multi-actingreceptor-targeted).L’aloperidolo (appartiene alla classi di farmaci deibutirrofenoni) determina un massiccio blocco deirecettori D ed un ridotto effetto sui recettori 5-2HT A. Per questo presenta effetti extrapiramidali,2ma non presenta effetti sui sintomi negativi.Quindi è più un vecchio antipsicotico che un nuovoantipsicotico, sebbene leghi il recettore 5-HT lo fa2in piccola parte.

Co-prescrizione di farmaci psichiatrici

Idealemente i farmaci antipsicotici dovrebbero essere usati da soli. Le benzodiazepine possono essere utili per pazienti agitati e ansiosi, particolarmente nelle fasi acute. La depressione è molto comune negli psicotici e i pazienti che presentano questa comorbilità devono essere seguiti accuratamente perché possono avere comportamenti autolesivi e vanno trattati con antidepressivi. I pazienti con sintomi extrapiramidali che persistono anche quando viene ridotta la dose di antipsicotico,

o quando si tratta di un antipsicotico atipico, possono richiedere il trattamento con un farmaco anticolinergico. Passare da un farmaco a un altro richiede prudenza. Quando si guida il passaggio di un paziente da un farmaco a un altro è importante istruire lui e i suoi caregiver sui possibili rischi (per es. di riacutizzazione della psicosi o di effetti collaterali). Occorre un periodo di sovrapposizione durante il quale si riduce la dose del vecchio farmaco mentre si aumenta il nuovo. Occorre prestare molta attenzione e avere ben presenti gli obiettivi della terapia per decidere sempre in modo razionale se continuare o meno. Un'ipotesi delle psicosi si basa su un'attività maggiore della via meso-limbica ed in particolare al livello del nucleo accumbens. Si nota la dopamina che si lega a questi recettori, andando ad iper-attivare, dando così i sintomi positivi. Gli antagonisti dopaminergici sono dei farmaci che legano i recettori D, così alleviano eridurre i sintomi positivi, come nel caso delle fenotiazine. La via meso-corticale presenta un deficit di dopamina. Se si usa un antagonista dopaminergico si peggiorano i sintomi negativi. Sia i farmaci antipsicotici classici che atipici, non sono dei bloccanti D puri, ma hanno attività mista. Un bloccante puro dei recettori D migliora i sintomi positivi della schizofrenia, ma peggiorano i sintomi negativi controllati dalla corteccia dove bloccano i recettori dopaminergici poiché si parte da una carenza di dopamina. Via meso-corticale. Su questi neuroni terminali dopaminergici sono presenti dei recettori per la serotonina della classe 5-HT A. in questo modo si controlla la produzione di dopamina attraverso neuroni pre-sinaptici del neurone dopaminergico. Un farmaco antipsicotico convenzionale, antagonista dei recettori D, ha sicuramente degli effetti collaterali. Gli antipsicotici atipici (CLOZAPINA, OLANZAPINA, RISPERIDONE) si distinguono dai tipici perché vanno abloccando i recettori della serotonina 5-HT A si produce un aumento della liberazione di dopamina. Questo avviene perché l'antagonista dei recettori della serotonina 5-HT A, come l'olanzapina, si lega ai recettori post-sinaptici della dopamina, permettendo alla dopamina di legarsi in quantità maggiore ai recettori dopaminergici. Tuttavia, questi farmaci atipici sono anche antagonisti dei recettori dopaminergici D , il che significa che bloccano l'azione dei recettori D della dopamina. Poiché l'affinità di questi farmaci verso i recettori 5-HT A è maggiore rispetto ai recettori D , l'eccesso di dopamina liberata dal neurone rimuove il blocco dei recettori D post-sinaptici causato da questi farmaci. In base alla legge di azione di massa, la dopamina spiazza l'antagonista atipico dai recettori per la dopamina. Quindi, indirettamente, si supera il blocco dei recettori D della dopamina, poiché la dopamina stessa agisce come agonista su questi recettori.

c'è un eccesso di dopamina che spiazza il farmaco. Aumento dell'effetto della dopamina che riduce i sintomi sia positivi che negativi (attraverso la via meso-corticale). Inoltre, questi farmaci atipici hanno meno effetti collaterali.

Se andiamo nella via nigro-striatale si vede che la dopamina viene liberata dai neuroni della sostanza nera e va a legarsi ai neuroni dello striato. Se si usa un antagonista D si va a peggiorare la situazione perché blocca i recettori post-sinaptici impedendo il movimento = EFFETTI EXTRAPIRAMIDALI (tremore).

Sono una mancata attivazione della via extrapiramidale, che controlla il movimento (via discendente corticale e via ascendente) quindi la via extrapiramidale è coinvolta nella malattia di Parkinson.

Anche nei neuroni della via nigro-striatale a livello presinaptico sono presenti i recettori per la serotonina 5-HT A (maggiore produzione di dopamina). Quindi i farmaci antipsicotici atipici, danno meno.

poiché aumentano la liberazione di dopamina anche nella via nigro-striatale (mentre questo non avviene nella via meso-limbica). può dare un disturbo caratterizzato da una ipercinesi (discinesia tardiva). Questa figura mostra come si originano le connessioni tra i neuroni dopaminergici ed i neuroni serotoninergici. Per quanto riguarda la via meso-corticale si ha la presenza dei recettori 5-HT A2 per la serotonina sulla terminazione del neurone dopaminergico. La serotoninasi lega a questi recettori inibendo la liberazione di dopamina. Al contrario, bloccando i recettori della serotonina si liberano. I neuroni che hanno come neurotrasmettitore la serotonina, e quelli che producono la serotonina viaggiano paralleli. I neuroni che hanno come neurotrasmettitore la serotonina si originano nel mesencefalo, nella sostanza nera. Mentre il neurone che produce la serotonina (serotoninergico) nasce dai nuclei del Raphe. Quindi l'attivazione dei
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
15 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannapara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di farmacologia e farmacoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Spampinato Santi Mario.