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SINTESI TIOTISSENE
Si parte dal nucleo tioxantenico che viene trattato con acido cloro-solfonico che solfona la pos 2 . L’ac solfonico
viene trattato con tionile e fatto reagire con dimetil ammina. Trattiamo con butil litio che strappa il protone
benzilico in alfa a due aromatici, quindi è relativamente acido, si forma il carbanione che reagisce con metil
acetato. Trattiamo con formaldeide e dimetil ammina che insieme fanno l'elettrofilo di Mannich, in cui la
formaldeide fa con un'ammina secondaria una base di Shiff, in cui c'è la carica positiva sull'azoto, quindi richiama
elettroni verso di se dal carbonio, e quindi diventa fortemente elettron-deficiente e quindi può subire attacco
nucleofilo; quei protoni possono poi essere strappati facilmente, così come avviene per le aldoliche, e quindi
faranno un attacco nucleofilo e avremo un omologazione. Successivamente si protona l’ azoto, esce dimetil
ammina (le ammine possono essere generalmente dei buon gruppi uscenti principalmente quelle terziare che
escono come gruppi neutri, ma qui abbiamo un ambiente opportuno tale da permettere l'uscita anche di una
base secondaria) e fa attacco nucleofilo la n-metil piperazina. Trattiamo con sodio boro idruro, si ottiene la
funzione alcolica, questa reagisce con POCl3 (qui non ci interessa la chiralità perché poi dobbiamo trasformarlo)
che trasforma l'OH in estere fosforico, in quanto l'OH fa un attacco nucleofilo sul fosforo, il Cl- che esce è in
grado di coordinare l'uscita del protone e questo porta alla formazione di un composto coniugato, quindi è
stesso il cloruro che consente direttamente la disidratazione che porta poi al fosfinossido corrispondente da una
parte e la formazione di un doppio legame dall’altra parte.
Butirrofenoni Il capostipite dei butirrofenoni è
l'Aloperidolo, la sua scoperta
anche qui deriva per serendipità.
Infatti a partire dalla petidina, un
derivato della morfina, un
analgesico, e si vide che oltre agli
effetti di tipo oppiaceo aveva
anche degli effetti che potevano
essere utili nel trattamento della
psicosi, quindi si sono fatte delle
amplificazioni degli effetti
secondari quindi sono state fatte
delle successive modifiche
seguendo l’albero di topless, fino
ad arrivare a derivati butirro
fenonici dove la componente
analgesica rimaneva ma era
presente anche un effetto neurolettico. Ovviamente si sono fatti poi altri studi perché principalmente ci
interessava avere solo la componente neurolettica e quindi si è arrivati a quel tipo di struttura in cui la funzione
carbossilica, che è quella della piperidina, sparisce e viene sostituito da un OH, e i due anelli aromatici possono
avere diverse sostituzioni. In particolare l'aloperidolo ha un atomi di F e uno di Cl, è una molecola vecchia ed è
un neurolettico meno potente della clorpromazina, ma tutt’ora molto impiegato.
Se al posto di F si ha un H abbiamo un derivato completamente inattivo, ed è infatti il primo derivato che si
ottiene dal metabolismo, quindi avviene una deflurorazione che porta all'inattivazione della molecola. In realta il
metabolismo non fa solo questo ma sarà responsabile anche di un importante effetto tossico.
Dunque il fluoro in tutti i suoi derivato rimane sempre.
Per quanto riguarda la porzione carbonilica, è possibile introdurre un’altra struttura che mantenga comunque la
nuvola pi greco, in particolare si hanno dei derivati difenilbutilpiperidinici. Quindi si inizia ad ottenere delle
molecole diverse in cui abbiamo sempre il blocco dei R dopaminergici che è sempre l'effetto più marcato, però
comincia ad esserci anche un'attività su altri sistemi per es una carta attività sui R serotoninergici, sui R muscarinici
e sugli alfa2.
Hanno una maggiore durata d'azione.
Sono inoltre efficaci tra le altre cose nella sindrome di Tourette : è una sindrome peculiare nella quale sono
coinvolte zone del cervello interessate ai rapporti sociali, il soggetto spesso urla o dice parolacce etc. Sono
utilizzati in associazione pimozide e aloperidolo.
Anche per questi derivati c’è un elevata incidenza di discinesia tardiva, dovuta alle alterazioni che portano allo
striato, deputato ai movimenti, per l’affinità che hanno con i relativi recettori. C’è da aspettarsi la discinesia perché
antagonizzo la via dopaminergica andando a simulare la stessa situazione che c’è nel Parkinson.
Come abbiamo già detto il metabolismo ha anche un altro ruolo, cioè causa una neurotossicità anche
abbastanza elevata, che deriva dalla meperidina (MPPP), conosciuta anche come eroina sintetica, anche se la
struttura non ha nulla a che fare con l'eroina; è un derivato ottenuto per un processo di semplificazione
molecolare, un processo in cui si cerca di eliminare porzioni non importanti fino ad arrivare ad una struttura con
un numero minimo di
porzioni strutturali
responsabili dell'attività che
ci interessa. La meperidina
va incontro ad un
metabolismo di questo tipo,
in cui viene eliminata quella
porzione e
contemporaneamente
abbiamo un'insaturazione;
quindi c'è idrolisi della
porzione esterea, l'OH
disidrata, si ottiene
quell'intermedio che è
soggetto alle MAO-B, che
portano all'aromatizzazione
completa e questo intermedio che si ottiene è fortemente neurotossico, il che vuol dire che interagisce con vari
neuroni, in particolare con quelli dopaminergici, che li lega covalentemente andandoli ad inibire. Per l'aloperidolo
si verifica esattamente la stessa cosa, abbiamo quindi le stesse reazioni formando quell'intermedio carico
positivamente che è fortemente reattivo e da il danno neuronale.
SINTESI TRIFLUPIRIDOLO
Si parte dal derivato piperidolo N benzile sostituito, si tratta con un Grignard che porta alla formazione dell’alcol
corrispondente. Il gruppo benzilico come spesso si usa viene rimosso con idrogenazione catalitica, si ottiene l’NH
libero, cioè abbiamo una debenzilizzazione in quanto il benzile era un gruppo protettivo, quindi abbiamo la
piperidina libera che viene derivatizzata facendolo reagire con quel composto e con il supporto di una base
opportuna, che non viene specificata. Il composto che abbiamo attaccato si può ottenere facilmente attraverso
un'alchilazione di Friedel-Craft.
SINTESI DROPERIDOLO
Si parte da un derivato carbossilato dello stesso sintone della sintesi precedente, si fa reagire con la fenilen
diamina, un nucleofilo bidentato. Si forma una base di Schiff, avviene una trasposizione in maniera concertata,
facilitata dal fatto che c’è l’altro nucleofilo pronto ad attaccare il carbonile e quindi ciclizza. Si fa un idrogenazione
controllata e si attacca il sostituente come prima.
SINTESI FLUSPIRILENE
Il nucleofilo è l’anilina, fa una base di Schiff con il carbonile, che successivamente subisce un attaccno nucleofilo
dal cianuro di potassio. Poi trattamento in ambiente acido acquoso, che permette di trasformare i nitrili in
ammidi, ovviamente qui l’ac solforico non è puro altrimenti non avremo l’idratazione, dato che in se per se è
disidratante e ossidante. Trattamento con formamide, qui abbiamo una reazione simile alla Leuckart, ma non è
una Leuckart, infatti qui la reazione è molto più semplice, in questo caso è la porzione aldeidica che reagisce con
l'NH e da luogo ad una base di Shiff, ed essendo l'azoto secondario sarà carico positivamente; trattamento con
sodio boro idruro si riduce, e l'NH2 corrispondente fa un attacco sul carbonio ed esce come ammoniaca (questa
volta l'agente riducente è NaBH4 e non è l'eccesso di formamide che si ossida ulteriormente). A questo punto
abbiamo un'idrogenazione catalitica che rimuove il gruppo protettivo e ci attacchiamo quello che vogliamo.
Benzamidi Il capostipite di questa classe è la
Sulpiride. La scoperta parte dalla
metoclopramide che ricorda un po la
struttura degli anestetici locali, ed ha la
caratteristica di essere antagonista su D2
ed ha anche effetti sui R della serotonina.
Con successive modifiche secondo
l’approccio frozen analog si è arrivati alla
sulpiride, di cui è attivo un solo
enantiomero, o meglio è l'enantiomero
più attivo, cioè l'enantiomero S. Il fatto
che ne fa un F migliore degli altri è per i
scarsi effetti extrapiramidali, in particolare
per trattamenti cronici. Il logP è troppo
vicino a zero, infatti la molecola è poco
assorbita dalla BEE perché troppo polare,
questo è il grande problema che ha spinto a sviluppare opportuni derivati. La remoxipride è priva del
gruppo solfonamidico e già
questo influisce molto sul logP, il
problema è una grave anemia
plastica che ne limita
fortemente l'uso.
L’amisulpride è un derivato
etilsolfonico, quindi abbiamo un
gruppo meno polare che
migliora le caratteristiche ed ha
un profilo atipico dato che
agisce su vari recettori.
La raclopiride è una
salicilammide perché è un
amide di un ac salicilico, in
teoria è una molecola polare ma
per la formazione di un legame
intramolecolare fa si che le due
funzioni siano poco disponibili per fare un legame idrogeno, la molecola è quindi meno polare e diventa più
disponibile per l’assorbimento. E’ molto usata per fare la PET per mettere in evidenza alcune zone specifiche del
cervello, in particolare in questo caso per fare una mappatura dei R D2.
Derivati Atipici
La clozapina è il rappresentante maggiore di questa classe, perònon è quello più utilizzato.
A seconda del derivato si può notare la relativa affinità che ha sullo specifico recettore, però agiscono comunque
su vari R in concentrazioni nM, quindi hanno effetti su tutti questi R e quindi abbiamo un effetto sinergico e
dunque possiamo abbassare il dosaggio avendo un controllo sia dei sintomi positivi che i negativi della patologia,
senza avere una forte incidenza sugli effetti collaterali, che non sono assenti però sono molto ridotti infatti hanno
scarsi effetti extrapiramidali, però possono avere anche altri effetti collaterali come agranulocitosi.
SINTESI CLOZAPINA
La prima è una reazione di Ulman caratteristica tra anilina e un alogeno benzene in presenza di rame, grazie ai
suoi orbitali il rame alloggia il lone pair dell’azoto e quello del Cloro, vengono coordinati i due atomi e si trovano
a distanza tale da permettere l’attacco nucleofilo sull’aromatico. Si fa reagire la funzione esterea con la N metil
piperazina, si forma il derivato amidico (&egra