Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
-VSO -OVS
-SOV -(OSV)
Il soggetto precede l’oggetto L’oggetto precede il soggetto
Perché c’è tanta sproporzione?
VOS: tagalog, malgascio
OVS: hixkaryana
SVO: lingue romanze, slave, etc.
VSO: irlandese, gallese, arabo, ebraico, etc.
SOV: turco, giapponese, armeno, etc.
COOCCORRENZE
Esplorando l’ordine di altri elementi, cioè delle sequenze Nome-Aggettivo e Nome-Genitivo
(sintagma nominale) e presenza di preposizioni o postposizioni (sintagma adposizionale),
Greenberg osservò questa tendenza statisticamente dominante:
-SVO NA, NG, prep
-VSO NA, NG, prep
-SOV AN, GN, post
Greenberg si limitò a registrare queste cooccorrenze.
Sulla base degli ordini osservati che riguardano la maggior parte delle lingue cerchiamo di creare
dei tipi.
Un’osservazione: le cooccorrenze tra SVO e VSO sono identiche, quelle di SOV completamente
opposte.
Lingue VO NA, NG, prep
Lingue OV AN, GN, post
Inoltre, anche il malgascio (VOS) ha NA, NG, prep
Di contro è abbastanza attestato anche l’ordine OV NA, GN, post
GENERALIZZAZIONI
Generalizzazioni di Vennemann:
1) VO e OV sintagmi verbali, la testa è il verbo
2) Se una lingua è VO avrà testa a sinistra, se è OV l’avrà a destra
Es. VO NA, NG, prep N
OV AN, GN, N post
3) Esistono comunque contrassegni, si tratta dunque di tendenze.
Generalizzazione di Hawkinsi dati statistici si possono sintetizzare in tre parametri (quasi)
universali:
• SOV ANGN cioè se una lingua è SOV e AN allora sarà sicuramente GN
• VSO NANG cioè se una lingua è VSO e NA allora sarà sicuramente NG
/
• prep NANG post ANGN
TIPI ESCLUSI
Per Hawkins sarebbero dunque esclusi i tipi
1. SOV con AN e NG
2. VSO con NA e GN
3. Prep con NA e GN
4. Post con AN e NG
Esistono effettivamente rarissimi controesempi, es. arapes è prepNAGN
Non si può dunque parlare sempre di universali ma sicuramente di tendenze universali
L’ordine SVO è il meno predittivo e infatti Hawkins lo esclude
CLASSIFICAZIONE DELLE LINGUE
Esistono tre tipi di classificazione delle lingue; NO operazione di ordine estetico, ma esigenza
euristica: se capisco come mettere insieme le lingue, non faccio ordine ma scopro qualcosa in più.
Di contro, criteri socio-politico, geografico, tecnologico NON sono classificazioni linguistiche.
1. Genealogico: raggruppa lingue dall’antenato comune di cui sono evoluzioni storica e che
evolvendosi divergono
2. Areale: si raggruppano insieme lingue che, pur prive di legami genealogici o con questi
lontanissimi nel tempo, presentano convergenze in innovazioni comuni -evolvendosi
convergono- lingue geograficamente vicine in situazioni di plurilinguismo possono
sviluppare convergenza
3. Tipologico: si raggruppano insieme lingue che condividono organizzazioni strutturali
uguali.
I criteri 1 e 2 sono comprensibili solo mediante un approccio diacronico per cui il prima e il dopo
sono importanti, il 3 invece è indipendente dal fattore tempo (approccio sincronico).
CLASSIFICAZIONE GENEALOGICA
Alcune lingue sono evoluzioni, continuazioni storiche di una stessa lingua: in questo caso formano
un’unità genealogica.
Es. portoghese, castigliano, catalano, provenzale, franco-provenzale, francese, italiano, rumeno,
dalmatico sono tutte lingue romanze, evoluzioni del latino.
Dal VI secolo il latino viene utilizzato nell’Europa meridionale: parallelamente a questo si
sviluppano diversi dialetti locali.
Il processo di differenziazione aumentò con la sgretolarsi dell’autorità imperiale.
I dialetti più prestigiosi, come quello di Parigi e di Firenze, furono estratti in epoca medievale ed
esposti come modelli, e da essi scaturirono francese e italiano.
Il latino si è differenziato in tanti dialetti, anche le lingue letterarie, riconducibili tutte ad esso.
> La classificazione genealogica opera anche senza dati storici: esiste infatti il metodo storico-
comparativo che ci permette di dimostrare la parentela genealogica tra le lingue sulla base
dell’evoluzione fonetica C’è parentela genealogica se troviamo differenziazioni regolari e costanti
dalla lingua madre alle figlie.
Esempi:
1. Osservare somiglianze lessicali fra lingue: con significati uguali, troviamo significanti simili
in lingue diverse
LAT octo ITA otto ESP ocho FRA huit RUM opto POR oito
2. Trovare evoluzioni fonetiche sistematiche, cioè regolari e costanti in ogni lingua
- ‘ct’ è diventato ‘tt’ in ITA, ‘ch’ in ESP, ‘it’ in FRA
anche il latino ‘lactem’ è diventato latte in ITA, leche in ESP, lait in FRA
-‘fa’ all’inizio di parola è diventato ‘ha’ in ESP, mentre ‘pl’ è diventato…
es. LAT plaga, pluvia ITA piaga, pioggia ESP llaga, lluvia FRA plaie, pluie
latino sal septem
greco als heptà
gotico salt sibum
paleoslavo sali sedmi
armeno aɫ ewt’n
sanscrito salila saptà
L’antenato comune è scomparso, è stato ricostruito e denominato indoeuropeo, dato che i suoi
continuatori si collocano fra India e Europa.
LE FAMIGLIE LINGUISTICHE
indoeuropeoVEDI PARAGRAFO SUCCESSIVO
afro-asiatica (o camito-semitica) comprende numerose lingue parlate o estinte in un’area
che interessa l’Africa settentrionale, il Medio Oriente e parte dell’Africa orientale; a questa
famiglia appartengono egiziano antico, arabo e ebraico.
uralica interessa Europa orientale e Asia centrale e settentrionale (per lo più all’interno
della Russia); si divide in lingue ugro-finniche e lingue samoiede:
Sono lingue ugro-finniche finlandese (o finnico di Finlandia o suomi), estone ungherese
(o magiaro), lappone
Gruppi parlanti antiche varietà di lingue uraliche erano anticamente stanziati in un’area
propriamente europea, tra gli Urali e il Baltico, e si diressero in seguito, sotto pressione dei
popoli invasori indoeuropei e turchi, verso nord, occidente e a est degli Urali.
Le tribù magiare si stanziarono nei territori mediani del corso del Danubio nel X secolo,
spezzando l’unità linguistica slava.
Le prime attestazioni della lingua ungherese risalgono all’anno Mille, mentre i primi testi
sono del XIII secolo (un’orazione funebre e un frammento di inno mariano)
La tradizione scritta finlandese è invece relativamente recente: nel XVI secolo compaiono i
primi testi finnici, che sono un abbecedario e alcune traduzioni di testi biblici.
sino-tibetana comprende cinese mandarino (la lingua con più parlanti al mondo), tibetano
e lolo-birmano.
nigerkordofaniana interessa le nazioni africane poste a sud del Sahara; comprende le
lingue bantu (300 milioni di parlanti in tutti i paesi a sud del Camerun), delle quali la più
diffusa è il swahili, che conta 80 milioni di parlanti nei paesi dell’Africa orientale (es.
Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda, Burundi).
altaica comprende altre lingue dell’Asia centrale come il mongolo, (una lingua mongola, il
calmucco, è parlato in Europa a ovest del delta del Volga e nord ovest del mar Caspio)
nonché la lingua di una popolazione originaria dell’Asia centrale ma successivamente
stabilitasi in Asia Minore: il turco.
> Altre famiglie linguistiche sono:
• dravidica comprende le lingue parlate nella parte meridionale dell’India, come il tamil e il
telugu
• austro-asiatica comprende khmer e vietnamita
• austronesiana comprende un gran numero di lingue che vanno dal malgascio -lingua del
Madagascar- passando per le lingue dell’Indonesia -fra le quali la più diffusa il bahasa- fino
alle lingue del Pacifico orientale.
> Vi sono poi altre famiglie linguistiche minori, cioè comprendenti un numero limitato di lingue
es. le famiglie delle lingue degli indiani d’America (o amerindiane) sono oltre un centinaio e
ciascuna contiene poche lingue, le lingue degli aborigeni dell’Australia sono numerose e non
riconducibili ad un’unica famiglia
> Esistono anche lingue “isolate”, cioè di cui non è dimostrabile la parentela con altre:
es. in Europa, il basco; in Asia, il giapponese e il coreano
> Secondo vari studiosi, le lingue sino-tibetano, austro-asiatiche e austronesiane fanno parte di
un’unica famiglia, denominata sino-austrica.
> Edward Sapir, uno dei massimi esperti delle lingue amerindiane, nel 1929 propose di ricondurre le
oltre cinquanta famiglie dell’America settentrionale a sei sole specie, mentre un altro linguista
americano, Joseph Greenberg, ha proposto, in anni più recenti, di ricondurre tutte le lingue delle
Americhe (settentrionale, centrale e meridionale) a tre sole famiglie.
> Nella prima metà del Novecento il danese Holgar Pedersen -sulla scorta della teoria, sostenuta già
dalla fine dell’Ottocento, per cui la famiglia indoeuropea e camito-semitica avessero una qualche
parentela- avanzò l’ipotesi che non solo queste due famiglie ma anche quella nigerkordofaniana e
uralica potessero far parte di un’unica grande famiglia, detta nostratica le ipotesi dell’esistenza di
una superfamiglia nostratica e della riduzione delle lingue amerindiane a tre sole famiglie sono state
respinte dai più.
Diceva Louis Hjelmslev, grande linguista della prima metà del Novecento:
“mentre è possibile dimostrare che due lingue sono geneticamente apparentate, non è mai possibile
provare che due lingue non lo sono”
LA FAMIGLIA LINGUISTICA INDOEUROPEA
La scoperta, compiuta nei primi decenni dell’Ottocento, che un’antica lingua dell’India, il sanscrito,
ed alcune lingue europee, come il latino e il greco, sono genealogicamente apparentate portò gli
studiosi, verso il 1830, a coniare il termine indoeuropeo per indicare questa famiglia linguistica.
La famiglia indoeuropea si divide nei seguenti gruppi e sottogruppi:
indo-iranico, suddiviso in due sottogruppi:
• indiano comprende lingue antiche (es. le due lingue della cultura e religione indù: il
sanscrito, parlato nel I millennio a.C., e il vedico, di attestazione ancora più antica, fine
del II millennio a.C.) e moderne (es. le lingue derivate non direttamente dal sanscrito ma
dai dialetti pracriti, come lo hindi e lo urdu)
• iranico, diviso a sua volta in due rami:
- lingue iraniche occidentali comprende lingue antiche (es. il persiano antico,
conservato nelle iscrizioni dell’Impero degli Achemenidi tra il VI e IV secolo a.C., e
l’avestico, così denominato poiché in ta