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Stadi clinici del Morbo di Hodgkin e dei Linfomi non Hodgkin (Classificazione di Ann Arbor, modificata da Cotswolds)

Stadio I: Compromissione di una singola stazione linfoghiandolare o di un unico organo o tessuto extralinfatico (I)

Stadio II: Compromissione di due o più stazioni linfoghiandolari nello stesso versante diaframmatico (II) o di una stazione linfoghiandolare unitamente ad un organo o tessuto contiguo extralinfatico (II)

Stadio III: Compromissione di più stazioni linfoghiandolari in entrambi i versanti diaframmatici (III) con o senza linfonodi dell'ilosplenico, celiaci o portali (III) o con linfonodi para-aortici, iliaci o mesenterici (III) e/o un organo o tessuto contiguo extralinfatico (III)

Stadio IV: Compromissione multipla o multifocale di uno o più organi o tessuti extralinfatici con o senza compromissione linfoghiandolare

A: Assenza di sintomi

B: Febbre, sudorazioni notturne, perdita di peso (>10% negli ultimi 6 mesi)

Bulky:

Adenomegalia superiore ai 10cm o maggiore di 1/3 del massimo diametro toracico traverso misurato a T5-T6

Malignità linfoidi: Linfomi

Il linfoma è una malignità primitiva che ha una frequenza intermedia tra forme frequenti e forme rare: in Europa è al quinto posto per frequenza tra le patologie neoplastiche maligne. Per gli uomini il carcinoma polmonare è molto in alto nella classifica, nelle donne è superato praticamente solo dal carcinoma mammario.

I linfomi stanno diventando sempre più frequenti negli ultimi anni: le ragioni possono essere molteplici, dato che ancora non c'è un agente puramente linfomagenico e che è una patologia ci nasce come un fenomeno multistep; infatti ci vuole un'alterazione progressiva delle cellule prima di arrivare al clone neoplastico. Negli anni passati si riteneva che questo aumento di incidenza dei linfomi fosse dovuto ad una migliore capacità diagnostica. In realtà è

studiata. Inoltre, il linfoma può manifestarsi in diverse parti del corpo, come i linfonodi, la milza, il midollo osseo e altri organi. La classificazione dei linfomi si basa principalmente sul tipo di cellula coinvolta e sulla sua crescita e diffusione. Per quanto riguarda le cause dei linfomi, non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa contribuire allo sviluppo della malattia. Alcuni studi hanno suggerito un legame tra l'esposizione a determinate sostanze chimiche, come i pesticidi, e l'insorgenza dei linfomi. La diagnosi dei linfomi richiede una serie di test, tra cui esami del sangue, biopsie dei linfonodi o di altri tessuti interessati e imaging medico. Una volta confermata la presenza di un linfoma, il trattamento dipenderà dal tipo e dallo stadio della malattia. Le opzioni di trattamento possono includere chemioterapia, radioterapia, terapia mirata e trapianto di cellule staminali. In conclusione, i linfomi sono una forma di cancro del sistema linfatico che sta diventando sempre più comune. La diagnosi e il trattamento dei linfomi richiedono una valutazione accurata della morfologia e della biologia delle cellule coinvolte. La ricerca continua a cercare di comprendere meglio le cause dei linfomi e a sviluppare nuove opzioni di trattamento per migliorare la prognosi dei pazienti affetti da questa malattia.

Classicamente i linfomi si dividono in due grandi gruppi:

  1. Hodgkin: dal nome dello studioso che a metà dell'800 descrisse dettagliatamente questa malattia nella sua morfologia; vedremo come è stato difficile classificare questa malattia come linfoma. Il termine alternativo a "linfoma di Hodgkin" come oggi noi lo chiamiamo, era "linfogranuloma maligno", e anche questo termine tende ad aggirare il reale significato della malattia.
  2. Non Hodgkin: definiti in negativo, patologia maligna che nasce dal tessuto linfoide e non è il linfoma di Hodgkin. Oggi questi i linfomi hanno un nome ben definito.

I linfomi in generale colpiscono ugualmente uomini e donne. Poi ci sono tipi specifici di linfoma che colpiscono prevalentemente un determinato sesso, ma il linfoma come categoria non fa distinzioni. Lo stesso si può dire per l'età: poi ci sono determinati linfomi per l'età giovanile e altri per età anziana.

Tutte le patologie che provocano un'alterazione dell'immunità sono un terreno favorente l'insorgenza di linfomi. Linfomi Non Hodgkin Malattie associate ad un aumento del rischio di linfoma non Hodgkin. (bonadonna 1293) Virali: - Epstein Barr (EBV): è un agente immortalizzante le cellule, bloccando la loro possibilità di andare in apoptosi, il principale meccanismo di difesa che elimina le cellule che hanno subito un danno non riparabile. Questo è il primo passo verso la neoplasia perché le cellule figlie si portano dietro un patrimonio genetico potenzialmente alterato. L'Epstein Barr virus è riconosciuto come agente linfomagenetico del linfoma di Burkitt, un linfoma molto particolare che si trova specialmente in alcune zone dell'Africa vicino alla costa mediterranea, spesso associata all'infezione malarica. Esso si trova anche al di fuori di queste regioni, per esempio in Italia; ce ne sono diverse varianti quindi sisospetta che questo virus non sia l'unica causa, ma ci siano diversi agenti eziologici.
  • HIV: non è assolutamente linfomagenetico. Tuttavia determina alterazioni dell'immunità favorendo l'azione di altri agenti dilinfomagenici.
  • HTLV1: Human T Leukemia Virus 1

Immunodeficienze:

In realtà tutte le immunodeficienze, che siano congenite, o acquisite, come quelle determinate da patogeni, o da terapia come la radio o la chemio che si possono fare per curare tumori, danno immunodeficienza, in presenza della quale altri patogeni possono agire predisponendo al linfoma. L'immunodeficienza virale, oppure iatrogena, o di ogni altra origine, e tutti i disordini autoimmuni predispongono al linfoma: abbiamo già visto l'artrite reumatoide, ma anche altre malattie sempre in campo reumatoide come il Lupus, o altre particolari situazioni immunologiche, sono tutte situazioni in cui il linfoma può nascere perché consistono in una

Alterazione del sistema immunocompetente. Sprue tropicale o Malattia Celiaca: La malattia celiaca, avendo una alterazione immunologica di fondo, è un terreno su cui a distanza di anni dalla diagnosi, soprattutto in pazienti che hanno una celiachia non controllabile dalla terapia, o che non si sono curati modo adeguato e presentano un danno a livello delle mucose intestinali, si può sviluppare un linfoma molto aggressivo proprio del tenue.

Tiroidite di Hashimoto: È una tiroidite su base autoimmune; la tiroide acquisisce una grande quantità di tessuto linfoide che evidentemente è terreno di sviluppo di una patologia rara, che quella del linfoma della tiroide.

Crioglobulinemia: È una condizione scatenata molto spesso da un'infezione da HCV. Quest'ultimo infatti non crea soltanto problemi per quanto riguarda l'origine degli epatocarcinomi, ma anche una particolare stimolazione e alterazione del sistema immunitario perché linfotropo.

È una crioglobulinemia mista con la possibilità dell'insorgenza di un linfoma. È un linfoma prevalentemente non a livello epatico, ma a livello dei linfonodi addominali, coinvolge abbastanza precocemente il midollo, infatti sono pazienti che vengono costantemente controllati per esempio con una biopsia osteo midollare. Farmaci Uno dei farmaci coinvolti nella di linfomagenesi è la difenilidantoina, e altri farmaci che si usano per curare alterazioni neurologiche, ma anche la diossina, e la chemioterapia. Poi ovviamente ci sono pazienti in cui sorge un linfoma senza nessun fattore di rischio particolare. Adesso cerchiamo di capire perché gli anatomopatologi si sono dannati l'anima per molti anni per cercare di classificare il linfomi. Oggi c'è un elenco infinito di forme di linfomi. Storia della classificazione del linfoma non Hodgkin Il linfoma in passato è stato visto come una Patologia maligna primitiva del linfonodo. Il fatto che

Potesse nascere all'infuori dei linfonodi non creava problemi perché siamo negli anni in cui l'anatomia patologica era abbastanza grossolana, per cui una persona che aveva un linfoma, era proprio "pieno" di quel linfoma al momento della diagnosi. Quindi non creava problemi sapere se il coinvolgimento fosse stato primitivo del linfonodo o se il linfoma ne fosse nato al di fuori. Il linfoma Non Hodgkin fu diviso in diverse categorie su base morfologica. I microscopi erano rudimentali, monoculari, addirittura si usava la luce solare per illuminare il vetrino. Si imparò che poteva essere a cellule piccole e a cellule grandi, fondamentalmente. Visto che le cellule piccole assomigliavano a linfociti circolanti, ed erano portatrici di malignità, si definì questa patologia un linfosarcoma (il sarcoma era tutto ciò che era maligno e non era epiteliale). Le cellule più grandi assomigliavano agli istiociti, alle cellule reticolari, per cui

Questa forma di linfoma venne definita reticolosarcoma. Ancora non si conosceva neanche la funzione di queste cellule.

Un punto chiave classificativo viene dato da Rappaport.

Classification of Rappaport 1956

  • Nodular or Diffuse
  • Lymphocytic, well differentiated
  • Lymphocytic, poorly differentiated
  • Mixed lymphocytic-histiocytic
  • Histiocytic
  • Undifferentiated

Basandosi sulla morfologia, che era l'unica cosa che aveva a disposizione, ha fatto proprio un'opera d'arte. Tuttavia non era proprio aderente alla realtà. La malignità poteva essere composta da cellule molto simili al linfocita, ma poi venne introdotto il concetto dell'origine del linfocita: il linfoblasto fu visto come cellula immatura, da cui poi il linfocita derivava come maturità. Quindi si definì "ben differenziata" quella malignità composta da linfociti ben riconoscibili, "poco differenziata" quella in cui c'erano molti linfociti che per esempio

presentavano il nucleolo, e avevano un che di immaturo. Poi l' istiociticorimase tale e venne introdotto il Misto linfocitico-istiocitico, una categoria di mezzo, una patologia mescolata, intermedia,incui erano presenti un po' di linfociti e un po' di istiociti. La vera novità è che Rappaport trasferisce poi questa morfologia,aggiungendoci anche l'architettura (nodulare o diffuso a seconda di come la malignità si presentava nel linfonodosottoforma di noduli o tappeto), in un corrispettivo prognostico: è il primo passo importante nella storia di linfomi.Modified Rappaport Classification 19.NodularLynfocytic, poorly differentiated Mixed lynfocytic-histiocytic HistiocyticDiffuse Lynfocytic, well differentiated Lynfocytic, intermediate differentiation Lynfocytic, poorly differentiated Mixed lynfocytic-histiocytic Undifferentiated, Burkitt's type Undifferentiated,non Burkitt's type HistiocyticSi vide

che i nodulari andavano meglio dei diffusi; inoltre quelli che erano fatti da piccoli linfociti, che assomigliavano alle forme p
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
34 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bianchi Simonetta.