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DIAGNOSI DI PARKINSON IDIOPATICA PARALISI AGITANTE
Se la causa del parkinsonismo è ignota (esposizione a tossici, ecc.). Età avanzata. In genere sporadica, ma ci sono famiglie con trasmissione mutazione gene alfa sinucleina (prot dei terminali presinaptici, "proteina non amiloidea delle placche del M di Alzheimer").
Clinica: Disturbi motori, con altre alterazioni funzioni mentali non ben definite, tra cui talvolta demenza (10-15% pz, specie se anche Alzheimer o altre patologie o corpi Lewi diffusi)
Patogenesi: C'è riduzione Dopamina striatale per degenerazione neuroni della sostanza nigra. (Trattamento con Levodopa efficiente solo transitoriamente). Pallore substanzia nigra e locus ceruleus (noradr.).
Istologia: Perdita neuroni catecolaminergici e gliosi reattiva. Corpi intracitoplamatici di Lewi (nell'immagine) di alfa-sinucleina e ubiquitina (≠ ANF perché scompaiono alla morte del neurone), anche in corteccia e nucleo di Meynert.
Terapia:
trapianto tessuto mesencefalico fetale nello striato? Lesioni chirurgiche al sistema extrapiramidaleper compenso.
PARALISI SOPRANUCLEARE PROGRESSIVA
Rigidità tronco
Distonia-disequilibrio nucale
Disturbi oculari e linguaggio
Ingravescente lentamente, fino a demenza.
V-VII decade, morte a 6 anni da insorgenza.
2. M di Huntington
Autosomica dominante:
Disturbi del movimento (corea, movimenti ascosse ipercinetici talvolta distonici di tutto il corpo fino a aspetti parkinsoniani, bradicinesia e rigidità)
Demenza
Morte dopo 15 anni da esordio.
Patogenesi: Degenerazione neuroni GABA-ergici dello striato Perdita efferenza inibitoria dei nuclei della base corea. Sconosciute le basi dell'atrofia corticale e delle alterazioni cognitive.
Eziologia: mutazione gene MH per l'huntingtonina (aumento triplette) aggregazione proteica e inclusioni intranucleari. Ruolo biologico non definito: possibile favorisca l'apoptosi. Anticipazione nelle generazioni successive.
Sporadicità non provata.
Morfologia Encefalo atrofico (lobi frontali e parietali); atrofia nucleo caudato, e minore del putamen.
Possibile atrofia nucleo caudato–>dilatazione ventricolare.
Sclerosi laterale Amiotrofica Malattia del motoneurone
Atrofia muscolare neuronale per perdita del secondo motoneurone e iperreflessia per perdita del primo motoneurone. Il termine sclerosi laterale indica la consistenza dura del midollo spinale per proliferazione astrocitaria e cicatrici fibrose nelle colonne laterali dove decorrono le fibre efferenti.
Quinta decade, maschi, insorge con paresi indolore di arti superiori o inferiori, o impaccio nei movimenti fini. I muscoli mostrano atrofia neurogena, la corteccia può apparire atrofica. Evolve verso l'insufficienza respiratoria.
Malattie demielinizzanti
Condizioni acquisite caratterizzate dalla perdita delle guaine mieliniche con relativa preservazione dell'assone. Danno secondario assonale e incapacità di rigenerazione della mielina.
Determinano la storia naturale della malattia. La mielina è coinvolta anche da infezione da virus JC degli oligodendrociti nella leucoencefalopatia multifocale progressiva, o in leucodistrofie (disordini metabolici).
Sclerosi multipla: Alterazione demielinizzante caratterizzata da episodi distinti di deficit neurologici separati nel tempo dovuti a lesioni della sostanza bianca spazialmente distinte. Colpisce 1 su 1000 persone, più frequente tra l'infanzia e i 50 anni. Inizia con riacutizzazioni e remissioni di deficit neurologici.
Patogenesi: Osservazioni
- La frequenza della malattia aumenta con la distanza dall'equatore.
- Gli individui assumono il rischio relativo dell'ambiente in cui vivono i loro primi 15 anni.
- Un parente di primo grado affetto aumenta il rischio di 15 volte.
Inoltre: Associata a DR2, possibile correlazione a agenti virali. Infiltrati linfocitari con elevate IgG nel liquor.
Morfologia: Placche a margini irregolari ma ben circoscritte, lievemente depresse.
con consistenza maggiore rispetto alla sostanza bianca circostante. Ben visibile a livello del ponte e del midollo spinale (sostanza bianca superficiale), ma le localizzazioni più comuni sono:
- Sostanza bianca degli emisferi: 40% intorno ai ventricoli, poi frontale, parietale, temporale o occipitale.
- Angoli dei ventricoli laterali lungo il decorso dei vasi venosi paraventricolari.
- Nervi ottici e chiasma.
- Bulbo.
Microscopica:
- Placche acute attive: distruzione della mielina da infiltrato linfomacrofagico a manicotto intorno ai vasi. Astrociti rigonfi.
- Placche inattive o spente: aree demielinizzate. Relativa conservazione degli assoni demielinizzati con gliosi reattiva e fibrosi.
- Placche cronicamente attive: simili alle inattive, ma con linfociti plasmacellule e macrofagi. La distruzione continua.
- Placche ombra: demielinizzazione parziale visibile solo al MO. Perdita mielinica parziale con assottigliamento o tentativi di rimielinizzazione.
Right occipital lobe Left occipital lobe Optic chiasm
Pons Medulla oblongata
Clinica
Esordio con deficit visivo unilaterale in pochi giorni per coinvolgimento del nervo ottico.
Solo il 10-50% sviluppa la malattia. Il coinvolgimento del tronco determina sindromi a carico dei nervi cranici, nistagmo, atassia, oftalmoplegia internucleare.
Spasticità
Difficoltà nel controllo vescicale
Varianti:
Malattia di Devic: Neuromielite ottica bilaterale con coinvolgimento spinale e della sostanza grigia più distruttiva
Sclerosi multipla Acuta o forma di Marburg: Individui giovani, decorso rapido.
Infezioni del SNC
Meningiti Acute
Infettive: A liquor limpido o A liquor torbido
Chimiche: farmaci in iniezione intrarachidea, mezzi di contrasto, acqua distillata
Fisiche: es. colpo di calore
Neoplastiche: carcinomatosi meningea e linfomi
Infettive
Diffusione per via Ematogena, più frequente.
Impianto diretto di origine traumatica o iatrogena (puntura lombare) o da malformazioni congenite (mielomeningocele = fuoriuscita di tessuto nervoso)
attraverso un difetto della colonna vertebrale). Meningite acuta purulenta: - Estensione locale: infezione delle cavità sinusali, infezione dentaria, da osteomielite o da accesso chirurgico. - Dal Sistema Nervoso Periferico: rabbia, Herpes. Liquor Torbido: - Batteri: importante pleiocitosi (PMN), aumentata protidorrachia e diminuita glicorrachia. - Neonati: E. Coli, Streptococcus gruppo B. - Lattanti: Haemophilus Influenzae. - Adolescenti, giovani adulti: Meningococco, Pneumococco, Haemophilus Influenzae. - Anziani: Meningococco, Pneumococco, Listeria monocitogenes. Liquor opaco o francamente purulento, vasi congesti; strie suppurative posso seguire il decorso dei vasi sulla superficie encefalica. Nelle forme fulminanti le cellule infiammatorie possono infiltrare i vasi venosi leptomeningei con potenziale cerebrite focale. La flebite può portare a occlusione venosa e infarto emorragico sottostante. La meningite piogena può dare fibrosi meningea e conseguente idrocefalo. Miceti (Candida).Protozoio A liquor limpido: Virus: coxsachie, parotite epidemica, virus della coriomeningite linfocitaria, CMV, HSV1 e 2, Viruso Toscana. Detta asettica. Pleiocitosi linfocitaria, moderata protidorrachia, normale glicorrachia. Micobatterium tubercolosis: inizialmente limpido Micetio Parassitio Clinica: Sintomi da Ipertensione Endocranica, inclusi sintomi nervosi focali, fotofobia, turbe del respiro, irritabilità, convulsioni Sintomi da Irritazione Meningeale: Rigidità della nuca e del rachide (fino all'opistotono) (fig.A) Posizione a cane di fucile Segno di Kernig: Con la coscia flessa sull'addome la distensione passiva del ginocchio incontra resistenza e genera dolore (fig.B). Impossibilità da parte del paziente di passare dalla posizione supina a quella seduta senza flettere le gambe sul bacino Segno di Brudzinski: Flessione dei fianchi e delle gambe in seguito alla flessione passiva del capo (fig.C) Segno di Lasègue: Segno di Binda Manovra diLésage: Sintomi Generali: febbre elevatissima, nausea, disappetenza, mialgie… Infezioni suppurative Acute focali - Ascesso encefalico: spesso associato a endocardite batterica, cardiopatie congenite cianogene (shunt Dx-Sx), Sepsi polmonare. - Empiema subdurale (estensione sinusite o osteomielite) - Ascesso Extradurale: lo stesso Meningoencefaliti Batteriche croniche - Meningoencefalite tubercolare: detta anche meningite cronica. Moderata pleiocitosi PMN, protidorrachia marcata, glicorrachia normale. Temibili fibrosi aracnoidea e endoarterite obliterante. Morfologia: 1) Meningoencefalite diffusa: modalità di presentazione più frequente, con essudato fibrinoso e gelatinoso nel liquor, possono essere visibili granuli bianchi focali sparsi sulle meningi. Nei casi floridi possono essere visibili granulomi ben formati. Si può avere endoarterite obliterante a carico delle arterie subaracnoidee, per infiltrati infiammatori nella parete e ispessimento intimale. Nei casiavanzati vi può essere un'aracnoidite fibrosa.
Tubercoloma: modalità di presentazione soprattutto negli immunodepressi, molto grande, che può raggiungere parecchi cm di diametro, con solita necrosi e calcificazioni.
Sifilideo M. di Lyme Tuberculomas in the parenchyma of the CNSo Meningoencefaliti virali L'infezione primaria parenchimale dell'encefalo si accompagna sempre a una meningite.
Morfologia Infiltrato perivascolare e parenchimale di linfociti, plasmacellule e macrofagi Reazione delle cellule gliali con formazione di noduli gliali Neuronofagia: aree focali di necrosi della sostanza sia grigia che bianca, dove si osserva fagocitosi dei detriti.
Conseguenze: Malformazioni congenite se intrauterine o Malattie autoimmuni (demielinizzanti) o Sindromi degenerative lentamente progressive dopo molti anni (parkinsonismo post-encefalitico) HSV 1, 2 Danno soprattutto ai lobi temporali Arbovirus (portati da artropodi) Alterazioni focali disseminate in
sostanzagrigia profonda- Poliovirus - Relativa predilezione dei neuroni motori delle corna anteriori
- Papova virus JC - Oligodendrociti
- Virus della varicella Zoster
- CMV - In utero, ventricoloencefalite (zone ependimali subependimali)
- Rabbia (rabdovirus) - Tronco
- HIV - Tumori Endocranici
- Tumori infrequenti, la loro incidenza oscilla tra 4 e 14,7 casi per 100.000 abitanti a Rochester negli stati Uniti. In Italia questi dati oscillano tra gli 8 e i 9 casi per 100.000 l'a