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Conizzazione - permette la valutazione istologica di lesioni di alto grado o la rimozione chirurgica di carcinomi in situ

HPV - presenta due momenti di crescita, il primo nelle cellule basali dove il virus integra il suo DNA nelle cellule e il secondo nelle cellule dello stato spinoso e granuloso dove vengono prodotti i virus e le proteine E6 ed E7 che bloccano p53 e RBP

Patologia dell'utero - ENDOMETRITI patologie infiammatorie dell'endometrio, possono essere infettive o non-infettive (aspecifiche). Possono dare un aspetto istologico essudativo (granulocitarie, con piometra), produttive (linfocitarie) e granulomatose (tubercolare). Possono essere inoltre acute o croniche.

Acute infettive - dovute a streptococco, gonococco. Spesso derivano dall'infezione di un prodotto del concepimento. Oppure se non-ostetriche derivano da batteri provenienti da altra sede (urinaria)

Croniche specifiche - possono essere dovute a virus come Herpes o cytomegalovirus o...

a endometritetubercolareAcute e croniche aspecifiche – dovute a stenosi del canale cervicale, torsione di polipi, manovrestrumentali, dispositivi intrauterini o associate a malattia infiammatoria pelvica

Microscopia – nelle infiammazioni acute si ha un infiltrato di neutrofili nelle croniche soprattutto nelleaspecifiche si trovano moltissime plasmacellule. Nella forma tubercolare si hanno granulomi epiteliodisenza necrosi caseosa→ENDOMETRIOSI si indica la presenza di tessuto endometriale ectopico. Quando questo si trova nelmiometrio si definisce ADENOMIOSI. Colpisce il 20% delle donne. Si trovano formazioni microcistichespesso con contenuto emorragico ciclico. Si notano i macrofagi a pigmento emosiderinico. l’ecografiapermette di identificare delle aree di miometrio con diversa ecostruttura.→POLIPI ENDOMETRIALI Sono delle lesioni focali che protendono nella cavità uterina. Possono avere based’impianto slargata (sessile) o affusolata

(peduncolata)Microscopicamente – va differenziato dalla iperplasia endometriale con formazione polipoide, si nota l'epitelio endometriale iperplastico simile alla fase secretoria con un asse fibroso ben vascolarizzato che accoglie strutture ghiandolari che in menopausa tendono ad atrofizzarsi. Se prevale la componente fibrosa si definisce ADENOFIBROMATOSO se quella ghiandolare ADENOMIOMATOSO. Una piccola percentuale (2%) può andare incontro a trasformazione neoplastica (carcinoma sieroso papillifero). Con l'esame isteroscopico si può prelevare un campione bioptico. Possono avere anche aspetto fibrocistico.→IPERPLASIE ENDOMETRIALI si tratta di una proliferazione non invasiva dell'endometrio. In tutti i casi c'è aumentata secrezione ormonale di iperestrogenismo (tumori ovarici, somministrazione di estrogeni o tamoxifene, obesità, tumori surrenalici). Può diffondersi a tutto l'utero o solo in alcune zone. La caratteristicafondamentale è che TUTTO LO SPESSORE DELL'ENDOMETRIO è IPERPLASTICO.
Microscopia – può essere classificata in 4 forme istologiche, queste presentano tutte alterazione della componente epiteliale essendo quella stromale totalmente normale e quella ghiandolare sempre alterata
1- Iperplasia ghiandolare semplice senza anomalie citogenetiche – si notano le abbondanti ghiandole rigonfie, senza anomalie visibili. La polarità è conservata
2- Ipe. Ghiand. Complessa senza anomalie – in questo caso le ghiandole sono molte di più, l'epitelio che le riveste è molto affollato e possono formarsi delle cavità "ghiandola dentro la ghiandola"
3- Iperplasia con anomalie citologiche – in questo gruppo si hanno anomalie citologiche, caratteristiche secernenti e aumento della componente ghiandolare. Risultando complesso differenziare una iperplasia con atipie da un adenocarcinoma ben differenziato recentemente sisono classificate le iperplasie in due gruppi. Nel primo sono quelle a basso=nullo rischio di trasformazione neoplastica e nel secondo sono dette EIN (neoplasia intraepiteliale), le lesioni con anomalie citologiche ad alto rischio. In queste si trova la perdita del gene PTEN. L'analisi genetica accompagna dunque quella citologia nella definizione di EIN. Le iperplasie complesse hanno un rischio di evolvere in adenocarcinoma del 30%, mentre le altre hanno un rischio che va dall'1 all'8%. Citologia endometriale: l'esame si esegue prelevando delle cellule dell'endometrio tramite aspirazione, lavaggio o spazzolamento. Le moderne tecniche hanno rivalutato questo esame, il campione viene stemperato in una soluzione liquida, poi lavato con sostanze ad azione mucolitica e emolitica. Infine viene steso sul vetrino. TUMORI DELL'UTERO (epiteliali): - Adenocarcinoma: colpisce le donne in pre o post menopausa, tipicamente dopo i 50 anni. Si hanno due forme diverse per eziopatogenesi e per prognosi. La comparsa

Prognosi migliore:

  • Adenocarcinoma di tipo II o sieroso papillifero - è estrogeno indipendente, in questa forma la variante genetica è data dall'alterazione di p53. Colpisce prevalentemente dopo la menopausa. In questa variante ci sono papille sorrette da peduncoli di stroma e corpi contenti Sali di calcio e epitelio esfoliato (corpipsammomatosi).
  • Variante a cellule chiare - come il papillifero ma sono presenti degli aloni dati dal glicogeno. L'adenocarcinoma sieropapillifero ha la stessa prognosi di un endometrioide di grado III.
  • Carcinoma a cellule squamose - forma rara e estremamente invasiva va differenziata dalla forma a cellule squamose del adenocarcinoma endometrioide e da carcinoma squamoso della cervice.

Stadiazione:

  • Stadio 1 - tumore confinato all'utero
  • Stadio 2 - tumore esteso alla cervice
  • Stadio 3 - oltre l'utero ma confinato nella pelvi
  • Stadio 4 - tumore esteso fuori la pelvi o alla

vescica o intestinoTumori mesenchimali →LEIOMIOMA O FIBROLEIOMIOMA il 20% delle donne ne è portatrice. Sono una forma benigna, localizzata principalmente nel corpo-fondo ma possono comparire anche in sede cervicale e nel contesto dei legamenti larghi. Essendo queste cellule ricche di recettori per gli estrogeni i fibromi si accrescono ingravidanza. Le dimensioni variano da 1 cm a 10/30 cm. Al taglio sono delle lesioni bianco-giallognolo con delle aree di necrosi emorragica all’interno. Possono trovarsi in sede sottomucosa, intramurale o sottosierosa. Nell’ultimo e nel primo caso possono dare torsione. I sintomi sono il sanguinamento uterino anomalo. Sono presenti delle varianti come il leiomioma con attività mitotica evidente (meno di 5 per campo), la forma epitelioide Lipoleiomioma se contiene numerosi adipociti→Leiomiomatosi intravenosa estensione del leiomioma nelle vene attigue con piccoli tumori che possono estendersi anche per grossi tratti.

→leiomiomaLeiomioma benigno metastatizzante dell’utero con noduli leiomiomatosi nel polmone,linfonodi e addome

LEIOMIOSARCOMA – è una neoplasia maligna, leiomuscolare, l’incidenza è bassissima. Comparedirettamente ex novo e non dalla trasformazione di un fibroma. Al taglio si ha una lesione di circa 8 cm concellule fusate all’interno. A differenza del fibroma in questo caso la lesione è solitamente unica. Inoltre sidifferenzia dal leiomioma per l’alta presenza di mitosi (più di 10 per campo), per le atipie cellulari e perl’alto numero di aree con necrosi. È molto aggressivo, sopravvivenza a 5 anni 15/25%

Tumori misti CARCINOSARCOMA – tumore metaplastico, in quanto la componente stromale è dovuta aduna metaplasia. Il tumore può realizzare ghiandole più o meno organizzate. Il rapporto delle duecomponenti può essere vario. Inoltre si può avere metaplasia in senso

muscolare striata, ossea o cartilagine(eterologa) o omologa portando ad un quadro simil- leiomiosarcoma – la prognosi è infatti analoga a questo.

Patologia dell’ovaio

Cisti da inclusione: derivano principalmente dall’epitelio di rivestimento ovarico, inoltre l’epitelio può derivare da una migrazione dell’epitelio tubarico. Possono contenere inclusioni epiteliali che danno un aspetto ialinizzato.

Cisti semplici mulleriane: si possono formare sulla superficie dell’ovaio o nella zona corticale.

Cisti funzionali: si associano a irregolarità del ciclo mestruale e comprendono cisti del follicolo, sono rivestite da cellule follicolari e della teca interna possono dare torsione e rottura, cisti del corpo luteo sono formate dal corpo luteo che presentando un emorragia crea una cisti.

Sindrome dell’ovaio policistico: colpisce il 3/10% delle donne ed è la principale causa di infertilità si diagnostica per la presenza di due tra

questi fattori: - oligo e/o anovulazione - iperandrogenismo segni clinici e/o biochimici - reperto di ovaie policistiche in assenza di sindrome di Cushing, di iperplasia delle surrenali l'ovaio risulta ingrandito, al taglio si nota una diffusa fibrosi della corticale. I follicoli primordiali sono normali ma ci sono molti follicoli atresici e cistici. Endosalpingiosi: è una condizione di presenza di foci di epitelio simile a quello della tuba al di fuori della sua normale localizzazione. Si determina come una nodularità sulla superficie ovarica o peritoneale. All'esame istologico è ripiena di cellule colonnari ciliate. Endometriosi: è la presenza di tessuto endometriale ectopico a localizzazione extrauterina. Questo tessuto è sensibile agli estrogeni e si comporta come l'endometrio (ciclo). Il principale fattore di rischio è l'età, un menarca precoce. L'eziologia viene ipotizzata da diverse teorie. La più

importante è detta dellamestruazione retrograda. In questa le cellule distaccate risalirebbero la

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dany30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ascoli Valeria.