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Che cosa è l'anatomia patologica?
L'anatomia patologica significa anatomia delle lesioni, cioè studio le lesioni causate dalla malattia. Non descrive la malattia, perché sapete che la malattia è una serie e data da una serie di sintomi di alterazioni biomolecolari, sintomi obiettivi... l'anatomia patologica descrive le lesioni causate dalla malattia. Questo avviene attraverso un percorso altro a volte anche complesso, che si compendia alla fine si riassume alla fine nella diagnosi a un anatomo - patologica. È una definizione impropria in quanto non sia e da una diagnosi di malattia ma una diagnosi di lesione e quindi impropria ed realtà sarebbe più corretto dire che si descrive una lesione anzi le lesioni causate dalla malattia. Per fare un esempio se un paziente non epatite l'epatite a tutta una serie di alterazioni di sintomi clinici, di segni biomolecolari di alterazione sul fegato quindi quando si fa una diagnosi di
patologica può fornire informazioni sulla gravità e l'estensione della malattia. Ad esempio, attraverso l'analisi delle lesioni microscopiche, è possibile determinare se una neoplasia è ben differenziata o poco differenziata, se ha invaso i tessuti circostanti o se ha metastatizzato ad altri organi. Queste informazioni sono cruciali per stabilire il trattamento più adeguato per il paziente. Inoltre, l'anatomia patologica può anche fornire informazioni prognostiche. Ad esempio, alcune caratteristiche morfologiche delle lesioni possono essere associate a una prognosi più favorevole o sfavorevole. Queste informazioni possono aiutare il clinico a valutare il rischio di recidiva o di progressione della malattia e a pianificare un follow-up adeguato. In conclusione, l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale nella diagnosi e nella gestione delle malattie. Attraverso l'analisi delle lesioni e la correlazione con i dati clinici, fornisce informazioni cruciali per impostare la terapia più appropriata e valutare la prognosi del paziente.La patologia ha due campi di applicazione: uno è il riscontro diagnostico e l'altro è la patologia chirurgica.
Il riscontro diagnostico consiste nella dissezione della salma o del paziente deceduto al fine di conoscere la causa di morte. Il clinico, dopo la morte del paziente, formula una diagnosi di morte e vuole essere sicuro della causa del decesso. Il riscontro diagnostico non ha una ricaduta immediata, ma ha implicazioni sociali ed epidemiologiche.
La patologia chirurgica, invece, riguarda l'esame del materiale biologico prelevato durante l'intervento chirurgico e successivamente esaminato. Questo tipo di patologia ha una ricaduta immediata sul paziente, poiché ad esempio, se viene asportato un tumore, l'anatomo-patologo valuta la tipologia e le caratteristiche del tumore. Quindi la patologia chirurgica ha una ricaduta diretta sul paziente.
ricadute immediata sulla salute del paziente. Per quanto riguarda la prima parte cioè la branca è quella che in termini generici definiamo autopsia: però dopo si intende la dissezione della calma per vari scopi. Ovvero di autopsia ce ne sono di tre tipi. Una è l'autopsia giudiziaria è la dissezione della salma che viene richiesta dal magistrato inquirente, sostituto procuratore, quant'altro ad un perito che viene chiamato perito medico legale in presenza di un delitto o di una lesione delittuosa o sospetto delittuoso o fatto delittuoso. Il perito non è detto che poi sono anatomo patologo ma può esserlo un medico legale o una persona di fiducia dell'autorità giudiziaria che quando viene nominato questo perito il magistrato gli pone dei quesiti che non è detto che deve essere la causa di morte ma possono essere anche altri quesiti. Il perito espleta le operazioni e quant'altro redige una relazione cheSi chiama relazione medico-legale dove risponde ai quesiti che il magistrato gli ha posto... e queste l'autopsia medico-legale che non riguarda gli anatomo patologi. L'altra che riguarda gli anatomo patologi è riscontro diagnostico, il termine di suo riscontro diagnostico dice il significato dell'operazione... io voglio avere un riscontro la diagnosi; il paziente decente il medico chiede di accertare dal punto di vista anatomo patologo ovvero di verificare se la diagnosi che le ha stilato e giusta o era sbagliato. È riscontro diagnostico viene chiesto dal medico di reparto si è se il primario con l'aiuto assistente nel caso di pazienti deceduti a casa viene chiesta dall'autorità sanitaria, medico Usl.... e riscontro diagnostico viene fatto dal anatomo patologo. È l'unico motivo del riscontro diagnostico è la causa di morte è rilevare la causa di morte. Anche riscontro diagnostico è molto complesso.
Il riscontro diagnostico è obbligatorio e deve essere seguito quando richiesto dal medico. Non ha importanza o rilevanza l'autorizzazione dei parenti né un eventuale testamento biologico rilasciato dal defunto. In altre legislazioni, soprattutto anglosassoni, si richiede l'autorizzazione del paziente o dei parenti, ma nella nostra legislazione si preferisce e protegge la comunità, considerando l'utilità del riscontro diagnostico in caso di malattie infettive ed epidemie.
Il riscontro diagnostico è un'operazione complessa che richiede diversi punti. Innanzitutto, non può essere effettuato in assenza di dati clinici. La calma viene portata in anatomia patologica e deve essere sempre accompagnata dai dati clinici presenti nella cartella clinica. Dalla cartella clinica vengono desunti dei dati clinico-strumentali che vengono inseriti nella prima parte del referto, fra le varie operazioni anche.
L'anatomo patologo redigerà il referto, una specie di verbale dell'autopsia, che consta di varie parti e sezioni. La prima sezione che viene fatta è quella dei famosi dati clinici. In questa sezione, il cadavere viene portato in sala autoptica, accompagnato dalla cartella clinica dove sono riportati i sintomi della diagnosi.
Dopodiché si procede all'esecuzione dell'autopsia. Questa esecuzione prevede innanzitutto un esame esterno della salma, dove vengono descritti i segni tanatologici di morte certa e i segni clinici di morte. I segni clinici di morte includono l'assenza del respiro e delle funzioni vitali.
I segni tanatologici di morte sono diversi e sono essenzialmente delle modificazioni che compaiono in conseguenza del decesso per cessazione delle attività vitali cadaveriche, come ad esempio le macchie dell'ipostasi e la rigidità.
Nell'esame esterno si stabilisce anche quelle che sono le varie versioni che sono presenti della salma, ad esempio lesioni da agopuntura, l'eventuale escoriazioni... successivamente c'è la dissezione cioè si procede all'apertura delle cavità corporee ed estrarre gli organi addominali o eviscerazione. La terza fase è l'esame esterno dei visceri, c'è visceri che abbiamo tolto di dobbiamo descrivere le lesioni presenti sul visceri. Se per esempio un fegato è cirrotico vedere la presenza di noduli, se la superficie liscia o rugosa, se il colorito è giallastro, ed è importante nella descrizione degli organi anche il peso che questi organi vengono a per sapere se c'è un aumento del volume dell'organo stesso una diminuzione. Ha poi dopo la descrizione, quello che noi diciamo, alla riduzione o al campionamento, cioè, da questi organi si preleva di piccoli frammenti vengono poi processati.
Per l'esame istologico, ovviamente non si preleva tutto, ma si prelevano solamente piccoli frammenti dell'organo presi in considerazione, nelle aree in cui si sospetta la lesione. Ad esempio, se il paziente è morto di cirrosi epatica, si prelevano dei frammenti del fegato, mentre se il paziente è morto per una neoplasia polmonare, si prelevano frammenti di polmone. Una volta prelevati questi campioni, vengono processati per l'istologia. Alla fine, il prodotto finito è una sezione istologica, un vetrino che presenta la sezione che si esamina al microscopio. Si passa poi alla lettura al microscopio del reperto istologico, descrivendo il vetrino, e tutto viene descritto in un verbale di riscontro diagnostico. Alla fine, si formula quella che viene definita la diagnosi anatomopatologica, che è una diagnosi di lesione anatomopatologica in cui si descrivono le patologie che si sono riscontrate. Queste patologie che si sono riscontrate devono essere descritte con uno
scopo ben preciso cioè tenendo presente la causa di morte e le possiamo descrivere in termini di importanza o in termine cronologico. Se un paziente ha avuto un'emorragia cerebrale, in seguito ha sviluppato ipoventilazione polmonare, broncopolmonite, un edema polmonare e il paziente è morto per quest'ultimo, prima si descrive l'emorragia cerebrale e poi l'edema polmonare. Poi questa paziente settantenne ha anche un'arteriosclerosi e poi si descrivono le altre lesioni che non hanno avuto un'importanza fondamentale causale per il decesso. Alla fine si arriva all'epicrisi che significa andare ad indicare la causa per cui il paziente è deceduto, nel nostro caso il paziente non è morto per un edema polmonare ma per un'emorragia cerebrale, in quanto l'edema polmonare è una causa secondaria. Tutto questo deve essere descritto in modo abbastanza preciso perché poi.Il referto anatomopatologico, anche per l'importanza medico-legale, può servire nel futuro anche per eventuali azioni medico-legali, non sempre delittuose. Ad esempio, se un paziente decente per una causa da malattia professionale, i familiari di questo paziente avranno il diritto di un risarcimento e richiederanno quindi il riscontro diagnostico come base della loro causa.
La sargical patologi si compendia nel termine biopsia, che significa prelievo del materiale biologico dalla vivente ai fini per stabilire la diagnosi di lesione. La biopsia prende in considerazione il prelevamento di un singolo organo o di un frammento di un organo. Ad esempio, per una patologia gastrointestinale si preleva un piccolo frammento, mentre per un tumore renale si fa una nefrectomia e si manda in anatomia patologica tutto il rene. Può essere anche un prelevamento di singole cellule e anche questo consta di più sezioni: la prima sezione è quella che definiamo ai dati clinici non è ci è
Il materiale che viene inviato in anatomia patologica deve essere accompagnato sempre da un'esaustiva relazione clinica in cui c'è la diagnosi o il sospetto clinico e soprattutto il quesito che il clinico chirurgo pone al anatomo patologo (per esempio si che è una ago biopsia o un pezzo operatorio).