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Adenocarcinoma: caratteristiche e diffusione

Nella sua estensione l'adenocarcinoma può coinvolgere le veschicette seminali ed il collo vescicale, ostruendo anche l'uretra, ma l'invasione perineurale è un comportamento tipicamente maligno. Le metastasi diffondono per via linfatica a livello otturatorio e poi paraortico; nelle fasi tardive invece interviene la diffusione ematogena, colpendo soprattutto lo scheletro assiale (dando origine a lesioni osteoblastiche) ed alcuni organi splancnici.

L'adenocarcinoma è la forma più comune di cancro nell'uomo (29% dei tumori negli USA nel 2007), presenta un comportamento clinico molto vario e negli ultimi venti anni si è assistito ad una riduzione della mortalità. Solitamente colpisce gli uomini sopra i 50 anni, nonostante vi sia la possibilità di insorgenza più precoce in uomini ad alto rischio. Si stima che la prevalenza aumenti con l'età e riscontri autoptici indicano come questa possa essere di

Circa il 20% negli uomini di 50 anni e 70% in quelli tra 70 e 80 anni, con variazioni tra etnie e nazioni (più raro in Asia nonostante possa verificarsi un aumento dell'incidenza in immigrati in Occidente da tali aree). Il motivo che possa giustificare un simile comportamento dell'incidenza è sicuramente un ruolo determinante ambientale, in associazione ad altri fattori quali età, livelli ormonali e familiarità. Purtroppo non è del tutto nota l'eziopatogenesi, si ipotizzano però ruoli facilitatori di una dieta ricca in grassi e ruoli protettivi derivati da cibi quali il licopene, quelli ricchi in selenio e vitamina D ed i derivati della soia.

Un'osservazione che possa giustificare la variabilità tra etnie è la presenza di polimorfismi del gene che codifica per il recettore dell'androgeno, principale molecola in grado di guidare crescita e sopravvivenza delle cellule tumorali. In particolare è stato

Osservato come ripetizioni lunghe o corte di CAG, codificante per la glutammina, siano inversamente proporzionali all'affinità del recettore all'androgeno. Quindi ripetizioni corte, più frequenti nella popolazione africana, sono associate ad un'elevata sensibilità agli androgeni, permettendo una più consistente stimolazione delle cellule e quindi un aumento dell'incidenza di cancro prostatico. Altri fattori correlati positivamente all'insorgenza di carcinoma prostatico sono poi le mutazioni attivanti a valle del recettore di AR (coinvolgenti la via Pl-3chinasi/AKT), le mutazioni del soppressore tumorale BRCA2 (determinano un rischio 20 volte maggiore), la mutazione somatica del gene ETS in prossimità del promotore androgeno regolato TMPRSS2, in grado di dare origine a iperespressione dei fattori di trascrizione e quindi l'insorgenza di un fenotipo invasivo (forse per upregulation di metalloproteasi).

l’ipermetilazione del gene glutatione s-transferasi, che sottoregola un importante enzima coinvolto della prevenzione dei danni da carcinogeni ed altri geni inibiti da modificazioni genetiche di geni oncospessori PTEN, RB, APC, ecc. Importantissimi al fine diagnostico e per l’impostazione terapeutica i concetti di Gradazione e Stadiazione: La gradazione del carcinoma della prostata è frutto dello schema di Gleason, il quale individua 5 gradi in base al grado di differenziazione ghiandolare che si riscontra nel campione: Per Grado 1 si intendono quei tumori ben differenziati, con ghiandole di aspetto uniforme, tondeggiante e noduli ben definiti. Di contro nel Grado 5 non è presente differenziazione, le cellule neoplastiche infiltrano lo stroma. I gradi 2, 3 e 4 sono rappresentati da lesioni in stadio intermedio. Tale sistema di gradazione assegna poi uno Score sulla base dei DUE pattern più rappresentati all’interno di uno stesso campione. Nelle

neoplasie con un solo tipo di pattern, lo stesso numero di grado è assegnato sia per il pattern dominante che per il secondo, dando origine ad uno score che corrisponde al doppio del numero di gradazione originario. L'unica eccezione alla regola è la possibile presenza di TRE pattern equamente espressi: in tal caso sono sommati insieme il grado del pattern più comune e quello con più alto valore. Con tale sistema si ottiene una classificazione dei tumori in base allo Score, di seguito raggruppati ulteriormente in base al comportamento clinico:

  • Score 2-4: tumori ben differenziati;
  • Score 5-6: tumori intermedi;
  • Score 7: tumori moderatamente o poco differenziati;
  • Score 8-10: tumori ad alto grado.

Generalmente il punteggio rimane stabile per anni.

La stadiazione dell'adenocarcinoma prostatico segue invece il sistema TNM, analizzando quindi l'estensione del tumore primario, lo stato dei linfonodi regionali e la presenza

eventuale di metastasi a distanza. Uno degli esami di screening maggiormente usati per la diagnosi precoce dell'adenocarcinoma è il dosaggio del PSA. Il PSA è un prodotto dell'epitelio prostatico normalmente secreto nel liquido seminale e utile a liquefare i coaguli seminali successivamente all'eiaculazione. Il suo utilizzo come marcatore precoce di tumore prostatico o per il monitoraggio dell'efficacia della terapia ha senso se non si analizza un solo valore di cut-off, ma se si rapporta il valore all'età del paziente e quindi al volume della ghiandola. Si sa infatti che con l'invecchiamento la prostata tende ad aumentare di volume, producendo di conseguenza una concentrazione maggiore di PSA. A questo è da aggiungere che molte situazioni si associano ad incremento fisiologico del PSA dosabile nel siero, tra cui ipertrofia prostatica, prostatite, infarto prostatico, eiaculazione e manovre chirurgiche a carico di tale distretto.

limiti di PSA calcolati per età sono: - Lombricale per Skuola.net: 3,5 ng/ml tra 40-49 anni, 3,5 ng/ml tra 50-59 anni, 4,5 ng/ml tra 60-69 anni, 6,5 ng/ml tra 70-79 anni. Pene Neoplasie Condiloma acuminato È un tumore epiteliale benigno del pene. Si presenta in genere vicino al solco coronale e nella superficie interna del prepuzio, ma può localizzarsi anche a livello di genitali esterni e nell'area perineale. Macroscopicamente appare come una escrescenza papillare, sessile, di colore rosso e dimensioni variabili da 1 a qualche mm. Microscopicamente consiste di un asse di tessuto connettivo rivestito da epitelio pavimentoso con ipercheratosi (ispessimento epitelio) e acantosi (aumento cellule dello strato spinoso). Possibile è poi il riscontro di coilocitosi (alone bianco attorno alla membrana nucleare delle cellule) che rafforza la tesi che correla il condiloma all'infezione di HPV, in particolare il sottotipo 6 (più frequente) e l'11. Tra i tumorimaligni le forme in situ di carcinoma che si possono rilevare in tale distretto sono due, entrambe correlate all'infezione da HPV 16: - Malattia di Bowen: colpisce in genere individui dopo i 35 anni, tende a localizzarsi sull'asta del pene o sullo scroto. Macroscopicamente si manifesta come una placca di colore grigio-verde, singola e spessa, ma può essere multipla, rossa e vellutata se si localizza sul glande o sul prepuzio. Istologicamente si possono rilevare numerose mitosi, di cui alcune atipiche, le cellule sono displastiche, i nuclei ipercromatici, ma la membrana basale rimane intatta. La trasformazione in carcinoma infiltrante avviene nel 10% dei casi nel corso degli anni. - Papulosi bowenoide: colpisce individui più giovani, le lesioni sono papulari di colore marrone-rossastro, multiple ed istologicamente non si distinguono dalla precedente. Frequente è la regressione spontanea, non si associa ad evoluzione in carcinoma invasivo. Carcinoma

squamoso è una neoplasia epiteliale maligna rara (meno dell'1% dei tumori dell'uomo). La sede in cui si localizza più frequentemente è il glande o la superficie interna del prepuzio. Si distinguono due tipologie: una piatta ed una papillare. La prima appare come un'area grigiastra, ispessita e con fissurazioni, progredendo in ulcera con l'avanzare della malattia. La seconda è simile ad un condiloma acuminato, dando quindi lesioni vegetanti. Istologicamente sono entrambe carcinomi squamocellulari con vari gradi di differenziazione, di cui la più differenziata è definita carcinoma verrucoso che si associa ad un basso potenziale di malignità, mentre le altre prendono il nome di basaloide, verrucosa, papillare, ecc. In linea generale questi tumori sono invasivi ma la disseminazione è rara in quanto hanno una crescita lenta che si caratterizza per un interessamento linfonodale negli stadi iniziali (linfonodi inguinali ed iliaci).

Laprognosi varia in base allo stadio del tumore: ad es. già un interessamento dei linfonodi inguinali può comportare una riduzione della sopravvivenza a 5 anni dal 66% (per tumori non diffusi ai linfonodi) al 27%.

Lombricale per Skuola.netTesticoliCriptorchidismo, atrofia, orchite e neoplasieAnomalie congenite: criptorchidismo

Consiste in un’anomala discesa dei testicoli all’interno del sacco scrotale. Nella maggior parte dei casi è unilaterale, ma può interessare entrambi i testicoli nel 25% dei pazienti. Macroscopicamente il testicolo appare di piccole dimensioni e consistenza aumentata. Le modifiche istologiche che si riscontrano hanno inizio dai due anni di età se il criptorchidismo non è corretto chirurgicamente e consistono in un mancato sviluppo delle cellule germinali (ipocellularità), deposizione distroma interstiziale, con risparmio delle cellule di Leyding che appariranno predominanti, e ialinizzazione econseguente.

dell'organo includono l'orchite, l'epididimite, la torsione del testicolo e la varicocele. L'orchite è un'infiammazione del testicolo generalmente causata da un'infezione virale o batterica. L'epididimite è un'infiammazione dell'epididimo, il tubulo che trasporta e immagazzina gli spermatozoi. La torsione del testicolo si verifica quando il testicolo ruota su se stesso, bloccando il flusso sanguigno e causando dolore intenso. La varicocele è una dilatazione delle vene nello scroto che può causare un aumento della temperatura testicolare e danneggiare la produzione di spermatozoi. È importante sottolineare che queste patologie possono essere trattate e che esistono diverse opzioni terapeutiche disponibili. In caso di problemi di fertilità o di atrofia testicolare, è consigliabile consultare un medico specialista per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato.

testicolare:

  • Atrofia da riduzione dell'apporto ematico a causa della presenza di placche aterosclerotiche
  • Orchite infiammatoria, soprattutto negli stadi finali
  • Ipopituitarismo
  • Malnutrizione
  • Irradiazione
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Publisher
A.A. 2021-2022
10 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lombricale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Orlandi Augusto.