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SOLIDA con presenza di necrosi.

Carcinoma indifferenziato questo tumore è altamente aggressivo, ha una componente totalmente

indifferenziata con architettura sarcomatoide l’attribuzione alla tiroide come tumore primario viene

chiarita dalla presenza di isole differenziate che ne suggeriscono un’evoluzione

Carcinoma midollare

Formato dalle cellule C o parafollicolari – esistono forme familiari correlate a MEN (gene RET) o una forma

propria familiare che vede solo il carcinoma midollare come unica manifestazione – esistono forme

sporadiche.

Nelle forme ereditarie sarebbe preceduto da un’iperplasia delle cellule C valutabile con il dosaggio

sierologico della calcitonina

Morfologicamente si ha una lesione unica nelle forme sporadiche e bilaterale in quelle familiari, non è

capsulata – le cellule sono poligonali e contengono una sostanza tipo amiloide (si colora con Rosso congo)

Ovviamente essendo un tumore neuroendocrino esprime calcitonina, cromogranina

Agoaspirato

La diagnostica citologica della tiroide prevede il prelievo del nodulo con ago-aspirato. Questo, permette di

raccogliere un campione cellulare da analizzare. L’ago viene inserito e per capillarità si preleva il campione

che può essere:

- Fissato e colorato

- Elaborato per ottenere un campione in strato sottile

- Incluso in paraffina

L’agoaspirato tiroideo viene valutato secondo il sistema italiano TIR

TIR 1 – sostanzialmente è un campione non idoneo. Un caso particolare è dato dalla presenza nel campione

di sola colloide e di macrofagi, in questo caso abbiamo prelevato l’interno di un’area cistica e sarà TIR 1 cist

I criteri di idoneità sono:

- Campione con una cellularità sufficiente - 6-10 gruppi di 20 cellule in almeno 2 vetrini

- Campione ben colorato

- Assenza di emazie e siero

- Strisciato correttamente

La presenza di sangue è possibile nel carcinoma papillifero se si prende l’area centrale cistica ma è alquanto

improbabile – si tratta sempre di una componete ematica in un gozzo

TIR 2 – in questo caso, il campione è corretto e non è maligno. Si vedono i tireociti ben rappresentati e

possono essere presenti delle cellule di Hurtle(oncociti) a seguito di tiroiditi o ancora linfociti

TIR 3 – è una zona grigia di incertezza diagnostica, si possono vedere:

- Pattern microfollicolari e modesta cellularità – TIR 3 A

- Pattern microfollicollare, qualche atipia cellulare e cellule di Hurtle - TIR 3 B

Il problema del TIR 3 è dato dal fatto che Se ci si ritrova un campionare della zona interna di un adenoma,

non potendo vedere la capsula, è indistinguibile da un carcinoma follicolare.

Nella forma TIR 3 b si ha indicazione chirurgica e potrebbe trattarsi di:

- Adenoma

- Carcinoma follicolare

- Variante capsulata follicolare del carcinoma papillare

TIR 4 – sospetto di malignità – questo è tipico nella diagnostica del carcinoma papillifero perché prendendo

l’area solida si hanno queste cellule con pattern papillare e con inclusi e nuclei dentellati tipici.

TIR 5 – malignità certa – in questo caso l’aspirato sono cellule neoplastiche certe (carcinoma midollare,

linfomi, metastasi) quindi si avranno diverse cellule

- Cellule aliene – cellule metastatiche

- Cellule plasmocitoidi – sono le cellule de carcinoma midollare – si fa inoltre la calcitonina

- Cellule giganti multinucleate

- Corpi psammomatosi

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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dany30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bosco Daniela.