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NEOPLASIE
Per quanto riguarda il tumore della mammella riusciamo a prenderlo a dimensioni abbastanza
modeste rispetto a quello che succedeva una volta. Molte volte il tumore alla mammella veniva
diagnosticato o dal linfonodo a livello ascellare o addirittura dalla metastasi a distanza. Lo scopo è
quello di fare diagnosi più precocemente possibile. Dal punto di vista medico, il risultato sarà
migliore quanto maggiore sarà stato l’intervento chirurgico, cioè di eliminazione del tumore. Quindi,
i migliori risultati li abbiamo dopo che il chirurgo è riuscito ad eliminare la parte affetta. Con la
CHEMIOTERAPIA e soprattutto la RADIOTERAPIA riusciamo a combattere i residui che
eventualmente sono rimasti di questo tumore.
Per quanto riguarda il tumore della tiroide quando è benigno si dice ADENOMA TIROIDEO .
Questo anche palpatoriamente riusciamo a sentirlo. Basta visitare la tiroide con le mani. Meglio
con l’ecografia. Ricordatevi che all’ecografia associamo sempre l’eco- color – doppler perché ci
interessa sapere se la vascolarizzazione è solo periferica allora sicuramente è solo un nodulo
benigno, se la vascolarizzazione è periferica ed intra nodulare c’è un forte sospetto che ci sia una
neoplasia. Oltre agli esami strumentali ci possiamo rivolgere agli esami ematici perché quando
cioè un nodulo alla tiroide facciamo la TIREOGLOBULINA che normalmente è fino a 100mg.
Aumenta in presenza di GOZZO NODULARE o di TUMORE e la CALCITONINA che è
sicuramente aumentata quando c’è un tumore midollare della tiroide.
Il tumore della tiroide sono soprattutto quelli midollari che fanno paura perché sono più piccoli,
sono difficilmente diagnosticabili e danno metastasi a distanza subito sin dall’inizio. Una volta
facevano paura. Oggi riusciamo a combatterli con ANTICORPI IODATI mirati al tumore a
prescindere dell’intervento chirurgico.
All’ esame istologico di una tiroide normale riconosciamo :queste grosse palle non sono altro che
palle di colloide. Poi c’è una guaina fibrosa che contiene il nodulo. Invece, all’esame istologico di
una tiroide neoplastica vediamo un tessuto di tipo PAPILLARE: questo è un aspetto tipico di
malignità del tumore della tiroide.
Tante volte è difficile riconoscere il tipo d’organo. Prendiamo ad esempio un pezzo di colon da
resezione colica. In questo soggetto ovviamente è stata fatta prima una colonscopia. Questa ha
dimostrato che c’erano molti noduli. Tutti questi noduli che vedremo non sono altro che polipi. A
prescindere dalla natura ossia se sono benigni o maligni un tale numero di polipi detta POLIPOSI
in circa 6 cm porta all’intervento chirurgico per la resezione parziale perché non solo il polipo parte
da tumore benigno però può differenziarsi e diventare maligno. Ma anche il tumore benigno è
pericoloso perché può sanguinare facilmente. Se un polipo ha un peduncolo ben visibile si dice
che è PEDUNCOLATO . Questo è un indice di benignità mentre la maggior parte degli altri polipi
sono SESSILI, cioè hanno un impianto basso partono proprio dalla mucosa per cui molto
probabilmente si tratta di tumori maligni. Prendiamo ad esempio il classico polipo del colon. Si
tratta di un polipo normale se vediamo che c’è una zona di distribuzione ben distribuita: le cellule si
presentano ben ordinate, sono cellule che secernono muco quindi non si sono differenziate.
Cellule che sono ordinate, cilindriche e all’interno vedete questi vacuoli di muco cioè sono cellule
che secernono muco. Quando il tessuto da normale diventa neoplastico le cellule perdono questa
caratteristica cioè non secernono più muco e diventano piatte.
Ecco qui in successione : mucosa normale metaplasia cellule neoplastiche (differenziate)(sempre
nel campo del polipo intestinale).
Le cellule neoplastiche non sono più cilindriche ma diventano piatte, sono diverse una dall’altra.
Quindi anche questo è un carattere di malignità. Possiamo notare anche un affollamento di cellule
diverse e quindi ci sono degenerazioni all’interno del citoplasma quindi son cellule che vanno a
differenziarsi.
Prendiamo ad esempio un preparato di neoplasia del colon. Possiamo vedere come le cellule
stanno cambiando diventando sempre più piatte. Abbiamo delle cellule che vengono chiamate
cellule a CASTONE con cui si riconoscono alcuni tumori come ad esempio quello di
KRUKENBERG. Questo è un tumore a cellule a castone costituito dalla formazione di muco quindi
come un anello con la pietra sopra. È chiamato di Krukenberg perché è caratteristico dell’ovaio.
Ma abbiamo anche quello dello stomaco dove possiamo vedere cellule normali e un aumento del
numero delle cellule che non hanno più le caratteristiche secernenti ma sono cellule che si stanno
appiattendo.
La CISTI OVARICA ha una forma bizzarra. Aprendola abbiamo un preparato di una cisti ovarica.
Possiamo vedere molta fibrosi e poi ci sono le cellule dell’epitelio secernente: cellule cilindriche
secernenti. Possiamo avere dal punto di vista istologico delle cellule che assumono quasi un
aspetto papillifero. Aumentano di volume, perdono la loro capacità di produrre muco. Quindi sono
cellule già neoplastiche.
Prendiamo come esempio un tumore dell’ovaio. In genere vediamo che l’interno è sovvertito in
quanto ci sono cellule in continuo aumento. Non c’è la secrezione di muco e quindi ha perso la
sua caratteristica di cellula ovarica. Abbiamo detto che i tumori ,soprattutto quelli maligni, purtroppo
hanno la caratteristica di dare metastasi a distanza. Cos’è la METASTASI? Prendiamo come
esempio un fegato che è stato sezionato e vediamo che sulla parte destra c’è un nodulo bianco:
questa è una metastasi a livello epatico . Vedete come si riconosce anche macroscopicamente
una neoplasia metastatica, come si differenzia rispetto ad un fegato normale.
Ora prendiamo come esempio una neoplasia polmonare. Possiamo avere un tumore periferico
cioè nel parenchima polmonare oppure un tumore centrale. Ma parliamo del tumore dell’ilo
polmonare.
Dobbiamo esprimere la T del tumore. Esempio : se sono 4 cm si dice “ è un tumore T4”.
Ecco l’aspetto istologico: in genere non si riconoscono queste cellule che all’inizio erano
cilindriche, ora si sono moltiplicate. Sono metaplastiche, molte sono appiattite e hanno tutti i nuclei
di forma diversa. Alcuni, addirittura, presentano più nuclei e quindi questo è un segno sicuro di
malignità. Abbiamo cellule iperplastiche ( aumento del numero delle cellule). La colorazione
all’ematossilina vi fa vedere come si disegna il nucleo lungo le vie basali e possiamo trovare nidi
di neoplasia sempre partiti dal polmone. Quindi, abbiamo cellule cilindriche che si sono
differenziate. Nel classico tumore del polmonare abbiamo fibrosi e isole di neoplasia. Per quanto
riguarda le cellule non possiamo dire che sono cellule cilindriche ma sono cellule piatte con molti
nuclei e molti segni di vacuoli e di picnosi.
Ci potrebbe essere il calcio: il che vuol dire che c’è un’infiammazione cronica in questo tumore . Si
tratta di una deposizione di calcio che dal punto di vista radiografico ci permette di dire se un
nodulo è sospetto per essere un nodulo polmonare normale o neoplastico. Le deposizioni di calcio
sono molto significative dal punto di vista ecografico e radiografico perché sono un segno
d’allarme. Per esempio trovare all’ecografia della mammella delle calcificazioni anche se non
sentiamo un nodulo, il radiologo fa subito una mammografia. La biopsia è complicata visto che c’è
il calcio. Non è normale che ci sia calcio nel tessuto ghiandolare. Ecco perché è importante
segnalare il calcio.
Questa è un’altra parola importante in oncologia: il GRADING. Il grading è la capacità di
moltiplicazione delle cellule. Quindi, più alto è il grading , più il tumore è invasivo, più il tumore
cresce. Hanno una crescita autonoma, non crescono insieme alle altre cellule ma queste cellule
neoplastiche crescono in maniera esagerata allo scopo di auto moltiplicarsi. Quindi chiaramente il
G1 è un tumore che è più differenziato e quindi più lentamente invasivo, si moltiplica più
lentamente; il G4 è un tumore assolutamente indifferenziato , più si moltiplica e più cambia la
differenziazione dal tessuto originario e quindi c’è una moltiplicazione esponenziale rispetto al
grading 1. G4 quindi è il massimo. Le cellule che si stanno moltiplicando stanno diventando
invasive: vediamo queste forme papillifere. Questo è quello che noi chiamiamo MICROCITOMA. Il
microcitoma è un tumore a piccole cellule polmonari. Questo è un esempio tipico: c’è un
affollamento di cellule che non sappiamo riconoscere, ci sono dei vacuoli ma più di questo non si
può dire.
Prendiamo un nodulo della mammella. Quando è presente un nodulo bianco vuol dire che è
invasivo. Qui infatti il tessuto non si riconosce: abbiamo fibrina, fibrosi e nidi di ghiandole
assolutamente atipiche.
A più grande ingrandimento possiamo vedere un tipo di cellule descrivono a fila d’indiani come se
fossero una dietro l’altra.
Prendiamo un uomo. È stato preso un neo. Dobbiamo riconoscere se è benigno e cioè se è un
NEOOCULOMELANOMA. La differenza di colore soprattutto alla periferia, il fatto che sia
sfrangiato fa pensare che sia un MELANOMA.
A livello addominale abbiamo il peritoneo. Questa è una CARCINOSI PERITONEALE: il peritoneo
normale è liscio, mentre in questo caso è granulomatoso.
A livello del canale cervicale dell’utero possiamo avere noduli di isole e di ghiandole e molte cellule
steatosiche, molto grasso in periferia.
Nelle cellule che sono affollate non si riconosce più la caratteristica strutturale, anatomica del
tessuto di partenza. Noi vediamo solo una serie di cellule affollate e diverse tra loro, hanno 3-4
nuclei per cui è sicuramente un tumore indifferenziato del canale cervicale. A più grande
ingrandimento possiamo vedere cellule che hanno un numero di nuclei che va da 3 a 4. Ecco qui il
classico tipo di affollamento delle cellule indifferenziate. E questo è l’aspetto a più grande
ingrandimento della zona fibrotica che circonda le isole di neoplasia.
Possiamo avere le ombre, così chiamate perché è rimasto solo il citoplasma di questi nuclei che è
stato distrutto dalla neoplasia.
Quindi, diciamo in generale TUMORE. L’ADENOMA è un tumore benigno. La caratteristica dell’-
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