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La milza

La cavità addominale può esser divisa in 9 regioni con due piani verticali che passano per metà clavicola, un piano orizzontale superiore che passa sotto le arcate costali, un piano orizzontale inferiore che passa per la cresta iliaca. Ognuna delle regioni create prende un nome speci co. La milza si trova in cavità addominale nell’ipocondrio sinistra. Ha la forma di uno spicchio di arancia e presenta diverse facce: - Faccia diaframmatica: in rapporto col diaframma, è la parte convessa. - Faccia gastrica: in rapporto con lo stomaco e con una piccola parte del pancreas. - Faccia renale: in rapporto con il rene di sinistra. Tra faccia gastrica e faccia renale vi è l’ilo, nel quale entra l’arteria lienale (splenica) ed esce la vena lienale. - Faccia colica: in rapporto con il colon, non sempre presente. La milza è avvolta dal peritoneo, sotto al quale c’è una capsula di tessuto connettivo da cui si formano trabecole.

che formano bre reticolari, immerse nello stroma.

Il parenchima si divide tra

  • Polpa rossa: vi sono immersi puntini di polpa bianca.
  • Polpa bianca: corpuscoli lienali o del Malpighi, costituisce i formata da linfociti che circondano le arteriole.

VASCOLARIZZAZIONE

Circolazione aperta:

I capillari arteriosi terminano aprendosi direttamente nella polpa, in questo caso i capillari venosi nascono a fondo cieco ed effettuano scambi col sangue uscito dai capillari.

A livello della polpa rossa ci sono i macrofagi, col compito di riconoscere gli elementi gurati del sangue invecchiati, in particolare i globuli rossi, e fagocitarli.

Dall'emoglobina invecchiata:

  • Fe: viene staccato e immagazzinato nella milza e nel fegato.
  • Porzione proteica: viene degradata ad amminoacidi riutilizzabili.
  • Eme: viene degradato a bilirubina e biliverdina, pigmenti che vengono inviati al fegato tramite la vena lienale, che af uisce nella vena porta e vengono usate dal fegato per produrre la
bile.28 Alessia Pifferfl fi fi fiCircolazione chiusa:
Nella polpa rossa arriva:
• Arteria lienale.
• Arterie trabecolari: si rami cano abbandonando letrabecole e vengono avvolte da un manicotto dilinfociti.
• Arterie centrali.
• Arterie follicolari: all'altezza del nodofollicolare.
• Arteriole pennicillari.
• Capillari.
• Seni venosi: capillari venosi alume ampio che presentanodiscontinuità.
• Venule.
• Vene della polpa.
• Vene trabecolari.
• Vena lienale.

FUNZIONI
• Eritropoietica nella vita fetale.
• Linfopoietica.
• Eritrocateretica.
• Marziale, cioè accumulo di ferro.
• Serbatoio contrattile del sangue.

La milza non è indispensabile, infatti in caso di incidenti spesso si rompe e va asportata (splenectomia).

TESSUTO LINFATICO DIFFUSO
Non è un vero e proprio organo, ma tessuto linfatico situato nella parete di altri organi, ad esempio le placche di Peyer, situate nella parete dell’ileo.dell'appendice vermiforme.29 Alessia Pifferfi APPARATO RESPIRATORIO TONACHE Le vie respiratorie, essendo cave, sono rivestite da tonache. - Tonaca mucosa: - Epitelio: pluristratificato che comprende cellule ciliate e caliciformi, epitelio respiratorio. - Mucipare e prende il nome di muco. Il muco bagna la superficie e serve per intrappolare le particelle di polvere, batteri, polline ecc., perché l'aria inalata deve arrivare ai polmoni depurata. Le ciglia muovono il muco spostandolo posteriormente fino alla faringe, dove viene deglutito. La parte acquosa evapora, così da umidificare l'aria, inoltre la presenza di vasi a lume ampio fa sì che l'aria venga riscaldata. La mucosa nasale può congestionarsi. - Tonaca propria: presenta vasi a lume ampio e ghiandole olfattive. Solo il tetto fa eccezione perché rivestito da epitelio olfattivo, formato da cellule olfattive e cellule di sostegno. Le cellule odorose sono veri e propri neuroni in grado di duplicarsi.

Che presentano dal lato opposto dell'assone delle stereociglia, bagnate dal secreto prodotto dalle ghiandole olfattive, che scioglie le molecole odorose inspirate in modo da legarle più facilmente e trasmettere poi la sensibilità all'SNC e per farlo più assoni si riuniscono a formare dei fascetti che attraversano la lamina cribrosa dell'etmoide e portano la sensibilità olfattiva all'encefalo. Questi fascetti costituiscono il primo paio dei nervi cranici, il nervo olfattivo.

  • Tonaca muscolare
  • Tonaca avventizia

IL NASO PIRAMIDE NASALE

Un rilievo impari al centro della faccia con uno scheletro in parte osseo, in parte cartilagineo. A livello della base vi sono due narici, aperture, che consentono l'ingresso dell'aria. Subito oltre ad esse vi è un vestibolo, spazio detto dove sono presenti robusti peli vibrissae, che rappresentano un primo filtro.

CAVITÀ NASALI

Due spazi cavi a

forma di piramide tronca che iniziano oltre il vestibolo separate tra loro dal setto nasale, anch'esso in parte cartilagineo e in parte osseo.

Il pavimento è costituito dal palato, che separa le cavità orali da quelle nasali.

Il tetto, formato da una lamina ossea bucherellata, detta lamina cribrosa dell'etmoide, separa le cavità nasali dalla cavità cranica.

Le pareti laterali non sono lisce, ma presentano 3 sporgenze ossee dette meati nasali, (cornetto nasale superiore, medio e inferiore), che dividono la cavità in 3 facendo si che l'aria inspirata non attraversi le cavità linearmente, ma crei dei vortici, stazionando più a lungo all'interno di esse.

I meati comunicano con i seni paranasali e con le cavità orbitare tramite il dotto naso-lacrimale.

Terminano posteriormente con due aperture dette coane, in comunicazione con la faringe.

SENIPARANASALI

Cavità scavate nelle ossa del cranio.

uditiva, che collega l'orecchio medio alla faringe. • Orosfaringe: appartiene sia all'apparato respiratorio che all'apparato digerente, comunica con la bocca e presenta le tonsille palatine ai lati. • Laringofaringe: appartiene solo all'apparato respiratorio, comunica con la laringe e l'esofago. LARINGE Organo situato tra la faringe e la trachea, contiene le corde vocali che permettono la produzione dei suoni durante la fonazione. TRACHEA Conduttura a forma di tubo che collega la laringe ai bronchi, permette il passaggio dell'aria verso i polmoni. POLMONI Organi principali del sistema respiratorio, sono due e si trovano nella cavità toracica. Sono responsabili dello scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l'aria e il sangue. BRONCHI Sono le prime ramificazioni della trachea, si dividono in bronchioli e permettono il passaggio dell'aria verso i polmoni. ALVEOLI Piccole sacche d'aria presenti all'interno dei polmoni, sono il sito principale dello scambio gassoso tra l'aria e il sangue. Inoltre, il sistema respiratorio include anche i muscoli respiratori (come il diaframma e i muscoli intercostali) che permettono il movimento dell'aria durante la respirazione.

uditiva.

  • Orofaringe: comunica con la cavità orale.
  • Laringofaringe: si prolunga inferiormente con l'esofago.

LARINGE

Organo cavo a forma di piramide tronca con la base in alto che presenta un'impalcatura cartilaginea

Cartilagini:

  • Tiroide: cartilagine ialina a forma di scudo greco, da cui prende il nome.
  • Nel maschio è più sviluppata e forma il pomo di Adamo.
  • Cricoide: cartilagine ialina a forma di un anello con la pietra posta posteriormente.
  • Epiglottide: cartilagine elastica a forma di una foglia con il picciolo che si inserisce sulla cartilagine tiroidea. È l'unica ad essere elastica perché interviene durante il processo della deglutizione, nel quale si ette chiudendo il passaggio alla laringe, costringendo il bolo a imboccare l'esofago.
  • Aritenoidi: sopra la cricoide.
  • Corniculate: sopra le aritenoidi.

A livello della parete della laringe ci sono due coppie di

sollevamenti della parete disposte in senso antero-posteriore:
  1. Corde vocali false: poste superiormente.
  2. Corde vocali vere: poste inferiormente. Nel loro spessore contengono il muscolo vocale, un muscolo striato scheletrico, che si va a inserire sulle cartilagini e permette la contrazione, variando lo spazio compreso tra le due corde vocali vere (glottide), consentendo la fonazione. Le corde vocali vere sono rivestite da epitelio pluristrati cato pavimentoso non cheratinizzato.

TRACHEA

Termina nei due bronchi principali. È un organo cavo che presenta un'impalcatura rigida data da 15-20 semianelli cartilaginei a forma di C aperti posteriormente, uniti fra loro da legamenti anulari di connettivo broso, posteriormente la cartilagine vi è una parte membranacea con un muscolo liscio. La cartilagine è aperta posteriormente perché dietro ha l'esofago e la colonna vertebrale rigida. Durante la deglutizione l'esofago deve avere la possibilità

di dilatarsi e può farlo solo anteriormente, dove la parte membranacea si schiaccia.

La tonaca sottomucosa, un po' eccezionalmente, presenta delle ghiandole seromucose che producono muco.

La struttura della trachea vale anche per i bronchi principali.

MUSCOLO DIAFRAMMA

Muscolo a doppia cupola con concavità verso il basso, è il limite naturale tra la cavità toracica e la cavità addominale ed è il principale muscolo della respirazione. centro tendineo del diaframma o centro

Al centro presenta una porzione di connettivo fibroso detto frenico, da cui partono le brevi muscolari che si inseriscono sullo sterno, sulle coste e sulla colonna vertebrale.

Vi sono poi dei fori detti che permettono la comunicazione tra cavità toracica ed addominale e sono:

  • Ostio esofageo.
  • Ostio dell'aorta.
  • Ostio della vena cava inferiore.

POLMONI

Organi pieni posti ai lati del mediastino in cui avviene l'ematosi, cioè lo

scambio di gas tra aria esangue. Hanno una forma a cono con la punta che può anche sporgere oltre la prima costa la cui base poggia sul muscolo diaframma, presentano inoltre una faccia costale e una faccia mediastinica, a livello della quale vi è l'ilo attraverso cui passano:
  • Arteria polmonare.
  • Due vene polmonari.
  • Bronco polmonare.
  • Vasi linfatici.
  • Nervi.
Hanno una consistenza spugnosa, sono rosa nei bambini e ingialliscono negli anni a causa del dep
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher __alessiaap00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Bertoni Laura.