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ANATOMIA UMANA I

ANATOMIA GENERALE

Dal greco “tagliare”, “sezionare”, nasce grazie ad Ippocrate in Grecia tra il 460-370 a.C. tramite

dissezioni anatomiche, il mondo persiano e arabo sono invece rappresentati da Galeno e Avicena.

In Italia con Vesalio nel 1500 si ampliarono le conoscenze anatomiche a scopo medico. Nasce

quindi come studio empirico, attualmente l’approccio parte dalle conoscenze per poi osservare le

strutture sul corpo umano. Lo studio dell’anatomia parte dagli organi attraversa i sistemi fino ad

arrivare allo studio degli interi organismi.

L’anatomia definisce l’organizzazione del corpo umano a livello macroscopico (visibile a occhio

nudo) e microscopico (visibile tramite strumentazione).

NORMALE:

Anatomia umana ciò che viene osservato in maniera più frequente all’interno della

popolazione, ha un accezione statistica, si fa riferimento alla curva Gaussiana —> le code sono gli

eventi meno frequenti mentre l’apice l’evento più frequente; lo studio viene applicato sia alle

diverse età sia in presenza di anomalie compatibili con la vita, possono esserci variabilità

congenite con modificazione di posizione, di numero o di struttura dell’organo. Tutte queste

vengono studiate come varianti anatomiche. Il corpo umano si organizza sul piano sagittale-

mediano, non siamo specularmente uguali.

Esempio: a livello intestinale esiste un posizionamento diverso dal normale per l’appendicite (non

è detto sia a dx).

Organi: entità morfologiche e funzionali alla cui costituzione partecipano diversi tipi di tessuti, si

descrive la forma (comprende anche la conformazione interna), la posizione e i rapporti. Un

organo si trova poi inserito all’interno di un sistema quindi viene, dal punto di vista organizzativo,

collocato in un modulo funzionale in cui si localizzano organi le cui funzioni sono coordinate per

sistema:

una stessa finalità—> insieme di organi le cui funzioni sono finalizzate ad una stessa

finalità, per esempio insieme al cuore vengono aggiunti i vasi sanguigni. Permette di creare quindi

dei moduli organizzativi. I vari sistemi non sono separati tra loro ma creano interazioni.

Esistono diversi approcci allo studio dell’anatomia:

Macroscopica:

1. - anatomia di superficie: studia la superficie del corpo

- topografica: considera principalmente la posizione e le relazioni con gli organi vicini

- dissettoria: viene apprezzata nell’insieme la stratigrafia

- sistematica: studio dei diversi sistemi, importante per capire le relazioni tra organi

Microscopica:

2. strutture visibili con il microscopio, studiando l’organizzazione delle cellule nei

tessuti si comprende la struttura degli organi.

Tecniche di imaging:

3. anatomia radiologica.

Il soggetto presenta una posizione ben precisa nello spazio detta posizione anatomica o

ORTOSTATICA, posizione eretta, in piedi, lo sguardo rivolto in avanti, le piante dei piedi ben

appoggiate a terra, gli arti superiori paralleli al corpo, i palmi rivolti in avanti e gli arti inferiori stesi.

CLINOSTATICA.

Mentre quando il paziente è sdraiato sul lettino la posizione è detta

I piani corporei di riferimento sono tre:

Piano sagittale mediano:

1. piano fondamentale, è parallelo all’asse longitudinale del corpo e lo

suddivide in una parte destra e una sinistra, in due metà non specularmente uguali. È uno solo

ma bisogna considerare che i piani sagittali in generale sono infiniti e paralleli al mediano,

questi si spostano lateralmente. Rappresenta il piano di simmetria.

Piano coronale/frontale:

2. parallelo alla fronte, perpendicolare al sagittale mediano, si parla di

piani infiniti che dividono il corpo in parte anteriore e parte posteriore.

Piano trasversale/orizzontale:

3. piano ortogonale all’asse longitudinale e agli altri piani,

suddivide il corpo in parte superiore e inferiore.

Tramite questi piani vengono definiti alcuni termini per identificare la posizione specifica degli

organi:

- superiore=craniale/ inferiore=caudale

- Per gli arti si usa la terminologia: prossimale (punto di attacco al tronco) e distale (ci si allontana

dal cingolo= punto di attacco al tronco)

- Piano frontale: ventrale/anteriore; dorsale/posteriore

- per le mani palmare/volare; per il piede pianta/dorso 1

ANATOMIA UMANA I

- Piano sagittale mediano: col termine mediale si intende una struttura sempre più vicina al piano

sagittale mentre col termine laterale ci si allontana sempre di più. Nel caso del naso si parla di

struttura mediana perché viene suddiviso esattamente a metà.

ANATOMIA DI SUPERFICIE

repere anatomici=

Vengono sfruttati punti di strutture esplorabili in maniera diretta che si

possono percepire al di sotto della cute, vengono considerati non solo i tessuti ossei ma anche le

cartilagini. Grazie a questi si possono disegnare linee di riferimento sulla superficie, possono

essere verticali, orizzontali o seguire la struttura

anatomica, queste disegnano delle regioni anatomiche

Esempio:

ovvero aree delimitate da punti e linee. linea

clavicolare presente a partire dall’articolazione

sternoclavicolare. Linea emiclaveale va dalle clavicole

alla sinfisi pubica. Le linee verticali e orizzontali creano

aree a cui si associa la posizione di determinati organi,

queste regioni sono 9 e inoltre dividono il corpo umano

in:

- Testa: divisa in craniale e facciale, per separarla dal

corpo si sfruttano punti di repere ossei come il

margine inferiore della mandibola

- Collo: delimitato da mandibola e clavicola

- Tronco

- Arti

CLASSIFICAZIONE ORGANI

Suddivisi in:

Cavi a tonache sovrapposte:

1. costituiti da una parete tubolare o sacciforme e da un parete

che circonda una cavità detta lume, è presenta una stratigrafia: tonaca sottomucosa, mucosa

e avventizia. Nei vasi sanguigni queste tonache prendono nomi diversi ovvero intima, media e

avventizia (all’interno del lume vi è il decorso del sangue). A livello del cuore si ha invece

endocardio, miocardio, epicardio.

Organi parenchimatosi:

2. organi pieni, senza cavità centrale ma con una capsula (connettivo

lasso reticolare a sviluppo tridimensionale) di contenimento da cui partono dei setti stromali

che organizzano il parenchima in lobuli e lobi. Il parenchima può essere formato da tessuto

epiteliale (ghiandole, reni, fegato, polmoni) o da tessuto linfoide (timo, linfonodo, milza).

ORGANIZZAZIONE CORPO UMANO

Il corpo è formato da una parete organizzata in strati e da due cavità: ventrale e dorsale. Con

questo tipo di organizzazione topografica si percepisce la stratigrafia. Lo strato esterno è detto

cute o tegumento (epidermide e derma) a cui segue l’ipoderma o sottocute (ricco di adipe) diviso

ulteriormente in strato lamellare e strato osteomuscolare. Molto importante è, inoltre, la fascia

superficiale connettivale che risulta essere incostante a seconda del tessuto presente. È presente

inoltre la fascia comune del corpo ovvero un punto di clivaggio tra strato ostemuscolare e strato

lamellare, questa è costituita da connettivo fibroso, riveste le cavita corporee e da essa departono

dei setti che permetteranno il rivestimento dei tessuti, è presente in maniera costante in tutto il

corpo ad eccezione di alcune aree della testa. Le fasce rappresentano un elemento importante

anche per il contenimento delle componenti muscolari.

La parete corporea insieme agli elementi muscolari e ossei definisce le cavità:

Ventrale o anteriore:

1. suddivisa in toracica e addominopelvica (divisa in addominale e pelvica

tramite punti di repere ossei in assenza di muscoli che le dividono), divise fisicamente tramite

il diaframma (muscolo respiratore)

Dorsale o posteriore:

2. suddivisa in cavità cranica in continuità con la cavità dorsale, delimitata

dal cranio e dalle vertebre, contiene il sistema nervoso centrale.

ANATOMIA SISTEMATICA

1. SISTEMA TEGUMENTARIO

La parete, organizzata in strati, prevede una sequenza ben precisa:

- cute o pelle: divisa in epidermide e derma

- Sottocute 2

ANATOMIA UMANA I

- Tra il sottocute e lo strato ostemuscolare è presente la fascia comune del corpo che avvolge

tutto il corpo tranne eccezioni a livello della testa. Elemento di contenimento.

- Fascia superficiale, risulta incostante—> importante distinguere queste due fasce.

CUTE O PELLE: Struttura epitelioconnetivale.

L’ epidermide non contiene vasi ma presenta fibre nervose mentre il derma contiene elementi

vasali e fibre nervose.

cute

La ricopre l’intera superficie corporea, essa presenta una certa mobilità rispetto agli strati

profondi facilitando i movimenti articolari e permettendo di sollevare la cute stessa in pliche. In

alcune zone l’aderenza agli strati profondi è tale da quasi impedire il sollevamento (es: palmi delle

mani, pianta del piede, inguine) poiché cambia lo spessore del sottocute, dove troveremo una

maggior quantità di sottocute-tessuto adiposo avremo una maggiore mobilità; a livello delle

articolazioni invece sono presenti pieghe che favoriscono la mobilità. A livello degli orifizi questa si

Es:

continua senza interruzione con la mucosa che riveste gli organi interni. la bocca ha un colore

più roseo —> cambia lo spessore, epidermide sottilissimo, oltre la rima delle labbra internamente

continua con la mucosa, c’è quindi un punto di clivaggio. (Da 20 strati a circa 4-5).

La pelle ha diverse funzioni:

1. Funzione di difesadifesa grazie ai melanociti (difesa anche dai raggi solari nocivi)

2. Evita la disidratazione

3. Presenta un certo grado di impermeabilità

4. Funzione di assorbimento

5. Regolazione della traspirazione e della temperatura —> riconosciamo la presenza di ghiandole

sudoripare, mammaria e sebacee —> annessi cutanei che appartengono al tegumento.

Lo spessore della cute (epidermide+derma) va da 0,5mm a 4mm, avremo aree molto sottili

alternate ad aree spesse dislocate in tutto il corpo con variabilità individuale. Il massimo spessore

è presente dove le pliche cutanee sono più difficilmente osservabili (testa, palmo delle mani,

pianta piedi), ha una suprficie di 1,5-2 m e rappresenta il 15-17% del peso corporeo.

2

Il colore della pelle può variare in relazione a cambiamenti fisiologici e inoltre rappresenta una

fonte di informazioni per l’esame obiettivo: osservare il colore delle mani :

- il colore grigio-bluastro può indicare uno scarso apporto di ossigeno

- un eccessivo pallore può indicare un’anemia o un’assenza di eritrociti (mancata perfusione

periferica)

- il rossore invece si associa ad un’infiammazione legata ad una percezione dolorosa.

- Il colore giallo provoca ittero, causato da

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
8 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kettygruosso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Borsani Elisa.