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Struttura della pelle
Si riconoscono due parti:- Superficiale, epiteliale: EPIDERMIDE;
- Profonda, connettivale: DERMA
EPIDERMIDE
Parte più esterna; dalla giunzione D-E troviamo:- Strato BASALE o GERMINATIVO: costituito da una fila di cellule epiteliali cilindriche a palizzata, con nucleo grosso e basofilo. Desmosomi uniscono le cellule fra loro, lateralmente e in alto, emidesmosomi le uniscono alla membrana basale. La moltiplicazione cellulare avviene in senso orizzontale, parallelo alla superficie cutanea. Sono presenti anche cellule staminali, tondeggianti, per garantire l'omeostasi cellulare. Vi sono poi cellule che all'impregnazione argentica appaiono nere, provviste di prolungamenti dendritici che penetrano nelle cellule epiteliali circostanti: sono i melanociti, che producono melanina, pigmento foto-protettivo.
da 3-7 strati di cellule
2. strato SPINOSO o MALPIGHIANO: poligonali con prolungamenti (spine) che si interdigitano; evidente la presenza di desmosomi. Andando verso l'alto queste cellule si appiattiscono.
3. strato GRANULOSO: costituito da 1 o più strati di cellule sopra il malpighiano. Le cellule sono appiattite e infarcite di sostanza solida granulare che si colora con ematossilina e con i colori basici dell'anilina: la cheratoialina. Lo spessore di questo strato è inversamente proporzionale al processo di cheratinizzazione.
4. strato LUCIDO: presente solo nelle sedi di attrito (soprattutto palmo e pianta), è costituito da pochi strati di cellule anucleate, con grosse gocce di eleidina, che si colora con rosso Congo.
5. strato CORNEO: costituito da un numero molto variabile di cellule anucleate, molto appiattite, ad elevato contenuto cheratinico, che conferisce allo strato una alta resistenza nei confronti di enzimi proteolitici e verso agenti acidi e basici.
Le mucose sono sprovviste dello strato corneo e granuloso. La cheratinizzazione è quel processo attraverso il quale le cellule epidermiche (cheratinociti) vanno incontro a modificazione-maturazione, dal basale al corneo, passando da cellule vive a cellule morte:
- aumento del numero delle tonofibrille, aumento dello spessore dei tonofilamenti (precursori delle fibre cheratiniche);
- comparsa di granuli amorfi nelle cellule granulose di cheratoialina;
- formazione ispessimento delle membrane cellulari;
- dissoluzione del nucleo;
- aggregazione delle fibre con formazione di cheratina, scleroproteina costituita da lunghe catene polipeptidiche collegate fra loro da ponti S-S, legami covalenti e legami H.
Il passaggio dallo strato basale a quello corneo occupa circa due settimane; altrettanto tempo dura il processo desquamativo.
GIUNZIONE DERMO-EPIDERMICA
Detta anche membrana o lamina basale, è uno strato sottilissimo composto da fini fibrille di reticolina, argirofile.
Al M.E. appare elettrondensa. Emidesmosomi la uniscono alle cellule basali, fibre reticoliniche al derma.
DERMA Di derivazione mesenchimale, è spesso 30-40 volte l'epidermide. Costituito da:
- componente fibrosa: fibre collagene, elastiche, reticolari;
- componente cellulare: fibroblasti, MastCell, Cell di origine ematica (neutrofili, linfociti, plasmacellule, monociti, macrofagi );
- sostanza fondamentale: gel colloidale che riempie gli spazi fra cellule e fibre (costituito da acqua, proteine, glucosio, ioni, mucopolisaccaridi).
Si suddivide in 3 strati:
- superficiale o papillare: direttamente a contatto con l'epidermide, si solleva in papille; contiene strutture nervose e capillari;
- medio o chorion e profondo o reticolare: ricche di fibre connettivali ed elastiche.
IPODERMA Detto anche connettivo sottocutaneo o pannicolo adiposo, è una struttura profonda costituito da tessuto adiposo, fibre collagene ed elastiche.
ANNESSI Cutanei
Ghiandole SUDORIPARE
distinguono in: Eccrine: · tubulari semplici, sono numerosissime e su tutta la superficie corporea, soprattutto in regione palmo-plantare e sulla fronte. La porzione secrente è sita nel derma profondo; il tubulo lo collega alla superficie epidermica ed ha anche la funzione di riassorbire il Na sotto l'influsso dell'aldosterone (passaggio dal pre-sudore ipertonico al sudore ipotonico). La funzione principale del sudore è la termoregolazione. Apocrine: più grandi, ma meno numerose delle precedenti, si localizzano principalmente presso il cavo ascellare, areole mammarie, regione peri-ombelicale, inguinale e peri-anale. La porzione secretrice è nel derma profondo o nell'ipoderma e il tubulo sbocca a livello dei follicoli pilo-sebacei. L'attività secretoria richiede elevate concentrazioni di ormoni sessuali: la funzione nell'uomo è poco chiara e inizia nella pubertà. Unità PILO-SEBACEA: Il pelo eLa ghiandola sebacea nasce da un unico abbozzo embrionario. Il follicolo pilifero è costituito da un invaginamento epidermico infiltrato nel derma, che con la sua trama connettivale ne costituisce la parete esterna. È costituito da:
- parete - che si apre in alto per lasciare passare il dotto escretore della ghiandola sebacea annessa (apocrina);
- colletto - strozzatura in alto, dove sbocca il dotto della ghiandola sebacea;
- ostio - sbocco del follicolo sul piano cutaneo;
- infundibolo - tratto imbutiforme tra ostio e colletto.
Nella parte follicolare più profonda, in sede centrale, c'è la papilla del pelo, formazione connettivale sede di vasi e terminazioni nervose. Nel follicolo c'è il pelo, struttura a strati epiteliali concentrici.
La ghiandola sebacea è acinosa composta, deriva dalle cellule epiteliali del colletto del follicolo. Sono sviluppate e funzionanti nella vita fetale, si mettono a riposo dopo la nascita.
Nascita fino a 8-10 aa, quando ricominciano a funzionare. Sono numerose al volto ed in zona presternale e interscapolare (regioni seborroiche). La loro funzione è di contribuire, mediante il sebo, unitamente al sudore ed ai lipidi della cheratinizzazione, a formare il film lipidico di superficie, che ha i seguenti scopi:
- barriera
- regolazione dell'assorbimento percutaneo
- antimicrobico
- precursore vit. D
- cooperazione alla cheratinizzazione
Le funzioni della cute sono:
PROTETTIVA nei confronti di:
- aggressione meccanica: soprattutto per la resistenza dello strato corneo e per il sistema architettonico delle giunzioni epiteliali
- aggressione calorica: la cute è un cattivo conduttore termico e contribuisce alla termoregolazione
- aggressione chimica: la cheratina per la sua struttura è resistente agli acidi e agli alcali
Il sebo, che con il sudore forma il film idro-lipidico di superficie, serve a mantenere l'idratazione, si oppone alla penetrazione delle sostanze idrosolubili.
ha funzione batterio- e fungi-statica;
impermeabilità all' H O;
SENSORIALE
Meccano-recezione, termo-recezione, recezione dolorifica.
Altre funzioni:
SECREZIONE di sebo e sudore;
CHERATINOPOIETICA
PIGMENTOGENETICA
MELANOGENESI
Nell'epidermide esistono 3 tipi di cellule:
- i cheratinociti: che producono cheratina e desquamano;
- i melanociti: che elaborano la melanina;
- le cell di Langherans: cellule della linea dei monociti/macrofagi.
I MELANOCITI derivano dalla cresta neurale. Sono cellule che non subiscono processi di maturazione; se i melanociti proliferano ? melanoma.
In genere ogni 4 cheratinociti c'è un melanocita ( C:M=4:1 ).
La melanina si presenta sottoforma di piccoli granuli marrone-nerastri (melanosomi); la sua quantità è responsabile della diversità di colore esistente fra le varie razze: infatti la razza bianca e quella nera hanno lo stesso numero di melanociti: questi nella razza nera sono molto più attivi; e cambia il n°
dei melanosomi e la loro disposizione: nei bianchi in blocchi grandi e isolati; nei neri in blocchi piccoli e concentrati.
Un aumento fisiologico di melanina si ha con il fenomeno dell'abbronzatura a seguito ad esposizione solare: ad essa infatti segue una più intensa produzione di melanina, che diventa anche più scura. L'accumulo di melanina (melanogenesi) attivata dai raggi U.V. ha lo scopo di proteggere le cellule proliferanti dello strato basale dall'azione mutagena degli U.V.: a tale scopo la melanina assume la particolare disposizione a semicerchio, ad ombrello sopra il nucleo (DNA).
La melanina è un polimero complesso della tirosina, che funziona efficacemente come filtro per le radiazioni luminose visibili e per i raggi U.V.
La melanina è un polimero complesso della tirosina, che funziona efficacemente come filtro per le radiazioni luminose visibili e per i raggi U.V.
Tra il 3° e il 6° mese di vita embrionale i melanociti migrano dalla
Il melanoma si sviluppa dalle cellule del melanocita, che sono responsabili della produzione del pigmento melanina. Queste cellule si trovano nella pelle, stabilendosi a livello dello strato basale e spinoso e in misura minore anche nel derma. I melanociti sono cellule dendritiche, i cui prolungamenti si pongono fra i cheratinociti. Non sono congiunti da desmosomi, non hanno tonofilamenti e non desquamano.
I melanosomi migrano dal corpo cellulare ai prolungamenti e da questi vengono trasferiti nei cheratinociti dello strato malpighiano, dove vanno a disporsi a forma di ombrello. Oppure possono venire fagocitati dai melanofori, che sono macrofagi del derma carichi di pigmento fagocitato ma incapaci di produrlo.
Nei comuni preparati istologici i melanociti non sono evidenziabili, ma lo diventano con la DOPA-reazione o reazione di Bloch, un test istochimico che sfrutta la capacità dei melanociti di trasformare la DOPA in melanina attraverso l'azione del loro enzima DOPA-Ossidasi. I melanociti appaiono così colorati in nero. Questa reazione è indicatrice dell'attività pigmento-genetica, prerogativa dei melanociti.
e non si attua nelle altre cellule: è benesottolineare che l'attività pigmento-genetica è esclusiva degli elementi cellche possiedono la Tirosinasi (melanociti), e manca nelle cellule cariche di pigmento per fagocitosi (melanofori). melanogenesi Il processo di ha origine con la formazione dei pre-melanosomi, che fondendosi danno origine ai melanosomi o granuli di melanina. Dal punto di vista biochimico la melanina origina dalla Tirosina, che viene trasformata dalla Tirosinasi in DOPA, la quale a sua volta viene trasformata in melanina dalla DOPA-Ossidasi, enzima U.V. sensibile. tirosinasi TYR -> DOPA -> MELANINA DOPA-ossidasi Il controllo della