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Mantenere il pH, l'omeostasi e la termoregolazione corporea
L'allontanamento di CO2 e dei cataboliti dai tessuti
Regolazione fluidi corporei
Mantenimento dell'equilibrio acido-base
Mantenimento equilibrio ione-salino
Il sangue parte dal ventricolo sinistro con l'aorta, va in periferia e ritorna con la vena cava superiore ed
inferiore al cuore nell'atrio destro, il sangue passa poi nel ventricolo destro e qui riparte con il tronco
polmonare verso il pomone dove ritorna con le vene polmonari nell'atrio sinistro e così via...
Nel corpo umano abbiamo una grande e una piccola circolazione.
La presenza di una grande e di una piccola circolazione ci obbliga a precisare che non è vero che le arterie
trasportano il sangue ossigenato e che le vene trasportano il sangue contenente anidride carbonica e
cataboliti, infatti si definiscono arterie tutti quei vasi che partono dal cuore e si definiscono vene tutti quei
vasi che arrivano al cuore. Quindi nella grande circolazione, la circolazione che trasporta l'ossigeno ai
tessuti e da questi porta via CO2 e cataboliti, le arterie sono i vasi trasportatori dell'ossigeno, mentre le
vene sono i vasi trasportatori delle sostanze di rifiuto; al contrario nella piccola circolazione, o
circolazione polmonare, i vasi che partono dal cuore sono arterie e sono cariche di anidride carbonica
destinata ai polmoni, dove avviene la respirazione e partono le vene che arrivano al cuore, stavolta
cariche di ossigeno che rientrerà nella grande circolazione attraverso le arterie.
Nella grande circolazione: L'anidride carbonica viaggia all'interno del circolo sottoforma di ione
carbonato (HCO3^). Mentre l'ossigeno nella sua forma pura trasportato dai globuli rossi, all'interno delle
arterie.
I vasi sanguigni sono in continuità tra loro, le arterie si diramano via via in arteriole e poi diventano
capillari, questi si anastomizzano e diventano venule, dalle venule si passa poi alle vene. Nei capillari si
ha il passaggio da ossigeno a anidride carbonica.
Parte del materiale trasportato nei tessuti dai capillari anziché passare nelle vene resta nei tessuti
prendendo il nome di fluido tessutale, questo viene poi eliminato dal sistema linfatico ributtandolo
nell'apparato sanguifero, nel caso in cui questo non venga drenato si forma un ristagno che forma
l'edema.
Nell'arteria la muscolatura è più spessa che nella vena, poiché l'arteria deve essere più elastica, nella vena
c'è però un sistema valvolare assente nell'arteria che serve per combattere la forza di gravità ed il riflusso
sanguigno. I muscoli scheletrici entrano nel ritorno del sangue al cuore aiutando il sangue a passare le
valvole e a ridurre il riflusso sanguigno
IL CUORE
Il cuore è un organo impari situato nella cavità toracica, nel mediastino anteriore e inferiore (corridoio tra
i polmoni subito dietro lo sterno, vicino al diaframma); il cuore ha una forma a cono ribaltato con un'asse
che lo orienta dall'alto verso il basso, da dietro in avanti, da sinistra a destra. Il cuore segue il diaframma
nell'atto respiratorio cambiando la sua posizione. È un organo cavo, ha quindi una tonaca avventizia
chiamata pericardio e una tonaca sierosa chiamata anch'essa pericardio. Nel cuore l'endotelio si chiama
endocardio e la tonaca media si chiama miocardio (è uno strato molto sviluppato).
In ordine dall'interno verso l'esterno:
- endocardio
- miocardio
- epicardio (tonaca sierosa, foglietto viscerale)
- spazio pericardico
- foglietto parietale del pericardio sieroso
- pericardio fibroso (tonaca avventizia)
Il cuore è l'unico vaso con l'avventizia più esterna dello strato sieroso, questo perché l'avventizia
(pericardio fibroso) protegge il cuore dai frizionamenti degli organi vicini.
Nel cuore si distinguono 2 facce, la faccia sterno-costale e la faccia diaframmatica. Il cuore ha 4 cavità, 2
superiori, gli atri (destro e sinistro) e 2 inferiori, i ventricoli (destro e sinistro). Tra le cavità ci sono dei
setti, tra i due ventricoli c'è un setto ventricolare, tra i 2 atri c'è un setto atriale e tra arti e ventricoli ci
sono i setti atrio-ventricolari. All'esterno il setto atrio-ventricolare forma un solco detto atrio-ventricolare.
Tra i 2 ventricoli all'esterno c'é il solco inter-ventricolare. Guardando il cuore dalla faccia sterno-costale è
maggiormente visibile il ventricolo destro che è quindi in posizione superiore, poiché il cuore è ruotato. Il
ventricolo sinistro è invece maggiormente visibile dalla faccia diaframmatica.
Dalla faccia diaframmatica, il solco atrio-ventricolare è occupato dal seno coronario (la vena coronaria è
una vena particolare).
Il setto atrio-ventricolare non è continuo, ci sono infatti 2 fori, detti fori atrio-ventricolari, che consentono
il passaggio tra atrio e ventricolo destro e atrio e ventricolo sinistro. Questi fori sono veicolati dalle
valvole atrio-ventricolari.
La valvola atrio-ventricolare sinistra ha 2 lembi detti cuspidi, infatti questa valvola si chiama bicuspide o
mitrale. La valvola atrio-ventricolare destra ha 3 lembi quindi è detta tricuspide. Dalle 2 valvole
atrio-ventricolari partono dei tendini che entrano nel lume del ventricolo chiamati corde tendinee, che si
attaccano ai muscoli papillari che si estendono nel lume, c'è un muscolo per ogni cuspide, quindi 2
muscoli per la valvola bicuspide e 3 muscoli per la tricuspide.
La funzione delle valvole è impedire il riflusso del sangue dal ventricolo all'aorta. Quando la sistole
ventricolare avviene, il muscolo papillare si accorcia tirando le corde tendinee e bloccando la valvola. In
caso di soffio al cuore la valvola non si chiude completamente e si ha uno scarso riflusso.
La muscolatura cardiaca è una muscolatura striata non volontaria. I muscoli cardiaci non avendo ossa
dove originare, originano e finiscono nello scheletro fibroso (tessuto connettivo). Il miocardio comune è il
muscolo cardiaco che si occupa della contrazione cardiaca, questo è parzialmente staccato dal sistema
nervoso poiché ha una specie di sistema nervoso interno detto cardiaco, con cellule uguali a quelle del
miocardio ma con una specializzazione nervosa, il miocardio specifico. Il punto di raccolta di queste
cellule nervose è il nodo del seno atriale, situato nell'atrio destro.
Il nodo del seno atriale da l'incipit per la contrazione cardiaca, situato vicino alla vena cava superiore, da
la sistole ai due atri tramite l'impulso di scariche elettriche. Il segnale del seno atriale attiva il nodo
atrio-ventricolare che manda l'impulso ai ventricoli tramite 2 diramazioni dette branca destra e branca
sinistra, queste sono situate nel setto inter-ventricolare. I due nodi permettono le sistole di atri e ventricoli.
I VASI
Le arterie
Partendo dal cuore e andando verso la periferia, il primo vaso che incontriamo nella grande circolazione è
l'aorta. L'aorta nasce nel mediastino anteriore e va nel mediastino posteriore, buca lo iato del diaframma e
scendendo lungo la colonna vertebrale e forma in corrispondenza di L4 le arterie iliache comuni.
La prima porzione è detta aorta ascendente, situata nel mediastino anteriore, l'arco aortico si ha nel
passaggio tra mediastino anteriore e mediastino posteriore, la terza porzione è nel mediastino posteriore
ed è l'aorta discendente, da queste porzioni partono dei vasi collaterali. Dall'aorta ascendente si originano
le arterie coronarie, che vanno a nutrire il cuore (se una o entrambe si occludono si parla di infarto
coronario); dall'arco aortico originano le arterie succlavia sinistra, l'arteria brachio-cefalica, destinate agli
arti superiori e alla testa. Le arterie che irrorano la testa, ci arrivano tramite l'arteria carotide comune, la
terza arteria che parte dall'arco aortico, che si divide poi in arteria carotide esterna e interna, la carotide
esterna va a irrorare tutta la porzione esocranica e il massiccio facciale, sempre esternamente; la carotide
interna entra nella parte endocranica e qui si anastomizza formando il poligono di Willis, situato nella
base cranica attorno alla sella turcica dell'osso sfenoide. Prima della formazione del poligono di Willis
dalle due arterie carotidee destra e sinistra si originano le due arterie corioidee, il poligono di Willis è
invece formato dalle arterie comunicanti posteriori e dalle arterie cerebrali anteriori; le arterie
comunicanti posteriori si anastomizzano a formare il tronco basilare, che entrando nel grande foro
occipitale si divide nelle 2 arterie vertebrali; le arterie cerebrali anteriori invece si anastomizzano tra loro
completando il poligono di Willis. Dall'arteria brachio-cefalica nascono la succlavia destra e la carotide
comune destra. Le 2 arterie succlavie, destra e sinistra vanno ad irrorare rispettivamente l'arto superiore
destro e quello sinistro, l'arteria succlavia diventa poi l'arteria ascellare, in corrispondenza dell'ascella, poi
diventa l'arteria brachiale, in corrispondenza del braccio, in seguito in corrispondenza della piega del
braccio l'arteria brachiale si divide nelle arterie ulnare e radiale, che seguono rispettivamente l'ulna e il
radio. Dalla porzione discendente dell'aorta originano dei rami collaterali parietali o viscerali, quelli
parietali sono quelli costali, che si sviluppano lungo le coste; i viscerali sono quelle degli organi interni, i
principali vasi sono l'arteria esofagea che irrora l'esofago, e le 3 arterie bronchiali che nutrono i polmoni
nella grande circolazione, queste sono una a destra, l'arteria bronchiale destra, e due a sinistra, l'arteria
bronchiale superiore sinistra e la bronchiale inferiore sinistra. Sempre nella porzione discendente, ma
nella zona sub-diaframmatica (lombare) partono delle arterie collaterali anche qui parietali e viscerali. Le
parietali di questa zona sono dette lombari, le arterie viscerali Invece si diramano lateralmente e
anteriormente rispetto all'aorta. Lateralmente dall'aorta addominale sub-diaframmatica si originano,
dall'alto verso il basso, l'arteria frenica inferiore, l'arteria surrenale, la renale e la genitale, ovviamente di
ognuna di queste arterie ne abbiamo una sul lato destro e una sul lato sinistro. Anteriormente invece
escono: l'arteria celiaca, l'arteria mesenterica superiore e quella inferiore, queste sono arterie impari.
L'arteria celiaca è il vaso che va a irrorare, attraverso la tripode celiaca, il fegato, lo stomaco, il pancreas,
il duodeno e la milza. Dall'arteria celiaca, in corrispondenza del tripode celiaco nascono 3 arterie, l'arteria
epatica propria, l'arteria gastrica sinistra e l'arteria lienale (o splenica). L'arteria epatica propria origina dal
tripode celiaco e va a irrorare il fegato, l&