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Anatomia - Apparato circolatorio Pag. 1
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Mantenere il pH, l'omeostasi e la termoregolazione corporea

L'allontanamento di CO2 e dei cataboliti dai tessuti

Regolazione fluidi corporei

Mantenimento dell'equilibrio acido-base

Mantenimento equilibrio ione-salino

Il sangue parte dal ventricolo sinistro con l'aorta, va in periferia e ritorna con la vena cava superiore ed

inferiore al cuore nell'atrio destro, il sangue passa poi nel ventricolo destro e qui riparte con il tronco

polmonare verso il pomone dove ritorna con le vene polmonari nell'atrio sinistro e così via...

Nel corpo umano abbiamo una grande e una piccola circolazione.

La presenza di una grande e di una piccola circolazione ci obbliga a precisare che non è vero che le arterie

trasportano il sangue ossigenato e che le vene trasportano il sangue contenente anidride carbonica e

cataboliti, infatti si definiscono arterie tutti quei vasi che partono dal cuore e si definiscono vene tutti quei

vasi che arrivano al cuore. Quindi nella grande circolazione, la circolazione che trasporta l'ossigeno ai

tessuti e da questi porta via CO2 e cataboliti, le arterie sono i vasi trasportatori dell'ossigeno, mentre le

vene sono i vasi trasportatori delle sostanze di rifiuto; al contrario nella piccola circolazione, o

circolazione polmonare, i vasi che partono dal cuore sono arterie e sono cariche di anidride carbonica

destinata ai polmoni, dove avviene la respirazione e partono le vene che arrivano al cuore, stavolta

cariche di ossigeno che rientrerà nella grande circolazione attraverso le arterie.

Nella grande circolazione: L'anidride carbonica viaggia all'interno del circolo sottoforma di ione

carbonato (HCO3^). Mentre l'ossigeno nella sua forma pura trasportato dai globuli rossi, all'interno delle

arterie.

I vasi sanguigni sono in continuità tra loro, le arterie si diramano via via in arteriole e poi diventano

capillari, questi si anastomizzano e diventano venule, dalle venule si passa poi alle vene. Nei capillari si

ha il passaggio da ossigeno a anidride carbonica.

Parte del materiale trasportato nei tessuti dai capillari anziché passare nelle vene resta nei tessuti

prendendo il nome di fluido tessutale, questo viene poi eliminato dal sistema linfatico ributtandolo

nell'apparato sanguifero, nel caso in cui questo non venga drenato si forma un ristagno che forma

l'edema.

Nell'arteria la muscolatura è più spessa che nella vena, poiché l'arteria deve essere più elastica, nella vena

c'è però un sistema valvolare assente nell'arteria che serve per combattere la forza di gravità ed il riflusso

sanguigno. I muscoli scheletrici entrano nel ritorno del sangue al cuore aiutando il sangue a passare le

valvole e a ridurre il riflusso sanguigno

IL CUORE

Il cuore è un organo impari situato nella cavità toracica, nel mediastino anteriore e inferiore (corridoio tra

i polmoni subito dietro lo sterno, vicino al diaframma); il cuore ha una forma a cono ribaltato con un'asse

che lo orienta dall'alto verso il basso, da dietro in avanti, da sinistra a destra. Il cuore segue il diaframma

nell'atto respiratorio cambiando la sua posizione. È un organo cavo, ha quindi una tonaca avventizia

chiamata pericardio e una tonaca sierosa chiamata anch'essa pericardio. Nel cuore l'endotelio si chiama

endocardio e la tonaca media si chiama miocardio (è uno strato molto sviluppato).

In ordine dall'interno verso l'esterno:

- endocardio

- miocardio

- epicardio (tonaca sierosa, foglietto viscerale)

- spazio pericardico

- foglietto parietale del pericardio sieroso

- pericardio fibroso (tonaca avventizia)

Il cuore è l'unico vaso con l'avventizia più esterna dello strato sieroso, questo perché l'avventizia

(pericardio fibroso) protegge il cuore dai frizionamenti degli organi vicini.

Nel cuore si distinguono 2 facce, la faccia sterno-costale e la faccia diaframmatica. Il cuore ha 4 cavità, 2

superiori, gli atri (destro e sinistro) e 2 inferiori, i ventricoli (destro e sinistro). Tra le cavità ci sono dei

setti, tra i due ventricoli c'è un setto ventricolare, tra i 2 atri c'è un setto atriale e tra arti e ventricoli ci

sono i setti atrio-ventricolari. All'esterno il setto atrio-ventricolare forma un solco detto atrio-ventricolare.

Tra i 2 ventricoli all'esterno c'é il solco inter-ventricolare. Guardando il cuore dalla faccia sterno-costale è

maggiormente visibile il ventricolo destro che è quindi in posizione superiore, poiché il cuore è ruotato. Il

ventricolo sinistro è invece maggiormente visibile dalla faccia diaframmatica.

Dalla faccia diaframmatica, il solco atrio-ventricolare è occupato dal seno coronario (la vena coronaria è

una vena particolare).

Il setto atrio-ventricolare non è continuo, ci sono infatti 2 fori, detti fori atrio-ventricolari, che consentono

il passaggio tra atrio e ventricolo destro e atrio e ventricolo sinistro. Questi fori sono veicolati dalle

valvole atrio-ventricolari.

La valvola atrio-ventricolare sinistra ha 2 lembi detti cuspidi, infatti questa valvola si chiama bicuspide o

mitrale. La valvola atrio-ventricolare destra ha 3 lembi quindi è detta tricuspide. Dalle 2 valvole

atrio-ventricolari partono dei tendini che entrano nel lume del ventricolo chiamati corde tendinee, che si

attaccano ai muscoli papillari che si estendono nel lume, c'è un muscolo per ogni cuspide, quindi 2

muscoli per la valvola bicuspide e 3 muscoli per la tricuspide.

La funzione delle valvole è impedire il riflusso del sangue dal ventricolo all'aorta. Quando la sistole

ventricolare avviene, il muscolo papillare si accorcia tirando le corde tendinee e bloccando la valvola. In

caso di soffio al cuore la valvola non si chiude completamente e si ha uno scarso riflusso.

La muscolatura cardiaca è una muscolatura striata non volontaria. I muscoli cardiaci non avendo ossa

dove originare, originano e finiscono nello scheletro fibroso (tessuto connettivo). Il miocardio comune è il

muscolo cardiaco che si occupa della contrazione cardiaca, questo è parzialmente staccato dal sistema

nervoso poiché ha una specie di sistema nervoso interno detto cardiaco, con cellule uguali a quelle del

miocardio ma con una specializzazione nervosa, il miocardio specifico. Il punto di raccolta di queste

cellule nervose è il nodo del seno atriale, situato nell'atrio destro.

Il nodo del seno atriale da l'incipit per la contrazione cardiaca, situato vicino alla vena cava superiore, da

la sistole ai due atri tramite l'impulso di scariche elettriche. Il segnale del seno atriale attiva il nodo

atrio-ventricolare che manda l'impulso ai ventricoli tramite 2 diramazioni dette branca destra e branca

sinistra, queste sono situate nel setto inter-ventricolare. I due nodi permettono le sistole di atri e ventricoli.

I VASI

Le arterie

Partendo dal cuore e andando verso la periferia, il primo vaso che incontriamo nella grande circolazione è

l'aorta. L'aorta nasce nel mediastino anteriore e va nel mediastino posteriore, buca lo iato del diaframma e

scendendo lungo la colonna vertebrale e forma in corrispondenza di L4 le arterie iliache comuni.

La prima porzione è detta aorta ascendente, situata nel mediastino anteriore, l'arco aortico si ha nel

passaggio tra mediastino anteriore e mediastino posteriore, la terza porzione è nel mediastino posteriore

ed è l'aorta discendente, da queste porzioni partono dei vasi collaterali. Dall'aorta ascendente si originano

le arterie coronarie, che vanno a nutrire il cuore (se una o entrambe si occludono si parla di infarto

coronario); dall'arco aortico originano le arterie succlavia sinistra, l'arteria brachio-cefalica, destinate agli

arti superiori e alla testa. Le arterie che irrorano la testa, ci arrivano tramite l'arteria carotide comune, la

terza arteria che parte dall'arco aortico, che si divide poi in arteria carotide esterna e interna, la carotide

esterna va a irrorare tutta la porzione esocranica e il massiccio facciale, sempre esternamente; la carotide

interna entra nella parte endocranica e qui si anastomizza formando il poligono di Willis, situato nella

base cranica attorno alla sella turcica dell'osso sfenoide. Prima della formazione del poligono di Willis

dalle due arterie carotidee destra e sinistra si originano le due arterie corioidee, il poligono di Willis è

invece formato dalle arterie comunicanti posteriori e dalle arterie cerebrali anteriori; le arterie

comunicanti posteriori si anastomizzano a formare il tronco basilare, che entrando nel grande foro

occipitale si divide nelle 2 arterie vertebrali; le arterie cerebrali anteriori invece si anastomizzano tra loro

completando il poligono di Willis. Dall'arteria brachio-cefalica nascono la succlavia destra e la carotide

comune destra. Le 2 arterie succlavie, destra e sinistra vanno ad irrorare rispettivamente l'arto superiore

destro e quello sinistro, l'arteria succlavia diventa poi l'arteria ascellare, in corrispondenza dell'ascella, poi

diventa l'arteria brachiale, in corrispondenza del braccio, in seguito in corrispondenza della piega del

braccio l'arteria brachiale si divide nelle arterie ulnare e radiale, che seguono rispettivamente l'ulna e il

radio. Dalla porzione discendente dell'aorta originano dei rami collaterali parietali o viscerali, quelli

parietali sono quelli costali, che si sviluppano lungo le coste; i viscerali sono quelle degli organi interni, i

principali vasi sono l'arteria esofagea che irrora l'esofago, e le 3 arterie bronchiali che nutrono i polmoni

nella grande circolazione, queste sono una a destra, l'arteria bronchiale destra, e due a sinistra, l'arteria

bronchiale superiore sinistra e la bronchiale inferiore sinistra. Sempre nella porzione discendente, ma

nella zona sub-diaframmatica (lombare) partono delle arterie collaterali anche qui parietali e viscerali. Le

parietali di questa zona sono dette lombari, le arterie viscerali Invece si diramano lateralmente e

anteriormente rispetto all'aorta. Lateralmente dall'aorta addominale sub-diaframmatica si originano,

dall'alto verso il basso, l'arteria frenica inferiore, l'arteria surrenale, la renale e la genitale, ovviamente di

ognuna di queste arterie ne abbiamo una sul lato destro e una sul lato sinistro. Anteriormente invece

escono: l'arteria celiaca, l'arteria mesenterica superiore e quella inferiore, queste sono arterie impari.

L'arteria celiaca è il vaso che va a irrorare, attraverso la tripode celiaca, il fegato, lo stomaco, il pancreas,

il duodeno e la milza. Dall'arteria celiaca, in corrispondenza del tripode celiaco nascono 3 arterie, l'arteria

epatica propria, l'arteria gastrica sinistra e l'arteria lienale (o splenica). L'arteria epatica propria origina dal

tripode celiaco e va a irrorare il fegato, l&

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Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
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SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arnold3355 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze morfologiche e funzionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pacini Alessandra.