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Il ciclo cardiaco

Il ciclo cardiaco è il periodo compreso tra l'inizio di un battito e quello successivo. In questo periodo atri e ventricoli alternano fasi di rilassamento (diastole), nelle quali si riempiono di sangue venoso, e fasi di contrazione (sistole) durante le quali si svuotano, spingendo il sangue arterioso nei due circoli. Queste fasi interessano contemporaneamente i due lati del cuore e si alternano in modo che il flusso del sangue sia sempre unidirezionale: gli atri ricevono il sangue che proviene dalle grandi vene (vene cave e polmonari) facendo aprire contemporaneamente le due valvole atrioventricolari (bicuspide e tricuspide) le quali permettono il passaggio del sangue nei ventricoli. Vi è un aumento di pressione che permette l'apertura delle valvole semilunari con conseguente contrazione del ventricolo (sistole ventricolare) pompando il sangue nelle arterie principali (aorta e tronco polmonare). 9Hai trovato un errore? Contattami

“a.popoli@studenti.unimol.it”

La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita su una parete del vaso, varia lungo tutto l'apparato vascolare: infatti la pressione arteriosa diminuisce progressivamente dal ventricolo sinistro del cuore fino alle arteriole. Viene espressa in millimetri di mercurio (mmHg).

La pressione non è costante poiché aumenta durante la sistole ventricolare e diminuisce durante la diastole ventricolare. Il picco massimo durante la sistole ventricolare è chiamato pressione sistolica mentre la pressione sanguigna minima alla fine della diastole ventricolare è chiamata pressione diastolica. Fisiologicamente la minima avrà un valore di 80 mmHg mentre la massima sarà di 120 mmHg.

Ricapitolando la pressione arteriosa si distingue in:

  • pressione sistolica (o "massima"), durante la contrazione o sistole ventricolare.
  • pressione diastolica (o "minima"), durante il rilassamento o diastole ventricolare.

diastole ventricolare. I toni cardiaci sono prodotti durante il "battito cardiaco". Tali toni vengono prodotti dalle valvole cardiache, al loro chiudersi, o dal flusso sanguigno che passa attraverso esse. I toni udibili dall'orecchio umano nell'individuo sano sono quattro:

  1. Il primo tono, chiusura delle due valvole atrioventricolari (tricuspide e mitralica) durante la sistole ventricolare.
  2. Il secondo tono è generato dalla chiusura delle valvole semilunari, polmonare e aortica, durante la diastole ventricolare.
  3. Il terzo tono (galoppo ventricolare) è causato dal brusco riempimento del ventricolo. È udibile tipicamente nei bambini e i soggetti con alta gittata cardiaca.
  4. Il quarto tono (galoppo atriale), è invece generato dalla sistole atriale.

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Lo stimolo alla contrazione avviene in modo autonomo in assenza di stimolazioni nervose. Il sistema di conduzione del cuore

è una rete specializzata di cellule muscolari cardiache che creae conduce un impulso elettrico dagli atri a tutto il corpo ventricolare del cuore, creando così la contrazione adatta a irrorare col sangue tutto l'organismo. Esso è formato dal sistema senoatriale e dal sistema atrioventricolare.

Il sistema senoatriale è costituito dal nodo senoatriale (fibre miocardiche specifiche intrecciate), situato nella parete posteriore dell’atrio destro, vicino all’ingresso della vena cava superiore. Le fibre che costituiscono il nodo del seno hanno la capacità di contrarsi automaticamente in modo ritmico, con una frequenza più elevata di ogni altra fibra muscolare del cuore. Il nodo, indicato come il pacemaker del cuore (cellule P), all’inizio di ogni ciclo cardiaco dà origine all’impulso che determina la contrazione degli atrii e dei ventricoli. Le fibre del nodo senoatriale sono in contatto con quelle miocardiche atriali.

circostanti e lo stimolo si propaga attraverso alcuni fasci di fibre, fasci internodali, per raggiungere l'atrio sinistro e il nodo atrioventricolare. Il sistema atrioventricolare è costituito dal nodo atrioventricolare situato nell'atrio di destra in posizione mediale, alla giunzione tra atrio e ventricolo durante il quale, con un ritardo di 100ms, avviene la contrazione atriale. Appena la contrazione si completa, l'impulso viaggia lungo il setto interventricolare all'interno del fascio AV (fascio di His). La contrazione ha così inizio. Il fascio di His si divide in due branche raggiungendo i rispettivi ventricoli e terminando con le fibre di Purkinje al livello dei muscoli papillari. La contrazione ventricolare raggiunge così il suo completamento. 11Hai trovato un errore? Contattami "a.popoli@studenti.unimol.it" L'elettrocardiogramma (ECG) è la riproduzione grafica dell'attività elettrica del cuore (depolarizzazione e

La gittata cardiaca (GC) è il volume di sangue che il ventricolo destro e il ventricolo sinistro riescono ad espellere in un minuto attraverso l'arteria polmonare e l'aorta. È determinata dal prodotto tra frequenza cardiaca e gittata sistolica (volume sistolico VS). A riposo la frequenza cardiaca è di circa 72-75 battiti/minuto, mentre la gittata sistolica, rappresenta la quantità di sangue pompata ad ogni battito attraverso ciascun ventricolo ed è di circa 70 mL. La gittata cardiaca

Le principali onde del ciclo cardiaco sono:

  • onda P: depolarizzazione degli atri con la conseguente contrazione atriale.
  • Complesso QRS: corrisponde alla depolarizzazione ventricolare. In questo intervallo è compresa anche la ripolarizzazione atriale che non risulta visibile perché mascherata dalla depolarizzazione ventricolare molto più imponente.
  • Onda T: rappresenta la ripolarizzazione ventricolare.

corrisponderà quindi a circa 5 litri/min, che corrisponde grossomodo all'intero volume sanguigno.

Il volume telediastolico (VTD) è il volume presente all'interno dei ventricoli al termine della diastole ventricolare (apertura delle valvole atrioventricolari e riempimento dei ventricoli). Il volume telediastolico è di circa 110-120 ml.

Il volume telesistolico (VTS) è il volume di sangue che rimane nel ventricolo alla fine della contrazione, o sistole ventricolare. Durante la sistole, lo svuotamento ventricolare sia destro che sinistro, determina una diminuzione di tale volume all'incirca di 70 ml (gittata sistolica). Il volume rimanente, quindi il volume telesistolico, è di 120ml – 70ml = 50ml.

Il cuore è innervato dal plesso cardiaco (parte nervosa del cuore) caratterizzato da fibre simpatiche e parasimpatiche. Il sistema simpatico è costituito dai gangli che si trovano a livello del collo (SNC -> Nervo pregangliare ->

Ganglio -> Nervo postgangliare -> Organo) Essi si dividono in superiore, medio e inferiore e si distendono fra le porzioni cervicali e toraciche inducendo un aumento della frequenza cardiaca. Il sistema parasimpatico attraverso il nervo vago induce una diminuzione della frequenza. Un maggior ritorno venoso (volume telediastolico) induce una maggior contrazione con conseguente aumento della frequenza cardiaca attraverso l'innervazione autonoma, sistema simpatico. Invece, Il volume telesistolico (post-carico) è la resistenza da parte del cuore di pompare sangue nelle arterie, es. nel momento in cui avviene un restringimento di esse.

Il volume telediastolico determina il precarico miocardico ovvero lo stiramento del muscolo cardiaco alla fine della diastole. L'entità del precarico influenza l'efficienza della contrazione, quindi il VTS.

Il volume telesistolico determina il postcarico ovvero la resistenza opposta al flusso sanguigno in uscita dal cuore, maggiore.

è il postcarico, minore sarà l’efficienza di pompa del cuore e maggioresarà il volume telesistolico. La vasodilatazione diminuisce il postcarico, la vasocostrizione loaumenta. Volume sistolico (VS) = VTD – VTS 12

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Gli scambi di nutrienti avvengono alivello capillare. Ormoni, anticorpi,gas e tutto quanto è veicolato dallacorrente ematica. Gli scambi disostanze dai capillari alle cellulepossono avvenire attraversomeccanismi di pressione, lapressione idrostatica e la pressionecolloido-osmotica.

Nelle arteriole la pressioneidrostatica è più alta a livello delcapillare rispetto alla pressionecolloido osmotica, che èstrettamente dipendente dallaconcentrazione di proteine. Essa èla forza che regola il passaggio diacqua dal compartimento"proteicamente" menoconcentrato a quello piùconcentrato permettendo lafuoriuscita dei nutrienti.

venula la pressione idrostatica è più bassa di quella colloido osmotica a causa della bassa velocità del flusso venoso. Con lo spostamento dell'equilibrio a favore della pressione colloido osmotica avviene il passaggio di acqua dall'esterno verso l'interno permettendo il richiamo delle sostanze (anidride carbonica) nelle venule. I meccanismi che giocano un ruolo fondamentale nella determinazione della pressione arteriosa, sono distinti in base alla rapidità in cui intervengono, ovvero un controllo a breve termine e controllo a lungo termine. Nel sistema a breve termine intervengono i barocettori che sono situati nelle pareti delle grosse arterie, l'arco aortico e le arterie carotidee. Quando i recettori segnalano un aumento della pressione, il centro di controllo rallenta il battito cardiaco e una riduzione della noradrenalina e dell'adrenalina (vasocostrittori) determinano una vasodilatazione a livello delle arteriole periferiche. Sesistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). Quando la pressione arteriosa diminuisce, il rene rilascia renina nell'angiotensinogeno, che viene convertito in angiotensina I. Questa viene poi convertita in angiotensina II dall'enzima convertente l'angiotensina (ACE) nei capillari polmonari. L'angiotensina II provoca la vasocostrizione delle arteriole, aumentando così la pressione arteriosa. Inoltre, stimola la secrezione di aldosterone a livello renale, che favorisce l'assorbimento di sodio ed acqua, aumentando il volume circolatorio e riportando la pressione a livelli normali.

rilascio dell’eritropoietina (EPO) che stimola il midollo osseo a produrre globuli

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
66 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gordiac di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Bruni Renato.