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D
0
Se ∃ ∩ ∃
lim f (x) = l lim f (x) = l =⇒ l = l
1 2 1 2
x→x x→x
0 0
Dimostrazione
Supponiamo che la funzione ammetta anche un valore l come limite in x .
2 0
Dalla definizione si ha che:
∀ ∃ ∈ \ {x }, ∈ − |l −
> 0 δ > 0 / x x (x δ , x + δ ) =⇒ f (x)| <
D
1 0 0 1 0 1 1
∀ ∃ ∈ \ {x }, ∈ − |l −
> 0 δ > 0 / x x (x δ , x + δ ) =⇒ f (x)| <
D
2 0 0 2 0 2 1 }.
Per un > 0 e per i corrispondendi δ e δ si definisca delta = min{δ , δ Se
1 2 1 2
si somma e si sottrae f (x) dalla differenza dei due limiti, si ottiene che:
|l − | |l − − |
l = f (x) + f (x) l
1 2 1 2
1.7. CONVERGENZA DELLE SUCCESSIONI MONOTONE LIMITATE 9
Usando la disuguaglianza triangolare si ha che:
|l − − | ≤ |l − |f − |
f (x) + f (x) l f (x)| + (x) l
1 2 1 2
Questi due termini sono ciascuno minori di un valore arbitrariamente piccolo
per la definizione di limite:
|l − |f − |
f (x)| + (x) l < 2
1 2
Si può quindi ricapitolare dicendo che:
|l − |
l < 2
1 2
L’unico valore che è minore di qualsiasi altro numero > 0, è per forza zero,
per la Proprietà di Archimede, quindi si ha che:
∀ |l − |
> 0 =⇒ l = 0 =⇒ l = l
1 2 1 2
1.7 Convergenza delle successioni monotone lim-
itate {x } ≤ ≤
Data una successione , tale che x x M < +∞ ovvero mono-
n n∈N n n+1
∈
tona crescente e limitata, per un certo M allora la successione converge,
R,
∃ ∈
cioè lim x R.
n
Dimostrazione {x }
Per assurdo, supponiamo che non sia di Cauchy, si ha quindi che:
n
∃ ∀ ≥ ∃ ≥ |x − | ≥
> 0 : N () 0 n, m N () =⇒ x
n m
Si sceglie quindi n > m cosı̀ da avere che:
|x − | −
x = x x
n m n m
e quindi: − ≥
x x
n m
e quindi ottenere che: ≥
x x +
n m
che indica proprio che la serie non converge. Si può quindi scegliere un N () = 1
tale per cui si ha che: ∃ ≥ ≥
n > m N =⇒ x x +
1 1 1 n m
1 1
Se si ripete il procedimento per un N () = n si otterrà:
1
∃ ≥ ≥ ≥ ≥
n > m N = n > m =⇒ x x + x + x + 2
2 2 2 1 1 n m n m
2 2 1 1
10 CHAPTER 1. TEOREMI PRIMO PARZIALE
Iterando, con N = n si ottiene che:
k k−1
≥ ≥ ≥ ≥ · · · ≥ − ≥
x x + x + x + 2 x + (k 1) x + k
n m n m n m
1 1
k+1 k+1 k k
Per la proprietà del confronto dei limiti, si ha che:
≥
lim x lim (x + k)
n m 1
k+1
k→+∞ k→+∞
Il secondo limite tende a più infinito, dato che è presente una k nell’espressione,
quindi anche il limite precedente dovrà tendere ad infinito, poichè è maggiore o
uguale al secondo: lim x = +∞
n k+1
k→+∞
{x }
Questo implica che non è superiormente limitata, che va contro le ipotesi
n
del problema iniziali.
1.8 Permanenza del segno 0
→ ∈
Si consideri una funzione f : e sia x un punto di accumulazione
D R D
0
del dominio nel quale esiste il limite
l := lim f (x)
x→x 0 ≥
Se la funzione è non negativa, allora il suo limite è non negativo. Se f (x) 0
∈ ≥
con x allora l 0.
D
Dimostrazione ≥
Date le ipotesi, si dimostri che l 0. Per assurdo, si supponga che l < 0.
l
− . Essendo l < 0, > 0 sicuramente, quindi si può dire che:
Scegliamo := 2
∃ | ∈ − ∈ 6 |f −
δ() x (x δ, x + δ) , x x = x =⇒ (x) l| <
D,
0 0 0 |f −
Quindi, posto questo , esiste un certo intervallo di x tale per cui (x) l| < ,
ovvero: −
l < f (x) < l +
l
− , si può tranquillamente dire che la parte sinistra della dise-
Essendo = 2
quazione è sempre vera, poichè un numero negativo, e f (x) è sempre maggiore
o uguale a zero per definizione. Però, a destra si ottiene che:
l l
−
f (x) < l = < 0
2 2
quindi per assurdo, si ottiene che f (x) < 0.
1.9. TEOREMA DEL CONFRONTO 11
1.9 Teorema del confronto
Se ∃
≤ ∃ g(x) = l
f (x) = l lim
f (x) g(x) lim 2
1 x→x
x→x 0
0
allora ≤
l l
1 2
Dimostrazione ≤
Se si considerano le ipotesi, f (x) g(x), si può portare f (x) dall’altra parte ed
ottenere: ≤ −
0 g(x) f (x)
Per la permanenza del segno: −
≤ (g(x) f (x))
0 lim
x→x 0
ovvero: ≤ −
0 lim g(x) lim f (x)
x→x x→x
0 0
che è uguale a: ≤ −
0 l l
2 1
per ipotesi. Quindi si ha che: ≤
l l
1 2
1.10 Continuità della funzione composta
→ ∈
Si consideri una funzione g : (c, d) continua in un punto y (c, d) ed una
R 0
→ ∈
funzione f : (a, b) (c, d) continua in un punto x (a, b) tale che y = f (x ).
0 0 0
◦ →
Allora la funzione composta g f : (a, b) è continua in x .
R 0
Dimostrazione
◦
Poniamo z := (g f )(x ) = g(f (x )) = g(y ). Per le ipotesi abbiamo che:
0 0 0 0
lim f (x) = y lim g(x) = z
0 0
x→x y→y
0 0
Per la definizione di continuità della funzione g in y , abbiamo che:
0
∀ ∃ ∈ |y − |z −
> 0 r > 0 / y (c, d), y| < r =⇒ g(y)| <
0 0
Per la definizione di continuità della funzione f in x , abbiamo invece che:
0
∀ ∃ ∈ |x − |y −
r > 0 δ > 0 / x (a, b), x| < δ =⇒ f (x)| < r
0 0
Di conseguenza per ogni > 0 fissato, possiamo considerare un opportuno valore
r > 0 affinchè valga la prima e poi un corrispondende valore δ > 0 affinchè
12 CHAPTER 1. TEOREMI PRIMO PARZIALE
∈ |x −
valga la seconda. Quindi per x (a, b) con x| < δ, la seconda implica che
0
|y − |z −
f (x)| < r e la prima che g(f (x))| < . In definitiva abbiamo provato
0 0
che: ∀ ∃ ∈ |x − |z −
> 0 δ > 0 / x (a, b), x| < r =⇒ g(f (x))| <
0 0
cioè che: ◦
lim (g f )(x ) = z
0 0
x→x 0
che per ipotesi è uguale al valore che assume nel punto x , quindi la funzione
0
composta è continua in x .
0
1.11 Teorema di Weierstrass
∈ ⊂
Sia f C([a, b]) una funzione continua sull’intervallo chiuso e limitato [a, b] R.
Esistono allora il massimo e minimo globali di f su [a, b]. Più precisamente:
∃ ∈ ∈ ≤ ≤
x , x [a, b] tale che x [a, b] =⇒ f (x ) f (x) f (x )
m M m M
Dimostrazione
Sia M := sup Im(f ) l’estremo superiore dell’immagine della funzione. Per le
{y } ⊂
proprietà dell’estremo superiore, esiste una successione Im(f )tale che
n
lim y = M
n
n→+∞
{x } ⊂
Sia quindi [a, b] una successione tale che f (x ) = y . Ovvero una
n n n
successione tale che la sua immagine in f è uguale alla successione y che ha
n
limite M . Si ha perciò: lim f (x ) = lim y = M
n n
n→+∞ n→+∞
{x }
Poichè l’insieme dei punti di è limitato ed infinito, per il Teorema di
n
Bolzano-Weierstrass (che dice che se un insieme è limitato ed infinito allora
l’insieme dei punti di accumulazione non è vuoto), esso ammette almeno un
∈
punto di accumulazione che denotiamo con x [a, b]. Esisterà quindi almeno
M
{x } ⊆ {x }
una sottosuccessione convergente a x , quindi che ha:
n n M
k lim x = x
n M
k
k→+∞
Poichè f è continua, si può dire che:
M = lim f (x ) = lim f (x ) = f (x )
n n M
k
n→+∞ k→+∞
quindi M è finito ed è il valore massimo dell’immagine Im(f ) assunto da f nel
∈
punto x [a, b].
M
1.12. TEOREMA DEGLI ZERI 13
1.12 Teorema degli zeri
∈
Sia data una funzione f C([a, b])continua sull’intervallo chiuso e limitato
⊂
[a, b] Se
R. ·
f (a) f (b) < 0
allora ∃ ∈
x (a, b) tale che f (x = 0)
0 0
Dimostrazione
Per compodità di notazione poniamo a := a e b := b. Sia
0 0
a + b
0 0
c := 2
il punto medio di [a , b ]. Se f (c) = 0, allora abbiamo trovato il punto x := c
0 0 0
dove f si annulla. Altrimenti, tra [a , c] e [c, b ], denotiamo con [a , b ] quello ai
0 0 1 1
cui estremi f assume segno opposto. Iterando questo procedimento (dicotomia),
otteniamo una successione decrescente di intervalli:
· · · ⊂ ⊂ ⊂ · · · ⊂ ⊂
[a , b ] [a , b ] [a , b ] [a , b ]
n+1 n+1 n n 1 1 0 0
≥
tali che per ogni n 1 si ha che: ·
f (a ) f (b ) < 0
n n
{a }
Poichè per costruzione, la successione è crescente e superiormente limitata
n
da b , si ha:
0 ≤ ≤ ≤ ≤
. . . a a . . . b
n n+1 0
{b }
e analogamente, si ha che la successione è, per costruzione, decrescente ed
n
inferiormente limitata da a :
0 ≤ ≤ ≤ ≤
a . . . b b . . .
0 n+1 n
Per costruzione, la differenza tra le successioni, è:
−
b a
0 0
−
b a =
n n n
2
Quindi si ha che: −
b a
0 0
−
lim b a = lim =0
n n n
2
n→+∞ n→+∞
Per il teorema del limite delle successioni monotone limitate, le due successioni
∈
convergono e sono limitate, per cui esiste x tale che:
R
0
x = lim a = lim b
0 n n
n→+∞ n→+∞
14 CHAPTER 1. TEOREMI PRIMO PARZIALE
·
Per il teorema della permanenza del segno, si prende f (a ) f (b ) < 0 e si può
n n
dire che: · ≤
lim f (a ) f (b ) 0
n n
n→+∞
e quindi, per la proprietà del prodotto dei limiti:
· ≤
lim f (a ) lim (b ) 0
n n
n→+∞ n→+∞
Essendo f continua, si ha che:
· ≤
f lim a f lim b 0
n n
n→+∞ n→+∞
ovvero: · ≤
f (x ) f (x ) 0
0 0
2 ≤
f (x ) 0
0
che ha come soluzioni, solamente f (x ) = 0.
0
1.13 Teorema dei valori intermedi
∈
Sia data una funzione continua f C([a, b]) su