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Economia sommersa
La produzione di beni realizzata in totale assenza di conoscenza da parte della pubblica amministrazione. Le imprese in difficoltà sono esposte all'aggressione da parte della criminalità organizzata, la quale trova in esse uno strumento utile per rigenerare i capitali illeciti e per inserirsi nell'economia legale. L'illegalità appare come una variabile critica capace di influenzare le dinamiche gestionali delle imprese, le quali possono diventare vittime e quindi cessare il loro importante ruolo sociale.
3. Le relazioni con il Sistema Finanziario
L'organo di governo delle imprese, nell'intraprendere e nell'intrattenere rapporti con le istituzioni finanziarie, deve valutare correttamente il giusto equilibrio tra fonti proprie e fonti esterne da impiegare nell'attività operativa. Le istituzioni finanziarie costituiscono un sovra-sistema di ordine superiore rispetto alle imprese previa esistenza.
informazioni riservate dell'impresa. Il Transactional Banking, invece, si basa su rapporti di tipo transazionale, in cui la banca fornisce servizi finanziari standardizzati all'impresa, come ad esempio l'apertura di conti correnti, l'emissione di carte di credito o l'erogazione di prestiti. In questo caso, la relazione è meno personalizzata e più incentrata sulle operazioni finanziarie. Entrambe le categorie di relazioni sono importanti per l'impresa e la banca. La Relationship Banking permette alla banca di avere una conoscenza approfondita dell'impresa e di offrire servizi finanziari più personalizzati, ma presenta anche dei rischi di divulgazione delle informazioni. Il Transactional Banking, invece, offre servizi finanziari standardizzati e più rapidi, ma può essere meno flessibile alle esigenze specifiche dell'impresa. In conclusione, le relazioni tra banca e impresa sono complesse e possono assumere diverse forme, a seconda delle esigenze e delle caratteristiche dell'impresa. La scelta tra Relationship Banking e Transactional Banking dipende dalle specifiche necessità dell'impresa e dalla strategia finanziaria adottata.informazioni possedute dalla banca. Un ulteriore rischio è rappresentato dall'esclusività del rapporto.
La seconda tipologia si caratterizza per relazioni con condizioni contrattuali più rigide, vincolate e che prevedono un'elevata onerosità per l'impresa cliente. In questo modello la banca interpreta ogni singola operazione come uno specifico rapporto e non ha interesse a realizzare un unitario prospetto informativo sul cliente, il quale viene valutato di volta in volta a seconda della richiesta manifestata.
Tra le due tipologie relazionali, la prima appare quella con le maggiori potenzialità strategiche poiché consente alla banca di formulare un efficace profilo rischio-rendimento.
L'attività di controllo che il sistema finanziario esplica sull'operato delle imprese, oltre ad essere finalizzata ad un monitoraggio del profilo rischio/rendimento, assume anche una valenza di ordine socio-economico.
L'efficienza
sistema finanziario, è fondamentale avere una buona capacità di analisi dei fenomeni economici. Il Nuovo Accordo di Basilea, che riguarda il sistema finanziario e le sue relazioni con le imprese, prevede maggiori forme di controllo e valutazione dei rischi. Il nuovo accordo si basa su tre pilastri fondamentali: 1. Valutazione dei requisiti patrimoniali minimi: questo pilastro riguarda nuove metodologie di analisi delle disponibilità patrimoniali, parametrizzate in base ai rischi. Le banche devono mantenere un rapporto tra capitale di vigilanza e attivo ponderato pari o superiore all'8%. Il numeratore del rapporto può essere calcolato utilizzando tre differenti modelli: standardizzato, di portafoglio o con i rating interni. Il denominatore si basa su tre fattori di rischio: di credito, di mercato e operativo. 2. Controllo prudenziale: questo pilastro definisce i compiti di controllo del risk management. È importante che le banche svolgano un'attenta gestione dei rischi per garantire la stabilità del sistema finanziario. 3. Disciplina di mercato: questo pilastro prevede maggiore trasparenza informativa. È importante che le informazioni sulle attività finanziarie siano chiare e accessibili, in modo da favorire una corretta valutazione dei rischi da parte degli investitori. In sintesi, il Nuovo Accordo di Basilea mira a migliorare la stabilità del sistema finanziario attraverso una valutazione più accurata dei rischi, un controllo prudenziale efficace e una maggiore trasparenza informativa.rischio di credito, le variabili da considerare riguardano: - rating cliente - analisi delle garanzie - tipologia di operazione Oltre alla valutazione degli aspetti quantitativi delle imprese, importante è l'analisi qualitativa che riguarda la verifica della capacità competitiva dell'impresa finanziata ed il suo posizionamento di mercato. La nuova disciplina discendente da Basilea 2 comporterà sensibili ricadute sull'accesso al credito per le piccole e medie imprese le quali dovranno essere in grado di manifestare la propria capacità di sopravvivenza non soltanto in termini di equilibri interni, ma anche con riferimento alle loro capacità strategico-competitive. L'assenza, la carenza o l'erronea informazione potranno pregiudicare le relazioni, determinando anche l'impossibilità di accesso al credito, quindi l'innalzamento del rischio di default per le imprese, quindi ancora l'incremento dei prezzi delle.operazioni. L'efficienza informativa dei mercati finanziari costituisce un presupposto essenziale per il loro corretto funzionamento in quanto consente di valutare correttamente il rapporto rischio-rendimento. Gli intermediari finanziari svolgono un importante ruolo di regolazione dell'informazione poiché riducono le asimmetrie informative esistenti nel mercato. Nei mercati, l'informazione è presente in maniera difforme rendendo imperfette le negoziazioni a causa delle asimmetrie informative. In questa situazione si generano due atteggiamenti definiti moral hazard e adverse selection. Il primo considera l'insieme di comportamenti corretti finalizzati al raggiungimento di maggiori vantaggi, mentre con il secondo si fa riferimento a scelte basate su erronee valutazioni derivanti dalla parziale ed incompleta informazione. In questo contesto le imprese corrette ed efficienti rischiano l'uscita dal mercato poiché non riescono a sostenere le
che ne risentono maggiormente, in quanto sono costrette ad adattarsi alle richieste e alle politiche dell'Industria per poter sopravvivere sul mercato. LE RELAZIONI INDUSTRIA – DETTAGLIO MODERNO In questo tipo di relazione, l'Industria e il Dettaglio hanno un rapporto più equilibrato, basato sulla reciprocità e sulla collaborazione. Entrambi i soggetti si influenzano reciprocamente, cercando di trarre vantaggio dalla partnership. L'Industria fornisce al Dettaglio prodotti di qualità e servizi aggiuntivi, mentre il Dettaglio offre all'Industria una maggiore visibilità e accesso alla clientela finale. Questo tipo di relazione favorisce lo sviluppo di strategie di marketing condivise e di sinergie tra i due attori economici. LE RELAZIONI INDUSTRIA – DETTAGLIO INTEGRATO Nelle relazioni di tipo integrato, l'Industria e il Dettaglio si fondono in un'unica entità, condividendo risorse e decisioni strategiche. Questo tipo di relazione si verifica spesso nelle grandi catene di distribuzione, dove l'Industria controlla direttamente il punto vendita e gestisce l'intera filiera produttiva. L'integrazione tra Industria e Dettaglio consente di ottenere vantaggi competitivi, come una maggiore efficienza operativa e una migliore gestione delle risorse. In conclusione, le relazioni tra Industria e Distribuzione possono assumere diverse forme, ognuna con le sue caratteristiche e implicazioni. È fondamentale che queste relazioni siano basate sulla reciprocità, sulla trasparenza e sul rispetto reciproco, al fine di garantire un ambiente economico sano e sostenibile.maggiormente esposte ai rischi e a ciò bisogna aggiungere le difficoltà competitive determinate dalla maggiore presenza della grande distribuzione nel panorama commerciale. LE RELAZIONI INDUSTRIA - GD La crescita del potere contrattuale della Distribuzione ha determinato profondi cambiamenti nella relazione con effetti anche sul lato della competitività verticale la quale si è rafforzata anche per alcuni aspetti, tra cui:- influenza sulle decisioni di acquisto-vendita di prodotti commodities
- offerta di marche commerciali
dialogare senza l'interposizione della distribuzione. Si giunge ad avere una conoscenza diretta dei dati di vendita e delle informazioni che riguardano la propria clientela, le quali appaiono di fondamentale importanza per l'analisi preventiva dei bisogni da cui possono discendere utili impostazioni gestionali.
Per le imprese, l'e-commerce, pur costituendo sempre un canale ormai indispensabile, deve essere interpretato come una realtà in cui possono manifestarsi difficoltà e rischi rappresentati, oltre che dalla comunicazione many to many, anche da erronee valutazioni degli oneri di logistica, dalla difficoltà di influenzare gli acquisti del consumatore, dall'accesa e quasi sconosciuta competitività esistente.
5. Le dinamiche settoriali
L'operatività competitiva delle imprese si identifica in quella parte del mercato in cui operano realtà tra loro simili, poiché caratterizzate dall'esistenza di elementi omogenei.
In questo ambito dell'ambiente economico si instaurano relazioni competitive basate su regole derivanti dalla rilevanza rivestita dai diversi attori. Nell'impostazione del modelli di analisi di settore, risulta indispensabile la ricerca di un denominatore comune che consente di classificare un'intera area competitiva. L'elemento che accomuna le attività imprenditoriali è rappresentato dalla tipologia dei beni prodotti, che consente un'aggregazione abbastanza omogenea delle unità esaminate. L'adozione di un metodo misto che prevede l'inclusione di altre variabili da valutare oltre al prodotto, può agevolare la riduzione della complessità ed incrementare la conoscenza dei fenomeni reali o potenziali. Un altro importante contributo teorico che riguarda l'analisi settoriale è quello proposto dal Porter che, superando i limiti degli approcci dell'economia industriale, considera la capacità.dell'impresa di modificare il proprio ambiente competitivo. Il modello esamina cinque elementi dalla cui analisi si può comprendere l'andamento delle dinamiche del settore indagato.
I settori economici possono presentare un andamento ciclico per cui si determinano alternanze tra periodi negativi e positivi che non necessariamente provocano situazioni di difficoltà.
Il settore può essere analizzato considerando il suo ciclo di vita le cui fasi (introduzione, sviluppo, maturità e declino) appaiono caratterizzate da differenti comportamenti e condizioni ambientali, in relazione all'andamento della domanda e al tempo. La rischiosità e la possibilità di subire la crisi può manifestarsi in qualsiasi momento del ciclo di vita.
Durante l'introduzione possono generarsi crisi dovute principalmente alla ridotta redditività, connessa a flussi di cassa negativi, cui si contrappone l'elevato livello degli investimenti.
ta dell'impresa è rappresentato dalla necessità di mantenere un vantaggio competitivo sul mercato. Per farlo, l'impresa deve essere in grado di distinguersi dai suoi concorrenti offrendo prodotti o servizi unici o di alta qualità. Per affrontare questo problema, l'impresa può adottare diverse strategie. Una strategia comune è quella di investire in ricerca e sviluppo per sviluppare nuovi prodotti o migliorare quelli esistenti. In questo modo, l'impresa può offrire ai suoi clienti qualcosa di nuovo o di migliore rispetto alla concorrenza. Un'altra strategia è quella di differenziarsi attraverso il branding e il marketing. L'impresa può creare un'immagine di marca forte e promuovere i suoi prodotti o servizi in modo efficace per attirare i clienti. In questo modo, l'impresa può creare una percezione di valore superiore rispetto alla concorrenza. Inoltre, l'impresa può cercare di ridurre i costi di produzione per essere più competitiva sul prezzo. Ciò può essere fatto attraverso l'adozione di tecnologie innovative, l'ottimizzazione dei processi produttivi o la ricerca di fornitori più convenienti. Infine, l'impresa può cercare di creare barriere all'ingresso per i nuovi competitors. Ciò può essere fatto attraverso l'ottenimento di brevetti o diritti di proprietà intellettuale, la creazione di reti di distribuzione o la costruzione di relazioni solide con i clienti. In conclusione, mantenere un vantaggio competitivo sul mercato è fondamentale per l'impresa. Per farlo, l'impresa può adottare diverse strategie, come l'innovazione, la differenziazione, la riduzione dei costi e la creazione di barriere all'ingresso.