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Analisi Numerica 27/02/87 Prof. Pesamosca
Risolvere numericamente le equazioni dell'analisi! Avrò bisogno dell'intervallo in cui trovo le soluzioni. Ciò si ottiene ricavando un algoritmo del problema specifico. Utilizzeremo il FORTRAN per usare il calcolatore. Potrò descrivere un algoritmo anche tramite un diagramma di flusso.
Es: risoluzione di una equazione di 2o grado
ax2 + bx + c = 0
Suppongo di poter operare solo nei reali.
- Leggi a, b, c
- d = b2 - 4ac
- Se d > 0
- r1 = -b + √d / 2a
- r2 = -b - √d / 2a
- Scrivi r1, r2
- Altrimenti
- Scrivi "r1 = r2 = -b / 2a"
- Scrivi "r' = √d / 2a"
- Scrivi r1(+p), r1(-p)
Dei errori sui dati iniziali si propageranno. Avrò fondamentalmente due tipi di errori:
- Errori aritmetici (o arrotondamenti)
- Errori di troncamento
Errori Aritmetici:
- I dati numerici possono avere effetti da errori ad es: 3,1415616 |E| < 0,5 x 10-m
avrò pure
0,1 = 1⁄10 in binario diviene un numero periodico e non può essere rappresentato precisamente.
b) gli errori si propagano attraverso le operazioni:
x1 Somma
x2
x + y = x* + y* + E1 + E2
avrò la Somma degli errori,
XY= x*y* + x*E2 + y*E1 + E1E2 ho il prodotto misto.
c) operazioni tra numeri con effetti de errori potranno produrre errori
1 : 3 = 0,3333...
l'errore potrò essere approssimato
in questo caso: lE 0,3 x 10-4
ORA
Errore di TRONCAMENTO:
le maggior parte degli algoritmi sono impecciati e pie di sorsa comportano
errore.
Ex: Calcolo di una funzione tramite formula di TAYLOR.
f(x) = f(x0) + f'(x0)(x-x0) + f''(x0)(x-x0)2⁄2!
+ ... + f(n)(x0)(x-x0)n⁄n!
ignorando gli errori aritmetici alla fine avrò un errore che dipende del metoto.
tale errore è dato del resto di taylor.
R(x) = f(n+1)(ξ)⁄(n+1)! (x-x0)n+1
ORA:
Errore assoluto ed errore relativo:
E(errore assoluto) = Valore vero - Valore calcolato
ER(errore relativo) = E⁄valore vero
Il complesso di istruzioni eseguite ripetutamente finchè una condizione è vera è detto ciclo.
Nel disegnamo gli ambiti delle variabili. Possono essere di tipo reale o di tipo intero, ci sono anche altre variabili che vedremo.
Per quanto riguarda la struttura, potrà avere delle variabili semplici o dei vettori (cores). In quest ultimo caso una variabile avrà un indice (ACM), tale variabile è detta strutturata.
Q&A:
Algoritmi approssimati ed algoritmi non approssimati.
I primi si raggiungono la soluzione esatta in un paso finito di operazioni
I secondi, anche quando termina il programma non ho la soluzione esatta (curve di troncamento, serie formule di Taylor).
Q&A:
In matematica
- vettori
- matrici
- funzioni
- successioni
hanno alla base proprietà comuni.
Tale unificazione è data perciò a spazi vettoriali.
Introduciamo gli spazi lineari (o vettoriali)
Si indica con lettere corsive maiuscole.
È un insieme di elementi sui quali sono definite due operazioni:
La somma: X, Y ∈ E (Più elementi potranno essere matrici, vettori, funzioni, etc.)
X + Y = Z con Z ∈ E
È definita anche l'operazione di prodotto per uno scalare
Campo scalare F = reale
αX = Y α ∈ F e X, Y ∈ E
Esempi:
X = [ x1 x2 x3 ]
Y = [ y1 y2 y3 ]
Uno altro spazio: spazi normati:
Spazi delle funzione insiemi che sono sommabili nell'intervallo [a,b]
L1[a,b] uno spazio piú generale di C in cosí e periodo dello spazio C
Esempio:
L2[0,1] 2xt la funzione
normalmente qui si definisce la norma
||u||= sqrt ∫01 (u(x))2dx (varie anche per funzione complesse con l'assiomat□ di approgiare il modulo)
in quête funione no e definito un massimo.
Uno spazio lineare con la norma e detto SPAZIO LINEARE NORMATO.
In tale spazio potro definire la distanza tra due punti:
d(X,Y) = ||X-Y||
ora ci mettiamo in L2[a,b] la distanza sará:
d2(x)(Y) = sqrt ∫a⁽super⁾b (u(x) - v(x))²dx
Successione di punti di uno spazio lineare
Como definire il limite?
(Xn) ⟶ X se limn⟶∞ ||Xn - X|| = 0.
Uno successione é di Cauchy se:
limn⟶∞ ||Xn - Xm|| = 0n⟶∞ m⟶∞
Se ci treamo in R la condizione di Cauchy era condizione necessari e e sufficñ enefini la successione aff convergente.
Questa prooet\t no e vera en Eri in percolo in uno spazio lineare quabrian:
Esempio:
C[-1,+1] (fun continue) e consider norm
||u||∞(x) = |0 -1 ≤ x ≤ 0 x 0 ≤ x ≤ 1
Calcolo Pm(Xi ):
Pm(Xi )= L0(Xi )f0 + L1(Xi )f1 + ... + Li(Xi )fi + ... + Ln(Xi )fn =
Tale polinomio interpolate è unico. Si scede da:
Pm(x) = c0 + c1 x + c2 x² + ... + cn xn
Xi impongo le n+1 condizioni e scriviamo sostituire il sistema di n+1 eq. nelle n+1 eq.
c0 + c1 x0 + c2 x0 ² + ... + cn x0 n = f0
c0 + c1 x1 + ... + cn x1 n = f1
...
c0 + c1 xn + ... + cn xn n = fn
Scriviamo il determinante dei coefficienti: (determinante della sturna) (di Van der Monde)
D=
- 1 X0 X0 ² ... X0 m
- 1 X1 X1 ² ... X1 m
- ... Xn Xn ² ... Xn m
Si dimostra che D ≠ 0
Il sistema lincero ammette 1 sola soluzione, quindi il polinomio interpolatore esiste ed è unico.
I i-esimi coeff. proporzions pivis denaro scritti e sinteticamente :
Li ( x ) = Ψ(x)/( x - xi ) Ψ' ( xi )
Se considero abbatto
Ψ(x) ottengo proprio in numeratore di Li ( x ),
Ψ' ( xi ) = ( xi - x1 ) ( xi - x2 ) ... ( xi - xi ) ... ( xi - xm )
ed è poprio il denominatore
Il termine di resto non siamo in grado di valutarlo esattamente.
Si può fare tutt'al più una maggiorazione del resto:
Indichero con F[...,...] maxa ≤ x ≤ b f(n+1)(x) e fm+1 = mina ≤ x ≤ b |ψ(x)| ⋅ F[(n+1)] / (m+1)!.
OBA:
esaminiamo:
Considero una f(x) in un certo intervallo A=[a,b]
Scelgo due nodi x0 e x1 e costruisco il polinomio interpolatore.
Ne aggiungo un altro x2 e faccio la stessa cosa e così via.
Avrò una successione di polinomi interpolatori P1(x), P2(x), P3(x).
Posso dire che al crescere di n la successione tende alla funzione?
(i.e. limn → ∞ Pn(x) = f(x)?). IN GENERALE NON È VERO.
Si possono però dare delle condizioni sufficienti perché la condizione di limite esista. Tali condizioni sono:
|f(k)(x)| ≤ M
Cioè devo avere una costante che maggiora le derivate di ordine comunque elevato (derivate equilibrate).
Potro scriver quindi che:
| En(x) = ψ(x) f(n+1)(ξ) / (m+1)! | ≤ |(b - α)n+1 M / (m+1)! |
Da ciò si vede che:
limn → ∞ | En(x) | = 0
Posso anche dire in altre parole che la convergenza è UNIFORME.
Cioè in altre parole:
∀δ > 0 ∃ V > ∀m > V ε che valga quindi:
|Em(x)| < ε
è comunque una ipotesi molto restrittiva.
Ad esempio le derivate di ex e cos2x non rispondono alla condizione.