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Teoremi e Corollari

Teorema di Esistenza della Radice n-esima

Sia a ∈ ℝ⁺ ∪ {0} e n ∈ ℕ.

È un unico x ∈ ℝ⁺ ∪ {0} xn = a. Tale numero viene detto radice n-esima aritmetica di a e viene denotato con n√a.

Teorema di Esistenza del Logaritmo

Siano a, b ∈ ℝ⁺ tali che a ≠ 1, l'unica soluzione dell'equazione esponenziale ax = b viene detta logaritmo in base a di b e viene denotata con loga b.

Teorema dell'Unicità del Limite

Sia (xn)n regolata se

Dim: Prendo lim xn = l e lim xn = u.

Supponiamo per assurdo l ≠ u. Cerco

Scelgo ε en opportuno ε > 0: l < z < u 2 l - u 2 < u - z < u - xn < u

tale che ∀ ε > 0

  1. ∀ n ≥ N1 si è ∈ B(l, ε) ∀ n ≥ N2
  2. ∋ = lim xn
  3. ∀ R ∃ N: xu ∈ B(l, r) ∀ xu con Z limitato.

Si ha che xn ∈ B(l, xu) ∩ B(u, xt)

Assurdo perché per costruzione B(l, r) ∩ B(u, r) = ∅

Teorema della Permanenza del Segno Generalizzata

Sia

lim xu = M e si ∀ H ≤ L ⇔ xn > L

M, L ∈ ℝ

Dim: Per ipotesi:

∀ Z ∃N ∀ x ∈ ℝ si riduce H - Z < xu < H2

Invero M > L basta ad ognire L < H2 per dimostrare la tesi.

Teorema della permanenza del segno

Se limn xn = l > 0   c.f.   xn > 0

Se limn xn = l < 0   c.f.   xn < 0

NB. xn > 0, xn < 0

Supponiamo che l < 0 per xn > 0

per il teorema della permanenza

è del segno gen. l < 0. FALSO perché per l'ipotesi xn > 0

Teorema di confronto

Siano {an}, {bn}, {cn} tre successioni di numeri reali.

  1. ∃ k ∈ IN: an ≤ bn ≤ cn e limn cn = L → limn bn = L
  2. ∃ k ∈ IN: an ≤ bn e limn an = +∞ → limn bn = +∞
  3. ∃ k ∈ IN: an ≥ bn e limn bn = -∞ → limn an = -∞
  4. ∃ k ∈ IN: an bn   fn ≥ 0   an bn due successioni regolari

⇒ lim an = lim bn

Dim 1

Esplicitando le definizioni di limite per an e cn:

∀ ε > 0   ∃ n ∈ IN : |c-2 < an < ε+2|   ∀ n > k1

∀ ε > 0   ∃ n ∈ IN : l-ε < cn < l+ε ∀ n > k2

la heni porta provato solo dopo aver acquisito

ε > 0   ∃ θ ∈ IN :

l-ε < bn < l+ε ∀ n > k3

Posevamo ε = δ   ⇒ bn ∈ ε in i, trovamo necessariamente

fra l-ε-δ e l+ε+δ

bn si trova nello stesso intorno e ciò è garantito anche

dall'ipotesi: an ≤ bn   ∀ n > k1

A partire dove ∈ max \{v1, v2 v1 v2\}

Se definiamo v3 possiamo valutare le irraggiungimento   ∴

la definizione di limite tale che:

ε-δ < an ≤ bn ≤ cn < l+δ

cio' significa che firmato posso determinare K ∈ IN

l-ε < bn < l+ε ∀ n > h3

Dim 2, 3, 4

∀ k > 0   ∃ n ∈ IN : K < an fn ≥ ∀

∀ K > 0   ∃ n ∈ IN : H < an ≠ bn ≠ ∀

Così troviamo (xn) ϵ {X|x0} xn → x0

|f(xn) - K| < ε ∀n

f(xn) → K

Teorema di derivazione della funzione inversa

Sia f: (a, b) → R, invertibile, continua e derivabile in x0 ϵ (a, b)

Supponiamo che f'(x0) ≠ 0

=> f-1: f → (a, b) è derivabile in y0 = β(x0) e

D[f-1](y0) = 1/f'(x0)

Dim.

Per il teorema di continuità della funzione inversa

f-1 è continua in f-1.

Per ipotesi esiste finito limx → x0 β(x) - β(x0) / x-x0 = f'(x0)

Poiché f è invertibile abbiamo che f(x) ≠ f(x0) se x ≠ x0

x-x0 / f(x) - β(x0) ∀x ϵ (a, b)|xx0

limx → x0 x - x0 / f(x) - β(x0) = 1 / f'(x0)

Possiamo considerare la funzione reciproca del rapporto incrementale:

∃ ε > 0 ∃ δ > 0: ① x ϵ (a, b) ② x ≠ x0 e ③ |x - x0| < δ

|x - x0 / β(x) - β(x0) - 1 / f'(x0)| < ε

f-1 è continua in f-1.

In particolare è continua in y0 = β(x0)

II PARTE

Proviamo che sup f ∈ Gf

Supponiamo per assurdo che sup f ∉ Gf

f(x) ≤ sup f ∀ x ∈ X

sup f > f(x) ≥ 0 ∀ x ∈ X

Definiamo g : X ➔ ℝ g(x) := 1 / sup f - f(x) ∀ x ∈ X

g è ben definita perché il denominatore è diverso da zero (in particolare positivo) ∀ x ∈ X

g è rapporto di due funzioni continue in X delle quali quella al denominatore è diversa da zero in tutto X ⇒ g è continua in tutto X

Ripetendo la dimostrazione per la prima parte segue che g è limitata in particolare superiormente

Sia H un maggiorante per g.

  1. 1 / sup f - f(x) ≤ H ∀ x ∈ X
  2. sup f - f(x) ≥ 1 / H
  3. sup f - 1 / H ≥ f(x)
  4. sup f - 1 / H è maggiorante di f.

Assurdo perché essendo H > 0, 1 / H > 0, sup f - 1 / H < sup f e quindi abbiamo trovato un maggiorante più piccolo del sup f ⇒ sup f ∉ Gf

TEOREMA DELL'ESISTENZA DEGLI ZERI

Se una funzione è continua in un intervallo ed assume valori di segni opposti, assume valore zero.

Sia f: (a, b) ➔ ℝ continua

Teorema di continuità della funzione inversa

Sia \( f: (a,b) \to \mathbb{R} \) continua ed invertibile, allora \( f^{-1}: f(a,b) \to (a,b) \) è continua.

Dim. Per il teorema di Darboux \( f(a,b) \) è un intervallo \( (c,d) \). Per la Prop 1 costantemente monotona. Per la Prop 2 \( f^{-1} \) è costantemente monotona (dello stesso tipo).

Teorema di continuità della funzione composta

Sia \( f : A \to \mathbb{R} \) \( g : B \to \mathbb{R} \) \( f(g) = A \)

Poniamo definita \( f \mathrel{\ circ } g : B \to \mathbb{R} \)

Allora, se \( B \subseteq D_{B} \) e \( g \) è continua in \( x_0 \) (cioè \( \lim_{x \to x_0} g(x) = g(x_0) \)) Supponiamo che \( f \) sia continua in \( y_0 = g(x_0) \)

\( f \circ g \) è continua in \( x_0 \) \( \lim_{x \to x_0} {f(g(x)) = f(g(x_0))} \)

Teorema della media dell'integrale

Sia \( f : [a,b] \to \mathbb{R} \) continua e dunque integrabile

\( \therefore \exists c \in [a,b] \)

\( f(c) = \frac{1}{c-a} \int_a^b f(x) \, dx \)

Dim. Essendo continua per il teorema di Weierstrass \( m \le f(x) \le M \quad m := \inf f \quad M := \sup f \)

Per la proprietà dell'integrale si può scrivere:

\( \int_a^b dx = \int_a^b f(x)dx \le \int_a^b M dx \)

\( m \int_a^b dx \le \int_a^b f(x) dx \le M \int_a^b dx \)

\( m (b-a) = \int_a^b f(x) dx \le M(b-a) \)

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
39 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Manu2405 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Cilia Raffaella.