vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A=−A
( )
opposto . Ovviamente questo può verificarsi solo nel caso la diagonale principale
sia uguale a 0 (perché solo -0=0).
La matrice triangolare superiore è quella che invece ha tutti i termini sotto la diagonale
∀
a i> j
=0
nulli ( ). Viceversa quella triangolare inferiore ha nulli i termini al di sopra
ij ∀
a i< j
=0
della diagonale ( ). La matrice diagonale ha invece nulli tutti i termini eccetto
ij ∀
a i≠ j
=0
appunto quelli della diagonale principale ( ).
ij
I
La matrice identità ( ) è quella che ha tutti i termini nulli eccetto quelli della diagonale
n
principale che sono =1
La somma di due matrici è una matrice che ha per coefficienti la somma dei coefficienti
degli addendi.
Il prodotto di una matrice per uno scalare si ottiene moltiplicando per esso ciascun
λ ∙ A= A λ ∙ a
( )
coefficiente i , j Le Matrici, queste sconosciute
Il prodotto riga per colonna si fa eseguendo la somma del prodotto di ogni coppia:
a b b a a
+a +…+
1n n1 1n n1 1n n1
Il prodotto tra matrici si configura come serie di prodotti riga per colonna:
⋯
( )
riga 1∙ colonna1 riga 1∙ colonna n
A= ⋮ ⋱ ⋮
⋯
riga m∙ colonnan riga m∙ colonna n
In algebra lineare, il determinante è una funzione che associa ad ogni matrice quadrata
uno scalare che ne sintetizza alcune proprietà algebriche (it.wiki). Ci sono varie regole per
calcolare un determinante, anche a seconda del rango o ordine della matrice. Esso si indica
col simbolo di valore assoluto. Di seguito le regole:
M di ordine ⟶
A a A
∣ ∣
( ) =a
11 11
1
M di ordine a a
( ) ⟶
A A a a
∣ ∣
11 12 =a −a
2 11 22 21 12
a a
21 22
M di ordine Regola di Sarrus: Somma dei prodotti dei termini della diagonale principale e
3 delle sue parallele meno la somma dei prodotti delle altre diagonali
M di ∈
A M R
( )
Applicando il primo teorema di Laplace alla matrice n
ordine>3 n
∑ i+ j ∣ ∣
∣ ∣
A a A
= (−1) ij ij
j=1
∣ ∣
A
Dove è la sottomatrice di A a cui sono state cancellata la riga i e la
ij
colonna j.
Il determinante ha determinanti proprietà:
∣ ∣
T
∣ ∣
A A
=
1.
2. se due righe o due colonne sono proporzionali il determinante è =0
3. se scambiamo tra loro due righe o due colonne il determinate cambia segno. (doppio
scambio, torna uguale) λ λ ∙ A
∣ ∣
4. se moltiplichiamo una riga o una colonna per , il differenziale diventerà
5. se aggiungiamo a una riga il multiplo di un altra riga il determinante non cambia (idem
per le colonne)
6. In una matrice triangolare il determinante è il prodotto di tutti gli elementi della
diagonale −1 −1 −1
A A ∙ A=A ∙ A =I
Una matrice quadrata si dice inversa ( ) se
Una matrice è invertibile se e solo se il determinante è diverso da zero (altrimenti si chiama
matrice singolare). Le Matrici, queste sconosciute
a
Il complemento algebrico (o aggiunto) di consiste nel singolo coefficiente della
ij i+ j
∣ ∣
a ' A
=(−1)
sommatoria di Laplace e si indica così: ij ij
C
la matrice complementare è quella formata da suddetti complementi. La sua
T
T agg A
( )
C =C
trasposta si chiama matrice aggiunta:
il 2 teorema di Laplace fa uso di suddetti complementi: di esso non ho capito un tubero
n { A coni=k
∣ ∣
∑ 'ij
a ∙a =
kj 0 con i≠k
k=1
la matrice inversa si può calcolare con due procedimenti: agg( A)
−1
A =
1. calcolando l'aggiunta e dividendo ogni termine per il determinante ∣ ∣
A
A
2. applicando le mosse di gauss a una matrice formata unendo la matrice con la
I I
A
matrice fino a trasformare la matrice in . A questo punto avremo al
n n
I A.
posto di proprio la matrice inversa
n
Risoluzione dei sistemi tramite le matrici: eccoci arrivati allo scopo di tutta questa (breve)
trattazione sulle matrici. m x n
Possiamo rappresentare un sistema lineare di m equazioni ed n incognite ( ) con le
matrici A, X e B.
{ a x x a x
+a +…+ =b ∈
A= a M R)
11 1 12 2 1n n 1 ( ) ( matriceincompleta
ij mn
a x x …+a x
+a + =b ⟺ AX=B
21 1 22 2 2n n 2 vettore soluzione
X ; x ; … ; x
=(x )
dove 1 2 n
… vettore termini noti
B=(b ; b ; … ; b )
a x x …+a x
+a + =b 1 2 n
m1 1 m2 2 mn n m
Per ottenere il vettore soluzioni basta applicare l'inverso di A a entrambi i membri.
−1 −1 −1
⟺ ⟺
AX A A X= A B X= A B
=B
In questo primo modo potremo ottenere attraverso il calcolo dell'inverso e i prodotti riga x
colonna le soluzioni. Cramer ha ideato un metodo più semplice che permette di non B
calcolare l'intera matrice inversa, ma solo alcuni determinanti: definiamo la matrice la
n