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CURVA
Consideriamo un intervallo chiuso e limitato [a, b], al suo interno consideriamo 3 funzioni:
- x(t), y(t), z(t)
t ∈ [a,b] → P = (x(t), y(t), z(t))
ad ogni punto t ∈ [a,b], si associa un punto P, dello spazio avente coordinate x(t), y(t), z(t).
Al variare di t in [a,b], curva P, descrivendo un luogo geometrico (ϒ)
ϒ
- x = x(t)
- y = y(t)
- z = z(t)
EQUAZIONI PARAMETRICHE DELLA CURVA ϒ
con t ∈ [a,b] | PARAMETRO
- curva chiusa
una curva è detta chiusa quando l'equazioni parametriche del primo punto (A) coincidono con quelle dell'ultimo punto (B)
curva semplice
una curva si dice semplice quando per 2 valori qualunque di t ∈ (a,b]
dice t1 ≠ t2, allora ϒ(t1) ≠ ϒ(t2), naturalmente con t1 ≠ t2.
CURVA REGOLARE
Una curva è detta regolare se piegava le seguenti definizioni :
- le tre equazioni parametriche [x(t),y(t),z(t)], sono continue e derivabili in [a,b] = avevo C1 in [a,b]
- le loro derivate [x'(t), y'(t), z'(t)] non sono simultaneamente nulle
- non accada mai che per due valori distinti t1 ≠ t2, si ottenga lo stesso punto cioè - ovvero non può mai accadere che x(t1) = x(t2), y(t1) = y(t2), z(t1) = z(t2) con t1 ≠ t2
TANGENTE AD UNA CURVA REGOLARE NEL PUNTO P
Prendo in considerazione una curva regolare, con equazioni
- x = x(t)
- y = y(t)
- z = z(t)
VALGONO LE 2 NOTESE
Scelgo il punto P ∈ ϒ e avvicino il valore del parametro t, scelgo un altro Q corrispondente a t + Δt
Per la terza ipotesi Q ≠ P → Δt ≠ 0
considero la retta secante PQ (s)
s:
X(t+Δt) - X(t)
Y(t+Δt) - Y(t)
Z(t+Δt) - Z(t)
X(t+Δt) - X(t)/△t
Y(t+Δt) - Y(t)/△t
Z(t+Δt) - Z(t)/△t
Porto per △t → 0
s: X(t+Δt) - X(t)= Y(t+Δt) - Y(t)= Z(t+Δt) - Z(t)
Δt Δt Δt
DEF: SI DEFINISCE RETTA TANGENTE AD UNA CURVA IN UN PUNTO P
LA POSIZIONE LIMITE, SE ESISTE, DELLA SECANTE S, AL TENDERE
DEL PUNTO Q VERSO IL PUNTO P PER Δt → 0
Per la definizione di retta tangente, faccio tendere Δt → 0
Secondo la definizione di derivata:
f'(x0) = lim f(x0 + Δ) - f(x0)/
Δ → 0 Δ
Dunque tutto: miei denominatori saranno uguali a X'(t), Y'(t), Z'(t)
↦ RETTA TANGENTE S0 : X - X(t) = Y - Y(t) = Z - Z(t)
X'(t) Y'(t) Z'(t)
LUNGHEZZA DI UN ARCO DI CURVA
Per calcolare la lunghezza della curva, considero una curva coperta r
x = { x(t)
y = { y(t) t ∈ [a, b]
z = { z(t)
divido l'intervallo (a, b] in tanti intervalli piccoli;
a = t0 < t1 < t2 < t3 < ... < tn-1 < tn = b
dunque il valore ti coincide in punto della curva Pi; { x(ti); y(ti); z(ti) }
Si crea una poligonale con vertici P0, P1, P2, ... Pn, avente il punto
vertice l'ultimo di coincidere con l'inizio e la fine della curva.
D τ [a,b], τ : DECOMPOSIZIONE DELL'INTERVALLO
Ogni decomposizione ha la norma (δ), ovvero
la misura dello lunghezza del segmento
t0 t1 t2 t3 tn = b
LUNGHEZZA DELLA POLIGONALE
P = ∑n-1 i=0 ( x(ti+1) - x(ti) )² + ( y(ti+1) - y(ti) )² + ( z(ti+1) z(ti) )²
Insieme limitato
Def
Un insieme e di punti di Rn si dice limitato se esiste un intervallo chiuso che lo contiene ovvero se esiste un dominio circolare che lo contiene.
Insieme illimitato
Un insieme che non soddisfa le proprietà del limitato.
Se consideri un insieme E e mi prendo due punti P, Q e la loro distanza PQ, il valore massimo di PQ raggiunge la distanza al variare di G se RE è il diametro dell'insieme E.
Teorema
Condizione necessaria e sufficiente affinché un insieme sia limitato è che abbia diametro finito.
Punti di un intervallo/insieme
Posizione di considerazione su un insieme E, i punti Rn si dividono in:
Punti interni: Appartengono all'insieme E P∈E ∃ r ∈ Rn il dominio circolare di centro P il quale sia tutto costituito da punti di E.
Punti esterni: Appartengono al complemento di E P∉E ∃ r ∈ Rn il dominio circolare di centro P, che non contiene alcun punto di E.
Punti di frontiera: Appartengono a E e al suo complemento, né int. né est. In ogni dominio circolare di centro P, cadono sia punti di E sia di CE.
1) I punti interni hanno distanza nulla da E, partono da E.
2) I punti esterni hanno distanza nulla da CE e partono da E.
3) I punti di frontiera hanno distanza nulla sia da E che da CE.
Frontiera di un insieme
L'insieme dei punti di frontiera si indica con ∂E → ∂E - ∂E ∪
Insieme aperto (a,b)
È detto aperto quando non contiene alcun punto della sua frontiera, ovvero tutti i suoi punti sono interni e delimitato chiuso.
(esempio) I=(a,b) tutti x versi a < x < b sono esterni e x ∈ I - I, i punti stessi di frontiera che si... come quelli esterni.
Funzioni continue a più variabili
Ad una variabile una funzione f(x) è continua in x0, se:
- ∃ lim x→x0 f(x) (se il limite destro che sinistro)
- lim x→x0 f(x) = f(x)
avere il valore del limite detto altrimenti, deve:
vale quindi vale la funzione in quel punto.
Stesso discorso vale a più variabili
- limv→0 d(v) = f(p0)
- ∀ε>0, ∃δ>0: ||p-p0||<𝛿<ε
Punto singolare
Un punto è detto sengolare se non è di continuità
Discontinuità eliminabile
Una funzione discontinuà in un punto posso rendedla continua in 2 modi:
- Quando ∃ lim p→p0 f(p) = L ≠ f(p0)
- Allora scelgo una funzione ausibile il cui valore in p0 = L → f1(R) = L
- Quando po ∃ DE-ε
- Allora inserisco il mio po in E, questo proprio un po ∃ E → po = L
Teoremi fondamentali sulle funzioni continue
Teorema di Weierstrass
Teorema
"Ogni funzione f(p), continua in un insieme E, chiuso e limitato, ha certamente in E un minimo e un massimo "
Teorema di Heine-Cantor
Teorema
"Se f(p) è continua in un insieme E, chiuso e limitato, essa è uniformemente continua in E, quindi assegnato ad arbitrio un ε>0, esiste un δ>0, tale che per 2 qualsiasi punti p',p'' ∃ E. Verificanti a |p'-p''|<δ, risulta |f(p')-f(p'')|<ε.