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ANALISI 1

GLI INSIEMI

ℕ ⊂ ℤ ⊂ ℚ ⊂ ℝ ⊂ ℂ

  • ℕ: insieme dei numeri naturali (interi positivi)
  • ℤ: insieme degli interi (interi con segno)
  • ℚ: insieme dei razionali (numeri decimali rappresentabili con le frazioni, quindi con decimali finiti o periodici; è il quoziente di due interi con denominatore ≠ 0)
  • ℝ: insieme dei numeri reali (anche i decimali infiniti come π)
  • ℝ \ ℚ: insieme degli irrazionali (solo decimali infiniti)

La retta reale

Tutti i punti di una retta orientata possono essere associati ai numeri dell'insieme ℝ. Essendo che la retta è orientata allora è possibile stabilire un ordine di grandezza; si parla di ordinamento totale se, presi due numeri x e y distinti, è sempre vero che o x < y oppure y < x. NB: La retta reale non si può estendere ai numeri complessi!

Gli intervalli

Sottoinsiemi di ℝ compresi tra due estremi fissati: dati a e b estremi, dell'intervallo:

  • (a, b) = { x ∈ ℝ / a < x < b } intervallo aperto
  • [a, b] = { x ∈ ℝ / a ≤ x ≤ b } intervallo chiuso
  • [a, b) = { x ∈ ℝ / a ≤ x < b } intervallo semi aperto a sx
  • (a, b] = { x ∈ ℝ / a < x ≤ b } intervallo semi aperto a dx

NB: L'insieme infinito (∞) è sempre aperto!

Gli insiemi limitati

DEF. A ⊂ ℝ A ≠ ∅ K ∈ ℝ

Diciamo che K è un maggiorante di A quando:

  • k ≥ a ∀ a ∈ A

DEF. A ⊂ ℝ A ≠ ∅ K ∈ ℝ

Diciamo che K è un minorante di A quando:

  • k ≤ a ∀ a ∈ A

DEF. A ⊂ ℝ A ≠ ∅ K ∈ A

Diciamo che K è il massimo di A quando:

  • k ≥ a ∀ a ∈ A

DEF. A ⊂ ℝ A ≠ ∅ K ∈ A

Diciamo che K è il minimo di A quando:

  • k ≤ a ∀ a ∈ A

A è superiormente limitato quando esiste un maggiorante di A.

A è inferiormente limitato quando esiste un minorante di A.

A è limitato quando è sup. e inf. limitato (cioè A è limitato se ∃ K ∈ ℝ / -K ≤ x ≤ K).

I NUMERI COMPLESSI

ℂ = { z = a + i b; a, b ∈ ℝ }

  • a è la parte reale Re (z)
  • i è l’unità immaginaria
  • b è la parte immaginaria Im (z)

Proprietà:

  • z + z = 2 a
  • z - z = 0
  • z . z* = a2 + b2
  • z + ω = (a + α) + i (b + β) somma
  • z . ω = (aα - bβ) + i (aβ + bα) prodotto
  • z . ω = ω . (a + i b)

NB: un numero reale è un numero complesso con parte immaginaria nulla.

Il piano complesso:

I numeri complessi possono essere rappresentati sul piano cartesiano usando come ascissa la loro parte reale e per ordinata quella immaginaria.

La lunghezza del vettore (modulo) è data dal Teorema di Pitagora:

|z| = √a2 + b2

Se A = { z ∈ ℂ , |z| = 1 }, rappresenta la circonferenza unitaria.

Rappresentazioni:

Un numero complesso è rappresentabile in tre forme:

  • trigonometrica: z = g (cos Θ + i sen Θ)
  • algebrica: z = a + i b
  • esponenziale: z = g ei Θ

dove g rappresenta il modulo e Θ è l’angolo formato dal vettore con l’asse x. NB: l’angolo non è unico ma rappresentabile come Θ + 2k π.

Utilizzando la forma esponenziale è più semplice svolgere l’operazione del prodotto:

z . ω = (g1g2)ei(Θ1 + Θ2)

Potenze:

È possibile svolgere la potenza di un numero complesso con la formula:

zn = gn ei n Θ

A volte la potenza viene usata per svolgere un’equazione le cui soluzioni sono i vettori in un poligono inscritto nella circonferenza sul piano cartesiano. Per svolgere l’equazione bisogna mettere a sistema gn con il modulo e nΘ con l’angolo dell’etto numero (con il 2k π).

Teorema di permanenza del segno: se esiste {an} dove an → L con L > 0 allora an > 0 definitivamente.

Dimostrazione: ∀ε > 0 ∃N/| an - L| < ε ∀n > N (L > 0).

  • L-ε - - - - - - - - -
  • ε < - - - - - - - -

Il grafico della funzione è sicuramente tutto tra L+ε ed L-ε e se ε è molto piccolo, il grafico risulta tutto positivo.

Teorema dei due carabinieri: an ≤ bn ≤ cn definitivamente, se an → L e cn → L allora anche bn → L.

Dimostrazione: L-ε ≤ an ≤ bn ≤ cn ≤ L+ε quindi L-ε ≤ bn ≤ L+ε (dimostrazione banale!).

Altro teorema: se an ≤ bn definitivamente e an → +∞ allora anche bn → +∞. Se an ≤ bn definitivamente e an → C allora C1 ≤ bn < +∞.

Dimostrazione:

  1. ∀ε
  2. ∀n ≥ N 1 an ≤ C + 1/2 n.
  3. Supponiamo che L-ε ≤ an ≤ bn ≤ L+ε e: L-ε ≤ an ≤ c.
  4. +∞
  5. L ≤ c
  6. L ≤ c + ε (essendo che ε può essere molto piccolo).

Ordini di infinito e infinitesimo: con "infinitesimo" si intende una successione che tende a 0. Gli ordini servono per confrontare due successioni e vedere a cosa tende. Le loro rapporto quindi:

  • ordini di infinito: (→∞)
  1. an (⅄) non sono confrontabili
  2. lim n→∞ an o
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A.A. 2016-2017
28 pagine
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SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Jettappunti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Negri Matteo.