Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 46
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 1 Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi finanziaria  - parte 2 Pag. 46
1 su 46
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Tema del patrimonio netto e della sua consistenza sostanziale nel caso delle società di persone

È la stessa logica vista nel caso delle società di capitale, contabilmente è diverso. Il prelievo soci è una forma di remunerazione dei soci molto diffusa. L'amministratore della società effettua dei pagamenti utilizzando i conti della società (oppure la liquidità in cassa) per spese non inerenti all'attività dell'impresa. È il caso del pagamento di imposte, a titolo di imposte sui redditi da parte del socio con i conti aziendali. Ad esempio, l'amministratore delle società di persone che paga l'acconto e/o il saldo IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) a carico dei soci in funzione degli utili generati dalla società di persone e della quota di partecipazione del socio. Può accadere che per vari motivi, ad esempio per necessità di liquidità, il socio

utilizzare conti aziendali e non personali. Se accade questo vedrà una diminuzione della disponibilità liquida. Sorge un credito nei confronti del socio proprio perché non è un costo inerente o giustificabile. Questo vale per 2 Misura societaria che riguarda specificatamente la situazione debitoria dell'impresa nei confronti delle banche. Si avrà per esempio l'indicazione dei mutui, di finanziamenti nella forma di scoperti di conto corrente e indicazione delle operazioni finanziarie poste in essere dall'impresa in termini di autoliquidanti. L'IRPEF, ma non vale per l'IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) che grava sulla società e non sul socio. In sostanza questo prelievo soci è un anticipo ovvero un acconto sugli utili che forse la società genererà nel corso dell'esercizio e di cui il socio si appropria prima che l'esercizio si concluda. A fronte del prelievo si va adindicare un credito verso i soci. Generalmente, gli acconti sono iscritti in bilancio nei crediti diversi overso altri soggetti. Quando l'impresa al termine dell'esercizio produrrà l'utile, questi crediti per prelievo soci saranno contabilmente chiusi proprio attraverso l'utile dell'esercizio generato dall'impresa. L'impresa dunque incasserà questi crediti per acconto utili/prelievo soci dai soci? Non direttamente perché questi crediti si compenseranno con gli utili prodotti dalla società. Ci si può trovare in situazioni differenziate: - Prelievo soci uguale all'utile d'esercizio - Prelievo soci superiore all'utile d'esercizio - Prelievo soci inferiore all'utile d'esercizio L'utile d'esercizio potrà essere maggiore, inferiore o uguale rispetto al prelievo soci. L'impostazione dell'analista in questa fase di rilettura preliminare.

può essere differenziata. Esempio prelievo soci:

Supponiamo che nell'anno i soci prelevino 10.000 euro, utilizzino i conti aziendali per pagare i costi che riguardano i soci ma non inerenti all'attività dell'impresa (spese personali).

Alfa s.a.s. (Anno n) Stato patrimoniale al 31/12/n (euro)

Attivo Passivo

Acconto utili o prelievo soci 10.000 Patrimonio netto 6.000

Capitale sociale - 10.000

Utile dell'esercizio -

Totale patrimonio netto 16.000

L'acconto utile non è un credito che verrà incassato dalla società e dunque il prelievo soci è da sottrarre dal patrimonio del bilancio. Il PN sarà rettificato:

Alfa s.a.s. (Anno n) Stato patrimoniale al 31/12/n (euro)

Attivo Passivo

Acconto utili o prelievo soci 10.000 Patrimonio netto 6.000

Capitale sociale - 10.000

Utile dell'esercizio -

Prelievo soci -10.000

Totale patrimonio netto 6.000

Questo è il caso in cui l'utile d'esercizio corrisponde esattamente al

Attivo Passivo Acconto utili o prelievo soci 12.000 Patrimonio netto 6.000 Capitale sociale- 11.000 Utile dell’esercizio- Totale patrimonio netto 17.000 I soci hanno prelevato più dell’utile che poi sarà prodotto durante l’anno e viene eroso il capitale sociale. Quanto è il PN totale da considerare per le analisi di bilancio? Alfa s.a.s. (Anno n+1) Stato patrimoniale al 31/12/n+1 (euro) Attivo Passivo Acconto utili o prelievo soci 12.000 Patrimonio netto 6.000 Capitale sociale- 11.000 Utile dell’esercizio- Prelievo soci -12.000 Totale patrimonio netto 5.000 In questo caso si evidenzia che il PN (5.000) è addirittura inferiore al capitale sociale di 6.000. Alfa s.a.s. (Anno n+2) Stato patrimoniale al 31/12/n+2 (euro) Attivo Passivo Acconto utili o prelievo soci 18.000 Patrimonio netto 6.000 Capitale sociale- 7.000 Utiledell’esercizio-Totale patrimonio netto 13.000 Cosa stiamo andando ad esemplificare? Un comportamento dei soci di prelevare più dell’utile prodotto. il ripetersi di un comportamento dei soci che prelevano in acconto, utili superiori a quelle effettivamente prodotti. Alfa s.a.s. (Anno n+2) Stato patrimoniale al 31/12/n+2 Attivo Passivo Acconto utili o prelievo soci 18.000 Patrimonio netto 6.000 Capitale sociale- 7.000 Utile dell’esercizio-Prelievo soci -18.000 Totale patrimonio netto -5.000 Due considerazioni: 1. In aggiunta alla rettifica di PN nel caso di prelievo soci occorre considerare l’impatto sui flussi finanziari. In modo particolare quando si verifica una riduzione del PN ovvero del capitale sociale cioè quando l’acconto utili è superiore all’utile e quindi non solo si riduce il PN ma viene eroso il capitale. 2. La seconda considerazione riguarda la circostanza che il valore patrimoniale dell’acconto utili

èl’ammontare complessivo del prelievo soci a una certa data di bilancio, dunque l’utile va confrontato con il prelievo soci per comprendere se il socio si prende in acconto più dell’utile prodotto nell’anno o in anni precedenti. Il prelievo soci complessivo dell’anno si calcola come differenza tra il prelievo soci dell’anno precedente al netto dell’utile dell’anno precedente e il prelievo soci dell’anno in questione. Per esempio, per l’anno n+2: prelievo soci complessivo (prelievo soci anno n+1 al netto dell’utile dell’anno n+1) – (prelievo soci anno n+2)

PSC = 12.000 – 11.000 = 1.000

Prelievo soci complessivo dell’anno n+2 = 18.000 – 1.000 = 17.000

Il risultato è quindi 17.000 che risulta superiore all’utile di 7.000 dell’esercizio.

Potremmo esporre lo stesso risultato confrontando il PN di due esercizi, in particolare l’anno n+1 e n+2.

Alfa s.a.s.

(Anno n+1, n+2) Stato patrimoniale al 31/12/n+1, n+2

Attivo n+1 n+2 Passivo n+1 n+2
Acconto utili o prelievo soci 12.000 18.000 Patrimonio netto 6.000 6.000
Capitale sociale - 11.000 7.000
Utile dell'esercizio - -12.000 -18.000
Totale patrimonio netto 5.000 -5.000

Confrontando i due esercizi, il PN è passato da 5.000 a -5.000. Nell'anno n+2 I soci hanno prelevato 10.000 in più rispetto ai 7.000. Il prelievo complessivo dell'anno n+2 è pari a 17.000. Si evidenziano una diminuzione del PN di 10.000 + utile d'esercizio di 7.000 = 17.000 prelievo soci complessivo.

e. Imposte anticipate e differite

Gli oneri relativi alle imposte (IRES e IRAP) devono essere iscritti nel bilancio nel medesimo esercizio in cui sono contabilizzati costi e ricavi a cui si riferiscono (competenza) a prescindere dalla data di pagamento delle imposte.

La base di partenza per il calcolo delle imposte sul reddito è il risultato d'esercizio, risultante

dal bilancio fiscale. Pertanto, è importante considerare entrambe le imposte per valutare correttamente l'impatto fiscale sull'impresa. Le variazioni in aumento o diminuzione previste dal TUIR (IRES) sono quelle che derivano dalle norme fiscali e che possono influenzare il calcolo dell'imposta sul reddito delle società. Queste variazioni vanno sommate o sottratte al bilancio dell'impresa per ottenere il reddito fiscale. Per quanto riguarda l'IRAP, il riferimento normativo è il Decreto legislativo 446/1997. L'IRAP è un'imposta regionale sulle attività produttive che viene calcolata in base ai costi e ai ricavi iscritti nel conto economico dell'impresa. Pertanto, l'IRAP è una delle imposte di competenza dell'esercizio. È importante distinguere tra imposte correnti e imposte di competenza. Le imposte correnti sono quelle effettivamente pagate dall'impresa e sono determinate nella dichiarazione dei redditi. Le imposte di competenza, invece, sono correlate ai costi e ai ricavi iscritti nel conto economico e sono quindi riferite all'esercizio in cui si verificano. L'impatto fiscale sul patrimonio netto può essere significativo per l'analista e se non viene riconosciuto correttamente può portare a conclusioni errate. Le imposte correnti presenti nella dichiarazione dei redditi non sono necessariamente uguali alle imposte di competenza. Spesso, l'ammontare delle imposte correnti differisce dall'ammontare delle imposte di competenza a causa delle differenze tra i criteri civilistici e fiscali per la determinazione dei costi e dei ricavi. Pertanto, per una valutazione accurata dell'impatto fiscale sull'impresa, è necessario considerare sia le imposte correnti che le imposte di competenza.dovrà essere aggiunta la differenza tra il costo non deducibile e il reddito imponibile. - Le differenze temporanee: sono le differenze tra il risultato prima delle imposte (utile ante imposte in CE) e il reddito imponibile (reddito a fini fiscali) che sorgono in un determinato esercizio e che avranno un effetto negli esercizi successivi. Ad esempio, se ho un ricavo non imponibile che trovo come ricavo di competenza nel CE e non incide sul risultato ante imposte, ma crea una differenza rispetto al reddito imponibile. In cosa sarà diverso il reddito imponibile dal risultato ante imposte a fronte di un ricavo non imponibile? Nel calcolo del reddito imponibile, il ricavo non imponibile verrà sottratto dal risultato ante imposte. In conclusione, le differenze tra valutazioni civilistiche e fiscali possono essere permanenti o temporanee e influenzano il calcolo del reddito imponibile rispetto al risultato ante imposte.unavariazione in diminuzione. Fiscalmente ho meno utile (alcuni dei ricavi non sono soggetti a tassazione). Se ho un costo non deducibile aumento il reddito imponibile (variazione in aumento). Se ho un ricavo non imponibile riduco il reddito imponibile.- Le differenze temporanee: («DT») sono le differenze destinate ad essere recuperate (imposte differite) o riassorbite (imposte anticipate) nel calcolo del reddito imponibile di un esercizio futuro. Una DT si genera quando competenza civilistica e fiscale differiscono, ossia quando un costo (ricavo) viene ammesso in deduzione (o un ricavo viene assoggettato a tassazione) in un esercizio diverso da quello in cui viene iscritto civilmente in conto economico. La differenza è una questione di tempo: il costo viene civilisticamente dedotto dai ricavi, ma fiscalmente andrà ad incidere riducendo il reddito imponibile in un momento temporalmente disallineato rispetto a quando partecipa civilisticamente al
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
46 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilariaascari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof gatti Corrado.