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LEGGI DI DE MORGAN
(A ∪ B)c = Ac ∩ Bc
(A ∩ B)c = Ac ∪ Bc
SPIEGAZIONE PROPOSIZIONALE
X ∗ { n ε IN ∀E di n elementi ⇒ P(E) ha 2n elementi}
OEX
HP : E ha n elementi ⇒ P(E) ha 2n elementi
TH : E ha n + 1 elementi ⇒ P(E) ha 2n+1 elementi
E = { 0, 1, 2, ... , n, n + 1 } E = E∗ − { n + 1 }
P(E) = 2n + 2n = 2 ∙ 2n = 2n+1
ORDINAMENTO PARZIALE
X ≠ ∅ ACB Y A,B,E,P(X) = Riflessione, antisimmetrica, transitiva
HA ∃ A,B,E,P(X) t.c. AϕB AϕG A
=> Ordinamento parziale ( alcuni elementi non sono confrontabili )
MAGGIORANTE / MINORANTE - ESTREMO SUPERIORE / INFERIORE
E ⊂ X ≠ ∅
∃ x ε X
m ε X (maggiorante di E se x m, ∀ x ε E se m ε E allora è max (che è unico))
E ⊂ X ≠ ∅
∃ m ε X (minorante di E se x m ∀ x ε E se m ε E , allora è min (che è unico))
ES. insieme di minorante : { x ε Q : x ≤ α }
E = { x ε Q : 0 ≤ x ≤ 2 }
E inf = min = no max ∉ Q
Se insieme dei maggiorante (minorante) ha minimo (massimo)
questo si avrà estremo superiore (inferiore) di E
SUP E = max E INF E = min E
ES. E = { 1/n | n ε IN0 }
INF E = 0 min E
L'insieme E ha proprietà dell'estremo superiore se ∀ E ⊂ X supremamente
limitato possiede estremo superiore in X, se E ⊂ insieme ha tale proprietà allora ha anche questa dell'estremo inferiore.
NUMERI REALI COME ESPANSIONE DEI DECIMALI
m, n ∈ IN, q, r ∈ IN tale che n = qm + r, 0 ≤ n
Allora qualsiasi razionale q come espansione decimale
q = q₀.q₁q₂...qₙ, con qi ∈ {0,...,9}, q₀
Quindi se a = 10⁻ⁿ; q ∈ IN → q = q₀.q₁ = q₀ + 1
se esiste i0 ∈ IN tale che ai ≠ 0 ∀i ≥ i0 n q = q₀.q₁.q₂...
0.q₀q₁q₂(0...)(qᵢ₀ ₊ ₁)
Mantissa parte decimale di un numero periodico: q - [q] parte intera
Le espansioni rappresentanti i razionali sono:
- Periodiche
- i0 ∈ IN tale che q = 0 ∀i ≥ i0
Considerando tutte le possibili espansioni decimali del tipo 2) si ottiene l'insieme IR.
IR è quindi sia un insieme ordinato che l'insieme di tutte le espansioni decimali di tipo 2)
NUMERI COMPLESSI
Soluzione dell'equazione x² + 1 = 0
Considerando il IR x IR e definendo le seguenti operazioni
- (a,b) + (c,d) = (a+c, b+d)
- (a,b) * (c,d) = (ac - bd, ad + bc) V (a,b), (c,d) ∈ IR²
sR sono commutative, associative, distributive:
indicare: + { (0,0) el. neutro
(-a, -b) el. opposto
* { (1,0) el. neutro
V (a,0) ≠ 0 → el. inverso, c.il d) = (a,b), (c,d) = (1,0)
Chiamiamo quindi CI l'insieme delle coppie (a,b) ∈ IR² con I ∈ IR) → CI è il campo dei numeri complessi
IR può essere identificato con { (a,0) } a ∈ IR ₊₋ CI
Osserviamo ora che (0,1)² = (0,1)*(0,1) = (-1,0) ~ -1
∀(a,b); (c,d) ↔ (ac-bd, ad+bc) V (a,b), (c,d) ∈ IR²
Poniamo dunque
i = (0,1) → unità immaginaria
e scriviamo: (a, b)⁺ = (a,0) + (0, b) = (a,0) + (b,0)
= a + ib
→ FORMA COMPLESSA DEL NUMERO ALGEBRICO (a,b)
Oss. 3:
Cosa significa geometricamente moltiplicare z per (cos φ + i sin φ)?
Osserviamo che l'argomento di z (Arg(w z)) = φ + θ, perciò teoricamente stiamo ruotando di un angolo φ il vettore corrispondente a z, ovvero se w z = u x (cos φ + i sin φ) allora w z è la rotazione di z con contrazione (|u x|) o dilatazione (|r|) della lunghezza del vettore, che rappresenta.
Esempio: moltiplicare per i = rotazione di π/2.
Moltiplicare per -1 = rotazione di π.
Radice n-esime
Definizione 1: Se w ∈ ℂ è fissato e sia n ∈ ℕ dato, diremo che z ∈ ℂ è radice n-esima di w se
zⁿ = w
Teorema 1:
(Sull'esistenza di radici n-esime)
Sia w ∈ ℂ (w ≠ 0) e sia n ∈ ℕ, allora esistono n e solo n radici n-esime di w (distinte).
Più precisamente, se w = u x (cos θ + i sin θ) allora le n radici n⁻√w hanno la seguente forma:
- zᵏ = n⁻√|w| (cos(θ/n + k(2π/n)) + i sin(θ/n + k(2π/n))) dove
- k = 0, 1, ..., n-1.
Dimostrazione:
È facile vedere che in data la 1 e 2 radice n-esima di w infratti...
(zᵏ)ⁿ = (n⁻√|w| (cos (θ/n + 2kπ/n)) + i sin (θ/n + 2kπ/n)))ⁿ = (cos φ + i sin φ)ⁿ = w
Poniamo ora che una radice n-esima z di w sia necessariamente della forma 2.
Sia z = r (cos φ + i sin φ) tale che zⁿ = w. Allora:
zⁿ (cos (nφ) + i sin (nφ)) = rⁿ (cos (φ + k 2π)) = rⁿ cos (nφ), rⁿ i• sin (nφ) = r cos (φ)
zⁿ = w, implica rⁿ = w
nφ = θ + 2kπ, cioè φ = θ/n + 2kπ.
Oss 4:
Dal teorema 1 deduco che le radici n-esime (r⁻/ₐ1, ..., 2n) di ω si dispongono sui vertici di un poligono regolare di n lati inscritto in una circonferenza di centro (0,0) e raggio r⁻/ω⁻/ₐ
Esempio 1: i = ???1
Esempio 2: √3i; ω = i sin (n/2)
|z|=1
θ = π/2
Arg(z) = π+2π/n, π/2 + π/2-π
Oss 5:
Il teorema 1 ci permette di dire che l'equazione algebraica zⁿ + a₁zⁿ⁻¹ + ... con a0∈ ℂ, n ∈ ℕ₀, ha esattamente n radici (soluzioni) distinte in ℂ.
In particolare:
√- ζ = - √/a₀
Indica l'insieme delle n radici algebriche. In realtà si può provare più.
Definizione 2:
Diciamo polinomio algebrico di grado n (a coefficienti complessi) un'espressione del tipo
Pn (z) = a₀ + a₁z + ... + aₙzⁿ₋₁, ai ∈ ℂ i = 0, ..., n
⇒ -H ≤ An ≤ H
1) + 2) ⇒ {An}n∈N è limitata
Def. 1.
{An}n∈N INFINITESIMA se An→0 n→∞ (≡ lim An=0)
INFINITA se diverge a ±∞ (o a -∞)
Oss 3:
An = 1 n dispari n∈N
= 0 n pari n∈N
→ indeterminata → supAn ≠ infA n∈N
supAn = 0 n∈N
LIMITI PER ECCESSO / DIFETTO
Sia {An}n∈N convergente a ∈ℝ. Se ∀ε>0, ∃n0(ε)∈N tale che
n≥n0 ⇒ a - ε < An ≤ a + ε ∀n>n0
In tal caso scriveremo Lim n→∞ An = al e a-
Es 1) An = n+2/n-1 Lim n→∞ An = 1 n∈N-{0,1}
Es 2) An = 3/1/n n∈N.
1 ≤ 3/1/n ≤ 1+ε
σ ∀ε log33/n ≠ log3(3+ε)/n log3 3/log3(1+ε)
σ lim 3/1/n = 1-1
Es 3) An = (-1)n n∈N
-ε ≤ -1/1/n (-1)n/0 ∃n0 tale che x-ε < An ≤ x
Ma An ≥An ∀n∈N quindi ε ≡ε < An ε ∀n0
∴ NON LIMITATA ⇒ ∃n∈N tale che An∈M
Ma An≥An ∀n>n∞ quindi Anx ∀n∀0
cioè lim An = +∞