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LE ANALISI DI BILANCIO
FINALITA’ CONOSCITIVE
Le imprese devono perseguire il loro equilibrio dinamico cercando di conseguire il loro obiettivo
(economico – reddituale) e rispettando un vincolo (finanziario – monetario).
L’obiettivo è generare nel tempo adeguati livelli di reddito, mentre il vicolo è l’essere sempre in grado di
far fronte agli impegni finanziari, la solvibilità.
Le analisi che vengono effettuate sono volte ad indagare la dimensione:
Economico – Reddituale: Non è possibile usare gli stessi strumenti per tutte le tipologie di aziende
(for profit, not for profit e pubbliche).
Finanziaria – Monetaria: Mediante le opportune rielaborazioni si possono usare gli stessi strumenti
di analisi delle condizioni di solvibilità su tutte le tipologie di aziende.
Patrimoniale: Volta a determinare gli equilibri/squilibri della gestione finanziaria ed economica sulla
struttura dei finanziamenti ed investimenti aziendale. Gli stessi strumenti possono essere usati per
tutte le tipologie di aziende.
Il punto di vista che si può assumere nello svolgere queste analisi è duplice: interno od esterno.
Interno: si possono perseguire finalità di autodiagnosi rielaborando gli elementi utili al supporto
gestionale dell’impresa; tipico delle aziende di piccole dimensioni. Queste analisi possono anche
essere affidate a consulenti esterni all’impresa. Si può anche oltre ad analizzare la propria azienda,
analizzare i concorrenti per effettuare dei confronti.
Esterno: sono analisi volte a determinare lo stato di salute dell’impresa o la sua attrattività sul
mercato o anche per individuare le aree di bilancio più critiche.
COMPARAZIONI TEMPORALI E SPAZIALI
Comparazioni nel TEMPO: l’arco di tempo rispetto al quale si vogliono fare le osservazioni deve essere
sufficientemente ampio, questo perché con il tempo si “riassorbono” le distorsioni dovute all’elemento
soggettivo nelle valutazioni. Di prassi si utilizza come arco temporale TRE anni, anche se CINQUE o PIU’
sarebbe meglio. Sono volte ad evidenziare le variazioni storiche e le tendenze in atto. Può capitare che non
ci sia omogeneità nei dati in possesso degli analisti e questo può essere dovuto a variazioni normative che
hanno modificato i criteri di tenuta delle scritture.
Comparazioni nello SPAZIO: sono le così dette comparazioni infra-aziendali e altro non sono che
comparazioni dei bilanci di aziendali di aziende omogenee sotto un determinato aspetto. Per quanto
seducenti nella teoria sono di difficile esecuzione e di scarsa qualità soprattutto perché ogni azienda segue
criteri diversi per le scritture contabili. Diverso è il discorso in questo case ad esempio per le aziende tra di
loro molto omogenee (gruppi di imprese) come nel settore pubblico. In questo caso le analisi infra –
aziendali sono utili per identificare le situazioni anomale e le situazioni da prendere invece come
benchmark. 15
ANALISI DI BILANCIO E ANALISI DEI COSTI
QUADRO DEGLI STRUMENTI
Gli strumenti fondamentali per svolgere queste analisi sono:
Prospetti riclassificati di C.E. e S.P.
Consentono una immediata lettura dei dati e sono poi fondamentali per il calcolo degli indici.
Indici di Bilancio
Sono utili per la comprensione della dinamica economico – reddituale e patrimoniale.
Rendiconti Finanziari
Indicano come l’azienda reperisce e impiega le risorse finanziarie e come fronteggia il vincolo di
solvibilità.
LIMITI DELLE ANAILISI DI BILANCIO
Le attuali disposizioni di legge non fanno emergere tutti le informazioni necessarie.
Anche l’adozione dei principi IAS/IFRS pur migliorando di molto le informazioni ricavabili,
specialmente quelle finanziarie, non è ancora tutti.
Anche se fossero completamente esaustivi dal punto di vista informativo si riferirebbero comunque
sempre al passato.
Le analisi di bilancio sono utili per lo sviluppo di congetture sul futuro, non lo prevedono.
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ANALISI DI BILANCIO E ANALISI DEI COSTI
LA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
LE LOGICHE DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO E LE STRUTTURE UTILIZZABILI
Nei processi di riclassificazione del conto economico si utilizza la forma scalare. Si considerano
sequenzialmente i componenti “caratteristici”, i componenti “accessori”, gli “oneri finanziari”, i
componenti “straordinari” e infine gli “oneri fiscali”; al fine di verificare la qualità del reddito di periodo e
verificare le cause di economicità e diseconomicità. = Risultato Operativo Globale (ROG)
+ Ricavi Caratteristici “Ordinari” - Oneri Finanziari
= Risultato Ordinario (RO)
- Costi Caratteristici “Ordinari” +/- Componenti Straordinari
= Risultato Operativo Caratteristico (ROC) = Risultato Ante Imposte (RAI)
+/- Componenti Accessori Ordinari - Imposte sul Reddito
= Risultato Operativo Globale (ROG) = Risultato Netto (RN
Risultato Operativo Caratteristico: Esprime l’esito economico prodottosi nell’ambito del circuito degli
investimenti caratteristici.
Risultato Operativo Globale: Esprime l’esito economico prodottosi nell’ambito dei complessivi circuiti
d’investimento aziendali.
Risultato Ordinario: Esprime l’esito economico prodottosi nell’ambito dei circuiti d’investimento e
finanziamento diretto da terzi.
Risultato Ante Imposte: Esprime il complessivo esito economico derivante dalla gestione.
Risultato Netto: Esprime il reddito al netto delle imposte.
IL CONTO ECONOMICO A COSTO DEL VENDUTO
È molto utile perché permette un rapido confronto fra i ricavi di vendita e il valore dei corrispettivi costi
caratteristici riclassificati per macro funzioni aziendali. Permette di vedere il “peso” di ogni singola funzione
sul fatturato; in genere si indica anche il valore percentuale, ponendo a 100 il fatturato netto. Questo
schema permette anche di individuare il fatturato per addetto suddividendo il ricavo netto per il numero di
dipendenti. COSTO
INDUSTRIALE
RICAVI DEL VENDTO
DI
VENDITA COSTI
COMMERCIALI
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ANALISI DI BILANCIO E ANALISI DEI COSTI
COSTI
AMMINISTRATIVI ROC
La classificazione dei costi è di tipo destinativo-funzionale e non per natura come richiesto dal conto
economico per pubblicazione. Da ciò deriva che questo schema a valenza informativa massima per le
imprese manifatturiere anche se non è adottabile dagli analisti esterni. Diverso discorso per le imprese
mercantili per le quali è adottabile con alcune variazioni, anche dagli analisti esterni.
RICAVI LORDI DI VENDITA
- Rettifiche Ricavi di Vendita
Resi – ribassi – abbuoni – sconti – altri
RICAVI NETTI DI VENDITA
- Costo Industriale del Venduto
Rimanenze iniziali – acquisti – premi fornitori – altre rettifiche – costi industriali per servizi e lavori –
ammortamenti – accantonamenti – rimanenze finali
RISULTATO LORDO INDUSTRIALE
- Costi Commerciali
Retribuzioni – forniture – ammortamenti – accantonamenti – altri costi
RISULTATO LORDO INDUSTRIALE – COMMERCIALE
- Costi Amministrativi
Retribuzioni – forniture – ammortamenti – accantonamenti – altri costi
RISULTATO OPERATIVO CARATTERISTICO R.O.C.
IL CONTO ECONOMICO A PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL) E VALORE AGGIUNTO NETTO (VAN)
L’impostazione di questo riclassificato considera i ricavi come ogni reintegro o incremento di valore,
mentre i costi come consumo o perdita di valore connesso al processo produttivo. In questa impostazione
risulta dominante il momento della produzione non quello della vendita. Il PIL (o meglio PIL Caratteristico)
è la misura della ricchezza lorda prodotta nel processo produttivo, il quale diminuito dei costi, ovvero la
misura della ricchezza sacrificata per originare il processo produttivo, genera il VAN (Valore Aggiunto
Netto).
Le imprese sono intese come entità che creano valore il quale deve poi essere suddiviso tra i soggetti che
hanno permesso il processo produttivo (lavoratori e finanziatori) e lo Stato per la sua funzione di
distributore di ricchezza e per le infrastrutture che mette a disposizione.
CONSUMI
VALORE ECONOMICO DELLA
PILc PRESISTENTE RICCHEZZA
VALORE ECONOMICO CONSUMATA (INPUT)
DELLA
NUOVA RICCHEZZA LORDA VALORE AGGIUNTO
PRODOTTA (OUTPUT) NUOVA RICCHEZZA NETTA
(DIFFERENZA OUTPUT – INPUT)
Costo del Lavoro
Oneri Finanziari
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ANALISI DI BILANCIO E ANALISI DEI COSTI
Imposte
Reddito Netto
La prima parte indica come l’impresa ha saputo generare Valore Aggiunto Caratteristico, mentre la seconda
come questo sia stato poi redistribuito. Questa impostazione è quasi di tipo Macro – Economico. Questo
tipo di schema è decisamente molto valido per imprese industriali, un po’meno per quelle mercantili.
RICAVI LORDI DI VENDITA
- Rettifiche di Ricavi di Vendita
Resi – ribassi – abbuoni – sconti
RICAVI NETTI DI VENDITA
+/- Variazioni delle Rimanenze di Prodotti Finiti – in Corso – Semilavorati
+ Produzioni Interne Capitalizzate
PRODOTTO INTERNO LORDO CARATTERISTICO
- Consumo di materie prime e altri materiali di consumo
Acquisti – premi fornitori – rimanenze finali mat. Prime e di consumo – rettifiche varie
- Consumi di Servizi
Fitti passivi – costi per servizi e lavori
VALORE AGGIUNTO LORDO CARATTERISTICO
- Ammortamenti
Immobilizzazioni materiali e immateriali
- Accantonamenti
Fondo spese future e fondo rischi
- Perdite di Valore di Elementi Patrimoniali Caratteristici dell’Attivo Circolante
Perdite su crediti – perdite presunte su crediti – altre perdite ordinarie
VALORE AGGIUNTO NETTO CARATTERISTICO
- Retribuzioni e oneri relativi
RISULTATO OPERATIVO CARATTERISTICO
IL CONTO ECONOMICO A PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL) E MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
Questa tipologia di riclassificazione è molto simile alla precedente, l’unica differenza sta nel fatto che al
VALc si sottraggono i costi per retribuzioni e oneri accessori giungendo al MOLc, al quale verranno poi
sottratti accantonamenti e ammortamenti per ricongiungersi con la configurazione del ROC.
Questa modifica rende il C.E. a PIL e MOL meno risentito della soggettività che deriva proprio dalle
rilevazioni su accantonamenti, ammortamenti e svalutazioni. Le sue caratteristiche lo rendono adatto alla
consultazione da parte degli analisti esterni.
RICAVI LORDI DI VENDITA
- Rettifiche di Ricavi di Vendita
Resi – ribassi – abbuoni – sconti
RICAVI NETTI DI VENDITA
+/- Variazioni delle Rimanenze di Prodotti Finiti