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CAST
Protagonista maschile: Chuck Tatum
Kirk Douglas (1916-) può essere considerato uno dei grandi divi Hollywoodiani di tutti i tempi. Nasce in una famiglia ebraica di origine russa e aveva esordito nel cinema nel 1946 interpretando soltanto delle piccole parti. Divenne una star di primo piano nel 1949 interpretando il pugile protagonista del film "Il grande campione" di Mark Robson. È un attore che ha avuto una carriera lunghissima interpretando ruoli di primo piano negli anni '50-'60-'70. Comincia a lavorare nella Hollywood classica e ha continuato in quella moderna. È stato un attore molto versatile che ha saputo interpretare sia personaggi positivi che negativi. Forse per i suoi lineamenti duri, ha lavorato con moltissimi registi, come Kubrick, e a differenza di molti è ancora in vita con i suoi 102 anni.
Protagonista femminile: Jan Sterling - Lorraine Minosa
Era un'attrice Newyorkese che fino al
Quel momento non aveva interpretato in nessun film e ruolo importante, dopo l'Asso della manica la sua carriera non sarà comunque significativa. Sicuramente questi due attori sono i più importanti nel film, o almeno i più noti.
Ambientazioni
Secondo una prassi abituale per i film di Wilder le riprese degli interni vengono girati in studio, mentre per gli esterni vengono utilizzati luoghi reali, la parte iniziale è girata nella città di Albuquerque una delle città più importanti del New Mexico, la location principale in cui avviene l'incidente, viene girata all'interno di un gigantesco set ricreato dalla Paramount per l'occasione, in questo caso ci troviamo in una situazione intermedia fra location autentiche e location scenografiche. Questo enorme set comprende il cosiddetto sono dei villaggi di origine preistorica costruiti in un'epoca lontana all'interno di cavità naturali collocate nei canyon.
che viene ricostruito dagli studi della Paramount, che definirono questo set come uno dei più grandi in assoluto che avessero mai costruito per un film non bellico, con numerose comparse e molte automobili. Altre maestranze coinvolte nel progetto:- Charles Lang Jr. → direttore della fotografia
- Hugo Friedhofer → compositore colonna sonora
Le riprese terminano nell'estate del 1950 e il film uscì nelle sale nel maggio del 1951. Da un punto di vista commerciale fu un clamoroso flop che traumatizzò Wilder, il quale nella sua carriera di regista aveva sempre avuto successo. Wilder fu talmente provato da questo fallimento che non lavorò più su un film con un soggetto originale fino agli inizi degli anni '60. Anche la critica accolse questo film con una certa freddezza. Probabilmente l'insuccesso del film è dato anche dal
periodo in cui è stato prodotto, ovvero nel periodo culminante della guerra fredda, siamo agli inizi degli anni '50 al culmine della tensione fra Usa e Russia, periodo in cui l'America è attraversata da un forte sentimento di patriottismo, per cui il film che è il primo esperimento di Wilder come critica sociale o atto di denuncia nei confronti del "circo mediatico" all'epoca fu percepito come un film antiamericano o che comunque sviluppava una critica nei confronti degli Usa troppo dura. Effettivamente la valutazione del film da parte della critica è cresciuta in seguito, quando si è potuto cogliere meglio gli aspetti profetici nella denuncia nei confronti della spettacolarizzazione della tragedia. È forse l'unico film del ciclo drammatico di Wilder, che trasgredisce una delle regole fondamentali del cinema hollywoodiano classico, ovvero la presenza nel eroe positivo, plot di un anche i protagonisti de La fiamma del peccato.Giorniperduti e Viale del tramonto sono antieroi, ma con un aspetto simpatico che in qualche modo suscita una simpatia positiva da parte del pubblico, vengono quasi trattati con indulgenza. Al contrario nell'Asso nella manica si fa fatica a trovarne, forse gli unici personaggi positivi sono quelli minori, come il direttore del giornale per il quale il protagonista lavora, che ha un'etica di altri tempi, o il personaggio intrappolato nella galleria, ma i protagonisti principali sono cinici e spietati. Probabilmente questo aspetto risultava inaccettabile dal pubblico dell'epoca forse ancor più dell'attacco alla stampa e mass media statunitensi. Oltre all'insuccesso commerciale, il film diede origine a un'inchiesta legale, infatti dopo l'uscita un certo Victor Desni fece causa a Wilder e alla Paramount sostenendo di essere stato plagiato, ovvero che nel 1949 aveva proposto un soggetto basato sulla vicenda di Floyd Collins. Ci fu un processo.
Per plagio in cui gli imputati Billy Wilder e la Paramount, furono assolti in primo grado in quanto non si poteva trattare di plagio, infatti non si parlava di un soggetto originale, ma di un fatto di cronaca realmente accaduto e inoltre venne sottolineato il fatto che Desni non aveva presentato un soggetto alla Paramount in forma scritta ma oralmente, al telefono. Il processo si concluse tuttavia nel 1956 con la vittoria di Desni che ottenne un risarcimento di 140.000 $.
A proposito dell'insuccesso del film Billy Wilder dice una cosa importante, ovvero che questo film non è solo una denuncia nei confronti del sistema dei mass media, ma anche nei confronti del piacere morboso del pubblico nell'apprendere eventi drammatici e catastrofi, il cosiddetto "turismo dell'orrore".
11 Novembre
Genere
L'Asso nella manica si colloca in un genere ben preciso nel cosiddetto "Newspaper Movie", film sul giornalismo e sui giornalisti, più che genere.
è“filone” corretto definirlo in quanto i film sul giornalismo sono vari e non presentano elementi fissi e caratteristici che identificano ad esempio il genere della commedia o del Noir. I Newspaper Movie hanno fortuna sia nel cinema classico che in quello moderno. Indipendentemente da questa tipologia di film la figura del giornalista è presente frequentemente nel cinema americano classico, non solo nel genere drammatico ma anche nella commedia romantica hollywoodiana classica, come in “Vacanze romane” in cui il protagonista è un giornalista. Anche se la figura del giornalista in molti film viene connotata positivamente, il più delle volte si presenta in maniera opposta, è una figura negativa, caratterizzata dal cinismo, spregiudicata e senza scrupoli, questo fa sì che nella commedia dove il tono è leggero e satirico, il giornalista venga rappresentato come una simpatica canaglia. Questa tendenza viene estremizzata da Billy
Wilder nel film l'Asso nella manica, che come abbiamo detto è uno dei film più critici nei confronti dei mass media e dell'organizzazione dell'informazione statunitense, presente nel cinema americano classico. Il regista conosceva dall'interno il mondo del giornalismo e delle testate, infatti il suo primo impiego a Berlino fu come giornalista, e anche nel suo periodo tedesco con il giornale "Die Stund" specializzato nel trattare le notizie con spregiudicatezza, per cui possiamo affermare che conosceva anche i lati oscuri di quel mondo. Come regista ha trattato il tema del giornalismo in due modi molto differenti, in modo drammatico e serio con l'Asso nella manica e in chiave satirica nel 1974 con il film "Prima pagina" che pur essendo una commedia non riporta un'immagine positiva del mestiere ma sottolinea la spregiudicatezza e il cinismo di quel mondo. Tema: il giornalismo La prima scena di un film in qualche modo cipresentandoci un protagonista determinato e ambizioso, disposto a fare qualsiasi cosa pur di ottenere una storia interessante da raccontare. Il film ci presenta anche altri personaggi importanti, come il meccanico alla guida del carro attrezzi, che viene trattato da Chuck Tatum come il suo autista personale. Questo ci fa capire che il protagonista è abituato a sfruttare le situazioni a suo vantaggio e non si fa abbattere dalle avversità. Inoltre, questa immagine ci offre una riflessione sulla figura e la professione del giornalista. Chuck Tatum è un giornalista determinato e disposto a tutto pur di ottenere una notizia interessante da raccontare. Questo ci fa capire che il giornalismo può essere un mondo competitivo e spietato, in cui l'importante è ottenere la storia migliore, anche a discapito della verità o dell'etica professionale.Cioè che il giornalista, a differenza dello sceneggiatore cinematografico che crea la finzione, non è autosufficiente in quanto può essere il reporter più bravo del mondo ma in assenza di notizie si trova in una situazione di impotenza e senza lavoro.
In sostanza il giornalista dipende dalla realtà e quindi da avvenimenti reali, può sempre manipolarli e distorcerli per trasformarli in storie, ed è proprio quello che farà Tantum nel corso del film. Si sviluppa quindi una riflessione sul mestiere del giornalista, sulle sue finalità, sui suoi limiti etici e non.
Tatum rivolgendosi ad Herbie afferma che a suo parere il giornalismo non si apprende nelle scuole ma dalla strada. È importante l'affermazione: "vendono di più, perché le buone notizie non sono notizie", o ancora la spiegazione che dà dell'"interesse umano", ovvero che le persone sono affamate di.
notizie quando si parla di un singolo uomo, non di 80 o 100, quando la vita è una ritorna il gusto dell'orrore e si tende a voler sapere tutto di quella persona, per cui il pubblico si interessa di più ad una tragedia individuale che a d una collettiva. Nel film il personaggio di Tatum svolge il ruolo di cattivo maestro nei confronti del giovane Herbie, evidenziando tutti gli aspetti del giornalismo e di quel modo, tuttavia il bersaglio di Wilder nel film non è solo lo stesso Tatum ma come abbiamo già detto il "turismo dell'orrore, la critica più corrosiva è sicuramente indirizzata a queste persone, come accade nella scena in cui una famiglia di passaggio da quelle parti chiede indicazioni per visitare il luogo in cui si è svolta la tragedia, definendola una "gita istruttiva". Somiglianze con i