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CAST
Fred MacMurray → protagonista maschile
È una scelta inusuale, mentre un attore come Bogart ha costruito la sua carriera interpretando il ruolo dell'uomo tenebroso, Fred MacMurray non era prima di tutto una star in primo piano e poi negli anni '30 aveva sempre lavorato in ruoli brillanti della commedia. Tuttavia Billy Wilder insiste per averlo perché lo trova un attore con tratti prettamente americani, non troppo aristocratico non troppo glamour, ricordando un uomo della porta accanto, per cui è molto indicato per interpretare un uomo qualsiasi che svolge un lavoro qualsiasi, che per fatalità incontra la donna sbagliata. Anche il viso leggermente rotondo dell'attore fa pensare ad una morbidezza insita nel suo animo, sottolineando che non è del tutto marcio e crudele.
Walter Neff → Personaggio
La prova più difficile di interpretazione è stata la registrazione del monologo al voice over dittafono, è una confessione di...
Colpevolezza in cui l'attore doveva incidere la registrazione in una lunga sequenza senza tagli, questo espediente è tipico nel Noir. Questo modo di raccontare immancabilmente maschile, è molto vivido nel linguaggio, un modo spiccio e cinico sempre con una dose di sarcasmo ed ironia nei confronti del proprio fallimento umano ma allo stesso tempo questa stessa ironia permette di trattarlo con distacco.
MacMurray tornerà a collaborare con Wilder in un'altra commedia: "L'appartamento" del 1960.
Dark Lady Barbara Stanwyck → protagonista femminile
Inizialmente Barbara Stanwyck che era una diva già affermata, considerata una grande interprete, è un po' preoccupata per il personaggio torbido di Phyllis, in quanto avrebbe potuto minare la sua reputazione di donna presso la comunità americana; tuttavia Wilder la mette alle strette dicendole che per essere una vera attrice doveva essere disposta a recitare tutto.
Barbara Stanwyck come lo stesso Fred MacMurray ha un viso attraente ma allo stesso tempo ordinario, non è un'attrice aristocratica o una bellezza acqua e sapone, è un'attrice attraente con qualcosa di anonimo, qualità che le permette di essere trasformista da film a film. Per la fiamma del peccato Wilder ha l'idea di farle indossare una parrucca biondo platino, dandole l'aspetto di una sfinge creando l'idea di una spiccata falsità che poi allude a una falsità interiore. Infatti la Dark lady è un personaggio che riesce a manipolare tutti quelli che la circondano. La donna nel film rappresenta l'elemento scatenante dell'idea omicida, tuttavia stimola un'idea già preesistente in Walter, ancora prima di incontrare Phyllis. Tuttavia altri elementi nel racconto tendono a rendere Phyllis più colpevole, perché la vittima è suo marito, perché ha un brutto rapporto con la figliastra.
che ad un certo punto lascia intendere che sia stata proprio Phyllis a causare la morte della madre perché in precedenza sua infermiera; nella seconda parte del film il personaggio maschile diventa maggiormente biasimabile. Sulla condanna del personaggio di Phyllis pesa anche la misoginia tipica degli anni 40, tuttavia nel cinema si profila un prospettiva antitetica. Soprattutto nel genere Noir la figura della dark lady e della donna è delineata come infida, inaffidabile, manipolatrice, crudele e portatrice di morte, interessata al benessere, avida e materialista; tuttavia le studiose femministe riconoscono in questi personaggi una trasgressione che in qualche modo è liberatrice. In questi film vediamo in maniera molto forte delle figure di donne che agiscono con grande spregiudicatezza e spesso danno prova di acume e abilità, sono delle figure che in qualche modo suggeriscono "un'emancipazione" nella sfera sessuale, in genere la Dark lady ha una.grande consapevolezza del proprio potere seduttivo e della sua carica sessuale. Non a caso, in molti di questi film, la forte sensualità di questo personaggio viene mitigata in qualche modo dalla "good girl". Presenza di un personaggio secondario: la "Nella fiamma del peccato Phyllis viene contrapposta all'innocenza della figliastra Lola, la cui innocenza affascina Walter, che nella versione del romanzo di Can se ne innamora. Phyllis Dietrichson Personaggio → Dark Lady – Dark lady La figura della "Dark Lady" è sicuramente influenzata dalla diffusione delle teorie Freudiane, in particolare da quelle riguardanti la sessualità femminile all'interno della psicoanalisi, come la concezione della sessualità femminile come un continente oscuro incontrollato. Il cinema hollywoodiano ha sempre proposto queste idee, semplificandole e a volte banalizzandole. Probabilmente anche la dark lady è il risultato di queste derivazioni dall'ambito.psicoanalitici. Edward G. Robinson → personaggio secondario
È un attore di origine europea ungherese ed ebraica, arriva negli Stati Uniti molto presto, nel 1903 per sfuggire ad un clima di antisemitismo. È un attore dall’aspetto inconfondibile, tarchiato con la bocca larga e carnosa, ha una solida preparazione teatrale, infatti la sua carriera inizia a Broadway, e diventa un divo del cinema negli anni 30 quando interpreta il ruolo di Rico Bandello in “Piccolo Cesare” un grande gangster Movie. Un altro periodo florido per la sua carriera sono gli anni 40 dove lavora sempre in film Noir.
Barton Keyes Personaggio → Nella Fiamma del peccato interpreta il superiore di Walter, ciò che è interessante da un punto di vista narrativo è che il film ordisce una vera edicotomia propria tra il rapporto eterosessuale fra Phyllis e Neff destinato alla sciagura fisica e morale e il rapporto tra Walter e l’amico Keyes. Ovviamente questo secondo
rapporto da un punto di vista morale ha una connotazione omosociale", positiva, è un rapporto per così dire "di cameratismo maschile da cui le donne sono evidentemente escluse, è positivo perché Keyes rappresenta la coscienza del film, fin dalle prime immagini afferma infatti che dentro di lui c'è un piccolo uomo che inizia ad agitarsi quando vengono compiuti degli illeciti, non riuscendo ad andare avanti finché non riesce a raddrizzare il torto. Questa spinta di integrità che Keyes sente sarà il fattore che porterà a scoprire i veri colpevoli dell'omicidio del Sig. Dietrichson; allo stesso tempo però Keyes vuole molto bene a Walter, ricorrente è il fatto che Walter gli offra sempre fiammiferi per accendere il suo sigaro, la critica anglosassone ritrova in questo gesto delle allusioni sessuali, questo perché il cinema americano ci mostra le tensioni affettive, sessuali e psicologiche.attraverso dei dettagli e delle impercettibili allusioni. Keyes pur essendo un personaggio positivo in molte occasioni appare quasi misogino e contro l'amore eterosessuale, basti pensare che in una scena con Walter afferma di aver lasciato una donna di cui era innamorato in seguito alle indagini, perché aveva scoperto che lei si tingeva i capelli dall'età di 16 anni. La fiamma del peccato è un film sulla natura umana, su ciò che un uomo è disposto a fare per ottenere ciò che vuole, nel caso di Walter Neff avere una donna e il denaro, quindi un film incentrato sull'avidità e sul desiderio sessuale. È anche un film sulla colpa, su quei piccoli uomini e quelle piccole donne dentro di noi che ci mettono in guardia rispetto ai nostri istinti pericolosi e a quelli del prossimo che incontriamo sulla nostra strada. Il personaggio che esplicita maggiormente questa idea è Keyes che diventa ipersospettoso tanto da considerare.dei capelli tinti come un grande reato, è un fil che ci mette in guardia, alcune volte è necessario ascoltare questi piccoli uomini e donne dentro di noi per evitare la rovina morale. Tuttavia non dobbiamo ascoltare troppo queste voci perché rischiamo di votare la nostra esistenza alla diffidenza, infatti lo stesso Keyes sembra affezionato solo all'amico Walter. Finale Inizialmente Wilder aveva pensato di concludere il film in maniera molto forte, il romanzo si conclude in maniera aperta lasciando intendere che i due protagonisti si uccideranno a vicenda. Questo finale viene giudicato sia da Chandler che da Wilder poco efficace, perché non era un finale del tutto chiuso ma solo una supposizione, per cui Wilder ne immagina uno che soddisfi l'ufficio Hays, ovvero il protagonista colpevole che viene mandato alla camera a gas. Questo epilogo viene anche girato, con una camera a gas costruita sul set, l'unico che rimane vicino a Walter è ilL’epilogo effettivo del film: un inno all’amicizia virile
Nella scena finale definitiva vediamo Keyes che raggiunge Walter nel momentoin cui sta concludendo la sua confessione in ufficio, Walter supplica Keyesaffinché gli dia la possibilità di fuggire oltre la frontiera, tuttavia Walter è troppodebole perché Phyllis gli aveva sparato, infatti tenta di
raggiungere l'ascensore ma si accascia al suolo, nell'ultima scena è Keyes che per la prima volta accende una sigaretta al suo caro amico.
Ultime maestranze coinvolte nel progetto:
direttore della fotografia John F. Seitz → Wilder fu molto entusiasta del suo lavoro, lo definirà il direttore della fotografia più realistico con cui abbia mai lavorato. Riesce a creare dei bellissimi effetti di luce tipici del cinema noir, basti pensare a certi contrasti che si producono nel film grazie a delle luci inserite sulla scena. Ad esempio, nel momento in cui Phyllis va a trovare Walter nel suo appartamento in seguito al loro primo incontro, indossa un pullover chiaro e siede sul divano vicino a un abatjour, producendo un effetto particolare tra la luce del pullover, dei capelli e della lampada stessa. Molti degli effetti creati sono cupi, in cui tutto l'ambiente e gli stessi corpi sono avvolti da un'atmosfera misteriosa e inquietante.