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C O H
+2
3 Bicarbonati HCO₃⁻
I bicarbonati reagiscono in modo simile ai carbonati ma hanno bisogno di temperatura più altre rispetto alla
temperatura ambiente.
Posso utilizzare la stessa reazione con l’Acqua di Barite
→C O ↑+ H O →CO OH → BaC O ↓ bianco+ H O
( )
+¿ +Ba
2 2 2 2 3 2
¿
H
−¿+2 ¿
HC O 3
Posso utilizzare anche una cartina tornasole per calcolare il pH di una soluzione della sostanza solida, che
risulterà intono a pH=8-9 per moderata diluizione fino a pH=7,5-8 per elevata diluizione (pH =10-12
carbonati
minimo 9)
Per aggiunta di un Sale di Magnesio a temperatura ambiente non si ha alcuna reazione (che invece si ha
con i carbonati) ma portando la soluzione all’ebollizione si ha un precipitato
−2 −2 +2
T CO O ↑+ H O→ CO M g → Mg CO ↓
−¿ +C +
3 2 2 3 3
→ ¿
2HC O 3 ₂ ₂ ₄
Posso anche far gorgogliare la CO liberata facendo reagire la sostanza con H SO in un tubicino a
svolgimento dove è contenuto Iodio o Permanganato di K, la disproporzione a T ambiente è lentissima,
perciò per i carbonati la decolorazione avverrà solo se la provetta sarà posta a bagnomaria.
⁻
Solfiti SO₃ ²
L’acido solforoso è un acido medio-debole che si ottiene sciogliendo anidride solforosa in acqua.
Trattando un solfito con un acido forte (es. HCl) si avrà la liberazione di SO₂
→ H SO → H O+ SO ↑ odore che prende la gola
+¿ 2 4 2 2 ¿
Na SO H
+2
2 3
₂
La SO liberata può reagire con Acqua di Barite per gorgogliamento in un tubicino a svolgimento (reazione
simile ai carbonati)
→ S O ↑+ H O→ SO Ba OH → BaSO ↓ bianco+ H O
( )
+¿ +
2 2 2 2 3 2
−2 ¿
SO H
+2
3
Per distinguerli dai carbonati, i solfiti possono anche reagire anche con Iodio, Permanganato di K e
Bicarbonato di K.
+¿
−2 ¿
SO incolore+ 4 H
−¿+ 4 ¿
O →3 I
−¿+2H 2 ¿
con Iodio : SO I
+
2 3
con Permanganato di K :5SO nO H SO due gocce+ H O→ 2K SO 2Mn(HSO
+2KM + + )
2 4 2 4 2 2 4 4 2
SO
4)verde+ SO H O
(¿¿ +
3 2
con Bicarbonato di K :SO KCrO giallo rosso+ H SO → K SO
+ +Cr ¿
2 7 2 4 2 4 2
2° GRUPPO - si portano in soluzione in H₂O o in Soluzione Alcalina
S A
OLUZIONE LCALINA ₂ ₃
In un becker pongo la sostanza incognita solida e Sodio Carbonato Na CO 2N pH=12 e qualche pallina di
₂
Carborundo per rompere le bolle. Porto a ebollizione la soluzione per circa 10-12 minuti aggiungendo H O
per mantenere il volume costante.
Si ha così una reazione di scambio ionico in cui in soluzione saranno rimasti solo gli Anioni mentre si avrà
un precipitato contenente i Cationi. Si centrifuga e si decanta e si lavora solo sulla soluzione.
Cloruri Cl⁻
L’acido cloridrico è un gas solubilissimo in acqua dove si comporta come acido forte. ₃ ₃
Lo ione cloruro può essere precipitato come AgCl bianco per aggiunta di soluzione di AgNO e HNO
HN O fino a pH=1+ AgN O → AgCl ↓bianco
−¿+ 3 3
¿
soluzione con C l ₃ ₃
Il sale è solubile in ammoniaca diluita, e riprecipitabile per acidificazione con HNO e CH COOH che
sottraggono al sistema l’ammoniaca libera
NH
3)
(¿¿ 2
Ag ¿
¿
+¿
¿
N H AgCl+ H O+ N H OH →
( )
+ ¿
3 2 3
NH
3)
(¿¿ 2
Ag ¿
¿
+¿ ¿
HN O COOH → AgCl+ NH
+¿+ +CH
3 3 2
¿
¿ ₂ ₄
Può essere effettuato anche un esame sulla sostanza solida, aggiungendo H SO si ha liberazione di HCl
₄ ₄
gassoso che si evidenzia con una bacchetta bagnata di NH OH per formazione di vapori bianchi di NH Cl.
₂ ₄
Sempre su sostanza solida posso aggiungere H SO concentrato e un ossidante (es. permanganato)
⁻ ₂
facendo ossidare Cl a Cl gassoso. Questa reazione si mette in evidenza grazie a una cartina bagnata
₂
con KI che grazie alla formazione di KCl + I assumerà un colore bruno.
Ioduri I⁻
L’acido iodidrico è un gas solubilissimo in acqua dove si comporta da acido fortissimo
₃ ₃
Lo ione ioduro in soluzione alcalina può essere trattato aggiungendo AgNO e HNO per formazione del
sale AgI giallo
AgN O HNO → AgI ↓ giallo
−¿+ +
3 3
¿
I ₂ ₄ ₂
Oppure aggiungendo H SO e Acqua Ossigenata per formare la molecola biatomica I
H SO H O → I viola+ H O
−¿+ +
2 4 2 2 2 2
¿
I ₂ ₄
La sostanza solida può essere direttamente trattata con H SO concentrato a caldo
H SO conc. T I sublimasulle pareti della provetta con fumi viola
−¿+ 2 4 2
→ ¿
I
A I
LOGENURI NSIEME
Ioduri e Cloruri possono essere presenti contemporaneamente nella sostanza incognita, per distinguerli
posso compiere diversi passaggi
1. Precipito gli alogenuri con acido nitrico e nitrato d’argento
−¿ ¿
soluzione HN O 4N AgNO → precipitato bianco=C l
+ +
3 3
−¿ ¿
e possibile C l
−¿ ¿
→ precipitato bianco=I
2. Centrifugo e decanto il precipitato e lo tratto con idrossido d’ammonio
NH
3)
(¿¿ 2
Ag ¿
¿
pre cipitato+ N H OH → ¿
4
→ AgI insolubile
3. Confermo i risultati con le prove
sul liquido+ HN O 4N → AgC l↓ conferma cloruri
3
sul liquido+ N H OH conc → AgI ↓ conferma ioduri
4 Nitrati NO₃⁻
L’acido nitrico è un acido forte aggressivo e ossidante.
La reazione di riconoscimento dei nitrati è caratteristica: a una soluzione di nitrato si aggiungono dei cristalli
di Solfato ferroso e poche gocce ci Acido Solforico concentrato facendo in modo che, scivolando lungo la
₄
parete di vetro della provetta fino in fondo alla soluzione, per l’alta densità, si stratifichi sopra il FeSO
solido, ottenendo così la formazione di un “anello” di colore bruno
+3
H SO 6N FeSO → NO+3F e H O
−¿+ + +2
2 4 4 2 ¿
ATTENZIONE ! Sotto Cappa! soluzione N O 3
Fosfati PO₄³⁻
L’acido ortofosforico è un acido solubile in acqua dove si comporta da elettrolita medio-debole.
Soluzioni di fosfati addizionate di Reattivo Molibdico (Molibdato d’ammonio e Acido nitrico) precipitano al
riscaldamento in Fosfomolibdato di ammonio di colore giallo
NH
NH
4 PO ∙12MoO H O
(¿¿ ) +12
3 4 2 2
4 Mo O O →
(¿¿ ) +12HN ¿
2 4 3
−3
P O +12¿
4
Soluzioni neutre o debolmente alcaline (pH=9) di fosfati solubili, addiziona di nitrato d’argento, precipitano il
fosfato d’argento di colore giallo, solubile in ammoniaca diluita
NH
3)
(¿¿ 2
Ag ¿
¿
+¿
¿
→ Ag PO ↓ giallo Ag PO NH →¿
+¿ +2
3 4 3 4 3
−3 ¿
PO g
+3A
4 Solfati SO₄²⁻
L’acido solforico è un acido diprotico molto solubile in acqua in cui si comporta da elettrolita forte
Una soluzione contenente solfati a pH nettamente acido per HCl può essere precipitato come sale di Bario
o di Piombo
−2 +2
S O B a → BaS O ↓bianco
+
4 4 −2
−2 +2 [ ]
S O Pb → PbS O ↓bianco solubile∈ NaOH → Pb OH
( )
+
4 4 4
ANALISI QUANTITATIVA
ANALISI GRAVIMETRICA
È la misura della massa di un composto da cui si può risalire alla concentrazione dell’analita che ci
interessa.
Si dividono in: - metodi che non prevedono trattamenti chimici
- metodi che prevedono trattamenti chimici
Metodi di volatilizzazione
L’analita e i suoi prodotti di decomposizione vengono volatilizzati ad una certa temperatura, si possono così
determinare: • Ceneri residue dopo il trattamento ad alte temperature
• Polveri nell’aria che vengono raccolte e pesate
• Umidità rilevata dalla pesa prima e dopo l’essiccamento
Metodi di precipitazione
L’analita viene trasformato per reazione chimica in un precipitato insolubile, viene separato e pesato e da
ciò si risale alla quantità presente nel campione.
I reagenti di precipitazione possono essere: specifici= rari, reagiscono con una sola specie chimica
Selettivi= più numerosi, reagiscono con un numero
limitato di Specie
I precipitati ideali dovrebbero:
• Essere facilmente filtrati e lavati
• Avere solubilità molto bassa (per non avere perdite di analita durante la filtrazione e il lavaggio)
• A composizione nota
• Costituiti da particelle di grosse dimensioni (filtrazione e lavaggio daranno precipitati più puri)
Essiccazione e Calcinazione
L’analita viene trattato in una stufa a 70°-50°C, in caso dovessi togliere solo l’acqua uso i 100°C
La calcinazione avviene ad alte temperature (1000°C) in muffola per varie ore, da qui si ottiene la
trasformazione del sodio in ossido (per perdita di acqua e anidride cerbonica).
Il crogiolo viene fatto raffreddare in essiccatore e pesato, quando il peso sarà costante allora la
calcinazione sarà completa.
(il crogiolo in precedenza deve essere stato sottoposto allo stesso trattamento in muffola fino a peso
costante) Inconvenienti dell’Analisi Gravimetrica
Per un’analisi valida il precipitato dev’essere consistente (almeno 100mg), i tempi di lavoro sono
abbastanza lunghi e il precipitato non può essere gelatinoso.
Il precipitato dev’essere il più possibile puro e chimicamente stabile.
L’analisi gravimetrica basata sulla precipitazione è quasi del tutto sparita dai laboratori moderni.
Errori nell’Analisi Gravimetrica
Gli errori possono essere:
• Mancata precipitazione del composto
• Parziale perdita del precipitato
• Presenza di sostanze contaminanti nel precipitato
• Presenza di sostanze che interferiscono nella precipitazione
• Composizione non definita delle sostanze dopo la calcinazione
E SERCIZI
Esempio 1) Determinato il peso p di un precipitato di formula AmBn ottenuta da A.
Il peso di quest’ultima si ricava dalla proporzione:
mA ∙ p mA
mA : AmBn=x : p → x Anali