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IL GENERE DELL’AMINTA
non si capisce bene a che genere possa ascriversi l’opera; ci soo varie ipotesi:
- masque; favola mascherata per cui dietro ai singoli personaggi ci sono persone reali
che, essendo presenti tra il pubblico, possono riconoscersi tramite alcuni segnali.
Isolando la coppia aminta- silvia, per gli altri personaggi si possono trovare le
corrispondenze come di seguito:
- dafne e nerina sono due dame di corte da noi non conosciute
- elpino è il segretario ducale Pigna (vediamo la corrispondenza fonetica tra il nome
pastorale e quello reale, la cui etimologia vuol dire speranzoso, in amore
ovviamente) innamorato di licori ovvero lucrezia bendidio, moglie del cardinale
luigi d’este
- tirsi e batto sono tasso e battista guarini, autore del pastor fido, poeti di corte. Di
tirsi si dice che si era dedicato al genere epico, elogia il duca d’este alfonso e narra
il suo trascorso amoroso con licori.
- mopso è sperone speroni, maestro padovano del tasso, in seguito severo critico e
censore della liberata, motivo per cui i rapporti tra i due si increpano. Egli sarebbe
invidioso del successo di tasso presso la corte. la maledizione che lancia contro tirsi
per cui sarebbe rimasto muto rimanda ad una lettera dello speroni in cui si augura
che tasso possa tacere. Secondo alcuni rappresenta il tipo dell’escluso o
dell’invidioso, e non ha corrispondenza con nessuno.
- DRAMMA POLITICO: alcuni ravisano uno sfondo politico celato dietro
all’aminta; sarebbe stato scritto per stimolare le nozze tra due membri della corte
estense per avere una discendenza (essendo che alfonso non aveva eredi legittimi),
oppure, con l’esaltazione dell’amore naturale, si invitava a legittimare il figlio
illegittimo alfonsino come erede degno e legittimo. questa lettura non convince
molto.
- QUASI- TRAGEDIA. ci sono elementi che fanno pensare ad una tragedia mancata,
analizziamoli:
- il rifacimento alla pietà e terrore/ pietà orrore in corrispondenza dei momenti di
maggior tensione, ovvero quando ai due amanti viene annunciata la morte presunta
dell’altro.
- il riconoscimento ( ovvero il passaggio da ignoranza a conoscenza) mediante il
segno, ovvero il manto insenguinato che fa presagire la morte di silvia e il drappo
spezzato che fa presagire a silvia la morte di aminta.
- le citazioni dalla tragedia di speroni e, soprattutto, l’idea di non rappresentare le
scene, ma di farle raccontare.
L’IDEA DELL’AMORE
l’idea di amore che emerge è complessa e articolata. Nel coro dell’atto primo è posto
in luce il confronto tra natura e onore, dove onore indica l’insieme delle leggi sociali
a cui dobbiamo ubbidire per restare entro una società, e che quindi vincolano la
nostra completa libertà. Nell’età dell’oro non esisteva l’onore, quindi si poteva vivere
seguendo la legge di natura, ed è questo che viene invidiato e rammaricato dal coro.
Nel secondo atto, però, il satiro segue la natura e ipotizza di poter sedurre silvia
usando la violenza e il mezzo dello stupro, in quanto la natura gli ha dato forza e
vigore, quindi deve usare queste armi per ottenere i suoi scopi. Capiamo che se
razionalmente il discorso fila liscio, pragmaticamente no, perchè si arriva a una
conclusione eticamente inaccettabile. Quella del primo coro, quindi, secondo scarpati,
non è una tesi, ma un’ipotesi che viene poi smentita subito nell’atto secondo.
l’amore tra aminta e silvia è un percorso di crescita e formazione; aminta dapprima è
mosso dalla cupido, ovvero dalla voglia di vivere una storia d’amore con silvia;
quando viene messo di fronte allo stupro del satiro, capisce che la cupido, se non
frenata dalla ragione e dal buon senso arriva a provocare violenza sull’altro e, quindi,
ha effetti devastanti. Silvia, al contrario, è mossa dalla pudicitia, ovvero dalla
completa castità per cui si astiene dall’amore; a lungo andare questo provoca danni
sull’amante, il quale arriva ad una situazione psicologica che non riesce più a
sostenere e che, quindi, lo porta al suicidio. Essi riescono a capire questi concetti
sono quando vengono a sapere che l’altro è in punto di morte. La morte è, quindi,
l’evento catartico in cui si concentra maggiormente in pathos dell’azione e in cui
avviene la svolta e il cambiamento.
LE FONTI
le fonti usate per la composizione dell’opera sono:
- riferimenti classici a virgilio, teocrito e, soprattutto, ovidio met. IV episodio di
TISBE E PIRAMO per la costruzione dell’atto IV. piramo e tisbe si amavano, ma i
loro genitori osteggiavano il loro amore, decidono di incontrarsi sotto un albero e
scappare. Tisbe viene aggredita da una leonessa, mentre raggiunge il punto di
incontro ma, per fortuna, riesce a fuggire. tuttavia sulla strada resta un drappo
macchiato di sangue in quanto la leonessa aveva il muso sporco di sangue di bue.
Piramo trova il drappo e crede morta la donna, perciò si trafigge con un pugnale.
tisbe trova piramo e vede il pugnale, lo bacia in fin di vita e, quindi, si uccide
morendo sul suo corpo.
- riferimenti al lessico amoroso del petrarca, specie nei trionfi e nel canzoniere
- riferimenti alla gerusalemme liberata; poema che viene portato avanti speculamente
e contemporaneamente. i maggioni riferimenti sono:
- TANCREDI- CLORINDA; coppia che percepisce l’amore post mortem. Tancredi,
quando uccide per sbaglio clorinda, vorrebbe morire come lei ( come aminta vuole
morire divorato dai lupi come pensa che silvia sia morta). Clorinda ha una
conversione in punto di morte e vuole il battesimo- silvia, in punto di morte
dell’amante, capisce che la sua ritrosia non è salutare per nessuno dei due.
- ARMIDA- RINALDO; il riferimento è al giardino idilliaco in cui i due si ritirano;
in modo particolare carlo e ubaldo, quando vanno a prendere rinaldo, si imbattono
nel pappagallo che canta un inno al carpe diem, che corrisponde al discorso del
coro del primo atto dell’aminta. Rinaldo è distolto dal suo scopo principale che è la
guerra a cui deve ritornare; l’amore qui è una potenza che distrae dalla guerra,
quindi nociva, non è questo l’obiettivo principale; gli eroi devono combattere, non
amare. Non è così nell’aminta, dove la mancanza di amore porta alla morte. il
mago di ascalona, inoltre, quando racconta come rinaldo si sia lasciato irretire da
armida fa riferimento alla decisione di rinaldo di seguire lo stato di natura.
- Armida si chiede come si possa vivere felici in mezzo alla guerra ( è il tema del
coro dell’atto primo; come vivere felici con l’onore?)
- ERMINIA; il conflitto tra onore e amore che vive prima di decidere se raggiungere
tancredi o no.
- la tirata contro la corte da parte del pastore che ha ospitato Erminia: la corte e la
città sono luoghi di perdizione; meglio i campi.
- nella liberata goffredo effettua un movimento da occidente a oriente, nella aminta il
moviemnto è dalla campagna alla città.
- Tasso usa le fonti elevate smorzandole, mentre innalza le fonti basse. Quando dafne
e tirsi parlano della consapevolezza delle donne delle loro armi di seduzione, usano
un lessico che si rifà all’episodio di purgatorio XIV inerente al discorso sulla
creazione dell’anima tra dante e marco lombardo; ovviamente il contesto in cui
tasso inserisce i termini è di gran lunga più basso rispetto al discorso sull’anima di
stampo teologico. Al contrario, quando effettua la diatriba tra onore e amore nel
coro del primo atto,usa delle fonti che derivano da scritti comici come i capitoli di
giovanni mauro e il vendemmiatore che, però, vengono usati per trattare un tema
serio e capitale.
RIASSUNTO DELL’AMINTA
PROLOGO;
amore dichiara che in prima persona, contro il volere di venere, scenderà nei boschi e
farà innamorarare silvia di aminta, quando reputerà opportuno scagliare la freccia,
ovvero quando la pietà addolcirà il cuore della donna. Egli dichiara poi le novità
poetiche dell’opera; è amore in persona che è presente nel bosco e noni suoi ministri
e lo stile si fa elevato, pari alle opere epiche.
ATTO PRIMO
dafne e silvia
Dafne intesse una suasoria per persuadere silvia a concedersi a aminta; la vita da sola
non le gioverà e sarà bene dedicarsi ai piaceri d’amore prima che sia troppo tardi. lei
stessa da giovane si era votata a diana, ma poi ha cambiato idea, grazie ad un amante
insistente e tenace (aminta, invece non è insistente). si insiste sull’universalità
dell’amore ( animali e piante).
si racconta come il pigna aveva detto alla presenza di tirsi e batto che c’era un cerchio
infernale volto a punire le donne che non contraccambiavano l’amore, facendole
piangere. lui era innamorato di licori, lucrezia bendidio ( un tempo amata anche dal
tasso), ma lei non lo contraccambia se non in modo platonico perchè è sposato con il
cardinale luigi d’este.
silvia se ne va a caccia e prima si lava al fonte, si danno appuntamento
aminta e tirsi
aminta si sente venir meno a causa dell’amore non corrisposto da silvia e confida ad
aminta le sue pene. da bambini erano amici e si dedicavano tutti e due alla caccia poi,
non sa per quale motivo, lui si è innamorato di lei. aveva notato che silvia aveva
baciato un suo amico per lenire il morso dell’ape, allora lui finge di essere stato
morso sul labbro per poter ricevere un bacio, durante il gioco del segreto le confessa
che la ama, ma lei reagisce in silenzio. aminta ha ricevuto da mopso il prognostico
che il suo destino sarà infausto. tirsi lo consola, dicendo che mopso dice tutto il
contrario di quello che poi accade. mopso aveva detto a tirsi che la corte era un luogo
di corruzione, invece lui scopre che è un luogo incantato e ci fa un’esperienza
edificante (rassegna dell’opera del tasso).
coro
onore vs amore; non si invidia l’età dell’oro per gli elementi materiali, ma perchè non
vi era l’onore, e tutti si amavano senza pudore. Ora si chiede che l’amore ritorni nei
boschi, e l’onore vada dai nobili, e non sia solo con i nobili il tempo è troppo breve e
dobbiamo usarlo.
IL SATIRO
il satiro è innamorato si silvia; le aveva offerto degli umili doni materiali che lei
aveva disprezzato, ma lui in quanto povero altro non poteva offrirle se non lui stesso,
in fondo non è coìs brutto, ha una fisicità virile e la sua forza è atta a proteggerla, ma
è povero; sa bene che per le donne la condizione economica è importante. Siccome la
natura l’ha fatto robusto e violento, perchè non seguire la natura e non usar