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Le più importanti furono quelle ungherese, boema, scandinava, russa, balcanica,

spagnola.

Ricordiamo in particolare la scuola scandinava che esalta l'amore per la natura e gli

affetti come avviene nelle celebri "Due melodie" op.53 per pianoforte di Grieg

composte nel 1890 dove si riprendono temi popolari norvegesi mentre nelle "Due

melodie" op.63 del 1895 il tema e il ritmo popolari hanno un'armonizzazione più

vicina allo stile tedesco più cromatico e complesso armonicamente.

Il brano più significativo è però il poema sinfonico "Norvegia" in modo lidio (in Fa

con quarta aumentata simile alla melodia del pastorello del 3° atto dell'opera "Tosca"

di Puccini)

Come sappiamo la situazione culturale di un paese si modifica a causa anche di

motivazioni politiche, economiche e sociali e la musica ne è investita in prima linea.

Situazione alla fine del 1800

nel momento di massima potenza europea ci sono i primi segnali di crisi e decadenza.

La crisi riguarda la Germania che inizia a perdere il suo potere, l'Europa che diventa

sempre meno importante rispetto agli Stati Uniti, la musica colta è sempre meno

seguita.

Situazione agli inizi del 1900

Nascono modernismo e neoclassicismo.

Si ascoltano sempre più altre musiche :

eurofolkloriche (scuola nazionali, Bartok, primitivismo)

extraeuropee (esotismo, funzionalismo esotico di Debussy, distruzione della tonalità

polarizzante).

Jazz, Popular music

Le scuole nazionali

Dal 600 all'800 la storia della musica è storia della musica francese, italiana e

tedesca.

Nella seconda metà dell'800 nascono le "scuole nazionali" sotto la spinta del

Romanticismo che fa attenzione alle radici etniche dei popoli.

Il termine "scuole nazionali" è però un equivoco perchè:

-non ci fu una vera e propria trasmissione didattica infatti ogni compositore si muove

in modo autonomo e opera scelte personali prendendo un "colore" locale o minando

la sintassi classica o ottocentesca.

-il termine "nazionale" si usa per lo più per designare qualcosa di originale e nuovo

-c'è l'idea che la storia della musica sia la storia delle composizioni ma essa riguarda

anche le istituzioni musicali, la didattica, lo studio teorico ecc.

A tal proposito un esempio significativo ci viene dato dall'Inghilterra dove, ad

eccezione di Stranford che si rifà alle sue origini irlandesi, non ci sono compositori

innovativi ma prolificano istituzioni musicali, corali, c'è un gruppo di studiosi che da

alle stampe la I enciclopedia della musica, si dedica molta attenzione al teatro leggero

(con Sullivan- Gilbert) e favorisce la nascita della moderna didattica pianistica

( grazie all'italiano M.Clementi).

Spagna.

Nel periodo in questione la Spagna era nota al pubblico internazionale perchè molti

musicisti tedeschi e russi avevano scritto capricci e danze in stile spagnolo

(citazioni).

Quando gli spagnoli Albeniz, De Falla, Granados danno vita alle loro opere

vivacemente spagnoleggianti esse non furono intese come novità.

Non si cita mai il loro predecessore Pedrell che studiò la polifonia del '500 e le radici

della musica spagnola.

Paesi scandinavi.

Sentirono molto l'influenza tedesca.

In Danimarca troviamo Gade, amico di R. Schumann che gli dedicò alcune

composizioni, e Nielse anticipatore dlla dodecafonia.

In Norvegia Grieg , di formazione tedesca ( sentiamo l'influenza di Liszt nel suo

Concerto per pianoforte e orchestra) si avvicinò alla musica popolare norvegese dopo

l'incontro con Ibsen per il quale musicò il Peer Gynt.

Compose molta musica strumentale, tra le sue anticipazioni novecentesche ci fu l'uso

della bitonalità.

In Finlandia Sibelius trasse ispirazione dalle Saghe finlandesi ma scrisse anche il

poema sinfonico "Finlandia", concerti per violino e sette sinfonie.

Anche egli si avvicinò alla musica del '900 con ardite armonie.

I Paesi dell'est.

In questi paesi è ancora più evidente il nazionalismo inteso come affermazione di

un'identità patriotica e riscatto alla sottomissione di potenze straniere.

La forma preferita fu il teatro dell'opera nel quale si potevano utilizzare soggetti e

lingue nazionali, idiomi e strumenti tipici.

La musica strumentale è considerata meno importante.

In Polonia "Halka" di Moniuszko è considerata opera nazionale.

In Boemia Smetana compone "La sposa venduta" ma scrive anche brani sinfonici

coem "La mia patria" e "La Moldava",

Smetana opera uno studio approfondito e scientifico sulla musica popolare.

Dvorak fu più eclettico e cosmopolita perchè considera la musica nazionale

un'esigenza romantica e non patriotica.

Si dedicò pochissimo all'opera e moltissimo alla musica strumentale facendo

emergere tratti tipicamente cechi, slavi, ucraini, moravi con influenze americane

(musica nera) essendo stato anche direttore del Conservatorio di New York.

La Moravia.

Janacek utilizza la musica etnica per rivitalizzare il linguaggio colto entrando così a

pieno nella musica del '900.

Nell'opera"Jenufa" aderisce alla corrente realista eliminando la partecipazione

emotiva dell'autore e descrivendo lo svolgersi naturale del dramma.

La Russia

In Russia non si deve affermare l'identità nazionale per motivi patriottici ma per

contrastare il dominio dell'opera italiana e francese introdotta nel '7oo da Caterina II e

alimentata nell' 800 dallo zar Nicola I che aveva predisposto delle sovvenzioni

apposite destinate all'opera italiana.

Nei primi anni dell'800 però all'interno dell'operà comique vengono introdotti

soggetti e melodie popolari russe. Prime opere russe furono scritte dall'italiano Cavos

e contengo elementi fiabeschi e storici tanto amati dai russi.

Il primo russo che compose un'opera russa fu però Glinka: "Una vita per lo zar" ha

soggetti, lingua e strumenti russi (balalaika) e l'orchestrazione molto raffinata anticipa

le atmosfere di Debussy. Egli inserisce nella sua opera canti religiosi e musica rurale.

In Russia vigeva il dilettantismo musicale che non significa imperizia compositiva

ma libero pensiero perchè i compositori svolgevano per lo più un lavoro di impiegati

statali spesso in zone periferiche della nazione o all'estero e avevano l'opportunità di

venire in contatto con realtà musicali diverse e potevano esprimersi senza costrizioni

accademiche.

Glinka compose anche altre opere ispirate alla "bylina", canzone popolare russa, che

avevano arditezze ritmico-armoniche precoci per i suoi tempi. Dopo un viaggio in

Spagna compose Ouvertures spagnoleggianti.

Dopo il 1850 sotto lo zar Alessandro II si accentuò il divario tra occidentalisti e non,

tra i primi troviamo la "Società musicale russa" con a capo A.Rubistein di formazione

tedesca, tra i secondi la "Libera scuola di musica" con rappresentante Balakirev.

A questa ultima scuola si aggregano altri 4 compositori che foremranno con

Balakirew il "Gruppo dei 5"( Balakirew, Cui, Korsakov, Mussorgski, Borodin).

Essi vogliono mettere in rilievo ciò che è nazionale accettando dall'estero solo ciò che

è originale e il loro modello è Glinka.

Ognuno di questi musicisti si mosse in modo autonomo dal punto di vista

compositivo.

Borodin fu il più fedele all'idea del dilettantismo ma scrisse meno di tutti (ricordiamo

"Nelle steppe dell'Asia centrale").

Korsakov è l'unico che si è dedicato all'insegnamento formando generazioni di

musicisti (la famosa Scuola russa), si dedicò alla musica a programma

("Sheherazade").

E' il compositore "di mezzo" tra Glinka e Stravinski perchè eclettico. In Sheherazade

unisce i 2 elementi più rappresentativi della tradizione russa:

1- La fiaba

2- L'oriente che lui, medico militare nelle estreme regioni orientali, aveva assaporato

all'ennesima potenza affascinato da profumi, sapori e colori.

"Sheherazade" è il personaggio de "Le mille e una notte" (raccolta di fiabe medio

orientali di cultura islamica).

Suite di 4 quadri con balletti.

I più interessanti sono il I e il IV quadro.

I Quadro "La nave di Simbad": 2 temi s'intrecciano e vengono rielaborati (I tema del

sultano suonato dagli ottoni che diventerà tema del mare; II tema di Sheherazade

melodia di origine popolare accompagnata dall'arpa)

IV Quadro "La festa di Bagdad" : ripresa di tutti i temi precedenti (alla Beethoven) e

presenza di percussioni per una danza berbera simile alla tarantella.

Tutta la suite è molto enfatica e l'orchestra con strumenti occidentali ha chiazze di

colore sonoro che non si amalgamano ( come avviene in Debussy).

Cui trattò soggetti letterari di Puskin, Dumas e Hugo("Un prigioniero del Caucaso",

"La figlia del capitano").

Balakirev subì di più l'influenza tedesca ("Islamey")

Mussorgski abbraccia totalmente il populismo slavo perchè vuole che la musica

comunichi, rappresenti la condizione umana, egli sentiva molto il problema sociale

dell'urbanizzazione con conseguenze gravissime di fame e sporcizia quindi si serve

della musica per denunciare.

I circoli culturali e il potere centrale lo isolano e lui cade in depressione arrivando

all'alcolismo. Lo stato di isolamento lo avvicina a molti altri artisti che da questo

momento in poi si sentono inadeguati e si chiudono sempre piu' in se stessi.

Segue la via tracciata da Dargomyzsky nella ricerca di sintonia tra suono e parola

giungendo all'intonazione melodica della parola per una rappresentazione più

realistica del testo (realismo musicale).

Le sue composizioni sono per lo più articolate in quadri separati che possono essere

invertiti senza che questo cambi il senso.

Il suo modo di comporre è a volte ardito e i suoi manoscritti furono ricorretti da

Korsakov.

La sua composizione più nota è ''Quadri di un'esposizione'' e' stato scritto nel

1874 ma fu pubblicato nel 1886.

Ispirato dalla visione di una mostra di quadri di un amico architetto deceduto

(Hartmann) i 'Quadri' musicali evocano paesaggi interiori. Anche questi furono

piu' volte ricorretti da Korsakov pensando che alcune scelte fossero errori.

Purtroppo i quadri sono andati perduti a causa di un incendio.

I più interessanti sono:

''Promenade'' – che evoca il percorso fatto durante la visita de

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fermo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica dell'Ottocento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Marino Massimo.