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Lo studio delle "altre" musiche, il primitivismo e B.Bartok
Nell'800 i musicisti iniziano a cercare ispirazione nelle musica popolare, nel 900
l'attenzione diventa studio e ricerca anzitutto a livello europeo e poi mondiale.
Il primo approccio è quello della conservazione ma per fare ciò l'unico mezzo era la
scrittura perchè la registrazione ancora non esisteva.
La scrittura però non fa parte della musica popolare perchè essa si tramanda
oralmente quindi si è operata una forzatura entro i limiti del pentagramma e dei segni
convenzionali ( questa operazione viene chiamata "riduzione semiografica")
Le prime trascrizioni riguardavano la melodia senza tener conto dell'aspetto timbrico
e vocale, l'armonizzazione era basata sulla tonalità classica perdendo però i microtoni
e gli aspettti vocali-timbrici originali.
L'interesse dei primi studiosi era rivolto alla musica rurale convinti che quella fosse
la vera musica originale ed arcaica ma ora sappiamo che essa ha avuto in realtà molti
condizionamenti e corruzioni.
Tra Vienna e Berlino nasce per opera di Stumpf la "Musica comparata". Essa si
occupa anche della musica extra europea comparandola alla nostra per vedere se ha
gli stessi effetti sulla psiche umana.
Nasce ora il concetto di "Musica Universale" e ci si chiede se la musica sia
effettivamente un linguaggio universale (nel tempo sono sorti sempre più dubbi sulla
sua universalità a causa dei condizionamenti ambientali che sono diversi tra le
società).
Il limite di questi studi era il fatto che fossero basati sulle trascrizioni della
semiografia ridotta e non sulla conoscenza diretta quindi erano poco scientifici e
attendibili.
Intorno al 1950 nasce negli Stati Uniti, per opera soprattutto di molti studiosi europei
che vi si erano trasferiti a causa del secondo conflitto mondiale, l'Etnomusicologia.
Essa si occupa prevalentemente di musica rurale e primitiva e si basa sul principio
che "ogni musica è legata alla società dove è nata "(Merriam).
Successivamente si affermano all'attenzione scientifica l'Antropologia musicale e la
Popular Music Studies.
La prima considera la musica un "suono umanamente organizzato" (Blacking) e non
fa distinzioni tra le varie "specie" di musiche perchè studia le dinamiche culturali
della musica e l'approccio che l'uomo ha con la musica propria e altrui; la seconda
studia i repertori urbani occidentali (jazz, pop, cantautori, tecno ecc.) comprende il
90/100 della musica attuale e tra i suoi studiosi ricordiamo Tagg-Middleton e Fabbri).
L'influenza del Primitivo ha portato alcuni compositori a trasformare il linguaggio
tradizionale o ad allontanarsene.
La citazione inserisce modi e ritmici caratteristici all'interno del linguaggio
tradizionale e la tendenza alla citazione la troviamo anche nel passato ( fin dal 1600).
Il Primitivismo è invece un forte condizionamento del compositore nei confronti di
materiali folklorici tanto da intaccare il lessico tradizionale.
L'avvicinamento al Primitivismo è dovuto per lo più a motivi religiosi e spirituali ma