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Combinazioni lineari di vettori

In alcuni esempi si presuppone anche che lo studente abbia familiarità con la rappresentazione geometrica di vettori e scalari.

Premessa

Supponiamo fissato uno spazio vettoriale reale V. Nel seguito chiameremo vettori gli elementi di V e scalari i numeri reali. Negli esempi V sarà di solito uguale a R^3 o a R^1.

Definizione

Un vettore v si dice combinazione lineare di v_1, ..., v_k se esistono degli scalari λ_1, ..., λ_k tali che v = λ_1v_1 + ... + λ_kv_k.

Definizione più generale

Se S è un sottoinsieme, anche infinito, di V, diciamo che il vettore v è combinazione lineare di elementi di S se v è uguale a una somma finita di tipo λ_1v_1 + ... + λ_kv_k, con v_1, ..., v_k ∈ S e λ_1, ..., λ_k ∈ R.

Esempio

Il vettore v = 3 è combinazione lineare

Il testo formattato con i tag HTML corretti sarebbe il seguente:

dei vettori v = 410 -11 -2-1 -12 (verificare!) e quindi la condizione della definizione precedente è verificata da λ = 12 e λ = 1

Problemi. Stabilire se il vettore v = è combinazione lineare dei vettori v = 11 32 54 e v = 22 29 47. Se lo è determinare esplicitamente dei coefficienti a e b tali che v = av + bv.

Soluzione. Dobbiamo: (a) stabilire se l'equazione vettoriale xv + yv = v, nelle coppie di incognite reali (x, y) ha soluzioni; (b) se ci sono soluzioni, scriverne esplicitamente una.

Scriviamo esplicitamente l'equazione vettoriale precedente: 2x + 1y = 2, 2x + 2y = 2

Risolvendo il sistema di equazioni otteniamo come unica soluzione la coppia (x, y) = 35, 13. Quindi: v è combinazione lineare di v1 e v2; (a) a = 35 e b = 13 soddisfano la richiesta del problema.

sono gli unici reali7 7con questa proprietà).    2 22. Stabilire se i vettori v = 3 e w = 3 sono combinazioni lineari di   1 2     −11 2v = 0 , v = 1 , v = 3 . Se lo sono, determinare esplicitamente i1 2 3     −11 2coefficienti di tali combinazioni lineari.

Soluzione. Lo schema di risoluzione è analogo a quello del problema precedente.Per stabilire se v è combinazione lineare di v , v , v , dobbiamo studiare la risolu-1 2 3 3bilità del sistema di equazioni  −x + 2y z = 2 y + 3z = 3 ,−x + 2y z = 1nella terna di incognite reali (x, y, z). Confrontando la prima e la terza equazione delsistema si vede subito che il sistema non ha soluzioni, quindi v non è combinazionelineare di v , v e v .1 2 3Nel caso di w dobbiamo considerare il sistema −x + 2y z = 2 y + 3z = 3 ,−x + 2y z = 2che chiaramente è equivalente a −x + 2y z = 2 .y + 3z = 3Questo è un sistema

risolubile e con infinite soluzioni. Infatti, dalla seconda equazione -3zne ottengo y = + 3 e, sostituendo nella prima, -x = 7z + 4.
-3zy = + 3.
Questo vuol dire che qualunque valore reale, diciamo c, io attribuisca a z, la terna (-3c(7c + 4), + 3, c) è una soluzione del sistema. Quindi, poiché esistono soluzioni, w è combinazione lineare di v1, v2, v3; inoltre, esistono infinite terne di coefficienti (a, b, c) tali che w = av1 + bv2 + cv3; infine, l'insieme di tutte queste terne è {(7c - 3c | ∈ R}.
Per ottenere una terna particolare basta attribuire un valore a c, ad esempio per c = 0 ottengo w = + 3v1 - 4v2.

2. Sottospazi vettoriali
Definizione. Un sottospazio vettoriale di V è un sottoinsieme non vuoto di V chiuso rispetto alle operazioni di V.
Quindi dire che U è un sottospazio vettoriale di V vuol dire:
(1) che U è un sottoinsieme di V che contiene almeno un vettore; ∈
(2) che se il vettore u

appartiene a U, anche tutti i vettori di tipo λu (con λ R) appartengono a U; 4 0 0(3) che se i vettori u e u appartengono a U, anche il vettore u + u appartiene a U. Osservazioni.

1. Poiché 0v = 0 per ogni vettore v, dalle condizioni (1) e (2) della definizione segue che un sottospazio vettoriale contiene sempre il vettore 0.

2. Dalle condizioni (2) e (3) segue che: se U è un sottospazio vettoriale di V, allora tutte le combinazioni lineari di vettori di U appartengono ancora ad U.

3. [Dimostrare] Un sottospazio vettoriale di V è a sua volta uno spazio vettoriale reale.

Esempi. {0}

1. Il sottospazio nullo (o banale). Il sottoinsieme è un sottospazio vettoriale di ∈ quindi non è vuoto; (2) tutti i vettori di tipo λ0 (λV. Infatti: (1) contiene 0, R)0 0{0}; {0}, e quindi stanno in (3) se u e u stanno in allora u = u = 0 sono uguali a 0 ∈ {0}. = 0 e quindi u + u + 0 = 0

2. Il sottospazio improprio. [Dimostrare.] V stesso è un sottospazio vettoriale

dise stesso.

  1. [Dimostrare.] Se fissiamo un sistema di riferimento nello spazio e identifichiamo i punti dello spazio con gli elementi di , tramite le coordinate, allora: tutte le rette passanti per l'origine e tutti i piani passanti per l'origine sono sottospazi vettoriali di .

    N.B. Nel caso V = , i sottospazi descritti negli esempi 1, 2 e 3 precedenti sono tutti i sottospazi vettoriali di V . [Provate a dimostrare anche questo. Alla fine dellalezione dovrebbe esservi del tutto chiaro.]

  2. Sottospazio vettoriale generato da un insieme di vettori⊆

    Fissiamo un insieme non vuoto di vettori S V .

    Definizione. Il sottospazio vettoriale generato da S, che denoteremo con Span S, è il minimo sottospazio vettoriale di V che contiene S.

    Spiegazione della definizione: "minimo" vuol dire: "ogni altro sottospazio vettoriale che contiene S contiene anche Span S".

  3. Teorema. Span S coincide con l'insieme di tutte le combinazioni lineari di vettori di

S.Schema di dimostrazione. [Capire e provare a completare.] Dobbiamo di-mostrare due cose:

  1. che l'insieme di tutte le combinazioni lineari di vettori di S è un sottospazio vettoriale che contiene S.
  2. che è minimo nel senso spiegato sopra.

Per il punto 1 dobbiamo far vedere: (a) che sommando due combinazioni lineari di elementi di S si ottiene ancora una combinazione lineare di elementi di S (facile!); (b) che moltiplicando per uno scalare una combinazione lineare di elementi di S si ottiene ancora una combinazione lineare di elementi di S (facile!).

Per il punto 2 basta usare l'Osservazione 2 della sezione 2. Da questa segue direttamente che se un sottospazio vettoriale di V contiene S, allora contiene anche Span S.

Esempi. {0}, {0}{0} = perché è già un sottospazio vettoriale.

  1. Span ∈ 6 {v}
  2. [Dimostrare.] Fissiamo v V , v = 0. Allora Span è l'insieme di tutti i 2 3 multipli scalari di v. In e in , con l'usuale rappresentazione geometrica, si R
Risultato formattato:

R{v}ottiene che Span è la retta passante per l’origine su cui giace il vettore v.3∈3. [Dimostrare.] Fissiamo u, v . Se u e v non sono proporzionali, alloraR {u,otteniamo che la rappresentazione geometrica di Span v} è il piano passanteper l’origine che contiene i vettori u e v. [Problemi: 1. Cosa succede se u e v{u,sono proporzionali? 2. Cosa può essere Span v, w}, nella rappresentazione3geometrica, se u, v, w sono tre vettori arbitrari in ? 3. Se u e v sono dueR2 {u,vettori non proporzionali di , cosa è Span v}?]R4. Insiemi di generatori di uno spazio vettorialeDefinizione 1. Un insieme di generatori di V è un insieme di vettori S, inclusoin V , tale che ogni vettore di V sia combinazione lineare di vettori di S.Definizione 2. V si dice finitamente generato se ha un insieme di generatorifinito.6Osservazioni.1. Dire che S è un insieme di generatori di V equivale a dire che V = Span S.[Spiegate perché.] 02. Se S è un insieme di generatori di V , allora

ogni sottoinsieme S di V che contiene S è ancora un insieme di generatori di V. (I generatori che non compaiono esplicitamente in combinazione lineare hanno coefficiente nullo). Esempi.
  1. {1, 0, a2}V, è un insieme di generatori di V, perché per ogni vettore R = a1, b2 si ha R = a + b.
  2. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 2. Per i = 1, ..., n chiamiamo Ri il vettore di V con tutte le componenti nulle tranne la i-esima, che invece è 1. Allora {R1, ..., Rn} è un insieme di generatori di V. Infatti, per ogni vettore R = a1, ..., anV si ha che:
    R = a1 a2 ... an
    R1 a1 0 0 ... 0
    R2 0 a2 0 ... 0
    ... ... ... ... ... ...
    Rn 0 0 0 ... an
  3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. L'esempio precedente si generalizza a n ≥ 3. 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    dimostra che è finitamente generato, per ogni n 1.RProblemi. [Cfr. con i problemi della Sezione 1.]

    2 1 21. Dimostrare che , è un insieme di generatori di .R4 5 2Soluzione. Dobbiamo dimostrare che ogni vettore di è una combinazione lineareR a 2∈dei due vettori dati, cioè che dato un arbitrario , possiamo trovareRb 2 1 a∈x, y tali che x + y = . Questo equivale a dire che il sistemaR 4 5 bnella coppia di incognite reali (x, y) 2x + y = a4x + 5y = b 7è risolubile qualunque siano i “termini noti” a e b. Chi ricorda la regola di Cramer6dirà subito che questo è vero, e in più il sistema ha soluzione unica, perché 2·5−4·1 =0. Allo stesso risultato si arriva anche provando direttamente a risolvere il sistema:5a−b b−2

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A.A. 2012-2013
24 pagine
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SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/02 Algebra

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frau81 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Algebra lineare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Cellini Paola.