Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Alessandro Antonelli Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ALESSANDRO ANTONELLI

(1798-1888)

Un architetto “imprestato” all’ingegneria

La sua formazione inizia a Brera, dove si dedica allo studio delle lettere e, particolarmente, a quello

del disegno. Prosegue a Torino, ove si laurea in architettura civile e si conclude a Roma, ove egli

stesso dichiara di aver studiato “assiduamente sopra i giganteschi avanzi dei monumenti a noi

tramandati dall’antica sapienza”. Attraverso questo percorso egli riesce a coniugare a una profonda

conoscenza dell’Antico anche un forte interesse per i nuovi materiali e per le tecniche della

geometria descrittiva, dell’idraulica e della statica, i cui insegnamenti erano allora impartiti

soprattutto nella Scuola di Ingegneria fondata a Roma nel 1818 per volere di Pio VII.

LA MOLE ANTONELLIANA

E’ comunque con la costruzione della così detta Mole di Torino, che in onore del progettista è

ancora oggi detta Antonelliana, che l’architetto piemontese porta alle conseguenze più estreme la

sua ricerca di forme e soluzioni tecniche dettate direttamente dal comportamento fisico dei

materiali. L’enorme struttura venne commissionata nel 1862 dall’università israelita di Torino, che

avrebbe voluto realizzarvi il proprio tempio. Il progetto iniziale, condizionato dall’esigua superficie

del lotto disponibile, prevedeva una struttura di tre piani, fuori terra, da destinare alla scuola ebraica

e a tutti i servizi necessari alla grossa comunità israelitica torinese. Un soprastante attico colonnato,

con ampie vetrate sui quattro lati e un’imponente cupola emisferica di coronamento, avrebbe poi

accolto la Sinagoga vera e propria, che, in tal modo, sarebbe stata la più grande d’Europa. I lavori,

iniziati già nel 1863, proseguono a ritmo serrato fino al 1869, quando Antonelli, dopo essere

riuscito a farsi approvare molte modifiche progettuali, ha ormai quasi ultimato la copertura. Questa,

però, non è più cupolata ma a padiglione, realizzata con due sottili strutture murarie legate tra loro

da catene di ferro e irrigidite da opportune nervature, di modo che, pure essendo costruita in pietra e

mattoni, si comporta dal punto di vista statico, come una struttura a guscio formata da tralicci

Dettagli
A.A. 2015-2016
2 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabriele.marella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marchegiani Cristiano.