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Equazione di Bilancio della Quantità di Moto
Partiamo scrivendo la 2ª legge di Newton per corpi continui:
dF→ = (m·V→)dt
Per i corpi continui, si considera il postulato:
F(e)→ = Ddt ⎡∫vm (ρ) V→dv⎤
Non si considerano le forze interne al volume che controlliamo, perché sono bilanciate e quindi effetto dinamico sul volume nullo.
Possiamo suddividere le forze esterne in forze esterne di volume e forze esterne di superficie:
Ddt ∫vm (ρ) V→dv = Fs(e)→ + Fv(e)→
Consideriamo FV(e), che sono forze che agiscono sul volume.
Che forze agiscono a distanza:
- Gravità
- Forze dovute ad un campo magnetico (non di interesse)
- Forze fittizie (quando si studia un fenomeno tramite un sistema di riferimento non inerziale)
(non di interesse)
D/De ∫Vm ρ F dV = FS(e) + ∫Vm ρ gg dV
Ora dobbiamo cercare di capire come scrivere FS(e), che sono gli sforzi applicati sulla superficie dei volumi/dm che stiamo considerando.
Sappiamo che gli sforzi applicati su una superficie non dipendono esclusivamente dalla posizione dove vengono applicati, ma dipendono anche dall'orientazione delle superfici. Proprio per questo motivo si utilizzano i tensori per gli sforzi, perché possono indicare com'è diretto lo sforzo e com'è orientata la superficie. Per scrivere questo tensore ci aiuta Cauchy, con il tetraedro di Cauchy.
Tij = -p δij + dij
Per i postulati:
- dij = 0 quando ũ = 0
- Tij deve avere un legame di tipo lineare con Sij
- Isotropo
Richiesta aggiuntiva:
- dij tensore di tipo deviatorico
Introduciamo un coefficiente di proporzionalità μ, che moltiplica 2 Sij, questo per avere un legame di tipo lineare tra Tij e Sij ma anche per avere un legame tra gli sforzi di taglio e le deformazioni a taglio:
Tij = -p δij + μ (∂ui/∂xj + ∂uj/∂xi) = -p δij + 2μ Sij
Per esprimere il legame tra gli sforzi di tipo assiale e le dilatazioni/contrazioni:
Tij = -p δij + 2μ Sij + λ δij div(ũ)
Le equazioni di Navier-Stokes sono un sistema di equazioni che governano il moto dei fluidi. Quelle scritte sopra considerano ρ=costante e μ=costante e quindi per fluidi Newtoniani.
Se volessimo studiare un caso non isoterma, avrei 5 incognite: u, v, w, p, T e per la risoluzione ci serviamo 5 equazioni, quindi andremo a scrivere l'equazione dell'energia termica.
Queste equazioni non sono risolvibili, infatti lo studio dei flussi turbolenti viene fatto in modo sperimentale e per via numerica.
Parliamo di BC e IC:
Le B.C. possono servire nell'approccio analitico o nell'approccio numerico, nell'approccio analitico è difficile dare dei risultati se non in casi particolari.
Condizioni al contorno su una superficie solida:abbiamo velocità nulla relativa alla parete, cioè:
Questo termine ha il ruolo di spostare la quantità di moto (ρfū) di una particella materiale, e la sposta con la velocità ū, che sta in (ū-grad), nel dominio di interesse.
Termine Diffusivo/Viscoso
(μ∇2ūf):
Partiamo dall'equazione di partenza di prima e facciamo delle semplificazioni:
ρ(∂ūf/∂t + ū⋅gradū) = - gradP + μ∇2ū + ρg̅
Questa volta consideriamo il termine avvettivo trascurabile e facciamo la semplificazione di pressione uniforme e forze gravitazionali trascurabili
ρ∂ūf/∂t = μ∇2ū
Cerchiamo di far diventare questa equazione scalare (ū→T), monodimensionale (ū→T), con 1 solo coefficiente:
∂T/∂t = ν∇2T → ∂T/∂t = α∇2T
Equazione della diffusione/conduzione non stazionaria e monodimensionale
Che possiamo identificare come una problematica di barra riscaldata al centro, con α = λ/ρc il coefficiente di
INTEGRO NUOVAMENTE TRA y=-δ E y GENERICO, IN MODO TALE DA INSERIRE LE CONDIZIONI AL BORDO.
d∫-δyy dy = μ∫-δy∂2u/∂y2 dy
d(1/2[y2|y-y2|-δ])-μ(ux|y-ux|δ)
u(y) = 1/2μ d(y2-δ2)
QUESTA È LA LEGGE CHE GOVERNA u2 IN QUESTO FLUSSO (ANDAMENTO PARABOLICO)
d=0 PERCHÉ VELOCITÀ A PARETE
PER AVERE u > 0, DOVRÒ AVERE d