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CRITERI DI SCELTA
Età
Stile di vita e abitudini
Arto dominante
Condizioni cliniche dell'assistito
Finalità della venipuntura
Tipologia di presidio utilizzato
Accessibilità al vaso e caratteristiche del punto di accesso
Tempi di mantenimento dell'accesso venoso
Fonte
Dossier InFad - anno 2, n.15, febbraio 2007
Informazioni della letteratura scientifica per una buona pratica infermieristica
"Gestione del catetere venoso periferico"
Sperimentazione su un nuovo sistema per ridurre il dolore da venipuntura nei bambini
Migdal M., Et al, Children's Memorial Health Institute, "Rapid, Needle-Free Delivery of Lidocaine for Reducing the Pain of Venipuncture Among Pediatric Subjects" Varsavia, 2005.
Rivista Pediatrics, anno 2005, n. 115, da pag. 393
Questo dispositivo ago-libero (ALGRX 3268) configurato per trasportare 0.5 mg di lidocaina può ridurre il dolore da venipuntura nella fossa antidecubitale. Sicuro ed efficace per gli
Assistiti pediatrici se utilizzato 2-3 minuti prima della procedura. Tollerato bene anche in tutte le fasce d'età. Versus sistema tradizionale.
Gonfiare un palloncino durante il posizionamento di un ago cannula riduce la percezione dolorosa.
Fonte: Gupta D, Agarwal A, Dhiraaj S, et al. An evaluation of efficacy of balloon inflation on venous cannulation pain in children: a prospective, randomized, controlled study, Anesth Analg. 2006; 102: 1372-5.
Studio randomizzato controllato svolto su un campione di 75 bambini (6-12 anni) che si dovevano sottoporre ad incannulamento venoso rivela un nuovo metodo per ridurre il dolore da venipuntura nei bambini. I pazienti sono stati suddivisi in modo casuale in 3 gruppi: gruppo 1 (controllo), gruppo 2 (il bambino veniva distratto durante la procedura), gruppo 3 (il bambino doveva gonfiare un palloncino). È stata sempre utilizzata un'agocannula 22G.
La misurazione del dolore è stata fatta con la scala visuale-analogica (VAS). I risultati hanno rivelato che il gruppo di bambini che gonfiava il palloncino durante la procedura aveva un punteggio medio VAS di 1, mentre gli altri gruppi hanno riportato un punteggio medio di 2 (gruppo della distrazione) e di 4 (gruppo controllo). I risultati dimostrano una riduzione statisticamente significativa dell'incidenza e della gravità del dolore da venipuntura.GESTORE - DECISORE SPECIFICITÀ PRELIEVO E GAVENOSO E MODERIVA CAPILLARE CVP TERAPIA ENDOVENOSA PRELIEVO PRESTAZIONE VENOSO "trattamenti o azioni che recano beneficio, CAPILLARE riducendo o eliminando il problema assistenziale, promuovendo una risposta""(...) pianifica gestisce e valuta (...)"
"(...) è il responsabile dell'assistenza infermieristica (...)"
"garantisce l'applicazione di prestazioni diagnosticoterapeutiche"
sana”(Carpenito; 2010)
PRELIEVO VENOSO
prelievo di un campione di sangue venoso a scopo diagnostico e terapeutico
PRELIEVO CAPILLARE
prelievo di un campione di sangue venoso a scopo diagnostico e terapeutico
Lippi G. Et al, Raccomandazioni per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6 12
PRELIEVO VENOSO CAPILLARE
Consenso informato dell’assistito
Preparazione dell’assistito
Scelta dei presidi medico chirurgici
Scelta della sede di puntura
Competenza del professionista (conoscenze intellettive, comunicative, gestuali)
Corretta conservazione e trasporto del campione in laboratorio
Convenzione di Oviedo, 1997
“(…) un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato (…)”
Art 32 Costituzione Italiana
“ (…) nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge (…)”
PRELIEVO VENOSO Consenso
verbaleCAPILLARE per la maggior parte dei prelievi venosi
Consenso scritto
HIV art. 5, legge 135/1990“… nessuno può essere sottoposto senza consensoad analisi tendenti ad accertare l’infezione HIV, senon per motivi di necessità clinica e nel suointeresse”.
14ACCERTAMENTO MIRATOPRELIEVOVENOSOCAPILLARE INDICAZIONI CLINICHE
Scopo diagnostico e/o terapeutico
ASSUNZIONE DI FARMACI
influenzano il parametro con due diversi meccanismi: uno dinatura biologica, uno di natura chimico fisica
ALIMENTAZIONE
quantità e qualità di alimenti assunti possono riflettersi sullaconcentrazione plasmatica dei componenti
ATTIVITÀ ESERCIZIO FISICO
DIGIUNO
Fonte 15Lippi G. Et al, Raccomandazioni per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6
Evidence Based Nursing“(…) processo per mezzo del quale gli infermieriassumono le decisioni cliniche servendosi dellemigliori ricerche disponibili (…)”
Linee Guida“raccomandazioni di comportamentoclinico
A (fortemente raccomandata): Utilizzare dispositivi che prevedano l'integrazione di aghi monouso, sistemi di supporto ("holder" adattatori o "camicia") e provette sottovuoto ("vacuum"). Utilizzare dispositivi monouso che prevedano lo smaltimento di tutte le parti a contatto con il sangue. Utilizzo di aghi "butterfly" e sistema "vacutainer". B (attentamente considerata): Siringhe: possibile alternativa. Situazione di emergenza con difficoltà di reperire l'accesso, condizioni anatomiche fisiche. Se l'holder non è contaminato può essere riutilizzato. Sistema adatto per calibro e diametro (20-21 G).D (non raccomandata)
L'holder non deve essere sterilizzato
17Provette e modulo di richiesta
Telino
Laccio emostatico
Cerotto
D.P.I.: guanti, occhiali
Antisettico
Cotone/garza
Ago: butterfly o vacutainer
Supporto Holder (campana)
Adattore
Necessario per lo smaltimento
rifiuti 18
DIAMETRO
il diametro esterno è espresso in Gauge (G)
inversamente proporzionale alla lunghezza
PUNTA ACUMINATA CON DUE GRADAZIONI
crea un'incisione a livello dell'epidermide
ma non permette alla micro-parte tagliata di essere trascinata in vene
Fonte Lippi G. Et al, Raccomandazioni per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6
Permette di eseguire un prelievo sottovuoto:
le provette contengono una quantità pre-dosata di vuoto atta ad aspirare una quantità standard di sangue
Fonte Lippi G. Et al, Raccomandazioni per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6
CRITERI DI SCELTA
Lato opposto ad infusioni in corso
Zona priva di ematoma/infiammazione
VALUTAZIONE Vena
PATRIMONIO VENOSO
facilmente palpabile, anche se non visibile
ben riempita
Elastica
Le vene vengono localizzate con la
PALPAZIONE
Fonte
Lippi G. Et al, Raccomandazioni 22per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.
610-15 cm sopra il sito diinserzione scelto
1-2 minuti per nonprovocare eccessiva stasivenosa
Abbastanza da impedire ilritorno venoso ma non daescludere il flussoarterioso 24
1. Stabilizzare la vena posizionando il pollice al disotto del sito di inserzione e stirando la cutedistalmente
2. Pungere la cute mantenendo l'ago con unangolo di 10 -30 gradi
3. Osservare se vi è reflusso di sangue (butterfly)
4. Abbassare l'angolo (per evitare di trapassaree far avanzare lievemente l'agola vena)(completa penetrazione della parete venosa)
5. Inserire la provettaall'interno dell'Holder 25
Errata identificazione dell'assistito o delle provette
Errata etichettatura del campione
Applicazione prolungata del laccio
Emolisi o coagulazione del campione
Incompleto riempimento della
provettaUso di provette con anticoagulanti o conservati nonconformi alla tipologia
Contaminazione da infusione venosa
Non corretta preparazione dell'assistito (digiuno)
Inadeguata conservazione del campione 26
APPROFONDIMENTI
EMOCOLTURA
Indagine che permette di isolare ericonoscere microrganismi patogeni(batteri e miceti) presenti nel sangue edefinire una terapia antibiotica mirata
FonteLippi G. Et al, Raccomandazioniper il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6 28
Assistiti con episodi febbrili(appena l'assistito avverte brivido)
Prima dell'inizio della terapia antibiotica(due o tre prelievi diversi a distanza di circa 30 minuti)
FonteLippi G. Et al, Raccomandazioni 29per il prelievo venoso, SiBioC, 2008, vol. 32, n.6