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BERNINI

Numerosi cantieri aperti in molte parti (anche d'Europa), perchè piaceva molto

Chiesa di S. Bibiana, Roma (1624-1626)

Piano sopra porticato e con un raddoppio dell'ordine

Aggetto della parte centrale messo in evidenza dagli elementi architettonici

Un cornicione separa i due livelli e evidenza ancora di più la parte centrale aggettante

→ novità: la parte superiore porta a definirla “chiesa a forma di palazzo”, sembra il piano nobile!

Timpano spezzato

Due elementi cardine: la configurazione superiore e l'accentuazione del corpo principale in positivo con l'aggetto e in negativo con la

nicchia al secondo piano

Nessuno ha seguito questa tipologia di chiesa-palazzo! Esempio unico

Baldacchino di S. Pietro, Roma (1624-1633)

Si doveva risolvere il problema della crociera con i piloni messi a punto dallo stesso Michelangelo, l'altare era la parte più importante

della liturgia!

→ soluzione di copertura dell'altare con un baldacchino (non nuova), ma con elementi classici usati in modo innovativo: unisce

elementi scultorei (staute, colonne...) per costruire una vera e propria architettura

Fa riferimento alla cultura costantiniana con l'arte barocca: la basilica costantiniana prevedeva qui l'edicola che segnava la sepolura di

S. Pietro; B. riprende queste 4 colonnine che avevano segnato la genesi della basilica e le riproduce in grande scala

Scavati leggermente i 4 piloni per citare le colonnine tortili della fase paleocristiana

Chiesa di S. Tommaso, Castelgandolfo (1656-1661)

Configurazione a croce greca con quadrato centrale e lato corto del rettangolo sporgente pari a L/2 del quadrato

La cupola è a base circolare e organizzata per costoloni (riprende Brunelleschi) e dotata del soffitto cassettonato (riprende il Pantheon)

→ giustapposizione delle due tradizioni delle cupole per la tradizione fiorentina e quella romana

Nido d'ape, poi ritrovato in molte altre coperture (?)

Chiesa di S. Maria Assunta, Ariccia (1662-1664)

Cupola anche qui con cassettoni a nido d'ape – diventerà caratteristico di Bernini

Pronao con la configurazione del tempio (anche timpano) e due ali laterali

Corpo cilindrico e calotta semisferica

Tutti questi elementi assieme mi rimandano al Pantheon, perchè? In questo stesso momento venne incaricato di “restaurare” il

Pantheon, cio di liberarlo da elementi o parti di edifici che gli si erano addossati nel corso del tempo (noi oggi lo vediamo isolato)

Chiesa di S. Andrea al Quirinale, Roma (1658-1670)

Il percorso del fedele è importante all'interno →

Ali concave all'esterno, che sembrano richiamare il fedele all'interno; in contrasto l'accesso monumentale porticato convesso

alternanza diluita nello spazio di concavo-convesso

La pianta ovale porta il percorso direttamente all'altare con la statua di S. Andrea

Suggerimento visivo e spaziale: sull'altro asse non ci sono nicchie che attirano l'attenzione ma due pilastri, quindi anche se convergo

lateralmente lo sguardo sono comunque spinta all'altare

Verso l'abside, c'è un ulteriore movimento verso l'alto a vedere la statua del Santo, culmine visivo! Ha illuminazione diffusa dal basso

e diretta dall'alto, non solo accentramento architettnico ma anche luminoso

Setti rampanti esterni

Palazzo Montecitorio, Roma (dal 1650)

Forte orizzontalità individuata da una serie continua di aperture ma divisa da blocchi verticali, 3-6-7-6-3 (simmetricità e il 7 è

lievemente aggettante, convessità anche qui)

Palazzo Chigi (dal 1664)

Orizzontalità ma con due aperture simmetriche e un corpo centrale con ordine gigante

Diventerà uno dei modelli dei primi palazzi di fase neoclassica

Piazza S. Pietro (dal 1657)

Due fulcri importanti per chi doveva seguire le parole del papa, due assialità

Ovale immenso che si chiude nel trapezio verso S. Pietro, spazio fortemente prospettico che ne evidenzia l'orizzontalità della facciata

Anche l'ovale, formato da due settori circolari, era stato pensato trapezioidale inizialmente; portico sul bordo con una semplicissima

quinta di colonne isolate e un sistema archivoltato di copertura molto semplice

Riprodotto in maniera simbolica l'abbraccio che la Chiesa fa ai fedeli mentre ascoltano il messaggio del Papa

Progetto per il Louvre, ala est (dal 1665)

Era uno dei palazzi reali, incompleto nell'ala est: chiamano lui

Presentò due progetti: 1. Invito al palazzo attraverso le ali concave e risalto al palazzo per mezzo di una parte aggettante a

matrice circolare

2. Quinta concava come nel primo caso, ma anziché l'aggetto vi è una seconda quinta concava sfalsata

rispetto alla retrostante (“palazzata ad esedra”)

Bocciate entrambe le forme: in Francia la cultura architettonica di questo periodo aveva già maturato il superamento della cultura

barocca maturata da Bernini con questi progetti anticipavano già il classicismo e questa quinta continua senza differenza tra le parti

non è più accettata, sia per la continuità di spazi (ogni spazio in Francia aveva architettrua corrispondente alla funzione dello spazio

interno) Pietro da Cortona

Chiesa SS. Martina e Luca, Roma (1635-1650)

Forte plasticità tra le forme, continuità curvilinea che spinge a percorrere i due assi

Raddoppiamento delle colonne che rendono la spazialità fortemente plastica, poche hanno funzione strutturale

Cupola di eredità beniniana con il sistema costolonato e cassettonato, ripresa anche la luminosità delle cupole di Bernini

Chiesa di S. Maria della Pace, Roma (1656-1657)

Porticato irregolare e coinvolgimento anche degli edifici intorno

Due ali concave

Ingressi laterali e piano nobile che portano l'edificio a sembrare una scena teatrale, spazio estremamente dinamico

Sorgente di luce sopra l'altare

Diventerà importante per la cultura postmoderna perchè questa quinta teatrale che si affaccia sulla piazza verrà ripresa nei palazzi per

studenti in America, bianchi con balconata al piano nobile

Chiesa di S. Maria in via Lata, Roma (1658-1662)

Un elemento architravato inferiore e citazioni al piano superiore che riprendono il Palazzo di Diocleziano a Spalato, con serliana e

caratterizzazione identica a qui

Modello architravato Francesco Borromini (1599-1667)

Resta sempre estraneo al mondo cortigiano, isolato e spesso in polemica con il suo ambiente

Si dedica in modo esclusivo all'architettura (prima collabora con Bernini per il baldacchino, poi si stacca)

Nuovo modo esclusivo di concepire lo spazio, modellato con libertà mai conosciuta prima

Le superfici assumono inattese curvature e ondulazioni

Preciso metodo di costruzione geometrica, con riferimenti spesso simbolico, senso pratico e logico nella distribuzione degli spazi

Si presta a lavorare gratis pur di esprimere la sua concezione architettonicamente

Materiali poveri: murature in mattoni, intonaco bianco, decorazioni a stucco rifiuta marmi ecc

Chiesa di S. Carlino alle Quattro Fontane, Roma (1634-1667)

Offre la sua opera gratis ai Trinitari scalzi pur di avere autonomia espressiva

È la sua prima opera e ha eccezionale qualità formale con minimo dispendio economico

Chiostro (1634-1637), Chiesa (1638-1641), Facciata (1664-1667)

Monastero: sapiente razionalizzazione dello spazio esiguo (una via e un angolo erano già definiti)

Chiostro: forma ottagonale con alternanza di colonne disposte ad intervalli differenti / angoli sostituiti da convessità / cornicione

uniforme che lega le colonne cerca di allungare prospetticamente lo spazio (vedi S. Andrea al Quirinale

Inoltre, nella parte superiore c'è un'alternanza di archivolti con parti chiuse convesse, anche questo fa convergere lo sguardo e dare

maggiormente l'idea dello spazio, che nella realtà è davvero angusto

La pianta, ellittica, si basa su unità geometriche: 2 triangoli equilateri uniti alla base; B. rinuncia a ragionare in termini di modulo, cioè

come multipli di unità di base (come si era fatto da Brunelleschi a Palladio)

Riprende la tradizione medievale della triangolazione

Il triangolo era una forma medioevale molto scomoda e riferibile al medioevo, qui per la prima volta lui la rende generatrice dello

spazio 1

Scansione campata: A/bcb/A /bcb/A

1

Altro ritmo dei frontoni: bAb/C/bA b/C/bAb (è la sfalsatura della parte sottostante)

La complessità è guidata dalla robusta trabeazione ininterrotta e dalle colonne lette con le pareti

Che tipo di cupola si poteva ergere sopra? Pennacchi di raccordo per una cupola ovale di appoggio curvilineo continuo; colonne sotto i

pennacchi come pilastri nell'incrocio della croce greca; robusto anello sul quale poggia la struttura ovale

B. conciliò tre tipi di strutture: la zona più bassa ondulata, la zona dei pennacch e la cupola ovale →

I punti che individuano le colonne non corrispondono né all'ellissi né ai due triangoli ma vanno tracciati diversamente il

tracciamento del pentagono di Dürer [vedi immagine]; individua almeno 3 posizionamenti di colonne (b,c nella sequenza)

Facciata: combinazione dell'ordine piccolo e dell'ordine gigantesco; alternanza di elementi concavi e convessi – in travertino e

realizzazione tecnica complessa

Oratorio di S. Filippo Neri, Roma (1637-1650)

1637: concorso dei Padri della Congregazione di S. Filippo nEri per un oratorio vicino alla chiesa S. Maria in Vallicella – organismo

complesso perchè deve tener presente la chiesa limitrofa, l'importanza di una facciata principale e la funzionalità degli ambienti

Vari ambienti articolati intorno a corti successive

Facciata: suddivisa da paraste con effetti prospettici su due livelli per evidenziare una spinta verticale molto forte; campate molto

strette, è divisa in 5 settori, rigorosamente divisi da pilastri

Campata centrale convessa al p.t. e concava al p.n. - richiama verso l'interno e in aggetto mostra la sua importanza (vedi S. carlo alle

Quattro Fontane)

Mattoni sottilissimi e corti, tinta giallo-rosata - B. in questa facciata si rifa alla predicazione della povertà dei padri che l'avevano

commissionata (e comunque in linea alla sua idea di architettura) e sceglie il laterizio, in contrasto con la chiesa in travertino limitrofa;

questo laterizio ha però una specificità che crea difficoltà con il concavo-convesso: i mattoni sono di una lunghezza standard e il

cantiere realizza appositamente questi, più corti e sottili su richiessta della congregazione per la facciata non fu usata la pietra, per

non rivaleggiare con la chiesa

Ambienti: refettorio-sacrestia-abitazioni-biblioteca

1640: oratorio in funzione – 1650: tutto compiuto

La serie di ambienti è realizzata attorno ad una corte principale

Asse N-S dell'Oratorio e della chiesa fittizio r

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
10 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina_b96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano.