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Arco
A tutto sesto
A sesto acuto
Campata
Quadrata
Rettangolare
Volta
A botte / A crociera
A crociera
Muro perimetrale
Sì
No
Di quali conoscenze potevano disporre i tecnici medievali?
La conoscenza tecnica era di altissimo livello, vedi l'altezza notevole della cattedrale, le spinte laterali ammortizzate
dai contrafforti, il loro problema quando c'è troppo vento: sin da Galileo Galilei
Apparentemente, l'unica correlazione tra i costruttori delle cattedral e l teorie di statica del XII o XIII secolo solo
è
cronologica. Ogni tentativo di trovare segni o documenti di una cultura scientifica (intesa come la intendiamo oggi)
risulta inutile (ma non pensiamo si affidassero solo ad un sistema empirico)
Le soluzioni tecniche adottate, però
erano di altissimo livello:
- pinnacoli delle cattedrali: esposti a forti azioni dinamiche - alte pareti della navata centrale: spinte e turbolenze
dell'aria
Non si può
credere che tutto fosse basato solo su cognizioni intuitive, di costruttori geniali, né
ad una loro capacità
di
far tesoro dell’esperienza...
Si pensa conoscessero alcuni testi dell'antichità trasmessi con i codici dei monasteri:
⁃ testi di Euclide
⁃ testi greci di Archimede (“Misura del cerchio”, “Equilibrio dei piani”, “Quadratura della
parabola”)
⁃ le “Questioni meccaniche” di Aristotele
⁃ testi di Nemorario
Suger, abate di Sant. Denis, scrive a proposito della nuova cattedrale, che era stata costruita” col soccorso della
geometria e dell'aritmetica”, ma non sappiamo del contatto certo tra tecnica e scienza, teoria e pratica
Una delle poche prove del ruolo e del livello culturale degli architetti data dal taccuino di Villard de Honnecourt
è
(scritto tra il 1225 e il 1235 ma pubblicato nel 1858); comprende 33 fogli di pergamena con schizi e disegni
“... Villard de Honnecourt vi saluta, e prega tutti coloro che lavoreranno con gli strumenti che troveranno in questo
libro di pregare per la sua anima e ricordarsi di lui, perché
in questo libro si può
trovare grande aiuto per la saldezza
della muratura e per gli strumenti di carpenteria; vi troverete anche il modo per rappresentare efficacemente le
figure, i disegni, secondo quanto comanda e insegna l’arte della geometria”
[cit. Villard]
(immagini di pinate delle coperture a volta o dell'alzato della cattedrale di Reims, in cui annota i tempi e il
programma dei lavori)
Vediamo da questo taccuino che tutte le giunture erano fatte con ammorsamenti lignei
EDIFICI IMPORTANTI
Duomo di Milano
Cantiere che dura 500 anni
Convergenza di interessi politici, economici e culturali legati al casato dei Visconti, in particolare di Gian Galeazzo (il
primo fu Azzone Visconti) – Milano era sotto i Visconti, e Gian Galeazzo aveva un progetto molto ampio, aveva
conquistato anche parte del Veneto, della Toscana e tutta l'Emilia Romagna
Sul sito della precedente chiesa di S. Maria, del IX sec, a 3 navate – sviluppo dell'area paleocristiana con basilica
vetus e minor, S. Tecla, e San Giovanni alle Fonti
I lavori iniziarono nel 1386 dalla parte dell'abside e del transetto (c'è anche un'iscrizione che ne testimonia l'inizio)
Istituito un ente che si occupa della progettazione e della costruzione, la Veneranda Fabbrica del Duomo e esiste
è
ancora; successione di scelte di progettisti per oltre 500 anni
Tra la fine del XIV secolo e il XV Matteo da Campione e Simone da Orsenigo (scelti da Gian Galeazzo Visconti) furono
i progettisti principali; G.G. si spingeva a vedere al Nord Europa, dove c'era il Duomo di Colonia, la cattedrale più alta
→ perizie di numerosi architetti e tecnici, sia stranieri come Nicolas de Bonaventure, sia italiani, come Gabriele
Stornaloco, un matematico piacentino del XIV secolo:
Regola di Stornaloco → la navata centrale deve essere più alta della precedente di una quantità pari alla differenza
di altezza tra questa e la precedente ancora, moltiplicata per il rapporto tra la larghezza della navata principale e
quella delle navate laterali prese singolarmente (di solito sono uguali) – nel Duomo di Milano questo rapporto pari a
è
due
“Navata x di una chiesa deve eccedere in altezza una navata minore y della stessa quantità della quale questa ne
eccede un'altra ancora minore, moltiplicata per il secondo rapporto di larghezza tra x e y (che nel Duomo di Milano è
il doppio); navata principale alta quanto: differenza tra navata laterale e quella ulteriore moltiplicato per due”
Nel 1391-1392 Heinrich Parler III imprime il nuovo volto con riferimenti internazionali: Colonia, Praga
Agli inizi delXV secolo i sistemi proporzionali passarono da un sistema a quadrato al “retto ordine del triangolo” -
vedi il diagramma di Stornaloco, che rimanda alla figura del triangolo
Primo compimento nel 1428, quando il nuovo edificio e la vecchia cattedrale di congiungono: (vedi immagine)
articolazione dei pilastri, grandissime aperture
Presbiterio completato nel 1457
Struttura:
Pianta a croce latina
5 navate, la centrale doppia rispetto alle laterali
è
Transetto aggettante a 3 navate
Coro poligonale, deambulatorio; no cappelle radiali
Dimensioni:
asse maggiore: 148m all'interno e 158m all'esterno
Asse minore: 87m all'interno e 93m all'esterno
Altezza massima: 108m
Nel luogo di incrocio tra navata e transetto c'è la crociera con il tiburio, che pose numerosi problemi
Spinte oblique delle volte assorbite attraverso archi rampanti da pilone a pilone sino ai contrafforti esterni, di doppio
ordine tiburio
Nè Filippino degli Organi né il suo successore furono in grado di murare il (poligonale):
⁃ chiamato Luca Fancelli da Mantova, nel 1487
⁃ Leonardo con alcuni disegni (vedi capriate lignee), f. 303 del Codice Atlantico
⁃ 1488 Amadeo e Fr. Di Giorgio Martini sino a Bramante, poi realizzato da Guiniforte
Solari
Carattere unico: estraneo sia alla tradizione costruttiva italiana sia al gotico fiammggiante; la corposit e il ritmo
à
serrato dei pilastri (52 a sezione ottagonale, diametro 3,40m - “selva di pilastri”) sono lontani da esempi
internazionali
Per arco a sesto acuto e spazialità comunque richiama il gotico
Parte muraria ancora presente, nonostante le numerose decorazioni del gotico
Pur approvato un progetto della faciata della metà del '500 di pellegrino Tibaldi, sarà completata solo nel 1806 dagli
architetti Zanoia e Amati, insegnavano a Brera – impulso di Napoleone che fu incoronato nel Duomo di Milano, che
quindi doveva essere finito
Il cantiere medievale di S. Maria del Fiore
Fu un cantiere lungo e complesso, serve per valutare la gestione di un cantiere medievale
1293-1294, il Consiglio dei Cento del Comune di Firenze (qui comune, non famiglia Visconti o altro) deliber la
ò
costruzione di una nuova chiesa sul sito di Santa Reparata
Motivazioni dettate dalla rivalità con Pisa e Siena (ampliamento del corpo del Duomo, progettato utilizzando la
struttura esistente come transetto della nuova cattedrale da costruire), le quali stavano allora costruendo le loo
catedrali: questo significava realizzare una chiesa più grande con maestose volte in muratura (e non capriate lignee
→ S. Croce a Firenze) e, soprattutto, una imponente cupola dal valore simbolico oltre che costruttivo
1296: posa della prima pietra dopo un lungo lavoro di preparazione: deolizione di una serie di edifici (abitazioni de
canonici, luoghi di assistenza, botteghe ecc.) limitrofi alla vecchia cattedrale che restò in piedi e continuò a
funzionare dapprima decurtata nella parte anteriore e poi demolita man mano
1300 (decreto del 1 aprile): il Consiglio dei Cento esonera Arnolfo di Cambio, definito capomastro dei lavori e
dell'opera di Santa Reparata, dal pagamento delle tasse per la clamorosa bellezza dell'opera da lui realizzata a gloria
del Comune → chiaro segno della sua opera per la nuova chiesa
1302 o 1310: Arnolfo muore, ma qual'è il suo ruolo rispetto alla costruzione della nuova chiesa? Sicuramente
l'impianto planimetrico iniziale: corpo longitudinale e conclusione centrica (secondo gli chemi degli ordini
mendicanti) anche se la cattedrale attuale non ha più alcuna parte che risalga ad Arnolfo
Grazie a scavi degli anni 1970-1980 furono rinvenute le strutture realizzate da Arnolfo direttament sulle basi
spianate di Santa Reparata e di edifici vicini: a ovest la facciata in un'unica tratta, on uno spessore graduato a 3
livelli → facciata scolpita di tradizione gotica
Torri nel transetto; portali strombati in facciata e rapporto notevole della scultura
A est furono ritrovate le sostrutture della terza e ultima campata e le fondamenta del corpo ottogonale di quel primo
progetto con i collegamenti al coro a trifoglio
→ si era cominciato con la parte terminale centrica e con la facciata
Erano state quindi reaizzate la parte ovest e la est che andavano a chiudere la vecchia chiesa, con un impianto
basilicale a tre navate, con campate centrali rettangolari e con due file di pilastri ottagonali e una struttura
ottogonale per la cupola retta visivamente da un ambulacro triconico
Terminazione a trifoglio
Il battistero esempio evidente e funge da presbiterio (edificio già visto con Costantino a Betlemme; corpo allungato
è
e chiuso ottagonalmente → esempio simbolico diretto)
Seondo alcuni studiosi l'affresco di Andrea di Buonaiuto a S. Maria Novella (Cappellone degli Spagnoli) si riferisce
proprio all'impostazione di Arnolfo, c'è la cupola su corpo ottagonale a termine di un lungo corpo longitudinale, 1356
→ l'impostazione mostra un tentativo di gotico (archi rampanti e contrafforti) ma con ancora struttura muraria
Dopo la morte di Arnolfo vi fu un brusco arresto di lavori e solo nel 1331 la corporazione dell'Arte della Lana decise
di farsi carico dell'impresa: il cantiere, che già si pone complesso, non più gestito dal comune
è
1334: Giotto, essenzialmente pittore, fu eletto come sostituto di Arnolfo ma egli fece realizzare il campanile e non ci è
noto alcun contributo alla chiesa
Dal 1337 (morte di Giotto) al 1353 non ci giunta alcuna documentazione
è
Il cantiere viene riaperto solo nel 1355, con l'arrivo di Francesco Talenti, che termina il campanile di Giotto e gli
viene chiesto di mettere a punto anche un modello in legno per l'edificio chiesastico, soprattutto per la parte absidale
(29 maggio 1355: data in cui il Consiglio dell'Opera del Duomo glielo affida)
Il Consiglio era composto da 4 membri dell'Arte della Lana distintisi per qualit manageriali, 1 notaio e 1 cassiere, gli
à
operai si avvalevano di consulenti commissari esterni