Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NADP
+
O
punto di NADPH(H)
2
rottura neuronale
Retinale
-carotene- al cervello
reduttasi
15,15‛-
diossigenasi
Vitamina A cis
11- -
1 retinale
(o retinolo) retinale trans
tutto-
(pigmento visivo) reduttasi
Il retinolo diventa attivo in seguito a ox a retinale: la promuove ox dell'OH a
gr.aldeidico, ma promuove anche isomerizzazione del doppio leg, che assume conformazione
cis; in questa forma la vit A è importante nella visione: se colpito dalla luce il legame in cis viene
convertito in trans e si trasmette il segnale visivo al cervello (solo nelle cellule della retina).
β-carotene Nelle altre cellule il gruppo aldeidico può essere ulteriormente ox ad ac.carbossilico a dare
(o Provitamina A) l'ac.retinoico.
Il retinolo può derivare anche dalla scissione del βcarotene.
Digestione e assorbimento
della Vitamina A
Il β carotene nell'enterocita può subire scissione
simmetrica (porta alla formazione di 2 molecole
retinolo) o asimmetrica (porta alla formazione di
ac.retinoico e retinolo). In ogni caso l'ac.retinoico
viene rimosso e sequestrato dal sangue portale e
portato al fegato.
L'assorbimento intestinale necessita i sali biliari.
retinolo
Il che deriva dai retinil-esteri, viene prima
scisso da un'idrolasi, e poi ri-esterificato da
enzimi che utilizzano acil-CoA (ARAT) oppure
lecitina (LRAT), che utilizza fosfatidilcolina per
donare l'acile. Questi esteri e il βcarotene sono
assemblati nei chilomicroni e ceduti poi in circolo
alle VLDL che li cedono ai tessuti periferici. Se il
tessuto periferico è una cellula della retina preleva
retinale,
retinolo per trasformarlo in se è invece un
tessuto che deve regolare il differenziamento
ac.retinoico.
cellulare, il retinolo viene ox ad
Nel fegato e nelle cellule dei vari tessuti, il retinil-
estere viene idrolizzato a retinolo e legato alla
CRBP (cellular retinol-binding protein),
intracellulare; questo legame permette di gestire il
retinolo lipofilo in un ambiente acquoso.
Metabolismo del retinolo e dei caroteni in vari organi
Anche il fegato capta retinolo presente nei chilomicroni residui: nelle cellule stellate si ha deposizione di vitA in forma di
retinolo-estere (ri-esterificazione ad opera della LRAT); lo rilascia poi in caso di necessità (se non è utilizzato a livello epatico
viene esportato legato alla RBP e captato dai tessuti periferici tramite il recettore per questa proteina => Il retinolo rilasciato
Nb:
dall'epatocita x essere trasportato ai tessuti periferici deve essere legato ad una proteina). nel plasma la RBP si trova
transtiretina
legata ad un'altra proteina = (proteina che, oltre ad associarsi alla RBP, serve anche ler trasportare gli ormoni
tiroidei).
Se il tessuto non è retinico, il retinolo entra nella cellula e qui viene legato ad un'altra proteina di legame intracell (CRBP) per
poi essere trasformato ad ac.carbossilico; può essere anche esterificato ed immagazzinato.
catabolizzati
A livello epatico sia retinolo che ac.retinoico possono essere mediante reazioni che richiedono citocromo
p450 e inseriscono OH sull'anello, ossidano, formano epossidi a cui vengono inseriti gr.solfato etc, in modo da permettere
l'eliminazione con urine o feci. Metabolismo dell‛acido retinoico
Metabolismo del retinolo
Funzioni della Vitamina A
La Vit A ha quattro ruoli metabolici:
- gruppo prostetico dei pigmenti visivi
- modulatore nucleare dell‛espressione genica
- carrier di unità di mannosio per la sintesi di glicoproteine idrofobiche
- retinoilazione di proteine.
Le funzioni della Vit A includono:
- la visione
- il differenziamento cellulare
- la morfogenesi
- la risposta immunitaria
Processo della visione Miglior funzione riconosciuta
alla vitamina A è la sua
partecipazione al processo
cofattore
della visione, come
dei fotorecettori della retina.
retinale ospine, FOTORECETTORI,
I complessi fra e alcune proteine della retina = costituiscono i adibiti alla recezione
dello stimolo luminoso ed alla sua conversione in impulso nervoso che viene trasmesso ai centri della visione.
Le cellule della retina contengono cellule fotosensibili (coni e bastoncelli) stimolate dai fotoni della luce. L'attivazione di
questi fotorecettori promuove la trasmissione di segnali nervosi.
I bastoncelli permettono la visione alla luce crepuscolare e non permettono la visione a colori, viceversa i coni permettono
la visione a colori. Nei coni sono presenti 3 opsine che, complessate con il retinale, costituiscono 3 recettori sensibili
rispettivamente a blu, rosso e verde. rodopsina.
Nei bastoncelli è presente 1 sola opsinache, in associazione con il retinale, forma la Il retinale si lega all'opsina
isomerasi)
non nella forma nativa "tutto-trans", ma dopo aver subito un'isomerizzazione a retinale 11-cis (retinale il legame è
aldiminico (base di Shiff) fra gr.aldeidico e gr.ε-amminico di una lisina dll opsina.
Quando la rodopsina viene colpita dalla luce va incontro a modificazioni conformazionali che determinano
del retinale 11-cis in retinale tutto-trans simultaneo distacco dall'opsina.
l'isomerizzazione e il suo Durante questo
complesso evento si generano potenziali elettrici che stimolano il SN evocando l'immagine luminosa. La rigenerazione della
forma 11-cis avviene al buio, nelle cellule epiteliali adiacenti ai fotorecettori; la riconversione implica la formazione di
intermedi. segmento interno segmento esterno
Coni e bastoncelli si compongono di un con pompe Na-K ATP-dipendenti e un con
un canale in cui possono passare sia Na che Ca: il passaggio è permesso quando nel segmento esterno ci sono alte conc
di cGMP —> arrivo della luce fa diminuire il cGMP che fa chiudere il canale normalmente aperto in modo che si abbia
iperpolarizzazione e venga impedita la trasmissione del segnale nervoso.
Processo della visione trasducina
Visto che la rodopsina è un recettore a 7 anse, è collegato con una proteina G = che, una volta attivata, attiva
fosfodiesterasi
una che degrada il cGMP => spegnimento di un segnale intracell:
poca
Normalmente in presenza di luce
Alla invece viene inattivata la
luce il retinale non è stimolato e la rodopsina (che cambia conformazione) =>
rodopsina non è attivata => non si oroduce più cGMP, si chiudono i
adenilato ciclasi produce cGMP canali del Na nel segmento esterno => si ha
=> la cellula è stimolata, i canali iperpolarizzazione della cellula che
del Na sono aperti e si ha quindi impedisce la trasmissione del segnale.
depolarizzazione che viaggia dal => Al buio serve una maggior sensibilità e si
segmento esterno a quello attiva quindi una trasduzione del segnale
interno, dove entra anche Ca e si mediata da pou messaggeri, la luce invece
ha rilascio di glutammato => riduce la sensibilità
trasmissione del segnale
Meccanismo del processo della visione
Vitamina A (o retinolo)
Fabbisogno di vitamina A: adulti 0.7-1 mg di retinolo/giorno
Alimenti ricchi di retinolo: olio di fegato di pesce, ma anche uova, burro, latte non
scremato. Il fattore di conversione del β-carotene,
presente negli alimenti, in vitamina A assorbibile è di 12:1
Deficienza: la carenza può dipendere da malnutrizione o a malassorbimento lipidico
connesso a malattie epatiche, es. alcolismo. La sintomatologia manifesta
una serie di lesioni a carico di epiteli e della retina. I bambini sono più
suscettibili ad avitaminosi degli adulti perché non dispongono di depositi.
Cecità alla luce crepuscolare: costituisce il segno più precoce di avitaminosi e
consiste in un difficoltoso adattamento alla luce di bassa intensità (luce crepuscolare)
Xeroftalmia (=secchezza dell‛occhio): manifestazione più tipica dell‛avitaminosi,
consiste nella cheratinizazzione e desquamazione dell‛epitelio corneale e dei dotti
lacrimali. Nei casi più gravi si arriva a cheratomalacia con danno irreversibile della
cornea e cecità.
Lesioni agli epiteli germinali ( sterilità), erosione dello smalto e xeroderma
(formazione di papule ipercheratosiche intorno ai follicoli piliferi)
Ritardato accrescimento osseo e deformazione ossee (nei bambini)
Aumentata sensibilità alle infezioni
Anemia: le cause non sono note. Si ipotizza che l‛anemia sia conseguenza di
diminuita disponibilità di Fe alimentare e/o di diminuita mobilizzazione del Fe
tessutale Vitamina A (o retinolo)
Tossicità: 6 mg al giorno sono sufficienti per indurre effetti tossici.
La tossicità deriva dal fatto che la quantità di vitamina A ingerita supera la
capacità di legame della proteina CRBP così che le cellule restano esposte a
quantità eccessive di vitamina A non legata.
La tossicità acuta può essere letale, la tossicità cronica induce alterazioni
cutanee, dell‛apparato digerente e neuromuscolare. Induce inoltre iperclcemia,
riassobimento osseo ed inibizione della formazione di nuovo osso.
L‛ipervitaminosi A ha anche un effetto teratogeno.
L‛effetto tossico viene attribuito ad un‛azione simil-detergente e ad una
disregolazione dei processi di trascrizione.
Vitamine liposolubili
Vitamina K
Struttura, metabolismo e funzioni
Esiste in natura sottoforma di diversi vitameri, tutti caratterizzati dall'avere un gruppo 2 metil 1,4 naftochinone a cui può
essere legata una catena isoprenica.
Una volta assorbiti sono associati ai chilomicroni. NB: per l'assorbimento servono i sali biliari.
Il catabolismo avviene a livello epatico con la formazione di coniugati con ac.glucuronico, ac.solforico etc per poi essere
eliminati con feci ed urine.
Struttura e proprietà chimiche della Vitamina K
Presente nei vegetali e assorbita con
la dieta, è caratterizzata da una
catena laterale fitilica costituita da 4
unità isopreniche, tre delle quali
idrogenate. Forma sintetica,
somministrata nella
forma solfatata,
assorbita e inviata al
fegato in quanto abb
solubile (priva delle
catene isopreniche). Il
fegato aggiunge poi 4
n= 2-19. Prodotta da batteri e flora intestinale unità isopreniche che si
(escherichia coli). Ha una catena laterale formata da formano nella biosintesi
n unità isopreniche insature Vitamina K
coagulazione
È un fattore necessario per il normale processo di
calcificazione dell’osso
e per il processo di (processi Ca-
coenzima di
la vitamina K funge da
dipendenti) in quanto
E‛ un fattore necessario per il normale
una γ- Glutamil carbossilasi, localizzata a livello
processo di coagulazione e
microsomiale, che carbossila alcuni residui di Glu , inseriti in<