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PUNTI DI FORZA
• Alta flessibilità e alta elasticità.
- Flessibilità di mix: è possibile senza particolari problemi/costi eccessivi lavorare contemporaneamente prodotti
diversi. Infatti, dato che abbiamo tante macchine disaccoppiate e non vincolate tra loro, ad esempio (vedendo lo
schema) la macchina 1 può lavorare il prodotto rosso e la macchina 2 quello verde. Grazie a questo è possibile gestire
un’alta fluttuazione di domanda.
- Flessibilità di prodotto: capacità del sistema di realizzare prodotti nuovi (ossia mai fatti prima) senza perdite di
efficienza. Viene studiato il ciclo tecnologico più opportuno per quel tipo di prodotto.
- Flessibilità di espansione (del sistema): possibilità di inserire senza alcun problema una nuova macchina senza dover
spostare le altre (se ho spazio a disposizione ovviamente).
- Flessibilità di volume (o elasticità): capacità del sistema di modificare la quantità prodotta (o quantità relativa,
rosso/verde/ecc.., o quantità complessiva). Le macchine sono indipendenti, dunque se devo produrre di meno ne blocco
alcune mentre se devo produrre in più posso aumentare i lassi di tempo di produzione.
• Scarsa obsolescenza del sistema: con obsolescenza si fa riferimento ad una macchina che potrebbe essere dal punto di
vista del funzionamento ancora efficiente, ma tecnologicamente non più richiesta. In questa configurazione è scarsa poiché
una volta che una macchina diventa obsoleta la posso sostituire con una più aggiornata grazie alla flessibilità di espansione.
• Scarso impatto dei guasti sulle prestazioni del sistema: il guasto di una macchina rallenta sì la produzione, ma impatta
solo sulla macchina guasta e non su tutta la catena produttiva, dato che le macchine sono tra loro indipendenti (non c’è
propagazione del guasto).
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Gestione della produzione molto complessa:
1. Momento e sequenza di lancio della produzione, da cosa dipende?
- Dai tempi di setup (ossia di preparazione delle macchine) che si possono generare
- Dall’urgenza con cui devo produrre i vari prodotti
- Bilanciamento dei carichi tra i vari reparti (se ad esempio mando in produzione solo il blu, le macchine D e C
rimangono per lungo tempo non in funzione)
2. Scelta tra cicli alternativi: all’interno dello stesso reparto posso scegliere con che sequenza utilizzare le varie macchine
3. Problema di sequenziamento dei prodotti davanti le singole macchine: ogni prodotto ha un proprio percorso, davanti
una macchina potrebbero esserci in coda prodotti in diversa sequenza rispetto all’ordine in cui li ho lanciati (a. e. se il
blu va più veloce del rosso o del verde). Davanti ad ogni macchina potenzialmente ho il problema di risequenziamento
dei prodotti (non necessariamente FIFO).
4. Problema del coordinamento dei reparti: ogni reparto cerca di ottimizzarsi (minimizzazione dei tempi di setup,
bilanciamento dei carichi). Questa ottimizzazione però potrebbe generare problemi/tempi morti nei reparti successivi,
ad esempio nel reparto a valle do priorità ad un prodotto che il reparto successivo non mi accetta. L’ottimizzazione
complessiva dunque non si ottiene come somma dell’ottimizzazione dei singoli reparti, ci vuole dunque un
responsabile di produzione che gestisca i vari reparti.
• Possibile formazione di colli di bottiglia: vuol dire che si possono formare delle strozzature/code davanti ad alcuni
reparti/macchine a causa della flessibilità del sistema. Sono code dinamiche poiché il mix produttivo è variabile. Se c’è
una coda il reparto a valle è vuoto. Tutto ciò implica perdita di tempo, tempi morti, ritardi nella produzione.
• Prestazioni produttive non elevate:
- Se aumenta il tempo medio delle code, allora aumenta anche il tempo di produzione.
- Aumenta la variabilità: la creazione di code porta ad un aumento del tempo medio di percorrenza e anche un aumento
della variabilità (la deviazione standard)
- Diminuisce la saturazione delle macchine, cioè il rapporto tra il tempo di lavoro delle macchine effettivo e il tempo di
lavoro disponibile.
• Difficoltà di valutazione della capacità produttiva: non posso dare una risposta certa a domande del tipo quale è il mio
tempo di produzione, a causa dei problemi discussi prima.
• Gestione della qualità complessa rispetto a quella di altre configurazioni: non vuol dire che essa sia scadente, ma che
gestire la qualità è più complesso per arrivare al target qualitativo richiesto.
- Essendoci diversi cicli di produzione, si possono avere prodotti di qualità diversa in periodi diversi. Ogni prodotto
industriale deve avere infatti una fascia di tolleranza più o meno ampia e ogni oggetto prodotto cade all’interno di
questa fascia.
- Essendoci diversi reparti, se nel controllo qualità si riscontra un problema è difficile risalire a quale reparto è
attribuibile.
• Difficoltà di gestione dei flussi di materiali: riguarda soprattutto l’assembly shop, nei quali devo gestire ingenti flussi di
materiali sia da portare alla macchina, sia da prelevare dalla macchina.
Configurazione a celle: schema
3. LA CONFIGURAZIONE A CELLE
La configurazione a celle è tipica
dei sistemi produttivi di fabbricazione
di singoli componenti, mentre è meno
frequente nei sistemi di montaggio.
Esempio configurazione a celle:
produzione nel settore automobilistico di ma-
teriali plastici, alluminio e acciaio. Dunque,
abbiamo tre celle dove sostanzialmente si
svolgono le stesse operazioni, ma in maniera
differente (a.e. per taglio di un tubo di acciaio
devo fare più forza rispetto ad uno di plastica)
Il rettangolo grande è il sistema produttivo e al suo interno troviamo un certo numero (nell’esempio 3) di celle. Una cella è un
gruppo di macchine esattamente come un reparto nel job shop o assembly shop.
Con che criterio le macchine sono raggruppate in una cella? In una cella troviamo tutte e sole le macchine che permettono di lavorare
una famiglia di prodotti dall’inizio del ciclo di lavorazione fino alla fine, ciò implica che ogni cella è un sistema produttivo
indipendente dagli altri. A volti tali celle sono chiamate minifabbriche o unità tecnologiche elementari.
All’interno di una cella possono esistere diversi cicli tecnologici da prodotto a prodotto (a.e. un materiale che va nella prima cella
può fare A-B-C-C mentre un altro prodotto che va sempre nella prima cella fa un ciclo di lavoro diverso). Possono dunque esistere
alternative di ciclo diverse, ma in numero più limitato poiché a.e. nella prima cella si hanno due macchine di tipo C ma una solo di
tipo A quindi si può passare sola da quella macchina di tipo A.
Anche in questo caso non va bene un sistema di trasporto punto-punto fra due macchine poiché ci possono essere percorsi diversi
quindi serve un sistema di trasporto flessibile.
PUNTI DI FORZA
• Razionalizzazione dei flussi di materiali, che comporta:
1. Semplificazione dei trasporti, infatti si hanno percorsi più brevi che si esauriscono tutti all’interno della singola cella
2. Crea una minore complessità di programmazione e controllo di produzione rispetto a reparti:
anche qui si ha un problema di lancio di produzione, cioè decidere il momento e la sequenza di lancio. Dipende
dall’urgenza di creare un certo prodotto, dai tempi di setup e dal bilanciamento dei carichi di lavoro. Più o meno lo
stesso problema dei reparti solo che qui si ha un sistema dimensionalmente più piccolo. Inoltre, il problema dei tempi
di setup è molto più piccolo poiché è inerente a stessi prodotti. In più il problema dei carichi di lavoro anche qui è
molto meno importante poiché si vede bene all’interno di una cella se una macchina si sta caricando troppo di lavoro
o meno, quindi si risolve meglio. Si evita inoltre che il responsabile di reparto crei problemi ad un altro reparto poiché
ogni responsabile di cella pensa alla sua cella senza creare problemi/code/ecc… Uno gestisce il suo gruppo di
macchine senza rallentare le altre celle nell’azienda.
• Riduzione dei tempi di setup: i tempi di setup dipendevano dalla sequenza. Prima nel job shop potevano arrivare un
prodotto verde e uno rosso, ora all’interno di una cella possono arrivare al massimo un prodotto rosso chiaro e uno rosso
scuro quindi si hanno tempi di setup nulli o molto piccoli comunque.
• Possibile arricchimento delle mansioni degli operatori: ogni operatore può essere formato sulle macchine adiacenti a
quella su cui sta lavorando, quindi può sostituire senza problemi un operatore se sta male senza doverlo formare in maniera
à
diversa. È molto facile quindi giorno dopo giorno imparare il lavoro del collega molto importante polivalenza degli
operatori.
• Unificazione della responsabilità di prodotto e di processo: in un sistema a reparti un capo reparto è responsabile dei
processi di quel reparto ma non del prodotto che esce da esso o che passa in quel reparto, è solo responsabile delle attività
che vi avvengono. Il responsabile di cella è invece responsabile dei processi che avvengono all’interno della cella e anche
del prodotto che viene fuori.
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Eventuale non applicabilità a tutta la produzione: guardando il sistema produttivo di un a azienda si individua una
famiglia di prodotti X (x1, x2, … , xn) e una famiglia di prodotti Y. Si può fare la cella per gli X e per gli Y. Poi si possono
trovare dei prodotti W, T e Z che non sono riconducibili a una famiglia X o Y e non sono una famiglia tra loro e quindi
non posso fare una cella per loro. Posso rinunciare a fare le celle oppure possono fare un sistema a celle per le prime due
famiglie e un sistema a reparti per gli altri.
• Problemi derivanti da variazioni delle famiglie di pezzi da produrre: se qualche famiglia di prodotti non è più richiesta
dal mercato e nasce una nuova famiglia di pezzi sono spiazzato. È un sistema poco flessibile quindi, di certo meno flessibile
del sistema reparti in cui definisco un nuovo ciclo tecnologico e faccio quello.
• Problemi derivanti da variazioni dei rapporti fra le quantità da produrre delle varie famiglie di pezzi: supponiamo
che le famiglie siano le stesse nel corso degli anni, ma cambiano le quantità relativo e avevo dimensionato le celle per una
certa quantità di quei pezzi, allora una cella potrà essere sopra o sottodimensionata per le quantità richieste. In tal caso
à
questi sottodimensionamenti non si compensano come nel sistema reparti sistema meno flessibile. Si potrebbe pensare,
nel caso in cui mi servano più pezzi di