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Londra, British Museum.
Il tempio viene rieretto per anastilosi nel 1900 in seguito a un’esplosione.
Problemi progettuali:
- dimensione dei rocchi: diametro di 6 piedi e un quarto
- l’intercolumnio 4.296m asse-asse
- Rapporto di 9:4 dello stilobate, peristasi (in virtù dell’accorciamento
dell’intercolumnio finale), larghezza e altezza della facciata. Logica
progettuale che tiene presente la necessità di commodulare tutto (Vitruvio).
- Colonne angolari inclinate verso l’interno e irrobustite
- Non ci sono metope e triglifi, ma il fregio è continuo: la decorazione era
spazio per celebrare la storia e gli dei.
- tutta la costruzione è fatta in modo da lasciare spazio all’interno: anche la
parte terminale della cella è anomala, 4 grandi colonne ioniche.
Theseion (Tempio di Eleusi)
Atene, situato poco sopra l’antica agorà.
-
- Architetto ignoto
- Si chiama Theseion perchè fu ritenuto erroneamente il luogo di sepoltura di
Teseo.
- Uno dei templi dorici meglio conservato, anche se meno conosciuto del
Partenone. Non sembra aver sostituito un tempio presistente. -
conclude il processo di marmorizzazione (da legno a pietra a marmo, per
rappresentare la capitale): primo edificio realizzato in marmo, tranne il
primo gradino del crepidoma, in arenaria.
- Il soffitto era ligneo e le tegole in terracotta.
- Le colonne sono sottili, 5,6 diametri.
- Il pronao segue il modello partenonico, dipartito con naos e opistodomo il
pronao è più grande e più ornato dell’opistodomo: più ornato dalla parte che
si affaccia sull’agorà.
- 6x13 non grande (periptero esastilo: il tempio dorico ha il doppio delle
colonne più uno sul lato lungo).
- La cella è diastila in antis
- Fregio ionico dislocato nell’interno
Edifici dei propilei:
- Propilei= posto davanti a
una porta.
- Il monumento, di marmo
pentelico bianco e pietra
grigia di Eleusi, rientra nei
lavori di rifacimento
dell’acropoli di Pericle.
- Corpo centrale con due
terrazze disassate in
altezza. La facciata del
corpo centrale è ornata di sei colonne doriche simili in proporzioni, ma non
in dimensioni a quelle del Partenone. Le colonne centrali sono più
distanziate per lasciare passare. All’esterno la struttura è dorica, ma
all’interno presenta elementi e colonne in stile ionico: i due stili sono
perfettamente integrati.
- Architetto: Mnesicle.
Complesso per condizionamenti ideali e reali:
- c’erano terreni sacri
- c’erano problemi per l’orografia
L’architetto riesce a ricondurre il progetto a un’unità pur ricorrendo a trucchi
(trompe d’oile): viene portato a una condizione estrema delle sue possibilità,
dimostrando molta capacità.
Accesso privilegiato, chiuso
da una porta cui seguono
due aperture graduate per
altezza che separano dalla
città bassa. Le aperture ai
lati sono raggiungibili da una
rampa di scale.
Verso la città abbiamo un
vestibolo prostilo
tetrastilo che poi si piega a
elle: le ali hanno colonne
doriche di diametro minore.
Interno:
Sorta di grande triclinio, la disposizione delle aperture dipende dalle
aperture interne.
Dalla parte di Atena Nike: trabeazione non conclusa, tempietto, setto
parietale monco (che non serve a nulla) che dà l’illusione che la parete
continui: è una sorta di quinta teatrale. Si ha la volontà di astrazione della
forma e le istanze dell’occhio, ciò che è e ciò che in realtà non è così com’è.
Dai due lati abbiamo 2 pronai simmetrici:
- pronao tetrastilo su livello differente.
Il raccordo tra i due livelli è risolto in alzato: ionico nelle colonne, inserto
secondario inserito in un edificio dorico. Trabeazione tripartitica.
Il rapporto con il Partenone (edificio principe che si trovava nell’acropoli):
il vestibolo aveva le dimensioni della cella del Partenone e la stessa
profondità della cella occidentale. Stesso rapporto modulare del Partenone.