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SITUAZIONE
La milza si trova in cavità addominale, nell’ipocondrio di sinistra (in alto a sinistra) compreso tra diaframma
in alto e lo stomaco e il colon in basso e in avanti, in una loggia delimitata da questi elementi. La milza
occupa lo spazio tra la 9^ e 11^ costa; in particolare l’asse longitudinale decorre parallelo alla 10^ costa. La
loggia lienale, cioè lo spazio interno alla cavità addominale occupato dalla milza, è in gran parte delimitato
dal diaframma in alto, lateralmente e anche indietro. Questo muscolo laminare a forma di cupola separa la
cavità toracica dalla cavità addominale. Altri organi che la delimitano sono la flessura colica sinistra, in
basso e in avanti, e il legamento frenocolico (dal diaframma alla flessura colica sinistra) che chiude la loggia
lienale, sulla cui superficie superiore vi è la fossetta lienale su cui poggia la milza e detta perciò
substentaculum lienis. La loggia è chiusa in alto e in avanti dal corpo e fondo dello stomaco e indietro è in
rapporto con il rene (porzione laterale della faccia anteriore del rene di sinistra) e un po’ anche col surrene
di sinistra. Dall’apertura della loggia lienale, arrivano alla milza vasi e nervi. La milza è completamente
avvolta dal peritoneo (gli organi avvolti dal peritoneo sono organi molto mobili); nell’abbandonare la milza,
questo si dirige verso gli organi adiacenti formando dei legamenti. I reni sono completamente
retroperitoneali e il pancreas è quasi completamente retroperitoneale (perché la coda è l’unica parte
rivestita dal peritoneo e quindi mobile); un altro organo quasi completamente retroperitoneale è il
duodeno, tutto retroperitoneale ad eccezione del primo segmento che risulta mobile. Il legamento
pancreaticolienale è un legamento di natura peritoneale, che dall’ilo della milza si porta verso il pancreas e
lo riveste. Questi legamenti vengono sfruttati dai vasi e nervi che giungono a questi organi; infatti il
legamento pancreaticolienale contiene la parte iniziale della vena lienale che proviene dalla milza e la parte
terminale dell’arteria lienale. Nella parte alta questo legamento si porta verso il diaframma e prende il
nome di legamento frenicolienale, che è una dipendenza del pancreaticolienale e funge da mezzo di fissità
per la milza, perché si fissa appunto al muscolo diaframma. Il peritoneo che riveste la milza si porta ancora
in basso verso la grande curvatura dello stomaco, formando il legamento gastrolienale, in cui decorrono dei
vasi che vengono staccati dalla parte terminale dell’arteria lienale e raggiungono lo stomaco (vasi gastrici
brevi).
RAPPORTI
In sezione trasversale, a livello di T10, si può notare che la milza si trova posteriormente e molto spostato a
sinistra, rispetto allo stomaco. Si trova in rapporto con il diaframma e le coste e poi con il rene e il pancreas,
organi retroperitoneali. La milza è rivestita completamente dal peritoneo, che in corrispondenza dell’ilo
abbandona la milza per raggiungere gli organi vicini. Tra la milza e il rene non c’è un legamento, ma c’è il
peritoneo, che è stratificato. Il legamento pancreaticolienale si porta al labbro posteriore dell’ilo della milza
e contiene i vasi splenici; dal labbro anteriore si origina il legamento gastrolienale che contiene vasi
collaterali che vengono staccati dall’arteria lienale e irrorano lo stomaco. Tra la parete posteriore dello
stomaco e gli organi retroperitoneali (p.e. pancreas) è presente uno spazio, una cavità virtuale (per la
pressione nella cavità addominale, in realtà, questi organi si trovano ad essere molto compressi), tutta
rivestita da peritoneo, chiamata borsa omentale o retrocavità degli epiploon, un recesso della cavità
addominale, perché comunica con la restante parte di essa per mezzo del forame epiploico di Winslow, che
si forma durante l’ontogenesi per una rotazione che gli organi compiono ed è importante perché media
tutti i rapporti tra lo stomaco e gli organi posteriori. Il peritoneo può essere o stratificato sulla parete degli
organi o forma i legamenti pancreatico- e gastrolienale, a sinistra. La volta di questa borsa è formata dal
peritoneo, che si stratifica sul diaframma, mentre il pavimento è rappresentato da un altro legamento che è
il mesocolon trasverso. L’unica parete inesistente è quella di destra dove c’è il forame di Winslow.
STRUTTURA Anatomia I – Prof.ssa Ferrucci
Si distinguono una capsula, esternamente, e lo stroma e il parenchima, internamente.
La capsula è composta da tessuto connettivale di fibre collagene e fibre elastiche disposte in varie direzioni,
aumentando in tal modo la resistenza meccanica dell'organo. Le fibre elastiche gli consentono di cambiare
volume in riferimento alle diverse quantità di sangue che riceve: quando diminuisce, garantisce il ritorno
del sangue. Fibrocellule muscolari lisce a livello capsulare garantiscono una sorta di spremitura dell'organo
(nell'uomo, questo elemento cellulare è poco rappresentato).
Lo stroma della milza è fatto da connettivo reticolare, fibre sottili che si dispongono a rete a formare delle
maglie in cui saranno accolti gli elementi del parenchima. Tra capsula e stroma c'è continuità: il connettivo
della capsula inizia a inviare nella milza delle trabecole, setti che restano periferici, al cui livello, i rami
dell'arteria lienale possono entrare sfruttando le trabecole, e quando queste si arrestano, entrano nello
stroma e nel parenchima. Il connettivo collagene ed elastico si continua direttamente col connettivo
reticolare dello stroma e i vasi vengono accolti da questi tralci reticolari dello stroma. Le fibre reticolari
formano una struttura a ponte tra i vari tipi di vasi sanguigni e il parenchima. Nell'ilo il connettivo capsulare
si ispessisce ulteriormente, questo perché accompagna i vasi (arteria lienale).
Il parenchima è costituito essenzialmente da due componenti che riflettono le due principali funzioni della
milza: EMOCATERETICA, cioè filtrazione e pulitura da elementi corpuscolati, antigeni, elementi cellulari
invecchiati (eritrociti e piastrine) e DIFENSIVA, in quanto organo linfoide secondario che garantisce la
maturazione antigene-dipendente dei linfociti B e T. Queste due funzioni sono espletate dalla polpa rossa e
dalla polpa bianca rispettivamente. La polpa rossa è maggiormente rappresentata: circa 70-75%. La zona
marginale fa parte della polpa rossa ma è al confine, a stretto contatto con la polpa bianca, ed ha funzioni
particolari.
La polpa bianca è costituita dai corpuscoli lienali del Malpighi. I rami arteriosi, che a partire dalla capsula
(arterie capsulari) seguono l'andamento delle trabecole, sono le arterie trabecolari, di notevole calibro, ma
brevi, perché le trabecole terminano a breve distanza dalla superficie. Queste arterie trabecolari si portano
all'interno della polpa bianca, costituendo le arteriole centrali, nei corpuscoli lienali del Malpighi, che
attraversano completamente, e fuoriescono, dando una serie di arteriole penicillari, contenute nella polpa
rossa. Ognuna di esse, diminuendo di calibro, si continua con un capillare con guscio (unico capillare) che
emette piccoli e sottili capillari, che possono avere un duplice destino:
-circolazione chiusa: capillari che si portano in venule;
-circolazione aperta: non vi fanno seguito vasi e riversano il loro contenuto nel parenchima lienale, che
quindi appare di colore rosso (nella polpa rossa troviamo tutte le cellule circolanti rilasciate dai capillari e
che permangono per un certo tempo, al termine del quale possono essere rimesse in circolo da elementi
venosi, i cordoni splenici, che confluiscono man mano a dare la vena lienale).
Le arteriole centrali, abbandonata la trabecola, entrano nel parenchima splenico, nella polpa bianca e
attraversano una struttura chiamata corpuscolo lienale del Malpighi, costituito da un fitto addensamento
di cellule linfatiche, linfociti B e linfociti T, che formano una vera e propria guaina intorno all'arteriola
centrale, e per questo motivo viene anche chiamata GUAINA LINFOIDE PERIARTERIOLARE (PALS). Quindi,
in un corpuscolo lienale del Malpighi (polpa bianca) troviamo un'arteriola centrale e la guaina linfoide
periarteriolare. Ogni corpuscolo ha una sola arteriola centrale. Questa arteriola che attraversa la propria
PALS emette rami collaterali radiali, che si portano verso la periferia della guaina. Il calibro si riduce da 200
a 50 micron. L'arteriola, entrando nella polpa rossa, si divide in 4-5 arteriole penicillari, di calibro inferiore a
50 micron. I linfociti B si raggruppano in follicoli o noduli linfatici (sottozone della PALS), mentre la parte
restante della guaina linfoide (la stragrande maggioranza) è formata da linfociti T. I follicoli si dividono in
primari o secondari a seconda che i linfociti B non siano o siano venuti a contatto con l'antigene. Un
follicolo primario o vergine è costituito da linfociti B di piccole dimensioni, di colore scuro perché sono
aggregate insieme e i nuclei sono molto vicini. Nei follicoli secondari, dove sta avvenendo il
differenziamento dei linfociti B, vi è un centro più chiaro, detto centro germinativo. Dopo il contatto con
l'antigene i linfociti B diventano maturi, cioè sono in grado o di produrre anticorpi o di rimanere come
cellule della memoria. L'arteriola centrale non sempre si trova al centro, ma può trovarsi in posizione
Anatomia I – Prof.ssa Ferrucci
eccentrica rispetto alla PALS (questo soprattutto quando stanno avvenendo processi di maturazione).
Quindi, le cellule B si organizzano a formare i follicoli, secondari o primari, mentre i linfociti T costituiscono
il resto della guaina. Nel follicolo, oltre ai linfociti B troviamo anche le cellule presentanti l'antigene [i
linfociti B riconoscono l'antigene solo quando è presentato da una cellula, non quando è libero (molecole
del complesso maggiore di istocompatibilità)], macrofagi, e un sottotipo di linfociti T, cioè i CD4+ o helper,
che aiutano nel processo di maturazione dei linfociti B. I linfociti T, al termine della loro maturazione
producono fattori citotossici che annientano l'antigene, mentre i linfociti B producono gli anticorpi e quindi
fanno parte dell'immunità di tipo umorale, basata sul rilascio di immunoglobuline, mentre i linfociti T sono
fattori dell'immunità cellulo-mediata. Nella zona T-dipendente troveremo sempre cellule presentanti
l'antigene, macrofagi, cellule natural killer. La zona periferica della PALS è a stretto contatto con la zona
marginale e qui i linfociti B hanno funzione ancora diversa. Le arteriole penicillari sono così chiamate
perché sono come dei filuzzi di pennello e dopo un certo tratto all'interno della polpa rossa, si continuano
con