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DRENAGGIO LINFATICO DEL PARODONTO
I linfatici della gengiva buccale di entrambe le arcate drenano ai linfonodi sottomandibolari
ad eccezione di quella presente a livello degli incisivi inferiori che drena nei linfonodi
sottomentali.
INNERVAZIONE DEL DENTE
L'arcata superiore è innervata dai nervi alveolari superiori posteriori per i denti molari (--> n.
mascellare a livello della fossa pterigopalatina --> trigemino), alveolare superiore medio per
i premolari (--> n. infraorbitario --> t n. mascellare), e il nervo alveolare superiore anteriore
per gli incisivi (--> n. infraorbitario).
L'arcata inferiore è innervata dai nervi alveolari inferiori del nervo mandibolare (-->
trigemino)
Le fibre che arrivano alla polpa da tali formazioni nervose sono:
• Fibre simpatiche motorie, vasocostrittrici che derivano dal ganglio cervicale superiore e
che arrivano alla camera pulpare mediante plessi perivascolari.
• Fibre simpatiche sensitive, derivanti dal ganglio di Gasser (o del nervo trigemino) e che,
arrivati nella polpa formano un plesso in vicinanza dei corpi cellulari degli odontoblasti.
Essi si suddivdono a loro volta in:
Mieliniche (A∂):
o responsabili del dolore acuto, a livello della camera pulpare
perdono la guaina mielinica e possono anche penetrare i tubuli dentinali, vicino ai
processi degli odontoblasti.
o Amieliniche (C): correlate al dolore cronico. Anche queste possono penetrare i
tubuli.
INNERVAZIONE DEL PARODONTO
Gengiva: L'innervazione della gengiva superiore è data dai nervi alveolari superiori
posteriore, medio e anteriore (versante vestibolare), e dai nervi palatino maggiore, minore
(versante palatale). L'innervazione della gengiva inferiore è data dai rami gengivali del nervo
alveolare inferiore (tutti e due i versanti), del nervo linguale (versante linguale) e del nervo
mentale (versante vestibolare).
Legamento periodontale: Riceve terminazioni nervose sensitive per la sensazione
dolorifica oltre che per la propriocezione. Tali terminazioni sono simili ai corpuscoli di Ruffini.
Riceve inoltre fibre simpatiche destinate ai vasi.
ODONTOGENESI
Mentre lo smalto è di origine ectodermica (epiteliale), il cemento, la dentina e la polpa hanno
origine dal mesenchima. VI-VII sett. l'ectoderma che riveste gli archi mascellari e
mandibolari si approfonda nel mesenchima, a livello dei futuri denti decidui, numerose
cellule che si aggregano e formano le gemme dentali. Tali gemme sono 20, 10 per arcata.
XI sett. la gemma raggiunge una forma di cappa (lo stadio è appunto detto "a cappa") e si
viene a formare l'organo dello smalto. A tale livello possiamo distinguere un epitelio esterno,
un epitelio interno e, tra i due, una popolazione cellulare immersa in abbondante sostanza
intercellulare, il reticolo dello smalto.
Contemporaneamente:
1. le cellule mesenchimali attorno all'organo dello smalto iniziano a proliferare formando
il sacco o follicolo dentale,
2. le cellule mesenchimali all'interno dell'organo dello smalto formano la papilla dentale.
Ora papilla dentale, follicolo dentale e organo dello smalto formano il germe dentale. XIV
sett. l'organo dello smalto forma una struttura detta a campana (stadio "a campana"), inizia
a formarsi l'abbozzo della corona del dente. XVIII sett. alcune cellule mesenchimali della
papilla si trasformano in preodontoblasti e poi odontoblasti ed iniziano ad apporre dentina,
mentre le cellule dell'epitelio interno si trasformano in preameloblasti e poi ameloblasti per
apporre smalto. La cementificazione avviene ad opera dei cementoblasti che differenziano
dalle cellule mesenchimali. L'odontogenesi prevede sempre prima la dentinogenesi rispetto
all'amelogenesi.
• La dentinogenesi avviene tramite sintesi e secrezione di matrice organica, detta
predentina, che viene successivamente mineralizzata, mediante apposizione di calcio sotto
forma di globuli, i calciblobuli, che rappresentano la riserva di calcio.
Gli odontoblasti depositano poi la dentina in direzione dello smalto (ricorda che gli
ameloblasti fanno l'inverso così i due strati si accrescono allontanandosi e per questo un
odontoblasto man mano che emette dentina si allontana dagli ameloblasti ed è costretto a
emettere al suo polo apicale un prolungamento citoplasmatico, il processo odontoblastico.
• L'amelogenesi segue la dentinogenesi ed inizia con la produzione di una sottile matrice a
contatto con la dentina, che viene subito mineralizzata parzialmente. La mineralizzazione
definitiva avviene nella fase di maturazione.
• La cementificazione inizia a sviluppo della corona terminato poichè, ora, inizia quello della
radice. La radice si forma per proliferazione degli epiteli.
IL PALATO
Il palato è una formazione osteofibromucosa che costituisce la maggior parte della volta
della cavità buccale, nei 2/3 anteriori è formato da palato duro e nel terzo posteriore è
formato dal palato molle, privo di scheletro fibroso di sostegno.
PALATO DURO
Anatomia macroscopica del palato duro: Esso è formato dai processi palatini delle ossa
mascellari e delle lamine orizzontali delle ossa palatine. Il palato duro si porta lateralmente
e anteriormente fino alle gengive e posteriormente al palato molle. Esso è concavo verso il
basso, di forma ogivale anche se può presentare delle differenze individuali. Nel mezzo
presenta un rafe mediano, il rafe palatino, posto in corrispondenza del punto di fusione dei
processi palatini. Anteriormente abbiamo, dietro i due incisivi centrali superiore, il rilievo
terminale del rafe, la papilla incisiva, a livello della quale sbocca il canale incisivo. Il palato
duro è ricoperto da gengiva masticatoria. Su ogni lato del rafe troviamo numerose pieghe
della mucosa palatale che formano le pieghe palatine trasverse, atrofiche nella vecchiaia.
Anatomia microscopica del palato duro: Il palato duro è composto da una mucosa che
aderisce strettamente al periostio che riveste lo scheletro del palato duro. È formato da:
• tonaca mucosa di tipo masticatorio che presenta un epitelio squamoso stratificato
cheratinizzato
• lamina propria che presenta numerose papille alte e sottili. Aderisce al periostio
soprattutto a livello della linea mediana mentre anteriormente decorre su uno strato
adiposo nel quale decorrono i vasi e i nervi palatini maggiori.
Il rapporto fra mucosa e periostio è diverso se lo si considera anteriormente o
posteriormente. Anteriormente troviamo fasci fibrosi che si fissano al periostio e delimitano
compartimenti nei quali sono contenuti i corpi adiposi che danno passaggio ai vasi.
Posteriormente i compartimenti sono occupati dalle ghiandole palatine, ghiandole
tubuloacinose ramificate a secrezione mucosa. La tonaca sotto-mucosa è quindi adiposa
anteriormente e ghiandolare posteriormente.
Vascolarizzazione del palato duro: E' irrorato dall'arteria palatina maggiore (--> III
mascellare interna), nel canale palatino maggiore emette i rami palatini minori che si
distribuiscono al palato molle e alla tonsilla (si anastomizzano con la palatina ascendente -
-> facciale). Le vene sono satelliti delle arterie e si portano principalmente al plesso
pterigoideo.
Drenaggio linfatico del palato duro: drena ai linfonodi cervicali profondi, posti dietro il
ventre posteriore del digastrico.
Innervazione del palato duro: Il palato duro riceve fibre sensitive dal nervo palatino
maggiore e nasopalatino del nervo mascellare, dopo che hanno attraversato il ganglio
pterigo-palatino. Il palatino maggiore emette dei rami palatini minori che si distribuiscono al
palato molle e all'ugola. Le fibre afferenti gustative decorrono nei nervi palatini, fino al
ganglio pterigo-palatino, dove non formano sinapsi ma si uniscono al nervo del canale
pterigoideo, entrano nel nervo grande petroso e raggiungono il ganglio genicolato. Le fibre
centrali vanno nella radice sensitiva del nervo facciale (il nervo intermedio) e raggiungono il
nucleo del tratto solitario. Le fibre eccito-secretrici parasimpatiche postgangliari derivano dal
ganglio pterigopalatino e si distribuiscono alle ghiandole palatine mucose.
PALATO MOLLE
Segue posteriormente il palato duro ed è formato da una lamina muscolare, ricoperta sui
due lati da mucosa. La componente muscolare lo rende mobile permettendogli di svolgere
la funzione di isolare la rinofaringe dalla cavità orale durante la deglutizione. Rappresenta
inoltre la delimitazione fra orofaringe (sotto) e rinofaringe (sopra). Decorre in direzione
antero-posteriore prima orizzontale e poi obliquo dall'alto in basso e dall'avanti all'indietro.
Anatomia macroscopica: Esso è formato da:
• Faccia inferiore o buccale, concava e percorsa nel mezzo dal rafe del palato molle.
• Faccia superiore o faringea che prosegue in avanti nelle cavità nasali.
• Margine anteriore continua con il palato duro.
• Margini laterali che si fissano con la lamina mediale dei processi pterigoidei e in basso
continuano formando le pareti laterali della faringe.
• Margine inferiore libero che delimita superiormente l'istmo delle fauci, presenta sulla
linea mediana una appendice appuntita di 1,5 cm, l'ugola palatina. A bocca chiusa è
accolta in una depressione della lingua in modo da isolare ancora di più la cavità orale
rispetto alla faringe. Il margine libero, a partire dall'ugola si sdoppia in due pieghe, una
anteriore o arco glossopalatino, e una posteriore o arco faringopalatino.
Anatomia microscopica: Partendo dal versante orale procedendo verso il versante
faringeo riconosciamo:
• Mucosa orale formata da epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato, sotteso da
una tonaca propria molto vascolarizzata e ricca di ghiandole tubuloacinose ramificate
secrezione mista e calici gustativi.
• Strato muscolare inferiore: formato dal muscolo glossopalatino.
• Piano aponeurotico, aponeurosi palatina, uno scheletro fibroso derivante dai tendini del
muscolo tensore del palato. È ancorato al margine anteriore del palato duro, lateralmente
agli uncini dei processi pterigoidei dello sfenoide e posteriormente ai muscoli che ad
essa si inseriscono.
• Strato muscolare superiore all'aponeurosi che è formato dai due muscoli elevatori del
palato, muscoli faringopalatini e dai muscoli dell'ugola che formano il corpo dell'ugola.
• Mucosa faringea che possiede una sottomucosa continua con lo strato muscolare. La
mucosa è di tipo respiratorio cilindrico, ciliato e con cellule caliciformi. Essa appare ricca
di tessuto linfoide, fibre elastiche e ghiandole tubuloacinose ramificate a secrezione
mista.
• A livello del margine libero l'epitelio diventa squamoso cheratinizzato.
Muscolatura del palato molle:
• Muscolo tensore del velo palatino (peristafilino esterno):
o Ori