vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Strutture del mesencefalo
A. nucleo rosso: il nome deriva dal fatto che contiene molti vasi ematici, responsabili dell'intensa colorazione rossa, e riceve vie afferenti ed efferenti dal cervelletto, attraverso le quali esercita un controllo motorio;
B. sostanza nera (o substantia nigra): deve il suo colore alla presenza di neuromelanina e regola le afferenze motorie dai nuclei della base. È il punto in cui la morte cellulare ha come conseguenza la malattia di Parkinson; si ha una riduzione di neuroni a livello della sostanza nera. Fa parte di un grosso apparato che serve ad iniziare e selezionare i movimenti che vogliamo compiere;
C. grigio periacqueduttale: è la parte di parenchima presente attorno all'acquedotto mesencefalico. Controlla la consapevolezza del dolore e contiene neuroni eccitati dalle endorfine e dagli analgesici oppioidi.
V. formazione reticolare: è una rete di un centinaio di nuclei che, oltre al nucleo rosso, al nucleo nero, ai nuclei basilari, al nucleo olivare e ai nuclei...
gracile e cuneato si estende lungo tutto il tronco encefalico, dal mesencefalo al bulbo, ed invia afferenze alla corteccia. La formazione reticolare nella sua porzione più mediale prende il nome di colonna dei nuclei del rafe che significa "cucitura" e quindi essendo medialmente unisce le due parti del tronco encefalico.
La formazione reticolare ha varie funzioni:
- controllo motorio-somatico: i fasci reticolo-spinali (che attraversano la formazione reticolare e si proiettano al midollo spinale) regolano la tensione muscolare per mantenere il tono, l'equilibrio e la postura durante i movimenti;
- controllo cardiovascolare: integrano i centri cardiaci e vasomotori a livello del bulbo;
- modulazione del dolore: le vie nervose della formazione reticolare agiscono a livello del midollo spinale per bloccare la trasmissione dei segnali dolorifici all'encefalo;
- sonno e coscienza: ha il controllo sugli impulsi sensitivi che raggiungono il telencefalo (può impedire
Che essi raggiungano il telencefalo). Assuefazione: permette all'encefalo di ignorare stimoli ripetitivi e incoerenti e rimane sensibile e attento ad altri (e.g. dormire con il rumore del traffico, ripetitivo e poco importante, e a porre attenzione svegliandosi al rumore di una sveglia o di un allarme).
La formazione reticolare regola quindi lo strato di coscienza e di veglia, determinato da interazioni complesse tra il tronco encefalico e la corteccia cerebrale. Vi sono diversi livelli di coscienza: stati elevati di coscienza (come la confusione o il delirio), stati di leggera soppressione della coscienza (come la sonnolenza) o stati di completa incoscienza (come il sonno, lo stupore e il coma).
Peduncoli cerebellari: per collegare il tronco encefalico con il cervelletto troviamo i tre peduncoli cerebellari:
A. Peduncoli superiori (tra cervelletto e mesencefalo): connettono il cervelletto (in particolare il nucleo dentato) con i nuclei mesencefalici (in particolare il nucleo rosso) e diencefalici.
Sono composti da molte fibre efferenti che mandano impulsi, dal nucleo dentato del cervelletto al talamo (diencefalo) tramite il nucleo rosso (mesencefalo). Per questo il sistema si chiama dentatorubrotalamico. B. peduncoli medi (tra cervelletto e ponte): è il peduncolo con il diametro maggiore, è un ampio fascio di fibre che attraversano la superficie ventrale del ponte (contiene fibre che decussano, ma non lo fanno in questo preciso punto). C. peduncoli inferiori (tra cervelletto e midollo allungato): connettono il cervelletto ai nuclei bulbari (e.g. oliva), oltre a trasportare fasci ascendenti e discendenti da e al midollo spinale. VII. cervelletto: si pone all'interno della fossa cranica posteriore, posteriormente al quarto ventricolo, ed è separato dai lobi occipitali dal tentorio. È formato da due emisferi cerebellari simmetrici separati medialmente da una struttura di tessuto corticale detta verme. Per ciascun emisfero abbiamo tre lobi: un lobo anteriore, un lobo medio/posteriore.e un loboflocculo nodulare, caratterizzato lateralmente da due flocculi e medialmente dal nodulo. I lobi anteriore e medio/posteriore sono separati dalla scissura primaria, sono coinvolti nella programmazione, nell'esecuzione e nella coordinazione dei movimenti degli arti e del tronco; mentre i lobi flocculo nodulari sono importanti nel mantenimento dell'equilibrio e nel controllo dei movimenti dell'occhio. Riconosciamo medialmente la porzione del verme, lateralmente i due emisferi cerebellari divisi in lobi. La porzione più inferiore del cervelletto si chiama tonsilla cerebellare (la malformazione di Arnold Chiari è dovuta ad un'erniazione della tonsilla all'interno del forame magno con conseguente ostruzione del circolo del liquor). Ventralmente il cervelletto presenta il quarto ventricolo (abbiamo una formazione definita ileo del quarto ventricolo con una sorta di "tetto" in cui abbiamo effettivamente il quarto ventricolo). Se taglio lungo il Il testo formattato con i tag html è il seguente:E un loboflocculo nodulare, caratterizzato lateralmente da due flocculi e medialmente dal nodulo. I lobi anteriore e medio/posteriore sono separati dalla scissura primaria, sono coinvolti nella programmazione, nell'esecuzione e nella coordinazione dei movimenti degli arti e del tronco; mentre i lobi flocculo nodulari sono importanti nel mantenimento dell'equilibrio e nel controllo dei movimenti dell'occhio. Riconosciamo medialmente la porzione del verme, lateralmente i due emisferi cerebellari divisi in lobi. La porzione più inferiore del cervelletto si chiama tonsilla cerebellare (la malformazione di Arnold Chiari è dovuta ad un'erniazione della tonsilla all'interno del forame magno con conseguente ostruzione del circolo del liquor). Ventralmente il cervelletto presenta il quarto ventricolo (abbiamo una formazione definita ileo del quarto ventricolo con una sorta di "tetto" in cui abbiamo effettivamente il quarto ventricolo). Se taglio lungo il
Il cervelletto è una struttura del sistema nervoso centrale situata nel piano sagittale-mediale. Osservando il cervelletto, si nota che è molto simile al telencefalo. Essa è costituita da sostanza bianca e da sostanza grigia. La sostanza grigia forma la corteccia cerebellare, mentre la sostanza bianca presenta una struttura ramificata che in sezione ricorda la forma di un albero, ed è per questo detta arbor vitae.
Il cervelletto ha una quantità (densità) di neuroni molto alta anche rispetto ad altre porzioni dell'encefalo, e riesce a contenerli tutti a livello della corteccia cerebellare grazie a dei ripiegamenti (meno pronunciati rispetto alle circonvoluzioni cerebrali con solchi e giri) che prendono il nome di folia.
Il cervelletto coordina le informazioni propriocettive (che derivano dai movimenti, dai muscoli, dai tendini, dalle articolazioni), visive, tattili, statiche, uditive e somatiche in modo ipsilaterale (o omolaterale). Vedremo infatti che le vie che arrivano al cervelletto non decussano o, in un caso particolare, decussano due.
volte per riportarsi ad essere ipsilaterali (telencefalorappresentazione crociata VS cervelletto rappresentazione ipsilaterale). All'interno del cervelletto abbiamo quattro nuclei propri che da laterale a mediale sono il nucleo dentato, il nucleo emboliforme, il nucleo globoso e il nucleo del fastigio. Il nucleo emboliforme e globoso nel loro complesso prendono il nome di nuclei interposti. Come i gangli della base, il cervelletto non possiede connessioni dirette con i motoneuroni inferiori (collocati a livello del tronco e del midollo spinale), ma esercita la propria influenza attraverso le connessioni con i sistemi motori della corteccia e del tronco encefalico (motoneuroni superiori). Significa che tutto questo sistema che troviamo a livello del ponte serve per connettere questi nuclei con i nuclei d'oliva, i centri superiori a livello del telencefalo e che quindi avremo un controllo sui nostri movimenti (non c'è quindi una comunicazione diretta con imotoneurons). È possibile differenziare il cervelletto in tre regioni dal punto di vista funzionale e filogenetico: A. la regione laterale è chiamata pontocervelletto: riceve le sue afferenze principalmente dal telencefalo attraverso il ponte. Questa porzione contiene il nucleo dentato, che fa parte della via dentato-rubro-talamica; B. spostandosi medialmente troviamo lo spinocervelletto: riceve le afferenze dal midollo spinale. Questa porzione è invece legata ai nuclei interposti (globoso ed emboliforme); C. la porzione mediale è chiamata invece vestibolocerevelletto: riceve le afferenze principalmente dal labirinto vestibolare. È legato al nucleo del fastigio con cui coordina le informazioni di tipo visivo. Le afferenze al cervelletto sono trasportate principalmente attraverso i peduncoli inferiori (le informazioni dai propriocettori di muscoli e articolazioni arrivano prima ai peduncoli inferiori, tramite i fasci spinocerebellari, e poi al cervelletto) e qualcheInformazione di tipo visivo e uditivo tramite i peduncoli medi. Infine, dalla corteccia cerebrale passando per i peduncoli superiori arrivano al cervelletto anche informazioni di tipo motorio (comandi).
Il cervelletto fa una sorta di comparazione: è un controllore dello schema motorio, permette di controllare il comando con la prestazione.
Voglio compiere questo movimento --- la corteccia cerebrale da il comando --- compio il movimento --- prendo le informazioni --- rimando indietro le informazioni al cervelletto --- il cervelletto compara il movimento e mi dice se l'ho fatto bene, altrimenti lo aggiusta.
Ovviamente dovrà esercitare poi la sua influenza sui centri superiori a livello motorio e quindi avere una ripercussione a livello dei motoneuroni inferiori e dei muscoli scheletrici.
Le afferenze del cervelletto passano principalmente attraverso i peduncoli superiori e arrivano al nucleo rosso e ai nuclei talamici ventrali per confrontare la prestazione con il comando dato.
- Controllo dei muscoli posturali: si occupa della coordinazione di movimenti di correzione rapidi e automatici per il mantenimento dell'equilibrio, mediante variazioni del tono e della posizione muscolare. Lo fa attraverso i centri somatomotori del tronco encefalico.
- Programmazione e perfezionamento degli schemi motori: attraverso la modulazione delle vie motorie, della corteccia, dei nuclei della base e dei centri motori del tronco encefalico si ha un perfezionamento di quello che è uno schema motorio complesso, grazie al fatto che il cervelletto conserva il ricordo dei movimenti acquisiti.
- Stabilizzazione della postura: il cervelletto compie un'azione anticipatoria, cioè anticipa un'attività motoria prima che avvenga lo spostamento del centro di gravità, ovvero garantisce una contrazione
proporzionale dei muscoli posturali per garantire l'equilibrio. La persona in figura sta tirando una leva contraendo il bicipite e, ancora prima che avvenga il movimento, il cervelletto attiva il muscolo gastrocnemio per prevenire la perdita dell'equilibrio.
B. fissazione della postura: molte delle leve a livello del corpo sono di tipo svantaggioso e questo ci garantisce un maggior controllo delle nostre azioni, perché ogni volta che vogliamo compiere un'azione abbiamo sia un muscolo motore (agonista) che andiamo ad azionare sia un muscolo antagonista che dobbiamo inibire. L'attivazione muscolare è quindi di tipo armonico e ogni movimento diventa più armonico, altrimenti avremmo un