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BULBO

È la porzione del TE più simile al MS, di cui rappresenta la continuazione. È separato rostralmente

per mezzo di una profonda incisura ventrale: il solco bulbopontino (da cui emergono i nervi VI,VII

e VIII).

Anteriore la superficie ventrale è dominata dalla presenza delle priamidi bulbari, due rilievi

longitudinali costituiti dai fasci delle fibre piramidali che scendono dalla corteccia telencefalica. Si

presentano come due semiconi a base maggiore rivolta verso l’alto, separati da una fessura

(continuazione di quella del MS) mediana. Nella parte caudale la fessura è interrotta dall’incrocio di

parte delle fibre piramidali che decussano: l’80% delle fibre di ciascun fascio piramidale incrocia la

linea mediana passando da destra a sinistra e viceversa.

Laterale la superficie laterale è occupata dall’oliva, protuberanza ovoidale determinata dalla

presenza, in profondità, di un gruppo di neuroni fondamentali: il nucleo olivare inferiore. Presenta

un solco che precede l’oliva da cui emerge il nervo ipoglosso (XII) ed uno che si trova subito dopo

da cui emergono i nervi IX,X e XI.

Posteriore la superficie dorsale è lievemente depressa per la presenza della fossa romboidale,

pavimento di una dilatazione del canale ependimale, il quarto ventricolo. Nella parte inferiore

sono presenti due sporgenze: il nucleo gracile e quello cuneato (nuclei propri).

PONTE

Detto anche protuberanza anulare, il ponte è formato da assoni che decorrono orizzontalmente

(dai nuclei pontini al cervelletto, decussando), i quali superficialmente determinano la presenza di

linee orizzontali. Presenta una faccia ventrale convessa, essa continua posteriormente con i

peduncoli cerebellari e presenta una depressione, il solco basilare, dove poggia l’omonima

arteria. Lateralmente presenta l’emergenza del nervo trigemino (V). La sua superficie dorsale è

costituita dalla metà cefalica della fossa romboidale (losanga). Il confine tra ponte e mesencefalo

viene definito solco pontomesencefalico.

MESENCEFALO

È la formazione più rostrale del TE. Internamente è percorso dall’acquedotto mesencefalico (di

Silvio), che mette in comunicazione il quarto ventricolo con il terzo ventricolo del diencefalo.

Anteriore la sua superficie ventrale presenta i peduncoli cerebrali, separati dalla fossa

interpeduncolare (nella cui porzione rostrale si trova la sostanza perforata posteriore, per la

presenza di vasi che l’attraversano). Presenta inoltre le emergenze dei nervi III e IV.

Laterale la superficie laterale è delimitata dal decorso del tratto ottico.

Posteriore la superficie dorsale presenta 4 protuberanze, due tubercoli quadrigemelli superiori e

due inferiori, che nel loro insieme formano la lamina quadrigemina, nota come tetto ottico. Il

tubercolo superiore è una stazione per le vie ottiche, quello inferiore per le vie acustiche,

rispettivamente collegati con i corpi genicolati laterale e mediale.

Struttura e cenni funzionali

BULBO

La parte caudale mantiene una struttura simile a quella del MS, la parte restante ha invece una

morfologia diversa. Procedendo cranialmente infatti la sostanza grigia viene attraversata da

numerosi fasci di fibre mieliniche. Il cambiamento è determinato anche dal canale centrale

dell’ependima che si porta dorsalmente per aprirsi nel quarto ventricolo. La sostanza grigia tende

a disporsi in senso medio-laterale: ciò comporta che i nuclei (gruppi di neuroni) da cui derivano i

nervi encefalici hanno una posizione mediale se sono motori e laterale se sono sensitivi . Oltre ai

nuclei dei nervi encefalici, nel TE, e dunque nel bulbo, troviamo altre formazioni nucleari con

funzione di stazione lungo le vie ascendenti sensitive e discendenti effettrici o le altre vie di

collegamento tra parti del SNC: i nuclei propri. Nella zona caudale posteriormente alla

decussazione della via piramidale troviamo un corno grigio ventrale e dorso-lateralmente ad esso il

nucleo del nervo trigemino (tratto spinale). Dorso-medialmente sono visibili due raggruppamenti

neuronali: il nucleo cuneato ed il nucleo gracile, ai quali giungono direttamente i neuriti ascendenti

dei neuroni sensitivi dei gangli spinali (fascicoli cuneato e gracile). Da questi nuclei si origina il

lemnisco mediale, che dopo essersi incrociato, porta la sensibilità somatica epicritica al talamo

(diencefalo). Ventralmente al cono grigio anteriore, decorrono il fascio piramidale diretto, il fascio

tettospinale ed il fascio vestibolospinale. Quest’ultime due vie portano ai moteoneuroni del MS

impulsi importanti per l’esecuzione di riflessi. Più cranialmente compaiono nuove formazioni grigie,

tra cui i nuclei olivari inferiori (nuclei propri), corrispondenti all’oliva bulbare. Le fibre in uscita

arrivano al cervelletto decorrendo per il peduncolo cerebellare inferiore (fibre rampicanti) che

prendono rapporto sinaptico con particolari cellule della corteccia cerebellare, le cellule di Purkinje.

L’importanza dei nuclei olivari inferiori è soprattutto legata alla coordinazione dei movimenti.

PONTE

Il ponte è suddivisibile in due parti: il piede (i due terzi ventrali) ed il tegmento (un terzo dorsale). Il

piede contiene i nuclei pontini, importanti per la connessione con vaste aree della corteccia

cerebrale (fibre corticopontine) ed efferenti verso il cervelletto (fibre pontocerebellari). Nel piede

decorrono anche le fibre della via piramidale. Nel tegmento (o calotta) sono riconoscibili i nuclei

cocleari ventrali che ricevono impulsi uditivi dal nervo acustico. Nel tegmento pontino decorrono

anche tre fasci funzionalemente molto importanti: il fascio longitudinale mediale, il fascio

tettospinale e quello tegmentale centrale.

MESENCEFALO

Nel mesencefalo si riconoscono i peduncoli cerebrali, nella parte ventrale, e il tetto dorsalmente.

Tra essi decorre l’acquedotto mesencefalico (di Silvio), che è circondato da sostanza grigia

periacqueduttale. Nei peduncoli il nucleo della sostanza nera segna il confine con il tegmento: è

importante soprattutto nella regolazione della motilità. Nella parte ventrale troviamo inoltre fibre

che hanno origine nelle aree motorie del telencefalo: le fibre corticonucleari e quelle corticospinali

che fanno parte della via piramidale. Il nucleo più voluminoso del tegmento mesencefalico è il

nucleo rosso (contiene pigmento ferrico), localizzato dorsalmente alla sostanza nera. Esso riceve

impulsi dal cervelletto (fibre cerebellorubre) ed è collegato al talamo (via rubrotalamica) ed al

midollo cervicale (fascio rubrospinale). Il tetto costituisce un centro soprassiale, la lamina

quadrigemina.

Sostanza neranucleo proprio di neuroni che producono dopamina e neuromelanina, e collegati ai

nuclei telencefalici. Si divide in due parti: una contenente neuroni inibitori (reticolata) e una neuroni

dopaminergici.

FORMAZIONE RETICOLARE insieme di nuclei piccoli ed estremamente diffusi, separati da fibre

mieliniche (da qui il nome formazione reticolare). Presente in tutto il TE, nel tegmento. La funzione

più conosciuta è quella di mantenere lo stato di veglia (sistema reticolare attivatore discendente),

ma è anche coinvolta in altre attività fra cui quelle muscolari (formazione reticolare

motoria),cardiovascolare e respiratoria (centro cardiaco e respiratorio) e nella percezione del

dolore. Nonostante presenti una certa disomogeneità funzionale è utile suddividerla un tre zone:

mediale, laterale e nuclei del rafe. I nuclei della parte laterale ricevono afferenze dal MS, mentre

quelli della zona mediale ricevono afferenza dalla corteccia motoria ed emettono fasci reticolo-

spinali. I nuclei del rafe controllano la sostanza gelatinosa e sono controllati dalla corteccia.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Feds.92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuroanatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Morroni Manrico.