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Importanza dell'incidenza delle intossicazioni algali

L'aumento dell'incidenza dei casi di intossicazioni algali è dovuto a più cause:

  • Aumento utilizzazione delle acque costiere per l'acquacoltura;
  • Aumento dell'eutrofizzazione;
  • Inusuali condizioni climatiche;
  • Trasporto di cisti nelle acque di zavorra delle navi;
  • Trasporto durante lo spostamento dei molluschi da un'area ad un'altra.

Delle 5k specie di microalghe scoperte, solo ca. 80 sono in grado di produrre tossine sufficientemente potenti; tra queste troviamo le tossine paralitiche (tossine PSP), talmente potenti da causare morte nell'uomo a dosi dell'ordine µg.

Altri tipi di tossine prodotte possono portare a:

  • Avvelenamento diarroico DSP;
  • Avvelenamento da azaspiracidi AZP;
  • Avvelenamento neurotossico NSP;
  • Avvelenamento del pesce (ciguatera) CFP;
  • Avvelenamento amnesico ASP;
  • Avvelenamento dei cianobatteri.

Le fioriture

gli algali possono dare problemi all'ambiente marino e agli allevamenti intensivi di acquacoltura, sia salata che dolce, ma anche ai corsi d'acqua dolce e ai bacini idrici in generale; le alghe tossiche sono però prevalentemente marine. Le fioriture possono essere classificate in funzione del loro effetto sull'ecosistema: - Colorazione dell'acqua: coprendo elevate superfici si può provocare ipossia del mare e causare la morte dei pesci; - Produzione di tossine che si accumulano nella catena alimentare: vengono internalizzate principalmente da piccoli molluschi e crostacei, colpendo anche l'uomo per consumo di tali animali; - Produzione di tossine dannose per pesci ed invertebrati ma non per l'uomo: dette ittiotossiche; - Produzione di tossine che possono entrare in aerosol: possono causare danni a lunga distanza bypassando la tossicità data dal consumo di animali infetti (poiché, appunto, non saranno infetti). Se

Non dovessero sussistere le condizioni ottimali di fioritura (es. T, luce, nutrienti), le microalghe hanno la possibilità di depositarsi sul fondo del mare sottoforma di cisti a riposo, per poi fiorire nel momento in cui queste si dovessero venire a presentare: le microalghe sono state quindi sempre presenti da quando è iniziato il commercio internazionale via nave, ma fino a che non sono insorti i primi cambiamenti climatici favorevoli sono rimaste silenti sono cresciute nelle nostre zone a causa del cambiamento climatico. Gli effetti tossici sull'ambiente e sull'organismo si esprimono quindi, ricapitolando, con:

  • Fenomeni di alterazione dell'habitat o fenomeni di anossia;
  • Moria di fauna ittica per occlusione di branchie o per produzione di ittiotossine;
  • Produzione di tossine che, accumulandosi nei prodotti ittici, possono rappresentare un rischio per l'uomo;
  • Disturbi respiratori dovuti a inalazione di aerosol contenente
  • Frammenti di cellule di alghe marine e/o tossine;
  • Casi di dermatiti in bagnanti.

Tossine d'acqua salata

Oltre alla loro classificazione in idrosolubili e liposolubili, le tossine possono essere raggruppate in funzione della loro struttura chimica:

  • Amminoacidi-simili: come l'acido domoico (ASP), aa tricarbossilico che agisce come agonista dei recettori di Asp e Glu, comportandosi quindi da NT eccitatorio e portando all'aumento delle concentrazioni intracellulari di Ca con conseguente necrosi cellulare; a livello centrale agisce specificatamente sull'ippocampo e sulla corteccia cerebrale, portando a stati confusionali e a perdita di memoria (danni irreversibili dati dalla necrosi). È tipico dei mari giapponesi, mentre in Italia non si sono mai verificati casi di tossicità;
  • Derivati purinici: come le saxitossine (PSP), ovvero le capostipiti delle biotossine algali poiché tra le più potenti. Agiscono bloccando i canali del Na.

voltaggio-dipendenti portando a formicolii, intorpidimenti, perdita del controllo posturale, difficoltà respiratoria e morte per soffocamento;

  • Immine cicliche: es. spirolidi;
  • Polieteri e macrociclici non azotati: tra le più importanti troviamo:
    • Acido okadaico (DSP): inibisce la fosfatasi 1 and 2A a livello GI con conseguente diarrea profusa. Non è una tossina mortale;
    • Pectenotossine (DSP): molto instabili dal punto di vista strutturale, non sono ancora chiarite dal punto di vista meccanicistico e danno tossicità negli animali ma non nell'uomo;
    • Azaspiracidi (DSP): molto comuni, danno effetti che spariscono dopo qualche giorno.
  • Polieteri trasfusi: tra le più importanti troviamo:
    • Yessotossine: ancora non chiarito il loro meccanismo d'azione, ma si sa che danno tossicità intraperitoneale (nell'animale e per iniezione parenterale, quindi nell'uomo non danno tossicità sia visto il target che le modalità con cui si
verifica tossicità) ma non per assunzione alimentare; o Ciguatossine: rappresentano un problema principalmente per gli USA, per l'Australia e per la Nuova Zelanda, ovvero località in cui è presente una barriera corallina: le alghe responsabili della loro produzione crescono infatti in questi luoghi, contaminando i pesci che vivono là e portando ad esposizione umana per consumo della loro carne ricca di tossine. Essendo completamente inodore, insapore e incolore, non possono essere identificate a meno che non si effettui una ricerca specifica analitica del pesce contaminato. La patologia che causano queste tossine prende il nome di ciguatera, non particolarmente mortale ma che porta ad alterazione della percezione della T, gastroenteriti, effetti cardiovascolari (anomalie di conduzione ed eccitazione), prurito e neuropatie. • + +Poliidrossilati: come la palitossina, prodotta da Ostreopsis ed in grado di bloccare la pompa Na /K ATPasi. Può dare

tossicità per esposizione:

  • Inalatoria: a causa dell'aerosol marino. Può causare sindromi parainfluenzali, caratterizzate da rinorrea, congiuntiviti, febbre e irritazione nasale, o una sintomatologia più grave, caratterizzata da depressione della funzione cardiaca, ischemia del miocardio, fibrillazione ventricolare e blocco cardiaco; nel secondo caso, la tossicità si esplica solo per elevate dosi di esposizione, non raggiungibili normalmente per esposizione marina ma piuttosto per vicinanza ad acquari contaminati: in questi ambienti si può verificare proliferazione algale e quindi produzione di una grande quantità di tossine, ed essendo queste alghe unicellulari il fenomeno può passare completamente inosservato nascono le linee guida su come pulire un acquario: no acqua calda, usare una mascherina, usare i guanti, ecc…
  • Orale: a causa dell'alimentazione. Può causare sintomatologia GI (vomito diarrea), spasmi

Muscolari, difficoltà respiratorie o Cutanea: a causa della balneazione. Può portare a dermatiti.

Tossine d'acque dolce

Problema relativo sia agli allevamenti di pesce che agli allevamenti di alghe, le quali vengono utilizzate sia negli integratori che nell'alimentazione generale (sia animale che umana). Nelle acque dolci si sviluppano alghe che producono microcistine, inibitori della fosfatasi 1 e 2 che portano a rottura dell'ultrastruttura epatica (sindrome di Haff). L'intossicazione avviene principalmente per:

  • Assunzione di acqua o integratori contaminati: portano a gastroenteriti, sindrome di Haff e morte. Le alghe più incriminate sono l'alga spirulina e l'alga klamath;
  • Esposizione cutanea: se ci si lava con l'acqua contaminata. Possono portare a dermatiti gravi o vescicazione delle labbra.

Sempre correlato alle microcistine vediamo il caso del gambero rosso della Louisiana, gambero introdotto dall'America e

caratterizzato da una spiccata invasività ambientale e resistenza a diversi stress ambientali (es. alte T, bassi livelli di O, prosciugamento o alti livelli di inquinanti); forte sia dei cambiamenti climatici che della sua elevata resilienza, il gambero ha facilmente sostituito la flora ittica dei luoghi infestati diventando oggetto di consumo umano: data però la sua elevata resistenza ad ambienti inquinati, e dato il fatto che tali inquinanti possono accumularsi nelle sue carni, si è verificata una notevole esposizione umana a microcistine e metalli pesanti che ha portato a diversi casi di epatiti nella popolazione che se ne cibava. Valutazione del rischio Il problema principale e più controllabile è quello alimentare, e perciò si è considerata l'assunzione alimentare per poter definire quale valore limite utilizzare e il suo valore numerico di riferimento: dopo aver valutato la tipologia di alimento e la via di esposizione, ed essendoche un pescatore, deve rispettare determinate norme igienico-sanitarie. Queste norme sono contenute nel cosiddetto "pacchetto igiene" e stabiliscono i limiti di riferimento per le principali tossine algali presenti nei molluschi bivalve. In particolare, per quanto riguarda la tossicità acuta dei mitili, si è stabilito che gli effetti sulla salute sono riconducibili all'assunzione di tali molluschi. Per valutare il rischio per il consumatore, si utilizza il concetto di ARfD (Acute Reference Dose), che rappresenta la quantità di sostanza nell'alimento che può essere ingerita in un periodo ben definito (24 ore o un pasto) senza rischio apprezzabile per la salute del consumatore. L'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha stabilito che il valore di dose giornaliera assumibile (da porre a numeratore nel calcolo dell'ARfD) per i molluschi bivalve è pari a 400 g di parte edibile. In conclusione, per poter mettere in commercio il proprio prodotto, sia un allevatore di acquacoltura che un pescatore devono rispettare le norme igienico-sanitarie contenute nel "pacchetto igiene" e garantire che i limiti di riferimento per le tossine algali nei molluschi bivalve siano rispettati.di acqua dolce che di salata, deve far fare analisi periodiche dal centro di riferimento di Cesenatico per assicurare che non vengano sforati i livelli limite nei suoi prodotti.

22/05/23

Metalli

A metà tra l'ambito alimentare che l'ambito ambientale. I metalli sono composti che l'uomo non è in grado né di creare né di distruggere, che si muovono nell'ambiente tramite due cicli:

  • Ciclo geologico: tramite terreno, fiumi e mari, aria e pioggia possono creare un ciclo chiuso di contaminazione; nessuna matrice ambientale è esente da contaminazione da metalli;
  • Ciclo biologico: i metalli possono entrare nella catena alimentare, venendo bioconcentrati negli organismi sia animali che vegetali.

L'uomo può essere esposto attraverso qualsiasi matrice ambientale e tramite qualunque via di esposizione (ha spiegato velocemente lo schemino ma semplicemente leggendolo):

Capelli e sudore sono utilizzabili come indicatori di

La contaminazione esterna dell'ambiente in cui si vive è causata dal diretto contatto con l'esterno. La tossicità dei metalli.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
118 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rikk_sani00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tossicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Hrelia Patrizia.