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Il Teatro di Torquato Tasso

Duca Alfonso), ha acquisito nuova eloquenza per cantar le lodi della sua selvatica terra natia. Quindi un certo equilibrio regna tra la libertà della campagna e le formalità della vita cortigiana. Al polo opposto dell'Aminta è il Torrismondo (1586), re dei Goti che sposa senza saperlo la propria sorella. Scoperta la cosa egli si uccide dopo il suicidio di lei. La trama ricorda da vicino Edipo re di Sofocle. Torrismondo rappresenta il momento della delusione del poeta, del suo sentimento di sconfitta e solitudine. La sensualità dei protagonisti, infatti, è si forte ma anche accompagnata da una profonda angoscia, perché avvertita come colpevole. L'uomo si rivela fragile di fronte alla sua passione. Da sottolineare che con quest'opera il Tasso voleva dare all'Italia la "tragedia" (secondo i precetti di Aristotele), che ancora mancava, ma il tentativo fallì per diverse ragioni: manca la dinamica dei sentimenti contrastanti;

Il motivo del "fato" non ha più nell'epoca rinascimentale la potenza di orrore che aveva nella tragedia greca.

LA GERUSALEMME LIBERATA riassunto

Stesura conclusa nel 1575. Esperienza precedente del Tasso, nell'ambito del genere cavalleresco: Il Rinaldo.

Scopo dell'opera: conciliare i valori rinascimentali con quelli del cristianesimo cattolico-romano, contro l'islam e il protestantesimo.

L'Europa di quegli anni, sotto la minaccia dei Turchi, ricordava con nostalgia l'entusiasmo religioso con cui aveva partecipato alcuni secoli prima alle Crociate.

Peraltro lo spirito crociato sembrava essere risorto nella grande battaglia di Lepanto (1571), vinta dai cristiani, con cui la chiesa romana mirava a ostacolare non solo gli "infedeli" extraeuropei, ma anche gli assai più pericolosi riformatori del vecchio continente.

Il poema, dunque, trae spunto per i suoi argomenti dalla storia religiosa (l'Ariosto invece aveva puntato di più)

sulla avventura romanzesca), senza però possedere la compatta architettura ideologica della Commedia dantesca. In tal senso la libertà d'invenzione del poeta sembra spesso sfidare l'autorità ecclesiastica, come quando al termine del poema mette in bocca alla pagana Armida le parole della Vergine: "Ecco l'ancilla tua". Proprio la maga Armida, bellissima seduttrice dei cavalieri cristiani e amante di Rinaldo, rappresenta il piacere sessuale che va combattuto. Il suo lussureggiante giardino nelle Canarie, al di là delle Colonne d'Ercole, lontano dagli scontri politico-militari, è il luogo dove si rinnova l'età dell'oro, dove un esotico pappagallo esalta l'immediatezza del godimento. Inoltre, volendo sarebbe all'Italia un poema epico o eroico, che si collegasse al poema epico greco-latino (Iliade-Odissea di Omero, Eneide di Virgilio), seguendo le regole aristoteliche (che l'Ariosto aveva tralasciato),

Il Tasso mira anche a superare la fama dell'Orlando Furioso dell'Ariosto. A tale scopo egli si serve anche di uno stile e di un linguaggio enfatico, retorico, artificioso, alla ricerca di un effetto che colpisca il lettore. Comunque i suoi modelli preferiti restano Virgilio e Petrarca.

Il Tasso sceglie come argomento le vicende conclusive della prima Crociata in Palestina. Fonte principale del poema è l'opera di uno storico vissuto a Gerusalemme nel secolo XII, Guglielmo di Tiro.

In conclusione, la materia trattata dal poema è incredibilmente varia, ricca di eroici cavalieri, di amori, di magia bianca e nera, di repentini capovolgimenti, epico e lirico, drammatico ed elegiaco, mortuario e sensuale, religioso ed erotico. Il Tasso ha una grandissima capacità di creare scenari naturali improvvisamente sconvolti da tempeste e tuoni provocati da potenze infernali; di descrivere l'arsura che soffoca uomini e animali seguita da una pioggia ristoratrice; di fissare

(secondo il collaudato modello petrarchesco) l'eterna primavera del giardino incantato; di rappresentare la ferocia degli scontri militari con la precisione di chi conosce anche i trattati di arte bellica. (Vedi la sua opera Discorsi dell'arte poetica).

Il poema è in 20 canti, ha come metro l'ottava rima ed è dedicato al Duce Alfonso II d'Este. Il linguaggio è spesso ellittico, concentrato, spezzato, fatto di coppie di antitesi e di anafore, di fraseggio sia prezioso che prosaico.

Per ulteriore approfondimento su la Gerusalemme Liberata vedi

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dodicielode di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Baldi Elisabetta.