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INTRODUZIONE
- SDC: da osservazioni sulle realtà fisica e fornisce modelli semplificati della realtà. Danno inoltre HP semplificate sui comp. dei materiali.
- HP MATERIAU: omogenei, isotropi, elasticità lineare.
- HP TRAVE: Modello di S. Venant.
- Da questi modelli si ottengono risultati tramite distribuzioni di tensioni all'interno delle sezione dovute a N-T-M.
- TDC: esamina il reale comportamento dei materiali e si accetta che i principi della SDC siano applicabili ➔ Se non vanno bene si trovano nuovi modelli più vicini alla realtà.
- ACCIAIO: struttura microcristallina (orientem. caotico), ACCIAIO e (SOTTEF).
- CLS: composto da inerti, acqua e legante. In teoria NON si potrebbe considerare omogeneo, ma se prendo un campione abbastanza grande posso considerare omogeneità statistica.
- Campioni CUBICI o CILINDRICI.
- A.D > 5 diretti MAX.
2. ELASTICITA' LINEARE
Posso considerare fino a un certo limite il comportamento lineare ➔ i risultati della SDC sono accettabili.
C'è un tratto lineare, superato il quale abbiamo snervamento σy (def. plastiche irriversibili) da cui parte l'incrudimento fino a rottura.
Q = T/A ε = ΔL/L
Per sapere quanto resisterà la mia struttura devo andare oltre il campo elastico (oltre i limiti di normale utilizzazione).
Per garantire la stabilità devo rimanere nel limite elastico.
Teoria 1° ordine:
posso trascurare la deformazione poiché piccola, quindi considero la struttura non deformata.
Teoria 2° ordine:
le deformazioni e gli spostamenti non sono più trascurabili al fine del calcolo delle sollecitazioni.
Teoria 3° ordine:
considera spostamenti finiti senza trascurare neanche gli infinitesimi di ordine superiore.
3 stati limite
- Resistenza: la struttura non deve andare in crisi [SLU]
- Sicurezza
- Funzionalità: non deve deformarsi troppo [SLE] campo elastico
- Durabilità: per tutta la vita utile
- Robustezza: mai in crisi!
La sicurezza dell'opera deve essere valutata agli SLU, quindi se si deforma permanentemente per la sicurezza non è un problema, basta che non crolli.
Per l'utilizzo quotidiano non va bene poiché non devo superare il limite elastico.
Acciaio: fino ai valori di proporzionalità lineare se carico/scarico non ci sono deformazioni residue. Oltre il campo elastico sì.
CLS: le tensioni non possono superare certi valori: limite oltre possono danneggiare il materiale creando microfessure che non mi danno problemi per la resistenza, ma fanno imbibire a contatto il materiale con agenti atmosferici = problemi di durabilità nel tempo.
Schema a Ritti Pendolari
Uso una struttura con collegamenti a cerniera.
- Più facili da realizzare: I pilastri funzionano come dei pendoli.
- Il sistema è flessibile in presenza di forze orizzontali, quindi inserisco un controvento o aste oblique che impediscono lo spostamento orizzontale.
- NB: Per inserire i controventi ho bisogno di una parete cieca [NO PORTE/ FINESTRE].
- RITTI PENDOLARI: Successione di elementi appoggiati l’uno sull’altro.
- C’è una gerarchia nel sistema di appoggi: PILASTRO — TRAVE PRINCIPALE.
- TRAVE SECONDARIA (TAVOLATO)
- CERNIERA: Il momento è trasmesso tramite ... (6 aul.), taglio tramite anima. Con la cerniera unisco le travi all’anima, ma non collego le ali (è trasmesso M, ma non T). LA TRAVE NON è SOGGETTA A ROTAZIONE.
- SCHEMA TAVOLATO: è realizzato con lamiere greccate, sagomate e piegate a freddo. La lamiera, lavorata come una sezione a doppio ..., offre un momento di inerzia maggiore. Essendo molto sottili, sono soggette a PERDITA DI FORMA o IMBOZZAMENTO, non sfrutto al meglio il materiale.
VIAGGIO DEI CARICHI: La lamiera prende il carico dal solario (kN/m²) e lo trasferisce in striscia di 1m sulla trave secondaria (kN/m) che a sua volta lo trasmette sulle travi principali (kN → carico concentrato). Da qui è trasmesso ai pilastri e alle fondazioni.
PRESSO-TENSO FLESSIONE N ≠ 0
Considero M, N uno sforzo eccentrico e-costi e crescono proporzionalmente e Q sono distribuite asimmetricamente superato la E di snervamento nella parte inferiore le Qmed crescono proporzionalmente, MANCA IL CONTRIBUTO DELLA TRAZIONE. Quindi diminuisca C e l'asse neutro sale per ridurre la zona compressa e aumentare quella tesa T=C-N. A completa plasticizzazione ho una parte tutta tesa e una tutta compressa divise dal nuovo asse neutro.
- C=T-i{fy·b(1/2-y1)}
- Tii=fy·b·2y1
Nupl=fy·b·2y1 Mupl=fy·b(1/2-y1)(1/2+y1) b/2 - (1/2-y1)=1/2+y1.
- Se conosco e=Y1/n·cost trovi la y1 (asse neutro)
- yl=Nd/2·b·fy
- { Mupl=fy·b(1/4Nd4b2·fy2)
- gh2/4fy-Nd/4h2fy-Nd/4b·fy
- 4M=dbd·6N2 Ovvero PARABOLICO.
- Se l'an e' t/y alla sezione ho tutta la sezione soggetta a N (C=1)
- Npl=A·fy
- Mpl=Wpl·fy
SEZIONE DI CLS ARMATO:
Ho 2 materiali da cui dipende il comportamento globale.
Nc = ∫σcdA ⟹ ho 2 sezioni di Aree [As Ac]
∑ di tutte le f elementari agenti sull'A infinitesima
N - ∫σc dAc + ∫σs dAs = Nc + Ns
L'applicato
-
Hp di CONGRUENZA delle SEZIONI
ε = cost. ⟹ ho una conservazione delle sezioni piane.
-
Hp di PERFETTA ADERENZA TRA CLS e ACCIAIO
εc = εs = ε = cost.
Ho 2 mat. da cui dipende il comportamento globale, posso però pensare ε = cost. in tutte le sezioni ⟹ tanto si allunga il CLS tanto l'acciaio. Per verificare l'aderenza tra ACC/CLS si fanno prove di sfilamento delle barre affogate nel CLS.
- εs = εs - εs
- εc = εc - εc
Nascono tensioni proporzionali ai rispettivi moduli elastici nei 2 materiali:
- σs / σc = Es / Ec γ, COEFF. DI OMOENEIZZAZIONE
- σs = γσc = As + Ac
La tens. tot sarà: Ns - Ncls + Nacc = σc Ac + σs As = σc (Ac + γAs)
OMOGENEIZZ. DELL’ACCIAIO A CLS
Mettendo in evidenza σc considero la sezione come fatta solo di CLS con il contributo dell'area di acciaio la considero moltiplicando per γ.
N.B. Omogeneizzate la sezione a CLS o ad acciaio è indifferente.
-
Hp di CLS NON REAGENTE A TRAZIONE
quando la F applicata esce dal N neutro C, l. ing. esso entra taglia. la sezione avrà una parte tesa e uno compressa.
Siccome la resistenza T del CLS è modesta, la trascuro affidando la trazione all’acciaio e sfrutto l’ottima resistenza a compressione del CLS. Il CLS ha comportamento lineare o tratti faccio in modo di restare in C.E. per applicare le formule di SdC.
SLE = elasticità, il tono l’acciaio e per un breve tratto del CLS a compressione SLU = oltre il 70% del CLS se il σc supera il limite di rottura Ecu = 3.5% con comportamento non lineare per la σ’ sia per il CLS che per l’acciaio.