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M M
- ∃ ∈ ∀ ∈
min ( f([ a, b ]) ) , cioè x [ a, b ] : f(x ) ≤ f(x) x [ a, b ] → m = min
m m
DIMOSTRAZIONE
∃ ∃ ∈ ∀ ∈
dimostriamo che M = max ( f([ a, b ]) ) , cioè x [ a, b ] : f(x ) ≥ f(x) x [ a, b ]
M M
Consideriamo f ( [ a, b ] ) , definiamo M = sup ( f( [ a, b ] ) ) . Facciamo vedere che M < + ∞ e che
M = max ( f( [ a, b ] ) ) . Alla fine dimostriamo che se M = + ∞ otteniamo un assurdo
1) M < + ∞
∀ ∃ ̅ ∈ ̅
Allora ε > 0 f ( [ a, b ] ) tale per cui > M – ε
1 1
∀ ∈ = ∈ = −
n IN , scegliendo esiste x f( [ a, b ] ) tale per cui
0 n
{ }
Proprietà di :
∈ ℕ
0
• ∈ ∃ ∈
x f( [ a, b ] ) → a [ a, b ] : x = f(a )
n n n n
1
• ∀ ∈ − < ≤
n IN
0
tendono a → M , f(a ) , M , quindi per teo 2 carabinieri : f(a ) → M , n → + ∞
n n
{ }
Studiamo adesso le proprietà di :
∈ ℕ
0
• { }
∈ ∀ ∈
a [ a, b ] , n IN → è limitata
n 0 ∈ ℕ
0
per il teorema di Bolzano – Weierstrass = una successione limitata contiene una sotto-successione convergente (a → L)
n
∃ ⊆ =
{ } { a } che ammette limite , cioè
n
→+∞
Proprietà di c : a ≤ a ≤ b → a ≤ c ≤ b ← teorema confronto per successioni
n
⊆ ( =
)
{ f( ) } { f( a ) } , e quindi , perché ogni sotto-successione di una successione
n
→+∞ convergente converge allo stesso limite
- () = ()
f è continua : →
per il teorema dei limiti di funzioni/successioni
( = ()
)
→
→ +∞
→ f(c) = M per unicità del limite , cioè c = x M
2) M = + ∞
∀ ∈ ∃ ∈
n IN x f( [ a, b ]) : x > n
n n
∈
Sia a [ a, b ] : f(a ) = x
n n n
∃ ⊆ = ∈
{ a } è limitata → { } { a } con [ a, b ] ← per teorema del confronto
n n
→+∞
• f è continua → f( ) → f(c) , n → + ∞
• f( ) → + ∞ , n → + ∞
∈
→ f(c) = + ∞ , assurdo perché f(c) IR
∃ ∈
→ M deve essere < + ∞ , cioè x [ a, b ] tale per cui f(x ) = M
M M
Corollario di Weierstrass
Sia f : IR → IR continua
() = () = +∞ ∃ ∈
1) Se , allora f ammette minimo su IR , cioè x IR t. per cui
m
→ −∞ → +∞
f(x ) = min(f)
m () = () = −∞ ∃ ∈
2) Se , allora f ammette massimo su IR , cioè x IR t. per cui
M
→ −∞ → +∞
f(x ) = max(f)
M
Oss : Se f non soddisfa queste condizioni , non vuol dire che non abbia max / min
() = ∈ () = ∈
Corollario : f : IR → IR , continua , e tale che IR , IR
− +
→ −∞ → +∞
∈
1) sia : max { , } . Se esiste un punto x IR : f(x ) > , allora f ha massimo in IR
0 0
1 − + 1
∈
2) sia : min { , } . Se esiste un punto x IR : f(x ) < , allora f ha minimo in IR
0 0
2 − + 2
Teorema dei valori intermedi 9.5
Sia f : [ a, b ] → IR , continua . Siano m = min ( f( [ a, b ] ) ) , M = max ( f( [ a, b ] ) ) .
∀ ∈ ∃ ∈
Allora , y [ m, M ] x [ a, b ] : f(x) = y , cioè f( [ a, b ] ) = [ m, M ]
Dopo aver definito cosa significa la scrittura g = o(f) per x → x
0
- definire il polinomio di Taylor di ordine n centrato nel punto x 0
- enunciare e dimostrare la formula di Taylor con il resto di Peano. (19)
• APPROSSIMAZIONE (7)
Sia f : A → IR , x p.d.a. per A , vorremmo avere informazioni sul comportamento di f vicino a x
0 0
I polinomi sono funzioni "abbastanza semplici" da studiare : i polinomi di grado 0 sono costanti , i polinomi di grado 1
sono rette , quelli di grado 2 sono parabole ecc.
→ Vorremmo approssimare f vicino a x con un polinomio , cioè scrivere :
0
f = Pn + Resto " buono " , vicino a x 0
questo si può fare sempre , infatti per ogni polinomio Pn possiamo prendere f = Pn + ( f – Pn )
Il problema è scegliere Pn in modo tale che il resto ( f – Pn ) sia buono .
Definizione asintoticamente equivalente
Siano f , g : A → IR , x p.d.a. per A . Diciamo che " f è asintoticamente equivalente a g per x → x " se :
0 0
• g ≠ 0 in un intorno di x 0
()
• {0}
= ∈ ℝ −
()
→ 0 ~ , →
Scriveremo 0
Definizione o piccolo
Siano f , g : A → IR , x p.d.a. per A , diciamo che " g è un o piccolo di f per x → x " se :
0 0
• f ≠ 0 in un intorno di x 0
()
• =0
()
→ 0
• () = 0
→ 0
Notazione : o(f) , x → x = { insieme delle funzioni g che sono o piccoli di f per x → x }
0 0
Sviluppo di funzioni in un punto ∈
Definizione : Sia f : A → IR , x punto interno di A ( x A ) . Chiamiamo " sviluppo di f di ordine n in
0 0
un intorno di x " la scrittura :
0
() ) )
() = + (( − , x → x 0
0
dove Pn è un polinomio di grado n () – ()
n
() ) )
() = + (( − =0
OSS : dire che vuol dire che f(x) – Pn(x) = o ( ( x – x ) ) , cioè
0
0
(− )
→ 0
0
n
Quindi f(x) – Pn(x) → 0 , per x → x , più velocemente di quanto ( x – x ) → 0 , per x → x ,
0 0 0
e quindi " n " mi dà informazioni sulla velocità con cui Pn → f per x → x 0
Definizione polinomio di Taylor di ordine n centrato in un punto x
0
∈
Sia f : ( a, b ) → IR , x ( a, b ) , e sia f derivabile n volte in x . Definiamo il polinomio di Taylor di f di ordine n centrato
0 0
in x come :
0 ()
′ ′′
( ) ( ) ( )
2
0 0 0
() ) ( ) ( ) ( )
= ( + ∙ − + ∙ − + … + ∙ −
,, 0 0 0 0
0 1! 2! !
() ( )
=0
0
∑ ( )
= ∙ − , ∈ IR
0
!
Formula di Taylor con resto di Peano
∈
Sia f : ( a, b ) → IR , x ( a, b ) tale che :
0
1) f è derivabile n – 1 volte in ( a, b )
2) f è derivabile n volte in x 0
Allora :
() ) )
() = + (( − , →
, , 0 0
0
DIMOSTRAZIONE
Per induzione su n :
- n = 1
lo abbiamo già dimostrato , perché abbiamo visto che se f è derivabile in x , allora
0
′
) ( )( ) )
() = ( + − + ( − , →
0 0 0 0 0
- passo induttivo : +1
() ) ) () ) )
() = + (( − () = + (( −
Supponiamo che , dimostriamo che
, , 0 ,+1 , 0
0 0
IDEA : trovare due funzioni a cui applicare il teorema di de l' Hopital . Poniamo
o ()
() = () −
,+1 , 0
+1
o ( )
() = −
0
e soddisfano le ipotesi del teorema di de l'Hopital in ( a, x ) e ( x , b ) : infatti
0 0
• ) ( ) ) )
() = ( − = ( − ( = 0
0 ,+1 , 0 0 0
0
±
→
• +1
( )
() = − = 0
0
± ±
→ →
′ () ()
−
′ ′,
()
• +1 ,
0
=
′
() ( )
+ 1)( −
± ±
→ → 0
∀
hp induttiva : g derivabile n – 1 volte in ( a, b ) , n volte in x si ha
0
() ) )
() = + (( − , → . Applichiamola con g = f'
, , 0 0
0
- f derivabile n volte in ( a, b ) → f ' derivabile n – 1 volte in ( a, b )
- f derivabile n + 1 volte in x → f ' derivabile n volte in x
0 0
′
() () ) )
– = (( −
Allora , e da questo segue che
′ 0
,+1 , 0 ′ ′
() ()
− ()
′
,+1 ,
0
= 0 → =0
′
( ) ()
+ 1)( −
± ±
→ →
0
()
=0
per teorema de Hopital → ()
±
→
()
() −
,+1 ,0 +1
() ) )
= 0 () = + (( − , →
Perciò : , e quindi → ,+1 , 0 0
+1
( ) 0
–
±
→ 0
Dare la definizione: “ f derivabile nel punto x0 ” se . . . (5)
Dopo aver dato la definizione di funzione derivabile nel punto x0, enunciare e dimostrare il teorema
- sulla derivata della somma di due funzioni
- sulla derivata del prodotto di due funzioni
- sulla derivata della composizione di due funzioni.